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INTERROGAZIONE E RISPOSTA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA SULLO STATO DEL PERSONALE DI GIUSTIZIA NEL TRIBUNALE DI PADOVA E NEL VENETO
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- Venerdì, 01 Luglio 2016 13:38
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4-13665
Al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
il distretto giudiziario del Veneto è all'ultimo posto in Italia per quanto riguarda il rapporto magistrati-popolazione;
nella regione Veneto che coincide con il distretto giudiziario, tale rapporto è di un magistrato di Corte d'appello ogni 99 mila abitanti e un magistrato di tribunale ogni 14 mila abitanti;
questo rapporto è addirittura la metà di quello di altri distretti italiani, che dispongono del doppio di magistrati rispetto al Veneto, con una sproporzione evidente e immotivata;
già in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario, il Procuratore generale aveva rinnovato l'allarme, inviato al Ministero nel marzo 2014, facendo presente che l'organico dei magistrati conta 415 unità, ma gli effettivi sono 40 in meno, inoltre mancano 345 cancellieri su 1803 previsti dalla pianta organica;
in particolare, a Padova il rapporto giudice-popolazione scende a un magistrato ogni 15 mila abitanti, mentre, per comprendere la sproporzione, in Molise è di un magistrato ogni 5 mila abitanti;
il territorio della provincia di Padova conta 900 mila residenti, 68 mila attività economiche e, ciò che risulta più, grave, un numero crescente di reati legati al mondo delle imprese e della finanza (bancarotta, fallimenti, truffe, evasioni fiscali, false fatturazioni, riciclaggio);
la scorsa settimana a Padova, nel corso dell'assemblea di Magistrati, avvocati e vertici delle forze dell'ordine in presenza del vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, sono stati presentati i dati sul sistema giudiziario a Padova e in Veneto;
in quell'occasione il Procuratore capo di Padova ha chiesto con forza l'adeguamento degli organici;
dopo la revisione delle circoscrizioni giudiziarie del 2013, infatti, il tribunale di Padova conta su un organico composto da 41 magistrati, di cui, per la sola procura di Padova, 14 sostituti procuratori, il procuratore aggiunto e il procuratore capo;
soltanto nel 2015, a Padova, sono stati aperti 15.000 procedimenti penali, circa 41 al giorno;
la sopravvenienza annuale di un pubblico ministero è di oltre mille fascicoli all'anno, più che tripla se si considerano altre realtà giudiziarie del Paese;
a fronte di questo contesto, le strutture giudiziarie appaiono inadeguate a rispondere alle esigenze dei cittadini per la preoccupante insufficienza del numero di magistrati e del personale amministrativo alla quale si sopperisce, il più delle volte, grazie alle forze dell'ordine, ai lavoratori socialmente utili e, infine, al senso di abnegazione degli stessi giudici che affrontano carichi di lavoro enormi;
a ciò si aggiunge la costante mancanza di finanziamenti per gli straordinari, per gli spostamenti e per la strumentazione tecnica che potrebbe accelerare le procedure;
nonostante la situazione drammatica, l'impegno e l'abnegazione dei magistrati ha consentito, di affrontare il lavoro che giornalmente nasce nel territorio e, contemporaneamente, di abbattere l'arretrato del 10 per cento;
il Ministero della giustizia, anche in considerazione della revisione delle circoscrizioni giudiziarie, ha promosso provvedimenti per migliorare l'efficienza del sistema della giustizia che per troppi anni è stato colpito da tagli lineari;
alla luce di questi dati, gli interroganti, condividendo le preoccupazioni espresse dai magistrati veneti, ritengono necessari ed urgenti interventi per potenziare gli organici dei tribunali del Veneto –:
se il Ministro interrogato sia al corrente dei fatti sopra esposti;
quali iniziative di competenza il Ministro interrogato intenda adottare per promuovere un potenziamento delle piante organiche dei magistrati dei tribunali del Veneto, al fine di riequilibrare e garantire l'organizzazione e l'amministrazione della giustizia nella nostra regione. (4-13665)
RISPOSTA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA
Mediante l'atto di sindacato ispettivo in oggetto gli Onorevoli interroganti chiedono di conoscere quali siano le iniziative intraprese dal Ministero della giustizia per assicurare adeguate dotazioni organiche del personale di magistratura agli uffici giudiziari del Veneto e, in particolare, al Tribunale e alla Procura della Repubblica di Padova, secondo indici rapportati al bacino di utenza ed ai flussi dei provvedimenti, anche tenuto conto della effettiva scopertura.
