In Parlamento
IL CASO ROSSATO
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- Mercoledì, 10 Settembre 2014 17:38
Interrogazione a risposta scritta 4-05978 presentato da NACCARATO Alessandro
testo di Mercoledì 10 settembre 2014, seduta n. 287
NACCARATO, CAMANI, MIOTTO e NARDUOLO.
Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
il 22 luglio 2014 la procura antimafia di Reggio Calabria ha disposto l'arresto di 24 persone tra cui Sandro Rossato, imprenditore padovano nel settore dei rifiuti, ed esponenti della ‘ndrangheta legati alle cosche Libri e Condello;
gli arrestati sono indagati a vario titolo per associazione mafiosa (articolo 416-bis codice penale), turbativa della libertà degli incanti, aggravata dalla finalità di agevolare associazioni mafiose, intestazione fittizia di beni, sottrazione di beni sottoposti a sequestro, truffa aggravata. Gli arresti seguono un'inchiesta avviata già nel 2001 sulle infiltrazioni mafiose nella gestione delle discariche e del ciclo dei rifiuti in Calabria che, nel marzo 2006, aveva portato all'arresto dello stesso Rossato e di altre numerose persone appartenenti alla ‘ndrangheta;
il Rossato nel corso degli anni ha costituito una vasta rete di società operanti nel settore della raccolta, del trattamento e dello smaltimento dei rifiuti in Veneto e in Calabria, attraverso rapporti con imprese private e pubbliche che, alla luce dei procedimenti giudiziari in corso, devono essere approfonditi e analizzati con attenzione per prevenire e contrastare le infiltrazioni criminali, e assicurare la concorrenza e la trasparenza nell'affidamento e nella gestione dei servizi di igiene ambientale;
la vicenda Rossato rappresenta un altro esempio di come la criminalità organizzata, attraverso la collaborazione attiva di imprenditori e professionisti settentrionali, apparentemente esterni ai gruppi mafiosi, è riuscita a inserirsi nel tessuto economico legale;
per comprendere le dinamiche delle infiltrazioni criminali, basate sulla capacità di attivare e mantenere relazioni con imprese legali operanti in territori distanti dai luoghi di provenienza, risulta utile ricostruire in sintesi le attività di Rossato: Sandro Rossato ha per anni promosso, gestito e amministrato un insieme di società in Veneto. Dal 1988 è stato socio e amministratore con altri familiari della Rossato Fortunato srl, con sede a Pianga (Ve), società per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti;
la famiglia Rossato ha partecipato come socio di minoranza alla costituzione della Società Estense Servizi Ambientali (SESA spa), controllata (51 per cento) dal comune di Este (Pd);
in questi anni Rossato e Mandato hanno intrattenuto diverse relazioni societarie: tra il 2002 e il 2004 Rossato e Mandato sono stati soci della Rossato Fortunato srl e hanno collaborato attivamente;
proprio in quel periodo la Rossato Fortunato srl ha partecipato alla costituzione della Rossato sud srl e del Consorzio stabile Airone sud;
Sandro Rossato è stato amministratore unico della Rossato Fortunato srl fino al 2005: in base al bilancio consuntivo 2012 la società risulta di proprietà al 50 per cento di Gianni e al 50 per cento di Sandro Rossato;
nel 2001 la famiglia Rossato ha costituito la Rossato group, una spa di servizi alle imprese per la gestione del ciclo dei rifiuti con sede in piazza Garibaldi a Padova, che è stata amministrata fino al 2004 da un consiglio d'amministrazione composto da Gianni e Sandro Rossato e da Angelo Mandato;
in quell'anno la società è stata assorbita dalla Finam group spa, società finanziaria controllata dalla famiglia Mandato, con sede a Mirano: Finam detiene la quota di minoranza di SESA spa;
Rossato e Mandato hanno, collaborato anche in Airone srl, società costituita tra l'azienda consorzio del mirese (51 per cento), SESA (10 per cento) per la raccolta dei rifiuti;
Rossato Fortunato srl possiede RAMM srl, con sede a Pianga (Ve), amministratore unico Sandro Rossato e avente per oggetto i servizi per la gestione del ciclo dei rifiuti;
il ramo d'azienda di RAMM relativo alla gestione dell'impianto di cogenerazione da biogas nella discarica di via Pontifuri a Campodarsego (Pd) è stato venduto nel febbraio 2014 a ETRA spa, società pubblica di servizi composta da 77 comuni delle province di Padova e Vicenza;
nel gennaio 2013 nel deposito di rifiuti della Rossato Fortunato srl in via Marinoni a Pianiga (Ve) si è sviluppato un incendio di notevoli proporzioni;
