Rassegna Stampa 2012
Bindi: «Segnale inquietante, il Veneto vigili». La presidente della Commissione Antimafia: «Si può e si deve prevenire il radicamento malavitoso»
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- Lunedì, 25 Settembre 2017 11:17
MATTINO DI PADOVA 25 SETTEMBRE 2017
La sparatoria di sabato mattina in una fabbrica del Padovano, a Bagnoli, dove il titolare di origini siciliane ha ucciso un uomo e ne ha ferito un altro, e gli incendi di origine dolosa che da qualche tempo sono più frequenti nel Veronese, sono episodi inquietanti da non sottovalutare». Così la presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi ha commentato ieri la tragedia nella fabbrica della Bassa padovana. «Il Veneto non è ancora terra di radicamento mafioso, come altre regioni del Nord», ha precisato la parlamentare Pd, «e sappiamo che prefetture, forze dell'ordine e magistratura fanno la loro parte per contrastare la criminalità organizzata. Ma per evitare che un giorno ci si accorga che le mafie si sono insediate in Veneto come in Lombardia, occorre leggere con attenzione i segnali di possibili intimidazioni e mantenere alta e costante la vigilanza», ha ricordato Bindi.Sono passati solo cinque mesi da quando la presidente dell'Antimafia era intervenuta sugli stessi temi, e sempre a proposito del Veneto, al convegno "Educare alla legalità" alla Camera di commercio di Treviso. «Segnalate subito alla prefettura anche repentini e strani cambi di gestione degli esercizi commerciali», aveva sottolineato con forza Bindi in quell'occasione, «la mafia si può infiltrare anche in questi contesti».
Naccarato (Commissione Antimafia): «Cambi di sedi e legami con la Sicilia». «Indagare sulle molte anomalie»
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- Domenica, 24 Settembre 2017 08:28
MATTINO DI PADOVA 24 SETTEMBRE 2017
«Ci sono diversi elementi anomali che impongono un'attenzione particolare dell'autorità giudiziaria: gravità del fatto, uso di armi da fuoco, provenienza geografica dell'omicida e del morto, dimensioni dell'azienda, precedenti penali del padre dell'omicida». Alessandro Naccarato, Pd, membro della commissione parlamentare antimafia, ci risiamo?«Non voglio trarre conclusione affrettate. Dico solo che per sparare a due persone il movente deve essere molto forte». Nell'ambito delle sue funzioni ha già fatto qualche accertamento?«Ho guardato attentamente le visure camerali delle società, da cui emergono effettivamente molte anomalie». A cosa si riferisce?«L'azienda di Benedetto Allia ha cambiato tre sedi in due anni: prima a Rovigo in via Angeli 47, poi a Bagnoli in via Ottava strada. Conservano anche una sede a Monselice in via del Bosco 3». Sono solo queste le anomalie?«Non solo. Esaminando le carte si può facilmente notare che per un trimestre hanno sette dipendenti, in tutto il resto dell'anno non ci lavora nessuno in questa azienda. Ditta che, va ricordato, conserva ancora legami con la Sicilia». Benedetto Allia è figlio di Salvatore Allia, già arrestato per omicidio.«Un omicidio che conserva ancora molti elementi nebulosi. La Dda di Trieste riaprì il caso, che sembrava legato in qualche modo ad un traffico d'armi con il meridione». Il padre può in qualche modo avere a che fare con questo regolamento di conti?«Tanto per cominciare è titolare di una società con sede sempre a Bagnoli, in via Sesta strada: la S.m.a., con un capitale sociale di soli 900 euro e messa in liquidazione nel corso del 2017. Mi sembra un groviglio societario da decifrare in tempi stretti». Un bel carico di preoccupazioni per un'area come quella di Bagnoli di Sopra. «Pensare che fino a ieri il problema più grave erano i profughi e il campo in cui sono alloggiati».
APPROVATA LA LEGGE CONTRO LA PROPAGANDA FASCISTA E NAZISTA
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- Giovedì, 14 Settembre 2017 08:51
MATTINO DI PADOVA 14 SETTEMBRE 2017
La Camera ha approvato la legge che punisce la propaganda del regime fascista e nazifascista. Si tratta di un provvedimento importante che integra e completa la legislazione attuale rendendo più efficaci e incisive le norme per contrastare comportamenti e azioni che inneggiano alle violenze e alle discriminazioni razziali realizzate durante le dittature fascista e nazista. Nel nostro ordinamento esistono due leggi attuative della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione che vieta la riorganizzazione del disciolto partito fascista. La legge 645 del 1952, nota come legge Scelba, punisce l'apologia del fascismo, e la legge 205 del 1993, nota come legge Mancino.Queste leggi, applicate con modalità e rigore differenti nel corso del tempo, hanno contribuito a reprimere la rinascita di gruppi neofascisti, in particolare nella seconda metà degli anni '70 e nei primi anni '90.
