Ecco Perchè il Pd Sostiene la Tav
CORRIERE DEL VENETO 2 APRILE 2013
Nei giorni scorsi Laura Puppato, senatrice del Pd in consiglio regionale, ha partecipato insieme ad esponenti del movimento 5 stelle a una manifestazione in Val di Susa contro la nuova linea ferroviaria Lione-Torino e ha espresso la sua contrarietà alla realizzazione dell'opera. Premesso che tutte le decisioni possono essere rimesse in discussione, penso però che su un argomento tanto importante per lo sviluppo dell'Italia e così complesso sul piano tecnico e istituzionale sarebbe meglio intervenire dopo essersi bene informati. Penso in particolare alle centinaia di amministratori locali, sindaci e dirigenti piemontesi del Pd che hanno governato con competenza e buoni risultati elettorali il territorio e che si sono impegnati in prima persona, spesso subendo minacce e attentati. Per rispetto nei loro confronti sarebbe meglio evitare intrusioni in questioni che si conoscono poco. A meno che l'attivismo della senatrice contro la Lione-Torino non sia determinato da una irrefrenabile mania di protagonismo. Infatti l'improvvisa esternazione della Puppato è in contrasto con la posizione espressa da sempre dal Pd a tutti i livelli. L'opera è stata sostenuta fin dall'inizio del lungo iter, nel 1996, dalle forze di centrosinistra e con particolare forza dai governi Prodi, dalla giunta regionale del Piemonte guidata da Merceds Bresso, dalla provincia di Torino, da molti sindaci e in particolare da quelli di Torino, Chiamparino e Fassino, entrambi del Pd. I motivi a sostegno dell'intervento sono contenuti in numerosi atti pubblici e dimostrano gli enormi vantaggi prodotti dall'opera che possono essere riassunti in pochi punti. Il progetto si colloca all'interno di una delle grandi direttrici ferroviarie europee - il corridoio Lisbona-Kiev - ed è ritenuto strategico per lo sviluppo dell'Ue. Il governo Prodi ha combattuto con successo per far passare il citato corridoio a sud delle Alpi per agganciare in modo stabile l'Italia alle principali infrastrutture continentali. Oggi solo il 10% delle merci in transito da o verso la Francia viaggia su rotaia contro il 30% da o verso la Germania e il 67% da o verso la Svizzera. Ciò avviene a causa dell'assenza di collegamenti ferroviari adeguati con la Francia. La nuova linea Lione-Torino riduce la pendenza nell'attraversamento delle Alpi dal 33 al 12,5%. Si abbassa così il costo del trasporto merci e passeggeri del 40% e si rendono più veloci i tempi di percorrenza. La riduzione dei costi per il trasporto merci rende più competitive le nostre imprese. Lo spostamento delle merci dalla strada alla nuova linea ferroviaria riduce l'inquinamento atmosferico. Ci saranno 600 mila Tir in meno all'anno: una riduzione dl 20%. La procedura seguita per decidere il percorso ha coinvolto tutte le istituzioni interessate: regione Piemonte, provincia di Torino, 87 comuni francesi e 25 italiani. La stragrande maggioranza si è espressa a favore del progetto; solo 12 comuni italiani non sono d'accordo. La realizzazione della tratta Lione-Torino produrrà un aumento di occupazione: 2.000 nuovi posti di lavoro diretti e 4.000 nell'indotto per la costruzione e 500 per la gestione. 7. L'opera è finanziata al 40% dall'Ue: 3,3 miliardi su 8,2. Trovo davvero incredibile e poco serio che, dopo anni di approfondimenti e dibattiti che hanno portato a una decisione, si possa sostenere, come ha fatto la senatrice Puppato, magari per compiacere il movimento 5 stelle o per comparire in qualche trasmissione televisiva, che Ue, governo francese e italiano e centinaia di enti locali abbiano commesso un errore e un'opera così importante possa essere bloccata e rimessa in discussione.
