Rassegna Stampa 2012
Autoriciclaggio, Veneto primo «Le mafie ancora molto attive»
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- Giovedì, 02 Maggio 2019 15:26
MATTINO DI PADOVA 1 MAGGIO 2019
Il Veneto primo in Italia per le segnalazioni di auto-riciclaggio, reato introdotto nel 2016 per favorire il contrasto della criminalità organizzata. Valori alti anche per le denunce di riciclaggio e estorsioni, tutti "reati spia" dell'attività mafiosa sul territorio. Sono i dati, riferiti ai primi mesi del 2018, della relazione semestrale della Direzione investigativa antimafia: «Numeri che confermano quello che dicevamo illo tempore e che poi si sono concretizzati nelle ultime operazioni in Veneto orientale e nel Padovano - sottolinea Alessandro Naccarato, ex deputato Pd che ha molto lavorato in commissione anti-mafia - Sul 416 bis passeremo da un solo caso nel 2018 a una trentina già emersi nei primi mesi di quest'anno. Il fenomeno mafioso è radicato e attivo nel territorio. E non è certo finito con le ultime operazioni. Dobbiamo tenere la guardia ancora alta».
«Errore su Onda, la giunta ritiri la delibera». L'ex deputato Pd Naccarato: «Si rischia di favorire un pregiudicato».
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- Giovedì, 06 Dicembre 2018 11:08
MATTINO DI PADOVA 6 DICEMBRE 2018
«La giunta ha approvato una delibera che favorisce un privato e pochi minuti dopo ha criticato la sua stessa decisione. Ora c'è da augurarsi che il consiglio comunale respinga la delibera o, ancora meglio, riesca a convincere la giunta a ritirare la delibera in questione». È il parere dell'ex parlamentare del Pd Alessandro Naccarato e la delibera a cui fa riferimento è la modifica della convenzione che consente la destinazione alberghiera per l'Onda Palace, l'edificio abbandonato in zona industriale finito al centro della vicenda di una società sospettata di infiltrazioni mafiose. gestione fallimentareNaccarato, che si è occupato della vicenda durante il mandato parlamentare per il suo ruolo nella commissione anti-mafia, definisce la delibera «un grave errore». E indica tre motivi.Il primo è un "peccato originale": «È un esempio di gestione fallimentare di un bene pubblico», spiega. «Il progetto dell'Interporto era irrealistico e sovradimensionato. Tant'è che un unico soggetto avanzò una proposta e avviò la costruzione». Si tratta della Ge.Ma. srl, società riferibile al pregiudicato Francesco Manzo, definito dalla relazione 2015 della Dia «legato ad un gruppo criminale dell'agro nocerino sarnese, indiziato di riciclare denaro per conto di diverse organizzazioni di quella zona». «Sulla base di queste parole ogni consigliere può farsi un'idea delle caratteristiche del privato coinvolto nell'operazione», avvisa Naccarato.regole e controlli«Modificare la destinazione urbanistica di un immobile a posteriori premia il proprietario e altera le regole della concorrenza», è la seconda accusa di Naccarato. In pratica se fosse stato possibile realizzare un albergo fin dall'inizio avrebbero potuto farsi avanti soggetti diversi. Infine il terzo motivo di attenzione indicato dall'ex deputato dem alla giunta: «La vicenda indica anche che i controlli preventivi sono carenti», sottolinea. « Infatti un pregiudicato è riuscito a farsi erogare ingenti prestiti e ad avviare la realizzazione di questa struttura». Da qui la richiesta di maggiori controlli anche per i nuovi proprietari dell'area e dell'edificio. M5S all'attaccoAnche Simone Borile e Giacomo Cusumano, rappresentanti padovani dei Cinque Stelle "avvertono" la giunta: «Capiamo la volontà di riqualificare la zona», spiegano, «ma la giunta stia attenta e sia prudentissima. Bisogna accertarsi che i nuovi soggetti godano di specchiata credibilità e trasparenza. Il terreno su cui ci si sta muovendo è insidioso e fangoso».
