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Sindacati e Pd durissimi. Naccarato interroga i ministri Sacconi e Romani: «Crisi Carrier, intervenga il governo»
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- Giovedì, 07 Ottobre 2010 23:54
Mattino di Padova 7 ottobre 2010
Salvare la fabbrica, fondata 47 anni fa dall’ex operaio padovano Luciano Babetto e garantire la continuità occupazionale ai 193 dipendenti diretti ed ai 150 lavoratori dell’indotto. Questa la priorità di sindacati e istituzioni dopo che gli amministratori della Carrier hanno deciso di chiudere la fabbrica di Torreglia e trasferire la produzione dei banconi frigoriferi nei Pesi dell’Est.
All’Est, infatti, il costo del lavoro, per unità di prodotto, risulterebbe dimezzato. Ed infatti, proprio ieri mattina, quando alla Fim ed alla Fiom di Padova è arrivata la comunicazione ufficiale dell’apertura della procedura di mobilità in base alla legge 223 del 1991, gli intenti dell’ azienda sono venuti a galla definitivamente nel passaggio in cui è
scritto che, mentre nello stabilimento gemello di Jasz (Ungheria), un’ora di lavoro (compresi i contributi) costa 28 euro, nell’azienda dei Colli costa 60.
Intanto domani domani una folta delegazione di lavoratori, riuniti ancora in assemblea permanente, sarà presente alla Stanga, davanti al Palazzo della Provincia dove, alle 15, si
terrà l’incontro tra le parti, promosso dall’assessore Barison, al quale parteciperanno i sindacati, le Rsu, la Prefettura ed anche il direttore del personale della Carrier, Renato Caricato. Nel frattempo si susseguono gli interessamenti dei politici, quasi tutti di centro-sinistra, per venire incontro ai bisogni dei 193 metalmeccanici. Il deputato del Pd, Alessandro Naccarato, ha presentato un’interrogazione urgente al ministro Sacconi (già avvicinato dalla Cisl attraverso l’assessore regionale, Elena Donazzan) ed al nuovo
ministro Paolo Romani. A Palazzo Ferro Fini, a Venezia, si sono già mossi anche i consiglieri, sempre del Pd, Mauro Bortoli, Claudio Sinigaglia e Piero Ruzzante. A livello padovano, invece, hanno preso posizione, con due lettere molto dure in cui viene sottolineata la totale assenza del governo nella politica industriale del Paese, sia il delegato per
il lavoro di Sinistra e Libertà, Attilio Motta e sia Gianluca Gaudenzio, per il PD.