Alessandro Naccarato Deputato Partito Democratico
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Fassino: arretrato dire no alla Tav, il Pd va avanti
L'UNITA' 26 MARZO 2013
«Posizioni individuali diverse» sulla Tav «non rappresentano un mutamento di scelta e di linea politica». Lo ha detto ieri il sindaco di Torino, Piero Fassino, intervenendo in consiglio comunale sull’Alta velocità e sulla partecipazione alle iniziative No Tav, sabato in Val di Susa, di esponenti del Pd come la senatrice Laura Puppato o il sindaco di Bari Michele Emiliano. La Tav, ha detto Fassino, «è un’opera strategica» che bisogna «proseguire dando seguito ad accordi internazionali». La posizione espressa come sindaco, precisa, «corrisponde esattamente alla posizione che il Pd ha assunto in sede nazionale e provinciale». Sulla partecipazione alla manifestazione di «esponenti di questa o quella forza politica con proprie posizioni, diverse da quella che la forza politica cui appartengono esprime», ha osservato, «fa parte dei diritti di libertà che la Costituzione prevede per ciascuno. È una scelta individuale, personale, assolutamente libera - ha aggiunto - di cui prendere atto, purché sia chiaro che posizioni individuali diverse non rappresentano un mutamento di scelta e di linea politica».
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IL PD HA SEMPRE VOTATO A FAVORE DELLA TAV
20 ottobre 2010 - Mozione 1-00437
Mozione 1-00437 approvata dalla Camera con 512 favorevoli e 1 contrario. Il gruppo del PD ha votato a favore.
La Camera, premesso che: la nuova linea ferroviaria Torino-Lione rappresenta la scelta strategica di connessione internazionale del nostro territorio con il corridoio 5 Lisbona-Kiev: una moderna infrastruttura ferroviaria europea che deve consentire, attraverso adeguate politiche di sostegno, un effettivo trasferimento del traffico merci dalla strada alla ferrovia, liberando le linee tradizionali per il trasporto pubblico locale; la regione Piemonte e la provincia di Torino hanno sempre operato con le amministrazioni locali per realizzare infrastrutture progettate per e con il territorio, in grado di generare valore aggiunto per le collettività locali e di limitare il valore sottratto e gli impatti subiti; per questo la regione Piemonte e la provincia di Torino hanno perseguito con forza ed impegno l'istituzione dell'osservatorio tecnico per l'asse ferroviario Torino-Lione, incaricato di svolgere la funzione di governance unitaria del progetto della Nuova linea Torino-Lione (NLTL); l'osservatorio ha gestito la fase di progettazione preliminare dell'opera. Il 24 novembre 2009 è stato elaborato e sottoscritto da tutti i componenti dell'osservatorio il piano dei 91 sondaggi nei territori interessati dalla Nuova linea Torino-Lione (omologo a quello dei 169 sondaggi effettuati in Francia); le specifiche tecniche alla progettazione, redatte dall'osservatorio, sono entrate a far parte integrante del bando di gara e il 29 gennaio 2010, dopo un grande lavoro di elaborazione e sintesi coordinato, in particolare, dalla provincia di Torino, l'osservatorio ha approvato il documento «Indirizzi operativi per la progettazione preliminare della nuova linea Torino-Lione dal confine di Stato alla connessione con la linea av-ac Torino-Milano», che costituisce il riferimento per la redazione del progetto preliminare, che è stato concluso nel mese di giugno 2010 e approvato dalla commissione intergovernativa nel luglio 2010; il percorso progettuale dovrà consentire di disporre di un progetto preliminare unitario per l'intera linea Torino-Lione da Settimo al confine di Stato ed è stato accompagnato da tre attività parallele: a) lo studio di impatto ambientale con le valutazioni canoniche e, in particolare, il raffronto delle opzioni sviluppate in sede progettuale con le alternative a vario titolo considerate, a partire dall'opzione zero; b) l'analisi costi-benefici, con riferimento ai vari scenari attuativi ipotizzabili, alle differenti scale territoriali considerabili ed ai diversi orizzonti temporali prevedibili; c) l'avvio dell'esame puntuale delle ricadute territoriali attese, in base al progetto e alla cantierizzazione nel solco dell'esperienza francese della «Démarche Grand Chantier», nel quadro dello scenario generale delineato dal piano strategico della provincia di Torino in totale sintonia con la regione