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Naccarato: «Città e provincia uno snodo per i traffici della droga»
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- Domenica, 26 Gennaio 2014 12:44
MATTINO DI PADOVA 26 GENNAIO 2014
La microcriminalità decresce in città e cresce in provincia. A dirlo sono i dati diffusi dalla prefettura. Da gennaio a ottobre dello scorso anno i furti, di tutti i tipi, sono stati nel Padovano 21.674, dei quali 7.054 in città. Nello stesso periodo del 2012 erano stati rispettivamente 19.615 e 9.679. Nello stesso periodo le rapine sono state 329 (198 in città), mentre nel 2012 il dato è 278 e 200. Le estorsioni sono cresciute, 73, delle quali 25 in città, nel 2012 il dato era 56 e 24. Va detto che nel 2013 ci sono stati 39.773 delitti complessivi, nel 2012 erano stati 35.095. I dati sono stati presentati ieri dall’onorevole Alessandro Naccarato e Gianluca Gaudenzio consigliere comunale, entrambi del Pd nella conferenza stampa dal titolo poco rassicurante: «Padova centrale dello spaccio per le organizzazioni criminali». «La provincia di Padova è una centrale del traffico e dello spaccio poiché le organizzazioni criminali hanno eletto il nostro territorio storicamente come snodo per i traffici» sostengono i due politici. «Tuttavia sono aumentate le operazioni di antidroga più che in tutte le altre province e in particolare questo ha fatto si che i crimini siano diminuiti in città. Il presidio delle forze dell’ordine è fondamentale e dobbiamo continuare a rafforzarlo per proseguire su questa strada.
Leggere che il tema della sicurezza è sempre imputato al sindaco di Padova quando in città i crimini diminuiscono mentre non una parola viene spesa per il fatto che in provincia aumentano mostra quanto strumentali siano posizioni come quella della Lega che per anni ha agitato il problema costruendo paura salvo non fare mai nulla per risolvere il problema». «Il traffico e lo spaccio di droga innalza il numero di reati» aggiungono «Poiché i consumatori sono portati a commettere reati per procurarsi la droga. Collegato allo spaccio di droga si cela sempre la criminalità organizzata: il singolo spacciatore che vediamo è l’ultimo tassello di una complessa macchina che si occupa di far entrare gli stupefacenti in Italia di trasportarli nelle varie regioni e di organizzare lo smercio. Quindi se vogliamo colpire lo spaccio di droga non possiamo che rafforzare l'azione delle forze dell'ordine nel contrasto alle organizzazioni criminali. Pretendere di combattere questo fenomeno con l'azione della polizia municipale significa non capire il fenomeno e sbagliare obbiettivo».