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La corruzione nuova arma delle mafie. Venezia: audizione con la commissione Antimafia.
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- Martedì, 31 Marzo 2015 15:32
MATTINO DI PADOVA 31 MARZO 2015
«Dopo questa giornata di audizione posso comunicarvi un’impressione consolante: per il Veneto - rispetto ad altre realtà del Nord, ad esempio la Lombardia dove la presenza mafiosa la rende la quarta regione per l’infiltrazione della criminalità organizzata dopo quelle del Sud - sono emersi dati meno allarmanti. Ancora non possiamo parlare di un vero e proprio insediamento, ma è alto il rischio di infiltrazioni». Così, ieri a Venezia, la la presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi.
Mafie, Veneto terra di conquista. Naccarato interroga Alfano
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- Sabato, 13 Dicembre 2014 12:28
MATTINO DI PADOVA 13 DICEMBRE 2014
Era colui che passava “i lavori buoni”. Era colui che, sottomesso alle intimidazioni della banda, faceva raggiungere gli obiettivi economici già prefissati e concordati con gli altri sodali interessati alla buona gestione degli affari. Così scrivono gli investigatori a proposito di Riccardo Mancini, 56 protagonista del capitolo Mafia Capitale, ex Nar, ex amministratore pubblico, ex braccio destro del sindaco Alemanno, e ora in carcere. Più ci si addentra nelle carte che hanno fatto saltare in aria il “mondo di mezzo” e più si ha la sensazione che chi tirava le fila dell’organizzazione sapeva bene come funzionava il sistema, i punti deboli e come approfittarne. Era per questo motivo che Riccardo Mancini, attraverso il figlio Giovanni Maria, 29 anni, aveva costituito due società consortili a Limena insieme anche alla padovana Intercantieri Vittadello spa (e altre)? Scarl che con denaro pubblico si apprestano a costruire opere che servirebbero per lo smaltimento di rifiuti a Terni e a Palermo, le cui quote (in portafoglio della Società Generale Rifiuti srl di cui Giovanni Maria Mancini è amministratore unico) sono state poste sotto sequestro. Società costituite a Limena, paese della provincia di Padova, distante da riflettori e occhi indiscreti. Così come geograficamente (solo) lo è anche Cortina d’Ampezzo, località che - stando alle intercettazioni - era un luogo sicuro dove emettere fatture false per “ripulire” le armi, perché proprio lì «è possibile fare tutte le fatture del mondo. Il Veneto, dunque, ancora terra di conquista da parte della criminalità organizzata.
PD: convegno contro le mafie ed ecomafie
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- Sabato, 16 Novembre 2013 11:12
MATTINO DI PADOVA 16 NOVEMBRE 2013
Il Pd e il gruppo dei Socialisti e Democratici Europei sono schierati contro le Mafie insieme alle categorie economiche e alle amministrazioni. E proprio oggi si tiene il convegno “Contro le Mafie ed Ecomafie in Italia e in Europa” alle 18 nella sala Nilde Iotti in piazzetta Forcellini. La presenza delle organizzazioni criminali in Veneto è una realtà purtroppo consolidata da affrontare su scala nazionale ed internazionale e i democratici intendono sensibilizzare la popolazione sulla necessità di azioni di contrasto di questo triste e pericoloso fenomeno. Al convegno insieme agli europarlamentari Frigo e Caronna saranno presenti il deputato Alessandro Naccarato della Commissione Antimafia, Luigi Lazzaro presidente di Legambiente Veneto, Sergio Gelain, vicepresidente della Camera di Commercio, Salvatore Federico Filca Cisl Veneto, Piero Ruzzante, consigliere regionale Pd, Christian Ferrari segretario generale Cgil Padova e gli assessori Bettin di Venezia e Zampieri di Padova. Le mafie hanno scelto il Veneto come terra di conquista.
«Mafie, pmi venete più esposte»
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- Martedì, 12 Novembre 2013 09:48
MATTINO DI PADOVA 12 NOVEMBRE 2013
Dall'edilizia alla distribuzione alimentare, passando per la logistica, il gioco d'azzardo e lo smaltimento dei rifiuti. Le mafie si insinuano come sabbia nelle crepe della crisi penetrando nei più svariati settori dell'imprenditoria veneta. È il drammatico quadro che emerge dalla relazione annuale della Direzione Nazionale Antimafia che, per il distretto di Venezia, parla di una terra che non è più «inespugnabile» come quando le mafie erano appannaggio di territori sostanzialmente poveri.
Il caso Bolognino e l'infiltrazione criminale in Veneto: è tempo di mobilitarsi contro le Mafie
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- Lunedì, 07 Ottobre 2013 10:01
In questi giorni la stampa ha dato l'annuncio (vedi articolo) dell'arresto di Sergio Bolognino a seguito di indagini che ne farebbero presumere il coinvolgimento in un traffico di imbarcazioni di lusso tra l'Italia e il medio oriente. Bolognino è un nome noto alla magistratura per precedenti reati associativi contro il patrimonio e traffico di stupefacenti. Soltanto sei mesi fa Bolognino era tornato a far parlare di sé a seguito del pestaggio dei titolari dell'azienda GS Scaffalature. Dopo questi fatti, all'inizio di Aprile, avevo presentato un'interrogazione parlamentare al Ministro dell'Interno per prevenire e contrastare l'infiltrazione mafiosa nel territorio dell'alta padovana. Le modalità dell'aggressione ricalcavano la tipica azione di intimidazione di stampo mafioso, già registrata in altre occasioni nella nostra provincia e recentemente balzata all'onore della cronaca dopo la trasmissione Report di Rai 3 sui Casalesi.
Pronti a fare un passo avanti per combattere le mafie
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- Sabato, 20 Luglio 2013 07:54
MATTINO DI PADOVA 20 LUGLIO 2013
Il 16 luglio, la Camera dei Deputati ha approvato una legge importante per combattere le mafie e il voto di scambio. Dopo anni di dibattito viene modificato l’articolo 416 ter del Codice Penale e la legislazione antimafia viene rafforzata e resa più efficace. Nel 1982, dopo gli omicidi di Pio La Torre, del prefetto di Palermo Dalla Chiesa e degli uomini delle scorte venne approvato l’articolo 416 bis che, per la prima volta, introdusse il reato di associazione di tipo mafioso. Dieci anni dopo, a poche settimane dalle stragi dei giudici Falcone e Borsellino e degli agenti di scorta, il Parlamento approvò l’articolo 416 ter che puniva lo scambio elettorale politico-mafioso. Questa norma ha previsto un nuovo reato, ma ha avuto una ridotta efficacia perché era troppo limitativo, circoscrivendo alla sola erogazione di denaro la controprestazione effettuata da chi ottiene la promessa di voti da parte dei mafiosi.