Piemonte; il progetto preliminare redatto da LTF (Lyon Turin ferroviaire sas) ed Rete ferroviaria italiana, sulla base degli indirizzi dell'osservatorio, sarà presentato al tavolo politico di Palazzo Chigi nell'ottobre 2010; successivamente alla presentazione si aprirà la fase valutativa e approvativa (ai sensi della normativa vigente), a cui seguirà la progettazione definitiva, con la conseguente valutazione di impatto ambientale. Si tratta di un processo lungo, complesso, con molteplici gradi di approfondimento, valutazione e scelta, che, nel rispetto del «calendario europeo», dovrà concludersi circa 3 anni dopo, entro il 31 dicembre del 2013, costituendo il percorso elaborativo e approvativo più garantista che sia mai stato messo in atto per una grande infrastruttura in Italia; il citato progetto seguirà il seguente cronogramma: a) indicazioni per la progettazione preliminare: 29 gennaio 2010; b) redazione progetto preliminare e studio di impatto ambientale: 25 giugno 2010; c) approvazione progetto preliminare e valutazione di impatto ambientale: 31 dicembre 2010; d) avvio progetto definitivo: 1o gennaio 2011; e) conclusione progetto definitivo e studio di impatto ambientale: 31 dicembre 2011; f) approvazione progetto definitivo e valutazione di impatto ambientale: 31 dicembre 2012; g) indizione gara di appalto: 1o gennaio 2013; h) avvio cantiere: 3 novembre 2013,
impegna il Governo:
- a confermare la valenza strategica della realizzazione della Torino-Lione come asse decisivo per i collegamenti europei, attraverso l'adozione di tutte le iniziative e gli atti necessari anche sulla base del lavoro condotto dall'osservatorio; - a garantire un adeguato piano finanziario con programmazione pluriennale che copra l'intero ammontare dell'opera; - a confermare i fondi - circa 200 milioni di euro - previsti nel primo atto aggiuntivo all'intesa generale quadro dell'11 aprile 2009, necessari a realizzare gli interventi prioritari di prima fase e, cioè, il trasferimento modale e il potenziamento e ammodernamento del trasporto locale, avviando, al contempo, iniziative per l'assegnazione di risorse immediate per incentivare il trasporto modale e combinato; - ad accelerare la firma di un nuovo accordo tra Italia e Francia; - ad assumere iniziative per garantire un primo stanziamento per la realizzazione delle opere previste dal piano strategico approvato dalla provincia di Torino e dalla regione Piemonte parallelamente all'avanzamento dell'opera; - a promuovere una campagna di informazione sulla realizzazione della Torino-Lione da realizzarsi in accordo con gli enti locali interessati e la regione Piemonte.
29 marzo 2012 - Mozione 1-00980
Mozione 1-00980 approvata dalla Camera con 390 favorevoli 1 contrario e 11 astenuti. Il gruppo del PD ha votato a favore.
La Camera, premesso che: il 20 ottobre 2010 la Camera dei deputati ha approvato all'unanimità quattro mozioni che impegnavano il Governo, tra l'altro, a confermare la valenza strategica della realizzazione della nuova linea Torino-Lione (NLTL) come asse decisivo per i collegamenti europei, attraverso l'adozione di tutte le misure e gli atti necessari anche sulla base del lavoro condotto dall'Osservatorio; a garantire un adeguato piano finanziario con programmazione pluriennale che copra l'intero ammontare dell'opera; a confermare i fondi - circa 200 milioni di euro - previsti nel primo atto aggiuntivo all'Intesa Generale Quadro dell'11 aprile 2009, necessari a realizzare gli interventi prioritari di prima fase, e cioè, il trasferimento modale e il potenziamento e ammodernamento del trasporto locale, avviando al contempo iniziative per l'assegnazione di risorse immediate per incentivare il trasporto modale e combinato; ad assumere iniziative per garantire un primo stanziamento per la realizzazione delle opere previste dal piano strategico approvato dalla provincia di Torino e dalla regione Piemonte parallelamente all'avanzamento dell'opera; nel mese di giugno 2011 nella località di Chiomonte, in Valle di Susa, sono iniziati i lavori per l'installazione del cantiere di realizzazione della galleria geognostica, destinata a diventare la «discenderia» della Torino-Lione sul versante italiano; i lavori nel cantiere proseguono nel pieno rispetto del cronoprogramma, grazie al presidio delle forze dell'ordine che con efficacia e senso di responsabilità fino ad