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«Errore su Onda, la giunta ritiri la delibera». L'ex deputato Pd Naccarato: «Si rischia di favorire un pregiudicato».
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- Giovedì, 06 Dicembre 2018 11:08
MATTINO DI PADOVA 6 DICEMBRE 2018
«La giunta ha approvato una delibera che favorisce un privato e pochi minuti dopo ha criticato la sua stessa decisione. Ora c'è da augurarsi che il consiglio comunale respinga la delibera o, ancora meglio, riesca a convincere la giunta a ritirare la delibera in questione». È il parere dell'ex parlamentare del Pd Alessandro Naccarato e la delibera a cui fa riferimento è la modifica della convenzione che consente la destinazione alberghiera per l'Onda Palace, l'edificio abbandonato in zona industriale finito al centro della vicenda di una società sospettata di infiltrazioni mafiose. gestione fallimentareNaccarato, che si è occupato della vicenda durante il mandato parlamentare per il suo ruolo nella commissione anti-mafia, definisce la delibera «un grave errore». E indica tre motivi.Il primo è un "peccato originale": «È un esempio di gestione fallimentare di un bene pubblico», spiega. «Il progetto dell'Interporto era irrealistico e sovradimensionato. Tant'è che un unico soggetto avanzò una proposta e avviò la costruzione». Si tratta della Ge.Ma. srl, società riferibile al pregiudicato Francesco Manzo, definito dalla relazione 2015 della Dia «legato ad un gruppo criminale dell'agro nocerino sarnese, indiziato di riciclare denaro per conto di diverse organizzazioni di quella zona». «Sulla base di queste parole ogni consigliere può farsi un'idea delle caratteristiche del privato coinvolto nell'operazione», avvisa Naccarato.regole e controlli«Modificare la destinazione urbanistica di un immobile a posteriori premia il proprietario e altera le regole della concorrenza», è la seconda accusa di Naccarato. In pratica se fosse stato possibile realizzare un albergo fin dall'inizio avrebbero potuto farsi avanti soggetti diversi. Infine il terzo motivo di attenzione indicato dall'ex deputato dem alla giunta: «La vicenda indica anche che i controlli preventivi sono carenti», sottolinea. « Infatti un pregiudicato è riuscito a farsi erogare ingenti prestiti e ad avviare la realizzazione di questa struttura». Da qui la richiesta di maggiori controlli anche per i nuovi proprietari dell'area e dell'edificio. M5S all'attaccoAnche Simone Borile e Giacomo Cusumano, rappresentanti padovani dei Cinque Stelle "avvertono" la giunta: «Capiamo la volontà di riqualificare la zona», spiegano, «ma la giunta stia attenta e sia prudentissima. Bisogna accertarsi che i nuovi soggetti godano di specchiata credibilità e trasparenza. Il terreno su cui ci si sta muovendo è insidioso e fangoso».