Il cambiamento è possibile. Continuiamo su questa strada
MATTINO DI PADOVA 19 MARZO 2013
L’elezione dei nuovi presidenti di Camera e Senato è un elemento di grande cambiamento e innovazione rispetto al passato. La scelta di due persone autorevoli e competenti, come Laura Boldrini e Pietro Grasso, rafforza il Parlamento in un momento di crisi e di difficoltà nel rapporto tra cittadini e politica e dimostra che è possibile proseguire nella strada del rinnovamento. I profili umani e professionali, riconosciuti a livello internazionale, e le attività svolte finora dai due presidenti garantiscono il rispetto e la difesa delle istituzioni democratiche e assicurano un’attenzione e un impegno verso questioni centrali come la legalità, la lotta contro la criminalità organizzata e la corruzione, la tutela dei diritti delle persone e l’integrazione dei cittadini stranieri immigrati in Italia per costruirsi un futuro migliore. Anche il metodo seguito contiene aspetti di rottura con il passato. I due nuovi presidenti sono stati proposti dal Partito Democratico e dal centrosinistra dopo che le altre forze politiche avevano scelto di rifiutare il dialogo per trovare candidati comuni e si stava delineando così una pericolosissima situazione di paralisi istituzionale con il concreto rischio di blocco delle attività parlamentari. Infatti un ulteriore ritardo nell’individuazione dei presidenti di Camera e Senato avrebbe provocato uno slittamento delle consultazioni del Presidente della Repubblica per dare l’incarico per la formazione del nuovo Governo. Di fronte a questo rischio e alla necessità di dare vita con urgenza a un esecutivo in grado di affrontare la drammatica crisi economica, il Pd si è assunto la responsabilità di rompere gli indugi degli altri gruppi e ha avanzato due candidature di alto profilo. Al di là dei commenti faziosi e delle minacce di espulsione per i parlamentari “grillini” che hanno votato secondo coscienza è utile riflettere su quanto è accaduto. Alla Camera il centrosinistra ha sostenuto Laura Boldrini, il centrodestra e la lista Monti hanno votato scheda bianca, e il Movimento 5 Stelle ha votato un proprio candidato. Al Senato il centrosinistra ha votato Pietro Grasso, il centrodestra Renato Schifani, la lista Monti e il Movimento 5 Stelle hanno votato scheda bianca. Grasso ha avuto più voti del numero dei senatori di centrosinistra e quindi è stato sostenuto anche da alcuni senatori montiani, grillini e leghisti. Adesso si capisce perché Grillo vuole abolire l’articolo 67 della Costituzione che stabilisce l’assenza di vincolo di mandato per i parlamentari: per controllare gli eletti dall’esterno e determinarne le decisioni in contrasto con le più elementari regole democratiche. Anche in questa occasione è emersa la distanza tra i profeti del cambiamento e della rivoluzione a parole e le loro pratiche concrete. Se tutti i senatori del movimento 5 stelle avessero seguito le indicazioni di Grillo, con molta probabilità, oggi avremmo Schifani e non Grasso presidente del Senato. È questo il cambiamento auspicato dai “grillini”? Gli elettori della lista Monti, del Movimento 5 Stelle e della Lega che si lamentano per lo spettacolo indegno offerto da alcune istituzioni negli ultimi cinque anni, che nei comizi invocano a gran voce il cambiamento e auspicano l’impegno di persone competenti che, giustamente, chiedono un profondo rinnovamento della politica sono rappresentati dalla Boldrini o dallo sconosciuto candidato del movimento di Grillo, da Grasso o da Schifani? Mi auguro che questi elettori, e anche molti parlamentari, dopo questa prima prova, si rendano conto che, se si vuole, è possibile cambiare il nostro Paese dando vita a un governo autorevole per fare le riforme necessarie per uscire dalla crisi e per rinnovare le istituzioni democratiche. Basta continuare nel percorso iniziato con l’elezione dei nuovi presidenti di Camera e Senato.
Boldrini presidente della Camera. Al Senato Grasso la spunta su Schifani.