Rossato Fortunato srl ha iniziato a costituire società in Calabria nel 2000;
Rossato sud srl, con oggetto sociale la raccolta e il trattamento dei rifiuti e sede a Reggio Calabria e capitale sociale di 118.000 euro, è stata costituita nel 2000 da Edilprimavera srl (50 per cento) e, da Rossato Fortunato srl (50 per cento): Sandro Rossato è stato amministratore unico e procuratore speciale;
dal 21 febbraio 2006 la società è sotto sequestro giudiziario;
Edilprimavera srl è una società di costruzioni costituita nel 1988 con sede a Reggio Calabria e capitale sociale di 118.800 euro. Edilprimavera è di proprietà di Giuseppe Siclari, di Giovanna e di Giuseppe Alampi ed è stata a lungo amministrata da Matteo Alampi, arrestato il 22 luglio 2014 nell'ambito dell'indagine sulle infiltrazioni mafiose nella gestione dei rifiuti;
in precedenza il tribunale di Reggio Calabria il 21 febbraio 2006 aveva disposto il sequestro preventivo della società che è stata definitivamente confiscata nel 2012;
nel 2003 Rossato sud srl, Rossato Fortunato srl ed Edilprimavera srl hanno costituito il Consorzio stabile Airone sud, con sede a Reggio Calabria, con oggetto sociale la gestione del ciclo dei rifiuti e di impianti di discarica e di trattamento;
Sandro Rossato è stato consigliere del consorzio fino al 21 febbraio 2006, quando il tribunale di Reggio ha emesso un provvedimento di sequestro preventivo delle quote del consorzio in seguito a un'indagine per associazione di stampo mafioso;
nel luglio 2014 lo stesso tribunale ha stabilito l'amministrazione giudiziaria del consorzio;
nel 2005 Rosato Fortunato group srl e Biotecnogas srl hanno costituito a Milano il Consorzio stabile Globus;
dal 2005 al 2007 sono stati consiglieri d'amministrazione Sandro Rossato e Matteo Alampi;
sui rapporti tra Rossato e la criminalità organizzata è intervenuta la Commissione parlamentare d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti che, nella sua relazione sulla regione Calabria del maggio 2011, ha spiegato che alcune cosche della ‘ndrangheta hanno costituito con Rossato società per entrare nella gestione ciclo dei rifiuti: «dal quadro probatorio – quale acclarato da una sentenza del tribunale di Reggio Calabria che, nel dicembre 2008, ha condannato tutti gli imputati per associazione mafiosa – risulta l'inserimento mafioso negli appalti dei comuni del territorio reggino. Invero, alcuni imprenditori, gli Alampi, specializzati nel settore dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani, in collegamento con la cosca mafiosa dei Libri, avevano costituito delle società ad hoc (la Edilprimavera, la Rossato Fortunato ed altre ancora) per effettuare tali attività» (pag. 112, Relazione Commissione parlamentare d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti maggio 2011);
la relazione prosegue spiegando che «Le discariche di Motta San Giovanni (Re) e di Gioia Tauro (Re) venivano gestite da un'ATI appositamente costituita nel settembre del 1999, composta dalla capogruppo “Rossato Fortunato srl”, società con sede in Pianga (Ve) operante nel settore dello smaltimento di rifiuti solidi, anch'essa in possesso dell'iscrizione all'Albo nazionale degli smaltitori e dalla Edilprimavera srl, con sede in Reggio Calabria, società impegnata nel settore dell'edilizia e riconducibile alla famiglia Alampi» (pag. 115 della citata relazione);
desta particolari allarme e preoccupazione un aspetto della vicenda che manifesta i limiti e le insufficienze dei controlli basati sulle certificazioni antimafia e le forme concrete della presenza delle mafie nell'Italia settentrionale;
infatti Rossato, sottoposto a indagini per gravi reati dal 2001, arrestato nell'ottobre 2005 per traffico illecito di rifiuti e poi nel marzo 2006 per associazione di stampo mafioso, ha svolto nel frattempo attività imprenditoriali sia con soggetti estranei alle indagini giudiziarie sia con soggetti mafiosi, costituendo con questi consorzi e società, e svolgendo così il ruolo di collegamento tra economia legale ed economia criminale che ha consentito alle organizzazioni mafiose di inserirsi nel tessuto economico per accedere alla gestione dei servizi e riciclare risorse illecite;
Rossato, nonostante le indagini in corso e i procedimenti a suo carico, ha avuto la possibilità di continuare ad operare per lungo tempo –:
se il Ministro sia a conoscenza dei fatti sopra esposti;
se le società in cui Sandro Rossato svolge un ruolo attivo siano in possesso della certificazione antimafia;