oggi hanno respinto gli attacchi condotti da frange minoritarie violente del movimento No Tav; il 3 agosto 2011 il CIPE ha approvato il progetto preliminare della nuova linea ferroviaria Torino-Lione, progetto che prevede il cosiddetto «fasaggio», ovvero la realizzazione per fasi dell'infrastruttura, con un rilevante risparmio sui costi. Si prevede, infatti, la realizzazione del tunnel di base, della stazione internazionale di Susa e l'interconnessione con la linea storica da Bussoleno ad Avigliana, rinviando in questo modo per alcuni anni i lavori di realizzazione del tunnel dell'Orsiera, nonché tutti gli interventi relativi al «nodo» di Torino (interconnesione con l'interporto di Orbassano, la gronda merci di Corso Marche, il sistema ferroviario metropolitano); nel mese di settembre 2011 si è svolta la riunione del comitato intergovernativo tra Italia e Francia per la firma del nuovo accordo internazionale sulla ripartizione delle spese, con la riduzione della quota a carico dell'Italia dal 63 al 60 per cento con la ratifica di tale accordo tutte le condizioni richieste dalla Comunità europea saranno rispettate; entro il 31 dicembre 2013 è prevista la conclusione dell'iter di approvazione del progetto definitivo, con un'ulteriore valutazione di impatto ambientale, così da consentire l'apertura del cantiere entro il mese di novembre del 2013,
impegna il Governo:
- ad assumere tutte le iniziative necessarie per dare attuazione all'Accordo tra il Governo italiano e quello francese, nel quadro della programmazione europea della rete «connecting europe» per la realizzazione e l'esercizio della sezione transfrontaliera della nuova linea ferroviaria Torino-Lione (compresi i nodi di St. Jean de Maurienne e di Susa con le relative stazioni internazionali passeggeri vocate al turismo) considerato che per l'attuazione del succitato Accordo, firmato a Roma il 30 gennaio 2012, il Governo ha manifestato l'intenzione di presentare nel più breve tempo possibile un apposito disegno di legge di ratifica; - a dare concreta attuazione alle misure di inserimento territoriale e ambientale della linea (a partire dai cantieri di Chiomonte e di Susa) utilizzando le risorse previste dalla legislazione nazionale in conto compensazioni, per finanziare un piano organico di interventi di accompagnamento alle comunità locali che in accordo con la regione e gli enti territoriali ed utilizzando anche le opportunità offerte dalla legge regionale n. 4 del 2011 (legge cantieri - sviluppo e territorio) individui, attraverso il lavoro istruttorio dell'osservatorio, un quadro di priorità operative per l'allocazione delle risorse secondo un criterio di proporzionalità tra impatti subiti e benefici erogati considerato altresì che tali interventi integrano quelli previsti per il nodo di Torino nell'Accordo Stato-regione del 28 giugno 2008 e dall'Atto aggiuntivo del 23 gennaio 2009 per il miglioramento del servizio ferroviario passeggeri, con particolare riferimento al servizio ferroviario metropolitano la cui linea FM3 interessa la direttrice della Valle di Susa e per l'avvio di misure di sostegno del riequilibrio modale nel settore delle merci ed il potenziamento della logistica con riferimento ai primi lotti operativi della realizzanda Piattaforma di Orbassano; - a reperire, in tempo utile, gli ulteriori fondi necessari finalizzati agli interventi di accompagnamento e inserimento della nuova linea Torino-Lione, con particolare riferimento alla sezione transfrontaliera e ai comuni sede di cantiere.
TAV: BASTA CON LE POLEMICHE. ORA BISOGNA REALIZZARE L'OPERA
La linea ferroviaria Torino Lione - corridoio est-ovest della “Rete ferroviaria trans-europea” è una componente essenziale del progetto europeo che ha come obiettivo la realizzazione di grandi direttrici ferroviarie che attraversano gli Stati Membri dell’Unione. La tratta costituisce un investimento strategico per il futuro del nostro Paese in termini di maggiore competitività, di abbattimento delle distanze, di prospettive di sviluppo.
I documenti ufficiali che alleghiamo qui di seguito aiutano a comprendere il processo decisionale, i soggetti coinvolti, i motivi della decisione e le ragioni che hanno guidato la scelta: crediamo si tratti di materiale utile per informarsi adeguatamente senza cedere alle suggestioni alimentate da personaggi in cerca di visibilità a buon mercato.