Dalle informazioni acquisite presso la competente articolazione ministeriale risulta che l'organico dei magistrati previsto per il distretto della Corte d'appello di Venezia si compone di 415 unita, alle quali vanno aggiunti due posti di magistrato, rispettivamente assegnati al Tribunale di sorveglianza di Venezia ed all'ufficio di sorveglianza di Padova in virtù del d.m. 11 luglio 2016, che ha già incrementato di complessive 11 unita le piante organiche del personale della magistratura di sorveglianza. Il numero dei magistrati effettivamente in servizio nel distretto è, allo stato, pari a 376 unità, con un indice di scopertura pari al 9,83%, inferiore alla media nazionale del 11,69%. In particolare, al Tribunale di Padova ed alla Procura della Repubblica presso il medesimo Tribunale risultano rispettivamente assegnati, in pianta organica, 41 e 16 magistrati, di cui effettivamente in servizio 39 e 15 unità.
Come noto, le procedure necessarie alla copertura dei posti vacanti rientrano nelle attribuzioni del Consiglio Superiore della Magistratura e situazioni di particolare criticità possono essere fronteggiate attraverso il ricorso agli istituti della applicazione, endodistrettuale o extradistrettuale, di magistrati. In proposito va sottolineato che le misure richiamate esulano dalle attribuzioni del Ministero della giustizia. Compete, difatti, al Presidente della Corte d'Appello disporre, all'interno del distretto, l'assegnazione temporanea di magistrati ad altri uffici, mentre il Consiglio Superiore della Magistratura delibera, previo interpello, l'applicazione presso uffici giudiziari siti in distretti diversi da quello in cui il magistrato presta servizio.
In particolare, in base alla vigente circolare del CSM n. 19197 del 27 luglio 2011, l'applicazione endodistrettuale compete - previo impulso del Capo dell'ufficio che intenda avvalersi di risorse aggiuntive per fronteggiare situazioni di criticità - in via esclusiva al Presidente della Corte d'appello medesima. I citati provvedimenti postulano la valutazione comparativa delle esigenze dell'ufficio a quo e dell'ufficio richiedente, né possono essere assunti senza il consenso del magistrato.
Tutto ciò premesso in ordine alla attuale previsione organica ed alle effettive scoperture del personale di magistratura nel distretto del Veneto, mi preme sottolineare come l'adozione di misure strutturali a sostegno degli uffici giudiziari attraverso politiche di valorizzazione e potenziamento del personale abbia rappresentato una delle priorità dell'azione del mio Dicastero.
In questa prospettiva, l'assetto conseguente alla riforma della geografia giudiziaria è stato oggetto di continua osservazione, nel complesso degli interventi, non ancora esauriti, di tipo normativo ed organizzativo necessari a costruire una struttura ordinamentale idonea a rispondere e in modo soddisfacente alla domanda di giustizia ed alle esigenze del tenitorio.
Il complesso percorso di revisione sta ora attraversando una ulteriore, importante fase.
È stato recentemente elaborato lo schema di decreto ministeriale concernente la determinazione delle piante organiche degli uffici, giudicanti e requirenti, di primo grado, conseguente proprio alla revisione delle circoscrizioni giudiziarie, e che recepisce le esigenze degli uffici secondo la loro dislocazione territoriale.
La determinazione delle unità aggiuntive è stata effettuata sulla base di specifici parametri statistici – popolazione, flussi, cluster dimensionali – integrati da indicatori qualitativi della domanda di giustizia, quali il numero di imprese presenti sul territorio e la loro concentrazione per circondario, l'incidenza della criminalità organizzata, l'accessibilità del servizio per i cittadini.
Alla stregua dei predetti criteri, agli uffici giudicanti di primo grado del distretti della Corte d'Appello di Venezia sono stati complessivamente assegnati 29 ulteriori posti di giudice, 5 dei quali in incremento della dotazione prevista per il Tribunale di Padova. Agli uffici requirenti del distretto sono state, invece, assegnate 9 unita aggiuntive, una delle quali in aumento delle dotazioni della Procura della Repubblica di Padova.
Lo schema di decreto è attualmente all'esame del Consiglio Superiore della Magistratura per il prescritto parere e, all'esito, il Ministero curerà con la necessaria tempestività gli ulteriori adempimenti. Analogo impegno è riservato ad assicurare il numero delle unità di magistrati in servizio, agevolando anche il processo di ricambio generazionale.
Sono, difatti, attualmente in corso due procedure di selezione e reclutamento, rispettivamente, di 340 e 350 magistrati ordinari, che consentiranno, tra il gennaio 2017 e il gennaio 2018, l'entrata in servizio di 690 nuovi magistrati, anche grazie alla riduzione, operata con il decreto-legge n. l68 del 2016, del tirocinio formativo da diciotto a dodici mesi.
Sara, inoltre, prossimamente bandito un nuovo concorso per la copertura di ulteriori 350 posti e mi preme sottolineare che si procederà, con cadenza annuale all'espletamento di procedure concorsuali per la selezione di 350 magistrati ordinari, come già avvenuto nell'ultimo triennio.
Proprio al fine di stabilizzare la permanenza nelle sedi di assegnazione è stato, infine, previsto nel decreto-legge citato anche l'innalzamento da tre a quattro anni del termine di legittimazione perché i magistrati possano partecipare alle procedure di trasferimento, bandite dal Consiglio Superiore della Magistratura.