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Alessandro Naccarato (Pd) presenta un ’interrogazione al governo: «Nulla è cambiato, perso un anno»
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- Giovedì, 27 Ottobre 2011 14:19
L’interrogazione, presentata dall’intero gruppo regionale del Partito Democratico alla Camera dei Deputati, è stata rivolta al premier Silvio Berlusconi e al ministro per le Infrastrutture Altero Matteoli. Oggetto del documento le criticità idrogeologiche del territorio veneto a un anno dall’alluvione e le opere non ancora realizzate per risolverle definitivamente. «La prima cosa che vogliamo capire – attacca Alessandro Naccarato – è per quale motivo non sono state costruite le infrastrutture individuate per mettere in sicurezza il nostro territorio. Su tutte gli invasi per scaricare l’acqua delle montagne. Il progetto è previsto dal 2003».
E risale addirittura al 1970 la commissione interministeriale-De Marchi che aveva sollevato i problemi idraulici legati al territorio veneto e le soluzioni da adottare. «Altra questione fondamentale: per quale motivo gli argini danneggiati durante l’alluvione dello scorso novembre non sono ancora stati ripristinati? – interroga l’onorevole Naccarato – A Padova, se il Roncajette e il Frassine rompono gli argini, rischiano di creare ancora gli stessi disastri di un anno fa». Nella delibera della giunta regionale che ha ratificato l’Accordo di programma con il ministero per l’Ambiente e della tutela del territorio è riportato come «tutti i maggiori corsi d’acqua del Veneto hanno condizioni di rischio non inferiori a quelle che avevano nel 1966. E allora – riprende l’onorevole del Pd – perché non stanziare immediatamente i soldi, circa 2,3 miliardi di euro, per sistemare finalmente le cose? Infine chiediamo di uscire dalla situazione emergenziale e che il commissario straordinario per l’alluvione (Luca Zaia) non operi più in deroga alle norme sugli appalti. Per la realizzazione delle opere pubbliche di sicurezza idraulica servono gare a evidenza pubblica. Non si può più continuare con l’affidamento diretto degli appalti, serve maggiore trasparenza a tutela delle stesse imprese»