LA REPUBBLICA 16 MARZO 2013
Sono Piero Grasso e Laura Boldrini i due nuovi presidenti di Senato e Camera. L'ex procuratore nazionale antimafia è stato eletto al termine della quarta votazione, nel corso di un ballottaggio sul filo dell'ultimo voto con lo sfidante del Pdl Renato Schifani. Alla fine lo scrutinio parla di 137 voti a Grasso e 117 per il presidente uscente.
Un esito, quello di oggi, che sovverte tutte le indiscrezioni della vigilia, e segna un punto a favore del Pd. Non tanto perché il partito di Bersani ottiene il controllo di entrambe le camere, ma per la prova di innovazione data con la scelta di due nomi fuori dagli schemi della "vecchia politica". Non a caso il dilemma della scelta a Palazzo Madama tra Grasso e Schifani ha segnato un prima importante spaccatura tra i senatori del M5S. Dopo una lunga e tesa riunione, malgrado l'evidente diversità di profilo tra i due candidati, la decisione presa a maggioranza è stata quella di non appoggiare nessuno dei due, ma la scelta nel segreto dell'urna potrebbe essere stata disattesa da un certo numero di senatori, a cominciare da quelli eletti in Sicilia. Grasso ha ottenuto infatti 15 voti in più rispetto al pacchetto garantito da Pd-Sel. Preferenze arrivate evidentemente dal M5S o dai centrisiti. Anche Scelta civica è stata dilaniata infatti dalle divisioni e alla fine ha deciso per la scheda bianca, ma non senza forti malumori interni.
Laura Boldrini, ex portavoce dell'Unhcr, è la terza donna a presiedere Montecitorio, dopo Nilde Iotti e Irene Pivetti. Il suo discorso, di rottura rispetto agli standard del passato, è stato molto applaudito, non solo dai banchi del centrosinistra ma anche dalle file del Movimento Cinque Stelle.
Zanda e Speranza, i nuovi capigruppo PD al Senato e Camera
Luigi Zanda è il nuovo presidente dei senatori del Partito democratico. Avvocato cagliaritano, vice capogruppo vicario al Senato nella passata legislatura, l’elezione di Zanda, avvenuta per alzata di mano con un solo astenuto, è avvenuta dopo le dichiarazioni della capogruppo uscente, Anna Finocchiaro, che con un tweet aveva detto: “Ho sempre pensato che l'ipotesi della proroga dei presidenti dei gruppi parlamentari del Pd fosse sbagliata. Serve continuare il cambiamento”.
“Adesso ci mettiamo a lavorare con tutto il Gruppo – ha detto parlando ai cronisti il neo capogruppo democratico - è un Parlamento nuovo che secondo me ha grandi potenzialità, aiuteremo il presidente Grasso a svolgere le sue funzioni. Sarà un lavoro molto duro per la situazione del Paese, per le difficoltà, e il Parlamento dovrà lavorare con molta lena e allungare anche i tempi di lavoro perché ci sono più cose da fare”.
Quanto alle affermazioni dei rappresentanti del M5S, che hanno chiesto di avere propri eletti tra i questori al Senato senza trattative, Zanda ha tenuto a sottolineare “noi non dobbiamo concedere nulla, riteniamo che tutte le forze politiche debbano essere rappresentate e ci comporterebbe di conseguenza”.
A proposito del Partito democratico e alla possibilità di un dialogo con il Movimento 5 Stelle, Zanda ha affermato: “Il PD ha molte risorse programmatiche e crede nel confronto con tutte le forze politiche. Noi dobbiamo mostrare cosa siamo capaci di fare, dobbiamo mostrare il nostro programma. Credo che molto si possa fare”.
Roberto Speranza è stato eletto capogruppo dei democratici alla Camera, dall'assemblea dei deputati.ssuccede così all'uscente Dario Franceschini.