La prima decisione Europea che delinea la Rete ferroviaria Trans-europea risale al luglio 1996 e comprende la tratta tratta in questione tra le grandi direttrici ferroviarie che attraversano l'Unione. In seguito sono intervenuti l'Accordo Italia Francia del 2001, la Decisione del Parlamento Europeo del 2004, l'Accordo di Praticatinat del giugno 2008, la progettazione e le opere preparatorie finanziate con decisione dell'Unione nel 2008, la Delibera del CIPE del 2011, il nuovo Accordo Italia Francia del 2012 frutto del negoziato internazionale e il progetto definitivo del gennaio 2013.
Nel processo decisionale sono stati coinvolti, oltre all'Unione Europea e ai Governi italiano e francese, tutti livelli istituzionali interni, che, su mandato del Governo Italiano, hanno preso parte ai lavori di un organismo detto Osservatorio sulla Nuova linea Torino Lione. Tale Osservatorio ha tenuto 183 sessioni di lavoro settimanale con oltre 300 audizioni e 10 gruppi di lavoro su aspetti specifici con ulteriori 30 sessioni di confronto. In questa fase sono state coinvolte oltre 50 Amministrazioni locali, la Provincia di Torino, la Regone Piemonte, le Ferrovie dello Stato, l'Arpa regionale e i Ministeri competenti.
La ragione fondamentale dell'opera sta nella centralità del corridoio Ovest per gli scambi internazionali. Oggi la linea esistente è sfruttata solo per il 7% delle sue potenzialità poichè il tracciato è difficile e le infrastrutture non consentono il trasporto dei container. Occorre considerare che l'area interessata (Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta, Rhone Alpes e Paca) comprende 17 milioni di abitanti, 1,5 milioni di imprese, un interscambio di circa 10 miliardi di euro e un Pil di 500 miliardi di euro l’anno. Ciò dà la dimensione della reale utilità che una linea efficiente porterebbe alla zona e all'Italia.
Con la nuova linea si dimezzano i tempi di percorrenza per i passeggeri e si raddoppia la capacità nel trasporto merci con costi di esercizio quasi dimezzati. Questo risultato è consentito dalla trasformazione della linea che diminuisce la pendenza dal 33% al 12,5% e del tunnel che consentirà il passaggio dei container. Così la linea diventa una linea di pianura e la vecchia tratta potrà essere lasciata nella disponibilità del territorio per potenziare il trasporto pubblico locale. La Tav consente di ridurre sensibilmente il trasporto su gomma togliendo dalle strade circa 600.000 camion all'anno abbattendo il tasso di inquinamento e migliorando sensibilmente la qualità dell'aria.
L'analisi costi benefici generati dal progetto evidenzia che i benefici netti sono in grado di compensare ampiamente i costi di investimento e di gestione, naturalmente comportando benefici diffusi per la crescita del nostro Paese in termini di competitività e prospettive di sviluppo. Inoltre l'opera genererà 2.000 posti di lavoro direttamente impiegati nel cantiere in Italia e 4.000 occupati indiretti. La nuova linea creerà inoltre 500 posti di lavoro per la gestione della tratta in Italia. Ci sarà un abbattimento delle emissioni di gas serra pari all'emissione di una città di 300.000 persone e grazie al nuovo percorso sotanto il 12% degli 81 chilometri sarà in superficie per lo più interessando suolo già compromesso.
L’intero progetto interessa complessivamente 112 comuni tra Lione e Torino. Tutti gli 87 comuni francesi e la stragrande maggioranza di quelli italiani non si sono opposti all’opera. I comuni italiani contrari sono circa una dozzina ma, se si considerano quelli direttamente interessati dalla realizzazione di tratte in superficie e/o cantieri, sono solo due le amministrazioni esplicitamente contrarie (Chiusa San Michele e Sant’Ambrogio di Torino – 6.500 abitanti).
