«Mafie, Nordest crocevia dei nuovi affari». Naccarato (Pd): «Il business criminale emergente è legato all'import clandestino di prodotti petroliferi»
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- Sabato, 16 Dicembre 2017 18:13
MATTINO DI PADOVA 16 DICEMBRE 2017
La fotografia è nitida. È quella scattata dal deputato del Pd Alessandro Naccarato con il libro "Le mafie in Veneto, presenza e attività della criminalità organizzata" presentato ieri nella sede padovana del Pd.In queste pagine Naccarato passa in rassegna i sempre più numerosi segnali di operatività delle organizzazioni mafiose nel nostro territorio. Un lavoro minuzioso che parte dal 2011, data in cui scatta l'inchiesta contro l'organizzazione Aspide con sede a Padova. L'operazione desta le coscienze di molti su un fenomeno che nel frattempo, dai tempi della mafia del Brenta, è stato abbondantemente rimosso. «C'è stata una grande sottovalutazione del fenomeno» scandisce il deputato padovano che a questo proposito cita nel libro la vicenda dei fratelli Bolognino, residenti nel bassanese e protagonisti di una vicenda di violenze nei confronti di un imprenditore di Galliera. «Il fatto venne valutato come una rissa per futili motivi» scrive Naccarato. Solo con l'arresto nel 2015 in seguito alle indagini della procura antimafia di Bologna si capì a posteriori che cosa fosse accaduto.
Aree nuovo ospedale, operazione speculativa
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- Martedì, 05 Dicembre 2017 10:07
MATTINO DI PADOVA 5 DICEMBRE 2017
Con il passare del tempo risulta evidente che il nuovo ospedale è l'occasione per un'operazione speculativa che favorisce i proprietari delle aree di Padova est e di quelle limitrofe. In questa zona tutte le iniziative economiche previste, in prevalenza di natura commerciale, sono ferme e molte società promotrici sono fallite. I progetti non si sono concretizzati perché erano sovradimensionati e sostenuti da concessioni finanziarie sproporzionate. Il nuovo ospedale a San Lazzaro è diventato allora lo strumento per aumentare i valori e rendere più appetibili le zone circostanti. Per difendere Padova est la regione ha bocciato la proposta alternativa avanzata dal comune di costruire il nuovo ospedale nel sito attuale che comporta costi minori e tempi più rapidi. Non solo. La Regione pretende che il Comune conceda gratuitamente le proprie aree, provocando un danno erariale, e arriva a minacciare l'esproprio: un bell'esempio di rispetto delle comunità locali.Inoltre la scelta di Padova est rischia di determinare la chiusura dell'ospedale Sant'Antonio, del Policlinico e dello Iov, che è già stato depotenziato dalla decisione della Regione di trasferirne circa la metà a Castelfranco. Prima di rottamare gli attuali ospedali bisogna riflettere sul fatto che oggi tali strutture erogano servizi di cura, assistenza e ricerca di altissima qualità e attraggono pazienti da tutta Italia.
Vaccini: In Veneto esempio di autonomia pericolosa
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- Sabato, 02 Dicembre 2017 11:20
MATTINO DI PADOVA 2 DICEMBRE 2017
La Regione Veneto ha fatto l'ennesima pessima figura a livello nazionale. La Corte costituzionale ha respinto i ricorsi della Regione contro la legge che ha ripristinato l'obbligo delle vaccinazioni. Al di là degli aspetti giuridici sulla competenza nazionale in materia sanitaria, le motivazioni della sentenza sono molto importanti perché riconoscono che la copertura vaccinale in Veneto è scesa sotto la soglia di sicurezza con i conseguenti pericoli per la salute dei cittadini: la sentenza certifica il fallimento delle scelte della Regione che, prima in Italia, nel 2007 ha reso facoltative le vaccinazioni. Si deve ricordare che la legge nazionale è stata approvata perché per la prima volta dopo tanti anni il numero di bambini vaccinati contro le principali malattie è diminuito sotto le soglie di sicurezza del 95%. Grazie alla consueta disinformazione della Regione e alla cortina fumogena del referendum sull'autonomia è passato quasi sotto il silenzio il dato negativo delle coperture vaccinali in Veneto. Ecco i dati aggiornati a giugno 2017 per le vaccinazioni previste entro i 2 anni d'età: Poliomelite 91,97% (93,33 media nazionale), Difterite 91,99 (93,56), Tetano 92,46 (93,72), Pertosse 92 (93,55), Epatite b 91,4 (92,98), Morbillo 89,19 (87,26), Antimeningococco c 90,64 (80,67), Antipneumococcico 84,46 (88,35).
