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Protesta delle tute blu in Provincia

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Sabato, 09 Ottobre 2010 23:48

Mattino di Padova 9 ottobre 2010

TORREGLIA. Hanno indossato la tuta blu come fosse un giorno qualsiasi di lavoro all’interno della fabbrica e tutti i 193 dipendenti della Carrier sono andati a protestare, con fischietti, vuvuzelas e tamburi di latta, sotto la sede della Provincia, alla Stanga, a Padova.

Erano guidati dai delegati delle Rsu e dai sindacalisti Giovanni Acco ed Andrea Castagna (Cgil) e Daniele Cerato e Luca Gazzabin (Cisl) per il primo incontro tra le parti, promosso dall’assessore Massimiliano Barison. In mezzo agli operai anche il parlamentare Alessandro Naccarato, i consiglieri Gianluca Gaudenzio e Pietro Giovannoni ed il sindaco di Torreglia, Mario Bertoli. S’è trattato di un incontro a metà perché il direttore del personale della Carrier, Renato Caricato, non si è potuto presentare a causa di un piccolo intervento chirurgico subìto a Milano. Ha comunicato che incontrerà Barison, il prefetto Ennio Mario Sodano ed i sindacati martedì prossimo, alle 10. Nonostante l’assenza della controparte, operai ed impiegati, tra cui una ventina di donne, hanno effettuato un corteo di protesta per oltre un’ora. «Sto vivendo un incubo - ha sottolineato la dipendente Lara Fasolato, laureata in Scienze Politiche - Lavoro nella multinazionale americana da 9 anni. Sino a lunedì tutto ok. Nessun segnale di crisi. Ci hanno fatto lavorare anche a ferragosto per onorare le numerose commesse, che abbiamo ancora oggi. All’improvviso la bruttissima notizia che l’azienda chiude, che siamo tutti licenziati e che la produzione sarà trasferita in un Paese dell’Est». Con la rabbia negli occhi anche Ilario Pistore, una vita intera a battere lamiere all’interno dell’ex-Criosbanc. Ha in mano il libretto della Carrier, in cui è scritto il codice etico che ogni lavoratore deve rispettare sempre. «Nell’opuscolo si parla di fiducia, lealtà, solidarietà e di rispetto verso tutti - osserva Pistore - Ma quale codice etico di comportamento hanno osservato i padroni americani quando hanno deciso di mandarci tutti sul lastrico? Scriverò una lettera direttamente a Barack Obama». Poi è la volta di Naccarato. «Non ci si deve fermare alla solidarietà a parole - ha detto - Visto che la Carrier è una multinazionale americana, deve intervenire anche il Governo. Nello specifico i ministri Paolo Romani e Maurizio Sacconi. Solo il Governo ha i poteri di bloccare la delocalizzazione di un’azienda che non è in crisi e che vuole andare a produrre ad Est solo perché il costo del lavoro è inferiore. Se facessero così tutte le multinazionali in Italia, si perderebbero centinaia di migliaia di posti di lavoro». Più legato al territorio il commento di Bertoli. «I lavoratori della Carrier vivono in 27 comuni - ha puntualizzato - L’età media è di 45 anni. Noi sindaci come faremo ad aiutarli tutti nella ricerca di una nuova occupazione in tempi di crisi?».