Il 2013 è l'anno decisivo per la nuova linea Torino-Lione e le polemiche a cui assistiamo rischiano di far saltare la programmazione di quest'opera fondamentale per il nostro Paese. Come dimostrato si discute di questa infrastruttura da 12 anni e sono stati compiuti tutti gli sforzi per adeguarla alle necessità delle comunità interessate modificando il tracciato e il progetto. Oggi è impossibile trovare nelle posizioni di chi si oppone alla nuova linea ragioni obbiettive che possano far ripensare a qualche aspetto dell'opera: rimettere in discussione la linea oggi significa non avrere intenzione di dotare il nostro Paese di uno strumento indispensabile alla competittività e allo sviluppo. Per questo le manifestazioni della settimana scorsa in Val di Susa contro la realizzazione della Tav producono soltanto due effetti: dare visibilità ai partecipanti e rallentare l'opera. Come si è cercato qui di evidenziare in sintesi, gli argomenti contrari alla Tav sono stati superati nel corso del tempo grazie a un paziente lavoro di ascolto e confronto tra i diversi livelli locali e le popolazioni interessate, tant'è che oggi i contrari restano una ridotta minoranza che, in diverse occasioni, pur di apparire, ricorre alla a manifestazioni violente. Il Governo deve proseguire con determinazione dando avvio ai cantieri e facendo tutto quanto in suo potere per far procedere velocemente i lavori.
- Accordo Italia-Francia 2001
- Decisione N.884 Aprile 2004
- Delibera CIPE Agosto 2011
- Presentazione del progetto (analisi costi e benefici)
- Risposte alle domande delle Comunità montane Val di Susa e Val Sangone
- Domande e Risposte sulla TAV
- Relazione Governo 2 Marzo 2012
- Intevista Commissario straordinario del Governo 4 Marzo 2012
- Intervista Sottosegretario Catricalà 6 Marzo 2012
- Comunicato per Ulimazione progetto linea Torino-Lione 31 Gennaio 2013
Il PD interroga il Governo per la crisi Helios
Scarica qui l'interrogazione in PDF
Dopo due anni e mezzo la situazione della Helios Technology torna sul tavolo dei Ministri del Lavoro e dell'Economia. I parlamentari padovani Naccarato, Miotto e Narduolo hanno presentato un'interrogazione al Governo per chiedere di affrontare la vicenda. “Occorre scongiurare la chiusura degli stabilimenti e la perdita di 300 posti di lavoro” - interviene Alessandro Naccarato - “il Ministero dovrà prendere in esame ogni strada per salvaguardare il comparto e la produzione”. Il rischio infatti è perdere quasi 300 posti lavoro, bloccare gli stabilimenti e perdere una realtà produttiva all'avanguardia nella produzione di moduli fotovoltaici.
Dopo il 2010 la proprietà era passata dalla Kerself alla Aiòn Renewables S.p.A. ma pare non sia bastato reperire le risorse per le materie prime, né la la Cassa Integrazione, né il nuovo piano industriale. La scorsa settimana la Aiòn è stata dichiarata fallita dal tribunale di Reggio Emilia sotto il peso di 245 milioni di debiti scaduti. Si tratta di una vera e propria emergenza per i quasi 300 lavoratori di Helios ed Ecoware: le speranze di riprendersi sono davvero appese a un filo e non si chiariranno sino all'esame delle passività della società madre che è stato rinviato a settembre.
I parlamentari padovani hanno sollecitato l'intervento di Veneto sviluppo dal momento che la Regione Veneto aveva già analizzato la situazione e conosce bene le condizioni di Helios. Anche su questo fronte non ci sono ottime notizie: infatti il Ministero ha riferito che la stessa Regione Veneto ritiene critiche le prospettive per Helios in assenza di incentivi finalizzati all'acquisto di moduli fotovoltaici che negli ultimi anni sono stati progressivamente ridotti da pronunce europee e da conseguenti decisioni del Governo italiano.
Risoluzione per il pagamento dei debiti della PA alle imprese
La Camera dei Deputati ha svolto la discussione della Relazione al Parlamento del Governo concernente l'aggiornamento del quadro economico e di finanza pubblica e il pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione nei confronti delle imprese, predisposta ai sensi dell'articolo 10-bis, comma 6, della legge 31 dicembre 2009, n. 196 (Doc. LVII-bis, n. 1), al termine della quale la Camera ha approvato la risoluzione per consentire il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione alle imprese.
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AGENDA
Giovedì 4 Aprile 2013 ore 21.00 Assemblea Circoli PD - Quartiere 4 Centro di Quartiere - Via Guasti - Padova
Sabato 6 Aprile 2013 ore 11,30 Inaugurazione sede Movimento Cristiano dei Lavoratori
Domenica 7 Aprile 2013 ore 9.45 Assemblea Circolo PD - Forcellini
Lunedì 8 Aprile 2013 ore 21.00 Assemblea Circolo PD - Abano Terme
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