Riciclaggio, quasi 900 casi sospetti. Alessandro Naccarato (PD): «Il condono piaceva alla Lega. Qui brinderebbero in tanti»
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- Lunedì, 22 Ottobre 2018 15:43
MATTINO DI PADOVA 21 OTTOBRE 2018
«Dobbiamo dirlo chiaramente: se fosse rimasto il condono voluto dalla Lega, molti qui in Veneto avrebbero brindato». Senza peli sulla lingua, l'ex deputato Alessandro Naccarato commenta così la vicenda della "pace fiscale" e del condono penale per il rientro dei capitali all'estero che ha incrinato nei giorni scorsi il rapporto tra il Carroccio e il Movimento Cinque Stelle. Commentando i dati di Bankitalia l'esponente dem, componente del Forum sicurezza del Pd, non trascura una lettura politica: «Si conferma una tendenza, ormai consolidata da alcuni anni, che vede il Veneto come area di riciclaggio, cioè punto di unione tra alcuni reati economici e la criminalità organizzata - spiega Naccarato - Non si può continuare a ignorare il fenomeno: nel Nord Italia si sono consolidate le strutture del riciclaggio e dunque anche professionisti e banche compiacenti». L'aspetto geografico è fondamentale per capire anche le dinamiche politiche: «Con una così importante vocazione al riciclaggio il tema del condono è fondamentale per il Nord. E può essere un tema con cui la Lega tenta di sfondare in quelle che ormai sono le ex regioni rosse, cioè Emilia e Toscana - ragiona l'ex parlamentare dem - Al Sud invece incide molto meno. Si capisce quindi la polemica e lo stop voluto dal Movimento Cinque Stelle». La polemica sul possibile condono (escluso ieri pomeriggio dal decreto fiscale in consiglio dei ministri) ha scatenato gli esponenti dem, soprattutto sul sospetto che la "manina" che aveva introdotto lo scudo penale potesse essere quella dell'ex sindaco di Padova Massimo Bitonci: «Dove sta Bitonci fa danni - va all'attacco il deputato padovano Alessandro Zan - Prima da sindaco, ora a da sottosegretario all'economia. La sua è una "manina" pesante, che gratta la schiena a chi evade e ricicla denaro e che si aggiunge alla porcheria bella e buona del condono fiscale». «In una settimana Bitonci sale agli onori delle cronache nazionali per due uscite di cui non andrei fiero: prima la battuta sessista sulla parlamentare che dovrebbe starsene in cucina e ora come presunto responsabile del pomo della discordia sul decreto fiscale. Francamente se davvero si trattasse di un condono sarebbe alquanto preoccupante», aggiunge il segretario provinciale del Pd Vittorio Ivis.
Etra, appalti prorogati e nessuna nuova gara. Danno da 1,5 milioni
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- Venerdì, 05 Ottobre 2018 09:06
MATTINO DI PADOVA 4 OTTOBRE 2018
Per chi indaga le questioni sono due: o c'è stata negligenza o si è voluto favorire qualcuno facendo perdere dei soldi alla multiutility. Ovvio che ci potrebbero essere entrambe le motivazioni. La Guardia di Finanza ha chiuso l'operazione "Gold Trash" e ha accertato danni erariali per oltre 1, 5 milioni di euro da imputare alla gestione di Etra, società partecipata da 75 comuni delle province di Padova, Treviso e Vicenza che si occupa principalmente di smaltimento rifiuti e gestione idrica. Appalti prorogatiL'indagine delle Fiamme Gialle di Cittadella è stata coordinata dalla Corte dei Conti ed è partita contestualmente alla fine del 2016, parallelamente a quella penale. I finanzieri si sono mossi per propria scelta, nello stesso periodo avevano acquisito pure qualche articolo di giornale. Sono emerse reiterate irregolarità sulle procedure adottate dalla multiutility, grazie alle quali sarebbe stata aggirata la naturale scadenza di alcuni contratti di appalto, andando in palese contrasto con la specifica normativa e con le direttive di merito dell'Autorità Nazionale Anticorruzione; in particolare è stato rilevato l'utilizzo in modo sistematico e ingiustificato della proroga tecnica.
