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il fronte delle astensioni del PD: «Errore fatale salvato Zaia»
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- Martedì, 24 Ottobre 2017 09:44
MATTINO DI PADOVA 24 OTTOBRE 2017
C'è maretta nel Pd dopo il referendum. Se il segretario Bisato e il capogruppo Fracasso parlano di ruolo fondamentale del Pd nel referendum perché «senza di noi il quorum non sarebbe stato raggiunto». Sul versante opposto, Alessandro Naccarato e Graziano Azzalin, che hanno dato vita ai comitati del No e alle astensioni, parlano di errore strategico gravissimo perché si è gettato al vento la possibilità di sconfiggere Zaia. «Il referendum non è stato un successo per la Lega. Il trionfalismo di Zaia serve a nascondere un'affluenza inferiore alle attese: il Veneto è diviso a metà. Nelle città il sì ha perso; il Pd è stato decisivo nel raggiungimento del quorum. 2.273.985 cittadini del Veneto su 4.068.560 hanno votato sì: il 55,9%. E' un risultato modesto, Zaia aveva fissato la 60% la soglia per definire un successo la consultazione e il referendum evidenzia che poco meno di metà di cittadini, il 44,1%, non crede alle promesse demagogiche della Lega e non ha voluto partecipare a una farsa» scrive l'onorevole Naccarato d'intesa con il consigliere regionale pd Azzalin.«Infine si pone il problema della posizione del Pd decisivo per il quorum. Il 50% è stato superato per 239.705 voti. Il Pd alle elezioni politiche nel 2013 ha raccolto 630.000 voti. Tutto il Pd veneto, tranne 5 parlamentari su 24 e un consigliere regionale su 8, ha sostenuto il sì. Appare evidente che almeno metà degli elettori del pd sono andati a votare sì e siamo stati determinanti. Il dato della Lombardia è una conferma. Là il Pd, con l'autorevole impegno del vice segretario e ministro Martina, si è schierato per l'astensione e ha influito nel mancato raggiungimento del quorum. Senza il Pd anche in Veneto il referendum sarebbe stato un fallimento e la Lega sarebbe stata ridimensionata. Invece il Pd, con un ridicolo sì critico, ha aiutato Zaia, ha favorito la campagna del centrodestra e costruito le condizioni per una sconfitta alle prossime elezioni. Infatti Zaia ha già iniziato a pretendere l'impossibile condizione di trattenere il 90% delle tasse e non concluderà alcun accordo con il governo Gentiloni che sarà attaccato con le peggiori accuse di centralismo e statalismo. Poi la Lega chiederà i voti per andare direttamente al governo nazionale e concedere l'autonomia al Veneto in tutte le materie. Il Pd veneto ha commesso un errore tragico» conclude Naccarato.Azzalin rincara la dose: «Oggi la Giunta ha approvato un disegno di legge in prima lettura per la richiesta di avere competenza su 23 materie, attivato una Consulta dell'autonomia e il percorso per un progetto di legge statale che inserisca il Veneto tra le Regioni a Statuto Speciale. Ma questo non c'entra niente con il referendum: è una modifica della Costituzione che esige una maggioranza qualificata in Parlamento, i 2/3 di ciascuna Camera. Come avevo previsto adesso ripartirà con maggior veemenza la campagna elettorale della Lega. È il preludio a un nuovo scontro con il Governo, non c'è alcun segnale di apertura al dialogo o confronto per arrivare a un'intesa. Davvero il Pd vuole esserne complice?".
L'Istituto Cattaneo: capoluoghi indifferenti. Analizzati i casi di Padova, Venezia e Treviso. Micro comuni più sensibili all'autonomia
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- Martedì, 24 Ottobre 2017 08:35
MATTINO DI PADOVA 24 OTTOBRE 2017
Una richiesta di maggiore autonomia forte soprattutto nei Comuni più piccoli, con meno di 15 mila abitanti, e nelle "piccole-patrie" del Nordest. Lo rileva l'Istituto Cattaneo di Bologna che ha analizzato nel dettaglio la partecipazione ai due referendum di Veneto e Lombardia. Partecipazione. «Nonostante la natura puramente consultiva del referendum, l'affluenza si è attestata al 57,2%: un dato certamente elevato e in media con gli ultimi tre referendum costituzionali», sottolineano i ricercatori dell'Istituto in una nota che accompagna lo studio. In termini assoluti gli elettori che sono andati ai seggi sono stati 2,3 milioni, uno dei risultati più elevati in termini di partecipazione dal 1995 ad oggi. «Nel caso del Veneto è indubbio, quindi, il successo per i principali promotori dell'iniziativa referendaria», affermano all'Istituto Cattaneo.La geografia del voto.
