Rassegna Stampa 2011
Naccarato radiografa la sanità padovana: «Costi insostenibili»
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- Sabato, 31 Dicembre 2011 12:33
Mattino di Padova 31 dicembre 2011
L’eccellenza sanitaria di Padova ha un prezzo sempre più proibitivo. Il “sistema” regge grazie a Iov, Usl e Azienda che attraggono pazienti con la qualità delle prestazioni. Anche la prevenzione sanitaria mantiene standard mediamente elevati. Ma la sanità pubblica paga a caro prezzo il “profondo rosso” di una gestione che negli ultimi dieci anni non ha saputo integrare davvero la medicina accademica e ospedaliera. E’ la «radiografia» di Alessandro Naccarato (nella foto qui a fianco), deputato del Partito democratico, che ha studiato bilanci e statistiche, rapporti e ricerche.
Perchè il Pd sostiene la manovra di Mario Monti
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- Mercoledì, 14 Dicembre 2011 00:00
Il Mattino di Padova, 10 dicembre 2011
di Alessandro Naccarato, deputato Pd
Deve essere chiaro che senza l'intervento deciso, rapido e diretto del governo Monti, l'Italia rischia di finire nella spirale della Grecia, dove si varano provvedimenti che riducono drasticamente salari e stipendi e dimezzano il valore dei titoli di Stato. Una grande responsabilità di Berlusconi e della Lega è quella di aver nascosto la realtà, facendo credere ai cittadini che tutto andasse bene.
Cittadinanza da adattare quella legge
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- Giovedì, 01 Dicembre 2011 18:37
di Alessandro Naccarato, deputato Pd
Il Mattino di Padova, 27 novembre 2011
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«Fotovoltaico bloccato dai colossi dell'energia»
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- Giovedì, 01 Dicembre 2011 18:22
Il Mattino di Padova, 29 novembre 2011
La Confcommercio del Veneto condivide le misure al vaglio del nuovo Governo per una maggior disciplina fiscale e di bilancio, ma chiede anche una spinta alla crescita. E da questo punto di vista, boccia senza appelli nuove ipotesi di aumento dell’Iva, che - dice il presidente di Confcommercio Veneto Massimo Zanon - «va nel senso opposto: sarebbe un errore». «È giusto che chi non ha mai pagato paghi finalmente e chi ha di più paghi in proporzione - aggiunge Zanon - Ma l’aumento dell’Iva no. I consumi delle famiglie sono una componente determinante per la crescita e ulteriori incrementi delle aliquote peserebberodi più sui redditi medio-bassi e non gioverebbe al recupero di evasione dell’Iva».
PADOVA Solo nella provincia di Padova danno lavoro a 5000 persone. In tutto il Veneto si stima raggiungano i 12.000 addetti. Sono le aziende che si occupano di energie rinnovabili: fotovoltaico, idroelettrico, eloico, termico. E’ un "distretto" formato da oltre 150 imprese, piccole medie e grandi, che coprono un quinto della produzione nazionale ma che non sono riconosciute come insieme produttivo dalla Regione. La quale pure ne riconosce di distretti: dello scarpone, degli occhiali, del freddo, della luce, delle giostre, del prosecco, del vivaismo, della plastica, del digitale, delle scarpe, dell'oreficeria, dell'aerospazio e dell'astrofisica, perfino dei beni culturali che pure sono diffusi in tutto il Veneto. Un distretto un po’ eccessivo, quest’ultimo, motivo per il quale lo chiamano “metadistretto”.
In Veneto segnalate 861 transazioni sospette
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- Sabato, 26 Novembre 2011 00:00
Boom dei reati della pubblica amministrazione: 69 inchieste per corruzione e 23 per concussione. La camorra ora punta sul fotovoltaico e sui rifiuti
Il Mattino di Padova, 26 gennaio 2012
In Veneto suona il campanello d’allarme. Se la mafia è sbarcata a Milano ancora negli anni Settanta (come ha dimostrato l’inchiesta Duomo Connection) e la n’drangheta ha messo gli occhi sul business dell’edilizia in Piemonte e sul movimento terra in Lombardia, la camorra ha invece scelto l’Emilia Romagna e il Veneto come mercati da conquistare per riciclare il denaro sporco. L’allarme sul rischio infiltrazione criminalità è stato lanciato dalla Procura nazionale antimafia, che coordina le Dda e le Dia sotto la regia di Piero Grasso, riconfermato nel 2010 alla guida della strutttura voluta da Giovanni Falcone. Un tema che è stato ripreso nel convegno della Cgil di Treviso, cui ha partecipato anche il governatore Luca Zaia, più che mai consapevole della necessità di alzare barriere contro le infiltrazioni criminali.
Le holding del crimine «divorano» le aziende
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- Sabato, 26 Novembre 2011 00:00
La relazione della Dia al Parlamento: la crisi finanziaria e il credit crunch spalancano le porte al riciclaggio dei capitali. L’allarme di Bankitalia
Il Mattino di Padova, 26 gennaio 2012
PADOVA Imbrigliare le holding del crimine per impedire che la stretta del credito bancario spalanchi le porte al riciclaggio dei capitali gestiti da mafia, camorra e n’drangheta che fatturano 140 miliardi di euro l’anno. Il dossier sull’attività 2011 che la Dia ha consegnato al Parlamento, dopo aver fotografato la struttura molecolare delle cosche in Sicilia, Calabria, Puglia e Campania con le ramificazioni nella penisola e in Europa, entra nel cuore dell’emergenza Italia che fa impazzire i partner dell’Ue: «La presenza mafiosa strozza il mercato, distrugge la concorrenza ed instaura un oligopolio basato sulla paura e sulla coercizione», afferma Piero Grasso, procuratore nazionale antimafia. Eppure nel 2011 i risultati sono stati eccezionali, sia per il numero di latitanti eccellenti finiti in manette (da Michele Zagaria a Sebastiano Pelle), sia per il valore dei beni sequestrati. Fatti i conti, la struttura coordinata dal procuratore Grasso, ha bloccato patrimoni per oltre un miliardo di euro, il 70 per cento dei quali appartiene a Cosa Nostra:case, terreni, aziende, barche e auto di lusso che verranno messe all’asta dallo Stato, grazie alla legge La Torre-Rognoni.