IL PRIMO ATTO DEL GOVERNO LETTA PER SOSTENERE LE IMPRESE E IL LAVORO: APPROVATO IL DECRETO PER IL PAGAMENTO DEI DEBITI DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI
La Camera dei Deputati ha approvato mercoledì 15 Maggio 2013 il Decreto Legge che prevede disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione e per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali. Il provvedimento vuole dare attuazione alle Direttive 2000/35 e 2011/7 dell'Unione Eurpea. Il Governo, nella nota di aggiornamento al DEF 2012, ha rivisto il quadro macroeconomico e di finanza pubblica, evidenziando la necessità di affiancare al consolidamento dei conti pubblici specifiche azioni di sostegno, capaci di fronteggiare l'accentuata debolezza della domanda interna, facendola ripartire già a decorrere dalla seconda metà dell'anno in corso. Lo sblocco dei pagamenti dei debiti delle amministrazioni pubbliche può immettere, in tempi brevi, liquidità nel sistema economico ed in tal modo agevolare una ripresa della crescita del prodotto interno lordo. I debiti ammontano a circa 90 miliardi di euro (5,8 per cento del PIL) di cui circa la metà attribuibile a Regioni e ASL, mentre tra i creditori la quota maggiore sarebbe vantata da imprese di grandi dimensioni, da quelle che forniscono servizi privati e, in particolar modo, da imprese di costruzioni. Per tali imprese il decreto rende disponibili risorse per aumentare i piani d'investimento o per migliorare le condizioni della gestione ordinaria, inclusi i pagamenti degli arretrati ai propri dipendenti, oltre che per limitare il fenomeno, in crescita negli ultimi mesi, di chiusura di attività produttive.
In allegato il testo del Decreto e un dossier di approfondimento
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CASO CEMENTIZILLO IN PARLAMENTO Il PD al presidio dei lavoratori davanti ai cancelli
MATTINO DI PADOVA 14 MAGGIO 2013
Incassano la solidarietà dei parlamentari democratici Alessandro Naccarato e Margherita Miotto e si preparano a continuare la battaglia per l'occupazione. Nuovo presidio dei lavoratori di Cementizillo, ieri pomeriggio, di fronte ai cancelli della Cementeria di Monselice. Miotto e Naccarato hanno promesso in settimana un'interrogazione parlamentare sul caso. «Cercheremo di sostenere i lavoratori in tutte le sedi», afferma Naccarato, «insistiamo perché venga coinvolto il Governo, sia per l'aspetto degli ammortizzatori sociali, sia per quello dello sviluppo. Finalmente ora c'è un Governo che sta prendendo provvedimenti per la ripresa, è fondamentale che si salvino gli impianti produttivi e i posti di lavoro. Dobbiamo anche complimentarci con i lavoratori per l'atteggiamento sempre responsabile che hanno tenuto, anche in condizioni di disperazione». Intanto l'incontro svoltosi nella sede romana di Confindustria, nei giorni scorsi, non ha dato esiti positivi. Un nuovo appuntamento a Roma è convocato per lunedì prossimo. «Risultati positivi ci possono essere», mette in chiaro Marco Benati della Fillea Cgil, «solo se l'azienda si sposta dalla sua rigidità assoluta su eventuali spostamenti di lavoratori nell'impianto di Monselice, se lavoro e vendite continueranno a essere dirottati qui». Intanto ieri mattina una ventina di lavoratori della Cementizillo ha inscenato un sit-in di silenziosa protesta, con lo striscione "Lavoro", fuori dalla villa del Principe a Calaone, dove si teneva il cda di Cementizillo. Al presidio di ieri anche lavoratori Italcementi e una folta delegazione della Santa Tecla di Este, che ha incontrato a sua volta Naccarato. «Chiediamo il ritiro dei provvedimenti e un tavolo di trattativa con l'azienda», hanno ribadito i lavoratori.
INTERROGAZIONE SUL CASO CEMENTIZILLO
Al Ministro dell’Economia e delle Finanze; al Ministro dello Sviluppo economico
Per sapere - premesso che:
- il Gruppo Zillo S.p.A. è una importante realtà industriale attiva nel Nord Italia dal 1882, leader nel settore dei leganti idraulici, in particolare del cemento, che ha la sede principale a Este in provincia di Padova e raggruppa gli stabilimenti di Cementizillo S.p.A. a Fanna in provincia di Pordenone, e Calcestruzzi Zillo S.p.A. con oltre 30 distributori nel Nord Italia;
- nell'ottobre 2010 il Gruppo ha acquisito la proprietà degli stabilimenti Cementeria di Monselice S.p.A. di proprietà della famiglia Radici assicurando che tutti gli stabilimenti avrebbero proseguito la loro produzione;
- dal Settembre 2011 l'azienda ha messo in cassa integrazione 65 dei 125 dipendenti dello Stabilimento di Este con l'accordo delle organizzazioni sindacali che hanno interpretato questa scelta come un provvedimento ordinario per fronteggiare un periodo di calo degli ordini in conseguenza della crisi;
- all'inizio del 2012 tuttavia la proprietà ha ordinato di invertire la parte della catena produttiva che alimenta la macinazione del cemento di fatto congelando la produzione dello stabilimento estense e chiedendo subito dopo il rinnovo della Cassa integrazione;
- lavoratori e Sindacati di Este hanno immediatamente chiesto una trattativa che da subito è apparsa difficile poiché la proprietà ha mostrato di non voler concordare un piano industriale per salvaguardare la preziosa manodopera di Este, confermando implicitamente i sospetti dei lavoratori stessi che assistevano al progressivo spostamento dei clienti di Este verso la Cementeria di Monselice;
- mentre il Gruppo Zillo festeggiava i 130 anni di attività, i lavoratori hanno dato vita a diverse forme di protesta dapprima con diversi scioperi, poi bloccando gli accessi dello stabilimento di Monselice, sino al presidio permanente di Este per chiedere alla proprietà di aprire una trattativa sul futuro delle Cementerie di Este;
- nel 2013 l'azienda ha disposto unilateralmente la cassa integrazione senza consultare le organizzazioni sindacali che insistevano per entrare in trattativa e per conoscere le reali intenzioni del gruppo circa il piano industriale per i diversi stabilimenti;
nello scorso mese di Aprile la Regione Veneto di concerto con la Provincia di Padova ha aperto un tavolo per discutere il futuro dei cementifici nella zona della Bassa Padovana, in considerazione di queste vicende e del prossimo esaurimento degli ammortizzatori sociali, ma gli incontri non hanno dato esiti positivi;
- la scorsa settimana a Roma le organizzazioni sindacali hanno incontrato l'associazione di categoria dei produttori di cemento Federmaco per discutere con il Gruppo Zillo possibili soluzioni della vertenza e un nuovo incontro è convocato per il prossimo 20 maggio 2013;
- il settore dell'Edilizia ha estrema necessità di provvedimenti normativi, come ad esempio la stabilizzazione delle agevolazioni fiscali per l'efficienza energetica nel settore privato e la destinazione di risorse statali per la messa in sicurezza degli edifici scolastici, che consentano di contare su fattori certi di investimento per rilanciare una produzione che, come emerge da tutte le analisi, è fattore di sviluppo per un indotto molto vasto e volano per altri settori dell'economia;
- se i Ministri siano a conoscenza dei fatti sopraesposti;
- quali provvedimenti intendano assumere per facilitare la definizione di un piano industriale del Gruppo Zillo che consenta di mantenere gli stabilimenti produttivi tutelando l'occupazione nella zona di Este e Monselice;
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