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LE PROPOSTE PD PER L'EDILIZIA
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- Martedì, 19 Febbraio 2013 08:07
In questi anni il settore che ha sofferto più di tutti la crisi economica è senza dubbio l'Edilizia. Soltanto nel 2012 si contano più di 360000 addetti che hanno perso il lavoro a fronte di una drammatica situazione complessiva che vede anche imprese storiche chiudere i battenti, immobilizzando capitali, perdendo competenze e impoverendo un comparto fondamentale dell'economia dei nostri territori. Il Partito Democratico intende impegnarsi per invertire la rotta con alcuni provvedimenti chiari e sostenibili:
1)PATTO DI STABILITÀ: escludere dal Patto di Stabilità le spese dei comuni virtuosi per investimenti in edilizia scolastica e piccole opere pubbliche per un importo pari a 7,5 Miliardi in 3 anni;
2)INFRASTRUTTURE: realizzare le infrastrutture già approvate in quattro settori.
a) Ferrovie: linea ad alta velocità e capacità (a partire dalla linea TAV Lione - Trieste)
b) Rete Digitale: completare la rete che può garantire nuove opportunità di occupazione nelle professioni legate al digitale e costituire un valido supporto alle imprese esistenti
c) Sicurezza idrogeologica
d) Strade
Per realizzare le infrastrutture occorre superare le procedure straordinarie che si sono rivelate più costose e meno efficienti di quelle ordinarie. La legge obiettivo del Governo Berlusconi è stata un fallimento come dimostra il fatto che le poche opere realizzate con quella procedura hanno richiesto 2920 giorni mentre quelle con la procedura ordinaria 2010 giorni. (Fonte ANCE ITALIA). Allo stesso modo si è rivelato fallimentare il ricorso alle ordinanze di protezione civile che hanno comportato scandali, episodi di corruzione (il caso Bertolaso) e costi maggiori.
3)PIANO NAZIONALE CITTÀ: bisogna proseguire il lavoro iniziato con il Decreto Sviluppo 2012 che ha istituito un fondo per la riqualificazione delle aree urbane e per il recupero degli alloggi IACP. Le risorse per finanziare il piano si trovano vincolando una parte delle entrate IMU e utilizzando i fondi per le aree sottoutilizzate FAS.
4)PIANO CASA: Rilanciare e finanziare in accordo con i Comuni il Piano Casa D.L.112/2008
5)SOSTEGNO FISCALE AL SETTORE EDILIZIO: rendere permanenti le detrazioni introdotte dal Governo Prodi nel 2007:
Detrazione del 50% per ristrutturazione edilizie;
Detrazione del 55% per spese per interventi di riqualificazione energetica degli edifici.
La copertura finanziaria delle detrazioni si trova con l'aumento di gettito delle imprese e con l'emersione del “nero”. In questo modo è possibile pianificare una ripresa dell'edilizia senza consumare nuovo territorio e riqualificando l'esistente.
6)NO AL CONDONO EDILIZIO: in passato i condoni sono stati fonte di illegalità e hanno favorito fenomeni speculativi;
7)ACCESSO AL CREDITO E PAGAMENTI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: Emissione di titoli di stato vincolati al pagamento dei debiti della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese per un importo complessivo di 50 miliardi di euro in 5 anni. Dopo il recepimento della direttiva europea sui ritardati pagamenti con Decreto legislativo 192/2012 bisogna affrontare le situazioni precedenti al 1 gennaio 2013;
8)COSTO DEL LAVORO: occorre difendere la bilateralità e il sistema della Cassa Edile per aumentare la concertazione tra le parti sociali. Il PD è contrario a ridurre gli stipendi e le tutele contrattuali oggi presenti per i lavoratori edili. Per avere maggiore competitività bisogna insistere sulla qualità e sulla qualificazione professionale senza ridurre il costo del lavoro. Inoltre è importante scorporare gli investimenti per la sicurezza sul posto di lavoro dallo stesso costo del lavoro per evitare che le imprese siano costrette a concorrere su questo piano abbassando i livelli di sicurezza dei cantieri.
9)MODIFICA DELLA LEGGE SUGLI APPALTI PUBBLICI:
a) introduzione delle “whitelist” che prevede elenchi di imprese certificate in modo rigoroso
b) superamento del sistema del massimo ribasso
c) divieto di riserve legali oltre il 10%
d) introduzione di procedure selettive per qualificare in modo più preciso l'accesso alle gare
10)CAMBIARE LA LEGGE FALLIMENTARE: occorre modificare le norme sui fallimenti per impedire che il concordato fallimentare, com'è adesso, sia usato come strumento per non pagare i debiti verso i creditori e falsare la concorrenza. Per altro le modifiche dovranno prevedere strumenti per evitare in futuro i forti rischi di infiltrazioni mafiose nell'edilizia.
11)SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA: è necessario semplificare i livelli istituzionali e le procedure burocratiche, riformando lo Stato, in particolare accorpando i comuni sotto i 5000 abitanti, unificando le provincie e creando le città metropolitane a cui è garantito in modo più semplice l'accesso ai fondi europei.