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Distretto del Fotovoltaico, una crisi che viene da lontano
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- Martedì, 21 Maggio 2013 18:30
CORRIERE DEL VENETO 21 MAGGIO 2013
La crisi del distretto del fotovoltaico era nota almeno dal novembre 2010 quando ho interrogato i ministri del Lavoro e dell'Economia per provare a risollevare le sorti di questa importante realtà produttiva del Padovano. Da tempo Ecoware ha messo i lavoratori in mobilità, la produzione di XGroup e Solon è ferma da mesi e in questi giorni Helios Technology di Carmignano di Brenta ha dichiarato fallimento. Già allora però erano evidenti diverse difficoltà perché questo settore in apparente espansione ha approfittato degli incentivi statali per spingere al massimo la produzione senza un vero piano industriale in grado di attutire le oscillazioni del mercato.
Ci troviamo di fronte a un caso tipico di investimenti speculativi: infatti per anni molti imprenditori hanno utilizzato incentivi pubblici, giudicati eccessivi dall'Unione europea, senza consolidare lo stato patrimoniale delle loro aziende come nel caso di Kerself S.p.a. (poi Aion Renewables S.p.a.). E infatti dal 2010 ad oggi le aziende principali hanno mostrato forte debolezza rispetto ad ogni rinnovo del cosiddetto Conto Energia e ciascuna anche rispetto alle singole vicende organizzative e gestionali interne. La crescita repentina del mercato del fotovoltaico, in alcuni casi, aveva indotto una proprietà spregiudicata a commettere, secondo la Consob, atti censurabili che avevano prodotto importanti buchi di bilancio e avevano costretto a fermare la produzione in più occasioni. Segnali preoccupanti di una gestione quantomeno disinvolta che faceva affidamento sul giro d'affari senza considerare la crisi e i più elementari principi di capitalizzazione aziendale. Tutti sapevano che gli incentivi statali si sarebbero via via ridotti per tornare ai livelli degli altri paesi europei. Le modalità di incentivo adottate in principio da governi di Centrosinistra sono state abusate dai governi seguenti senza stabilizzare i programmi di incentivo e incorrendo anche in procedure di infrazione da parte dell'Unione europea. Ciò ha determinato repentine marce indietro e riduzioni non previste che hanno messo più volte in difficoltà le aziende del settore, come testimoniato dai tavoli provinciali che si sono occupati delle relative vertenze locali, e dalla corrispondenza tra la Regione Veneto e il Ministero del Lavoro in risposta all'interrogazione del 2013 sul caso Helios. Errori, sottovalutazioni e speculazioni che già allora mostravano tutta la fragilità del comparto produttivo.
Di fronte a questo difficile scenario le organizzazioni dei lavoratori hanno tentato a più riprese di salvare il salvabile tutelando l'occupazione con tutta la forza possibile. Risultato: un settore che contava 5500 addetti rischia ormai di spegnersi per sempre. Oltre all'uso degli ammortizzatori sociali, per superare la crisi del Fotovoltaico, è urgente e necessario un intervento legislativo per stabilizzare le agevolazioni fiscali per l'efficienza energetica nel settore privato e per destinare risorse statali per piani di efficentamento energetico degli edifici pubblici, che consentano di contare su fattori certi di investimento. Solo così è possibile riconvertire almeno in parte i rami meno produttivi e rilanciare una produzione all'avanguardia che può tornare ad essere fattore di sviluppo per un indotto molto vasto.