Meno sbarchi, più case. «Così si chiude Bagnoli». Sale a 55 il numero dei comuni del Padovano che accetta l'accoglienza diffusa Il prefetto Franceschelli: «Da mesi un costante alleggerimento dell'ex caserma»
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- Mercoledì, 06 Settembre 2017 09:26
MATTINO DI PADOVA 6 SETTEMBRE 2017
Meno sbarchi e più accoglienza diffusa: uguale svuotamento dell'hub di Bagnoli. È la nuova formula della gestione dell'immigrazione, che produce i primi risultati. Tanto da far pensare che, se il trend dovesse restare questo, la chiusura dei grandi centri di accoglienza non è più un miraggio. «La priorità è chiudere Bagnoli e Cona. E le cose stanno andando in quella direzione», spiega il deputato Pd Alessandro Naccarato, il più vicino (politicamente parlando) al ministro dell'Interno Marco Minniti.Più cauto ovviamente il prefetto Renato Franceschelli: «Incrociamo le dita che duri così - commenta - Abbiamo avuto un periodo di calo degli sbarchi che ci ha consentito di continuare a cercare sul territorio soluzioni diverse e in questo modo alleggeriamo Bagnoli». Nell'ex caserma al momento ci sono meno di 700 migranti.Sempre più comuni, anche se lentamente, si convincono dell'accoglienza diffusa. Nell'aprile scorso, la data dell'ultimo bando della Prefettura, il numero che comuni che non accoglievano nessun migrante era di 54. Adesso è sceso a 49 su 104. La maggioranza dei sindaci padovani dunque «governa» il fenomeno. Da aprile questo ha permesso di portare a 2.700 il numero di richiedenti asilo sistemati con l'accoglienza diffusa. E inizia a funzionare anche il sistema di "ricollocamento" in altri paesi europei: a Bagnoli 40 eritrei sono in attesa di trasferimento. I numeri della situazione.
Referendum, esposto Pd alla Corte dei conti «È propaganda leghista». Naccarato: «Spesi 1,5 milioni per attaccare il governo»
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- Domenica, 27 Agosto 2017 10:27
CORRIERE VENETO 27 AGOSTO 2017
Ancora un ostacolo, stavolta di natura sia politica che giudiziaria, sulla strada del referendum consultivo per l’autonomia del Veneto in calendario domenica 22 ottobre prossimo. Il deputato padovano Alessandro Naccarato e il consigliere regionale di Rovigo Graziano Azzalin, esponenti del Pd riconducibili alla corrente del partito che fa capo al ministro della Giustizia Andrea Orlando, hanno infatti annunciato ieri l’intenzione di presentare un esposto alla Corte dei Conti «per far luce sul milione e mezzo di euro che la Regione ha già speso per compiere una propaganda ingannevole su questo referendum farsa messo in piedi dal governatore Luca Zaia con l’obiettivo soltanto di attaccare quotidianamente il governo nazionale e di finanziare, prendendo i soldi dalle tasche dei cittadini veneti, la campagna elettorale della Lega in vista delle politiche della primavera 2018». La denuncia di Naccarato e Azzalin, che nei prossimi giorni sarà recapitata alla magistratura contabile, è già stata condivisa da altri tre democratici-orlandiani padovani, le deputate Margherita Miotto e Vanessa Camani e l’ex capogruppo in Comune all’ombra del Santo Umberto Zampieri, nonché dalla polesana Raffaella Salmaso, responsabile regionale delle donne del Pd.
La sinistra Pd predica l'astensione
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- Domenica, 27 Agosto 2017 10:05
MATTINO DI PADOVA 27 AGOSTO 2017
È convocata per il 6 settembre la prima udienza del Tar di Venezia per discutere il ricorso sul referendum per l'autonomia: a chiederne la sospensione sono Marcello Degni (coordinatore del "Gruppo 7 luglio") e Dino Bertocco, che si sono affidati allo studio romano AdLaw per bloccare la consultazione voluta dal governatore Luca Zaia. Il voto è fissato per il 22 ottobre, ma sulle modalità c'è ancora incertezza: ad oggi il ministero dell'Interno ha negato l'utilizzo della tessera elettorale, contestandone così l'ufficialità.E le contestazioni continuano di pari passo al battage pubblicitario: «È una truffa» accusa la sinistra del Pd, che - in dissenso con la linea maggioritaria nel partito ispirata al "Sì critico" del segretario veneto Alessandro Bisato - ieri ha illustrato la sua linea favorevole all'astensione. Prima di tutto, spiega il deputato Alessandro Naccarato, «questo referendum non ha nessun valore legale: per ottenere l'autonomia è necessario negoziare un accordo con il Governo, precisando le materie e le risorse. La Costituzione non prevede un aumento dell'autonomia fiscale per finanziare le nuove competenze trasferite: l'accordo deve individuare le materie "ulteriori" che vengono assegnate alle Regioni e le relative risorse. Per questo l'autonomia deve essere il risultato di un'intesa e non di uno scontro. La Regione Veneto, nonostante la disponibilità e le aperture del Governo, ha scelto la strada referendaria.