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Patto sull’alcol: al lavoro non si beve
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- Domenica, 17 Ottobre 2010 11:47
Il Gazzettino, 17 maggio 2010
VENETO Prima intesa a Verona, poi verrà estesa a tutta la regione. Un vademecum per gli operai
Il 20% degli infortuni causato dal "bicchiere", parte la campagna di Confindustria e sindacati
Bere sul luogo di lavoro non solo non è etico, ma è pure vietato, tanto che il sindacato e l’impresa insieme, per la prima volta, hanno deciso di avviare una campagna per sensibilizzare i lavoratori. La legge è severa, ma a quanto pare non tutti i luoghi di lavoro la applicano severamente se è vero che il 5-10 % dei dipendenti (sono dati Oms) fa uso di sostanze che creano dipendenza (dall’alcol alle droghe); che il 20 % dei 940 mila infortuni sul lavoro è legato all’uso di alcol (dati Inail); che chi assume droghe o alcol causa tre volte più infortuni; infine che chi ama alzare il gomito si ammala, e quindi perde giornate di lavoro, 4 volte più di chi non beve affatto.
Pochi giorni fa in Trentino dopo tre mesi di controlli circa cento lavoratori impiegati con mansioni a rischio per la sicurezza sono stati trovati positivi ai test per l’uso di cannabis e cocaina. Non sono numeri confortanti, visto che poi nel Veneto ci sono oltre 8 mila persone in trattamento da alcol, situazione che nel biennio 2007-2008 ha portato addirittura a 7 mila ricoveri. Con queste cifre non si poteva stare a guardare. La giunta regionale del Veneto in passato ha approvato il Piano di Promozione della Salute negli Ambienti di Lavoro con lo scopo di promuovere una cultura orientata a stili di vita e comportamenti sicuri e responsabili.
Ora scende in campo anche l’impresa con una campagna informativa sul divieto di assunzione e somministrazione di alcol al lavoro lanciata da Confindustria con Cgil, Cisl, Uil di Verona. Il primo risultato “tangibile” della collaborazione tra l’associazione degli industriali e i sindacati a favore di una maggiore informazione e sensibilizzazione dei lavoratori è il “vademecum” – scaricabile gratuitamente dai siti delle associazioni promotrici - che illustra in modo semplice e diretto tutti i contenuti della norma che vieta assunzione e somministrazione di alcolici sul posto di lavoro, oltre ai doveri delle aziende e le mansioni a cui viene applicata la legge: dall’autista all’operaio di cava, dal carrellista al conduttore di forni di fusione, dal lavoratore dell’edilizia al manutentore di ascensori.
«Tutto s’inquadra nel rapporto che Confindustria ha con i sindacati e questa è una delle iniziative che secondo noi ha il valore di porre attenzione al personale e alla sicurezza sul lavoro - sottolinea Franco Zanardi, vicepresidente di Confindustria Verona per le relazioni industriali e gli affari sociali - Ma è anche un laboratorio di consenso, lavorare insieme con l’attenzione prioritaria alla salute dei lavoratori, al di là degli obblighi di legge, ha il valore di creare consenso».
La campagna, una delle prime del Nordest e che poi sarà estesa a tutto il Veneto, nasce in risposta alle crescenti preoccupazioni dei lavoratori riscontrate dai sindacati e alle richieste di chiarimenti da parte delle aziende. L’iniziativa si inserisce nell’ambito del "Patto per la Competitività, lo Sviluppo responsabile e la Coesione sociale" sottoscritto da Confindustria Verona e dai tre sindacati per una collaborazione tra le parti sociali. «L’alcol al lavoro è un grande problema - sottolinea Giovanni Serpelloni, direttore del Dipartimento per le politiche antidroga del ministero - anche perchè spesso si associa a droghe. Al lavoro non si può bere e il tasso alcolico per gli autisti professionali non è di 0.5, ma 0».