Naccarato: «Mancano i soldi per farlo»
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- Venerdì, 17 Novembre 2017 12:24
GAZZETTINO 17 NOVEMBRE 2017
Alessandro Naccarato torna all'attacco contro l'ipotesi di un nuovo ospedale a Padova est. «La Regione non ha mai stanziato le risorse per realizzare un nuovo ospedale in un nuovo sito spiega il parlamentare del Partito democratico - L'unico strumento di finanziamento prospettato è stato la finanza di progetto. Questo strumento non ha funzionato a Mestre, a Santorso, a Castelfranco, a Montebelluna e a Schiavonia a causa dei costi eccessivi, dei tempi lunghi e dell'assenza di concorrenza. L'altro esempio di opera pubblica finanziata dalla Regione con la finanza di progetto, la Pedemontana, presenta enormi difficoltà». «A Padova in realtà da anni è in corso la ristrutturazione delle strutture esistenti come Policlinico e il Sant'Antonio. Questa modalità è un modello efficace e meno costoso delle nuove edificazioni ed è stato realizzato a: Verona Treviso, Vicenza, Padova» dice ancora l'esponente Dem che poi punta il dito contro l'ipotesi Padova est: «La proposta di realizzare il nuovo ospedale a San Lazzaro favorisce un'enorme speculazione edilizia e finanziaria.
Tre inchieste sugli intrecci tra Etra e Zitac
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- Giovedì, 09 Novembre 2017 12:38
MATTINO DI PADOVA 9 NOVEMBRE 2017
Sugli intrecci tra la multiutility Etra e Zitac, la partecipata del Comune ora in liquidazione, arrivano le risposte del governo alle interrogazioni presentate dal deputato Pd Alessandro Naccarato. Su Zitac, risponde il sottosegretario all'economia Pier Paolo Baretta in riferimento alla contestata area tra via Rometta e via Luparense, al confine tra Cittadella e Tombolo, ceduta da Zitac a Etra. «Nell'area acquistata, Etra avrebbe dovuto costruire un nuovo centro di raccolta differenziata a servizio dei comuni di Cittadella, dotato di una struttura ritenuta inadeguata, e Tombolo, sprovvisto di un centro per la raccolta dei rifiuti urbani differenziati.
NEGLI OSPEDALI VENETI IN FLESSIONE I PAZIENTI DALLE ALTRE REGIONI
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- Venerdì, 03 Novembre 2017 12:42
MATTINO DI PADOVA 3 NOVEMBRE 2017
Negli ultimi dieci anni è diminuito del 46% il numero di pazienti da altre regioni che sceglie il Veneto per curarsi: si passa da quasi 72 mila ricoveri nel 2006 a circa 39 mila nel 2016. Nello stesso periodo, però, cala anche il numero di veneti che esce dalla regione in cerca di cure: se nel 2006 sono "fuggiti" quasi 48 mila pazienti, nel 2016 scendono a 29 mila (-39%). La fotografia della sanità pubblica veneta, dunque, registra un bilancio positivo. Tra dare (pazienti in uscita) e avere (pazienti in entrata) il Veneto nel 2016 evidenzia un saldo attivo di 9.644. Ma se confrontiamo questo dato con il 2006 (il saldo era 23.639) si nota un'emorragia di pazienti nel corso degli anni pari a -13.995. «I dati dimostrano un peggioramento progressivo della qualità del servizio socio-sanitario regionale: è un'eccellenza relativa», dichiara il deputato padovano del Pd Alessandro Naccarato. «A livello nazionale la mobilità sanitaria certificata nel 2016 ha evidenziato un saldo attivo in Lombardia (74.522), Emilia Romagna (46.983), Toscana (24.617), Veneto (9.644), Umbria (4.188), Friuli Venezia Giulia (3.251), Bolzano (926), Molise (579).