Sei deputati chiedono il commissariamento Fir. Rugby. Interrogazione con "suggerimento" al Coni
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- Lunedì, 23 Ottobre 2017 18:44
MATTINO DI PADOVA 23 OTTOBRE 2017
Mentre dal campo si levano segnali incoraggianti preludio a una svolta di risultati delle Franchigie e nel mirino gli ormai prossimi test-match azzurri, la politica del rugby investe il Parlamento in senso negativo. Sei deputati, quattro veneti (i padovani Domenico Menorello e Alessandro Naccarato, il rodigino Diego Crivellari, la trevigiana Floriana Floriana Casellato) oltre la viterbese Giuseppe Fioroni e al milanese Paolo Cova hanno depositato mercoledì scorso un'interrogazione al primo ministro Gentiloni (a risposta scritta) che è un vero J'accuse alla Fir sulla gestione dei bilanci federali. La situazione del "rosso" in bilancio è nota aperta nella gestione presieduta da Gavazzi «nel 2013 (meno 265mila), ribadita nel 2015 (meno 2milioni 150mila) e nel 2016 (meno 636mila)» viene ribadita dai parlamentari che aggiungono una notizia in più: «L'11 settembre 2017 - scrivono - gli organismi tecnici di controllo del Coni hanno respinto il piano di rientro triennale deliberato dal consiglio federale Fir». Piano richiesto proprio dal governo dello sport italiano. Della questione i parlamentari hanno sensibilizzato il ministro dello Sport Luca Lotti.
CONSULTAZIONE INUTILE E DANNOSA CHE APRE UN CONFLITTO PERMANENTE
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- Giovedì, 19 Ottobre 2017 08:18
MATTINO DI PADOVA 19 OTTOBRE 2017
Il referendum è inutile perché non modifica l'autonomia della Regione, è dannoso perché aumenta il conflitto con lo Stato e alimenta spinte secessioniste che possono portare a conseguenze negative come accade in Catalogna. Il referendum stravolge l'ordinamento costituzionale e apre un conflitto permanente tra Regione e Stato. Infatti l'articolo 116 della Costituzione stabilisce che le "ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia" possono essere attribuite in materie precise alle Regioni ordinarie attraverso una trattativa e un'intesa con lo Stato. Il quesito veneto chiede ai cittadini se vogliono maggiore autonomia regionale senza individuare le materie e i costi. Per la Costituzione l'autonomia speciale si fonda su un accordo che deve individuare le materie "ulteriori" che vengono assegnate alle Regioni e le relative risorse.
«Si indaghi per bancarotta fraudolenta». L'onorevole Naccarato punta il dito sui vertici della società che hanno portato alla debacle dei conti.
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- Venerdì, 06 Ottobre 2017 07:19
MATTINO DI PADOVA 6 OTTOBRE 2017
«Finalmente il Tribunale di Rovigo ha deciso il fallimento di Padova Tre. Una decisione positiva ma tardiva»: è perentoria la presa di posizione dell'onorevole Alessandro Naccarato sul destino della società di cui da anni denuncia la mala gestio. E se la prende, in qualche modo, anche con un sistema che avrebbe permesso il protrarsi di una situazione già evidentemente guastata: «Se questa sentenza fosse arrivata alla fine del 2016, quando era già evidente l'impossibilità della srl di proseguire nella sua disastrosa attività, si sarebbero evitate inutili perdite di tempo e denaro pubblico» sottolinea Naccarato, che continua: «Il fallimento non è stato causato da contingenze economiche, eventi imprevisti o un destino avverso. È il risultato di condotte illecite che hanno portato alla bancarotta fraudolenta. Non dovrebbe essere troppo difficile individuare i responsabili: bisogna indagare tra gli amministratori di Padova Tre e cercare chi ha distratto fondi per finalità diverse e per utilità personali, compresi benefit aziendali e auto-assunzioni, chi ha utilizzato risorse per sostenere altre attività, come la cooperativa Ecofficina, o le numerose partecipazioni in perdita, chi ha occultato l'andamento negativo, chi ha predisposto il bilancio 2015 con un attivo di 200 mila euro che si è poi trasformato in un passivo di quasi due milioni. Chi ha redatto quel bilancio ha falsificato i dati per impedire il fallimento e nascondere la realtà». Naccarato punta infine il dito sul Consorzio Padova Sud che si è fatto carico di una parte del debito della controllata: «La Corte dei conti dovrebbe facilmente individuare gli autori della scelta che ha prodotto un ingente danno erariale ai comuni. Il Consorzio è ormai un ente inutile, superato dalla legge, tenuto in vita solo per dilatare nel tempo la questione del debito. L'intervento della Corte dei conti potrebbe favorire il suo opportuno scioglimento». LEGGI IL MATTINO
I pericoli del referendum farsa in Veneto
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- Lunedì, 02 Ottobre 2017 07:29
MATTINO DI PADOVA 22 SETTEMBRE 2017
Le notizie provenienti dalla Spagna devono far riflettere i sostenitori dell'autonomia e dell'indipendenza del Veneto. Quanto sta accadendo è la conseguenza dell'attività eversiva delle istituzioni e dei secessionisti catalani. Per anni osservatori superficiali ed esperti improvvisati hanno esaltato il modello catalano senza comprendere che dietro alle richieste di autonomia si nascondeva l'obiettivo della rottura dell'unità nazionale. Gli argomenti dei sostenitori del referendum della Catalogna sono molto simili a quelli utilizzati dai governatori di Veneto e Lombardia. È in atto una pericolosa deriva separatista: si parte con l'autonomia, poi si chiede l'indipendenza e infine c'è la secessione. I referendum farsa del 22 ottobre sono un pezzo di questo disegno. Veneto e Lombardia, in contrasto con l'articolo 116 della Costituzione, non hanno voluto aprire il confronto con il governo e hanno indetto un referendum farsa per alimentare le spinte indipendentiste.