"Con Speranza è valorizzato il rinnovamento e il Sud", hanno dichiarato i deputati democratici Enzo Amendola, Alfredo D’Attorre e Danilo Leva. "Oggi il partito democratico ha scritto un’altra bella pagina. Con l’elezione di Roberto Speranza, segretario regionale della Basilicata, a capogruppo alla Camera, prosegue il percorso di rinnovamento del gruppo dirigente avviato da Bersani, vengono premiate indubbie qualità personali e al tempo stesso si dà un segnale importante al Mezzogiorno.
La questione meridionale non è più solo un tema, ma una chiave di lettura dell’intera politica nazionale, come in questi anni il PD ha sempre ribadito"
Interrogazione al Ministro della Salute sul Centro di Riabilitazione dell'ospedale di Conselve
Al Ministro della Salute Per sapere, premesso che:
- premesso che dal 1997 presso l’ospedale di Conselve, collocato nella ULSS 17, opera il centro multidisciplinare per la riabilitazione, previsto dalla programmazione regionale del Veneto, gestito in collaborazione con l’azienda Ospedaliera di Padova che non disponeva di idonei spazi per i servizi riabilitativi - che nei mesi scorsi è intervenuta una intesa fra l’Azienda Ospedaliera di Padova e l’Azienda sanitaria locale n. 17 che modifica il precedente accordo fra le due aziende ed affida la intera gestione del Centro Riabilitativo all’Azienda n. 17, in assenza del reperimento dei necessari spazi presso l’Azienda Ospedaliera di Padova ed in mancanza di idoneo aggiornamento della programmazione sanitaria regionale, - nel frattempo sono stati completati i lavori di ristrutturazione dell’Ospedale di Conselve e due nuovi piani sono da tempo completati per ospitare fino ad ottanta posti letto in coerenza con la originaria impostazione programmatoria che prevedeva a Conselve la riconversione dell’Ospedale in un centro di eccellenza per la riabilitazione, a disposizione anche per le esigenze dei pazienti provenienti da Padova, - all’atto della modifica delle intese esistenti fra le due aziende è stato stabilito il termine del 31/3/2013 per il diritto di opzione del personale dipendente dall’Azienda Ospedaliera di Padova che ha finora garantito il servizio a Conselve, ma questa scadenza così ravvicinata ed in assenza della programmazione regionale ha determinato una situazione di grande preoccupazione nei pazienti, fra gli operatori ed ha legittimamente creato allarme fra la cittadinanza perché si potrebbe creare un vuoto decisionale e di governo pericoloso per la sopravvivenza del Centro e soprattutto per il mantenimento dei livelli di qualità che finora sono stati garantiti - la programmazione non definita, la scadenza per l’opzione dei dipendenti in assenza di prospettive definite, locali nuovi non attivati, rappresentano fattori di grande preoccupazione per il futuro nella erogazione di un servizio essenziale per garantire i LEA ai cittadini che ne hanno diritto
- se il Ministro sia a conoscenza di quanto suesposto, - se sia acquisibile copia dell’intesa siglata poche settimane fa a modifica della precedente che aveva collocato il centro multidisciplinare riabilitativo a Conselve, - se ritenga di intervenire chiedendo alla regione Veneto come intenda garantire i LEA ai cittadini malati provenienti da Padova e dal territorio della ULSS n. 17 che necessitano di prestazioni riabilitative che finora erano assicurate a Conselve e che ora rischiano di subire un forte ridimensionamento, - quanto siano costati i lavori di ristrutturazione e quando sia previsto l’apertura dei servizi.
Alessandro Naccarato Margherita Miotto Giulia Narduolo Deputati gruppo PD
AGENDA
Venerdì 22 Marzo 2013 ore 11.00 Funerale Stelio Bortolami Cimitero Maggiore - Padova ore 16.30 Incontro con i lavoratori della Cementi Zillo ore 21.00 Presentazione del libro Vento del Nordest di Andrea Colasio Auditorium Centro Culturale Altinate - San Gaetano - Padova
Sabato 23 Marzo 2013 ore 9.30 Assemblea Provinciale PD Sala Unione Europea - Ponte San Nicolò nel pomeriggio Incontro con rappresentanti sindacali Pu.ma Tribano
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