Naccarato replica a Salvini: «Noi i primi a denunciare»
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- Domenica, 02 Settembre 2018 09:14
GAZZETTINO 2 SETTEMBRE 2018
L’inchiesta sull’accoglienza dei migranti è diventata un caso politico dal momento in ncui il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha dichiarato che la responsabilità della situazione incredibile in cui si sono trovati i prefetti deve ricadere sul partito democratico che all’epoca dei fatti era al governo. «I mandanti politici sono loro» ha affermato il ministro. «Il governo di centrosinistra negava l’emergenza sbarchi, una cosa vergognosa» ha tuonato. E ieri ha rincarato la dose. Dal Partito democratico si è levata la voce dell’ex parlamentare Alessandro Naccarato. «Il Pd ha contrastato e denunciato con forza le “porcherie” nella gestione dei profughi. Le indagini sulla gestione dei richiedenti asilo da parte della cooperativa Edeco e di alcuni funzionari della prefettura confermano le segnalazioni esposte dal Pd a partire dal lontano 2013. Le intercettazioni pubblicate dimostrano che l’attività del Pd è stata motivo di preoccupazione per alcuni protagonisti negativi della vicenda e che le denunce sono state utili ed efficaci». «Infatti - prosegue - fin da allora denunciammo quattro aspetti irregolari delle modalità operative della coop e di alcune società: l’intreccio tra il servizio rifiuti nei comuni della bassa padovana e l’accoglienza dei profughi; l’aggiudicazione di servizi pubblici attraverso affidamenti diretti e in modo anomalo; il conflitto di interessi diffuso tra amministratori locali e amministratori di società di servizi; l’assenza di controlli amministrativi da parte delle autorità preposte. In questa situazione di illegalità Edeco ha conquistato il sostanziale monopolio della gestione dei profughi utilizzando relazioni e trattamenti di favore da parte di enti pubblici». «Il Pd, spesso andando in contrasto con amministratori locali appartenenti allo stesso partito, ha condotto una battaglia per la trasparenza e la legalità con interrogazioni parlamentari, denunce, iniziative di informazione per i cittadini. Questa battaglia è raccolta nel libro “Rifiuti sporchi”, scritto da alcuni esponenti locali del Pd, che individua in tempi non sospetti cause e responsabili del disastro». «In attesa fiduciosa che la magistratura accerti i reati e punisca i colpevoli - conclude Naccarato - appare grave il comportamento del ministro dell’Interno che, anziché scaricare a caso le responsabilità, dovrebbe attivarsi per verificare il funzionamento della prefettura e per impedire in via precauzionale che ai funzionari coinvolti nell’inchiesta siano affidati importanti incarichi commissariali in altre realtà».
Le accuse di Alessandro Naccarato, ex deputato Pd autore dell'esposto all'origine dello scandalo l'intreccio tra gestione dei rifiuti e accoglienza: «Dalle relazioni in Padova Tre nasce il monopolio di Edeco»
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- Domenica, 02 Settembre 2018 07:00
MATTINO DI PADOVA 2 SETTEMBRE 2018
«I nostri primi esposti risalgono al lontano 2013 e partono dalla vicenda dei rifiuti. Direi che sono state denunce utili ed efficaci». Alessandro Naccarato, ex deputato Pd, i suoi esposti erano temuti, come risulta dalle intercettazioni, dal prefetto Impresa. Perché? «Innanzitutto è un lavoro realizzato assieme a tutto il Pd padovano. Allora denunciammo quattro aspetti irregolari delle modalità operative della coop e di alcune società».Quali sono? «L'intreccio tra il servizio rifiuti nei comuni della Bassa e l'accoglienza dei profughi; l'aggiudicazione di servizi pubblici attraverso affidamenti diretti e in modo anomalo; il conflitto di interessi diffuso tra amministratori locali e amministratori di società di servizi; l'assenza di controlli amministrativi da parte delle autorità». Si parte dalla vicenda Padova Tre e si arriva ai profughi. Come è possibile? «In questa situazione di illegalità Edeco ha conquistato il sostanziale monopolio della gestione dei profughi, utilizzando relazioni e trattamenti di favore da parte di enti pubblici». Farà luce la magistratura? «Sono fiducioso che i colpevoli saranno puniti. Ma è grave il comportamento di Salvini che, anziché scaricare a caso le responsabilità, dovrebbe attivarsi per verificare il funzionamento della prefettura. Ed è grave che a funzionari coinvolti come Aversa sia stato affidato l'incarico di commissario a Gioia Tauro, in Calabria».