se, in caso affermativo, siano in corso le procedure di legge per revocare tali certificazioni;
quali atti di sua competenza intenda adottare il Ministro, anche attraverso gli uffici territoriali del Governo, per prevenire e contrastare l'infiltrazione mafiosa nel territorio e nel tessuto economico del Veneto. (4-05978)
IL CASO ROSSATO E LA MAFIA IN VENETO
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- Mercoledì, 10 Settembre 2014 10:26
Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
- il 22 luglio 2014 la procura antimafia di Reggio Calabria ha disposto l'arresto di 24 persone tra cui Sandro Rossato, imprenditore padovano nel settore dei rifiuti, ed esponenti della ‘ndrangheta legati alle cosche Libri e Condello;
- gli arrestati sono indagati a vario titolo per associazione mafiosa (articolo 416-bis codice penale), turbativa della libertà degli incanti, aggravata dalla finalità di agevolare associazioni mafiose, intestazione fittizia di beni, sottrazione di beni sottoposti a sequestro, truffa aggravata. Gli arresti seguono un'inchiesta avviata già nel 2001 sulle infiltrazioni mafiose nella gestione delle discariche e del ciclo dei rifiuti in Calabria che, nel marzo 2006, aveva portato all'arresto dello stesso Rossato e di altre numerose persone appartenenti alla ‘ndrangheta;
IL CASO ACQUAMARINA
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- Giovedì, 12 Dicembre 2013 10:24
Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
ad Abano Terme in provincia di Padova nella frazione di Giarre, tra via Roveri e via Podrecca, è sito un lotto di terreno trasformato nel 2005 da zona agricola a zona edificabile sul quale la ditta Acquamarina Srl ha aperto un cantiere per la costruzione di una quadrifamiliare, una bifamiliare e una casa singola;
la società avrebbe dovuto completare nel settembre 2012 gli immobili già acquistati da alcuni cittadini della zona che hanno versato caparre fino a 60 mila euro;
IL CASO SOVECO A VERONA
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- Lunedì, 25 Novembre 2013 15:58
Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
Soveco spa, con sede a Verona in via Cà di Cozzi 41, è una società di costruzioni con capitale sociale di un milione e mezzo di euro ed è di proprietà di Sabina Colturato e di Francesco Urtoler;
Soveco spa è una delle principali imprese operanti nel territorio di Verona e partecipa alla realizzazione del traforo delle Torricelle, del filobus, di tre impianti di biogas, di parcheggi e centri commerciali e della ristrutturazione dell'ospedale di Peschiera;
INTERROGAZIONE AL MINISTRO DELL'INTERNO SUL CASO FIP - LA ROCCA
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- Giovedì, 10 Ottobre 2013 10:18
Al Ministro dell’Interno, per sapere - premesso che
- Oggi le forze dell'ordine hanno arrestato Mauro Scaramuzza, amministratore delegato della Fip di Padova e Gioacchino Francesco La Rocca, figlio del capomafia detenuto della storica famiglia La Rocca di Caltagirone, insieme ad altri tre indagati;
- Dalle indagini dei Carabinieri sarebbe emerso “l'interesse della famiglia La Rocca su un appalto pubblico da 140 milioni di euro nel territorio del Comune di Caltagirone” in provincia di Catania;
- Le forze dell'ordine hanno eseguito un ordine restrittivo del giudice per le indagini preliminari su richiesta della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Catania, che ipotizza, a vario titolo, i reati di di associazione di tipo mafioso, intestazione fittizia di beni e concorso esterno in associazione mafiosa;
INTERROGAZIONE AL MINISTRO DELL'INTERNO SULLA FESTA NAZIONALE DI CASAPOUND
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- Giovedì, 12 Settembre 2013 09:50
Al Ministro dell'Interno - per sapere - premesso che:
- Lo scorso 31 agosto il movimento di estrema destra Casa Pound ha diffuso la notizia secondo cui, quest'anno, la festa nazionale di Casa Pound si terrà in Veneto presso Revine Lago in provincia di Treviso dal 12 al 15 settembre;
- Per la prima volta la Festa nazionale di Casa Pound esce da Roma dove è nato il movimento di chiara ispirazione neofascista, con l'intento dichiarato nelle parole del suo presidente di “far diventare 'itinerante' la festa nazionale. Partiamo dal Nordest, per arrivare, anno dopo anno, a toccare tutte le regioni, e raccontare una realtà, quella delle oltre 70 sezioni di Casa Pound Italia dislocate in tutta Italia”.