"FUTURA, IL LUOGO GIUSTO. DEFINIAMO STRATEGIA E PROGETTI IN COMUNE"
MATTINO DI PADOVA 27 AGOSTO 2013

«Dal mio punto di vista, la notizia è che l’Italia ha i conti in ordine, frutto del lavoro di Monti e ora di Letta. Oppure che si pagano i debiti della pubblica amministrazione». Alessandro Naccarato, deputato Pd confermato a febbraio dopo le elezioni 2006 e 2008, continua a distinguere la politica dal gossip o dai bizantinismi per addetti ai lavori. Comunali, congresso, governo: dov’è la sostanza? «Nella sostanza, cioè nel merito delle scelte. Ivo Rossi le incarna con un progetto che raccoglie l’esperienza di Zanonato, che ora si applica nello stesso modo al governo. Io sono orgoglioso di come sappiamo governare Padova e ora l’Italia. E pronto a confrontarmi con il nostro “popolo”: iscritti al Pd e non». Con le Primarie? «Confesso che non mi appassiona questo genere di polemica giornalistica. Tanto più che ci sono regole: basta rispettarle e comunque abbiamo già dimostrato di saperle fare, e bene, su tutto. Compresa la scelta dei parlamentari». E quindi? «Il 31 agosto apre i battenti Futura, la nostra festa che sarà il luogo migliore del confronto e del dibattito. Su ciò che abbiamo fatto fuori e dentro il parlamento, come sul congresso o sul voto per palazzo Moroni. È sempre stato così: il partito a Padova è quello che un anno fa ha aperto le porte della festa al confronto pubblico di Bersani e Renzi». Dunque, il “vero” congresso sarà in Prato della Valle? «Non mi pare utile un congresso d’immagine, con la messa in scena di chi è più brillante nella comunicazione. È invece il lavoro quotidiano, il confronto e la concretezza dell’impegno». Onorevole Naccarato, c’è l’appuntamento con gli elettori per il Comune. «Intanto, mi pare che questa Amministrazione ha ben governato la città. E tutti, in giunta, ne hanno condiviso le scelte. Ora si tratta di non perdere di vista il centro...». Cioè? «Nel 2009, abbiamo vinto con tre liste civiche (quella con il nome di Zanonato, una femminile e quella di Manfrin) pari al 7% dei voti. Strumento per allargare la maggioranza e drenare voti anche al ballottaggio. Un’operazione che non si imbastisce in un giorno. Ma allora, pensando a via Anelli, ci siamo dimostrati più credibili del centrodestra». Quindi in primavera si replica con Udc, Scelta Civica e centristi vari? «A febbraio, Monti ha convinto il 10% dei padovani. E come centrosinistra dobbiamo coltivare un’area sociale e culturale con cui sappiamo governare insieme, non da oggi». E il Movimento 5 Stelle? «Con loro i punti di contatto sono e restano zero».
"LA CHIUSURA DI ITALCEMENTI E' UNA SCONFITTA DEL TERRITORIO"
MATTINO DI PADOVA 24 AGOSTO 2013

La notizia della chiusura dello stabilimento Italcementi di Monselice dal 1° gennaio 2014 è molto preoccupante, perché determina la perdita di numerosi posti di lavoro e di una struttura produttiva importante. La chiusura era annunciata da tempo: infatti è sopratutto la diretta conseguenza dell’attività di alcuni comitati e dei sindaci di Este e di Baone per bloccare il progetto di revamping. Questo progetto, sostenuto da un investimento della proprietà di 160 milioni di euro, fu proposto nel 2009 per migliorare l’impatto ambientale e rilanciare lo stabilimento di Monselice. Per fermarlo sono stati presentati diversi ricorsi, alcuni dai due Comuni prima ricordati, che sono stati tutti bocciati in modo definitivo dal Consiglio di Stato. I ricorsi hanno provocato il blocco del revamping per quattro anni. Così Italcementi ha deciso l’anno scorso di spostare l’investimento da Monselice a un altro impianto in Lombardia. Negli anni scorsi c’è stato un dibattito acceso che ha diviso le forze politiche e le istituzioni; purtroppo, nonostante le sentenze della magistratura, alla fine hanno prevalso i contrari. Un’ostilità ottusa e pregiudiziale contro l’industria ha prodotto un danno enorme. Alcuni politici locali hanno di fatto bloccato un progetto che salvaguardava lavoro e ambiente, assicurava l’occupazione e riduceva emissioni e consumi energetici. Adesso, di fronte ai licenziamenti, chi ha provocato la chiusura dello stabilimento prova a scaricare le responsabilità altrove e prova a spostare l’attenzione proponendo fantasiose riconversioni. Si chiede addirittura l'intervento del Governo evocando il caso dell'Ilva. Dopo tante promesse non mantenute sulla creazione di posti di lavoro a livello locale e su ipotetici redditi di cittadinanza, è utile ricordare che la situazione di Taranto è molto diversa da quella di Monselice. A parte le differenze di dimensioni e di addetti, a Taranto il Governo è intervenuto per bonificare lo stabilimento e continuare la produzione d'acciaio, non per chiudere. A Monselice la soluzione sarebbe stata molto più semplice e veloce. Per gli enti locali sarebbe stato sufficiente stipulare un accordo con la proprietà per realizzare il revamping invece di ostacolarlo in ogni modo. Ora ci sarebbe un impianto in funzione con un impatto ridotto e costi minori. Per queste ragioni oggi è inutile continuare a raccontare bugie su improbabili riconversioni. L'unica strada per salvare l'occupazione è tornare al progetto di revamping. L'alternativa è la chiusura di un altro impianto produttivo e, con esso, la perdita di professionalità, ricchezza e lavoro.
FUTURA: SABATO 31 AGOSTO APRE LA FESTA PD
Questo weekend apre la Festa Democratica provinciale di Padova in Prato della Valle presso il Park Rabin e il Velodromo Monti. Si chiama Futura e sarà l'occasione per far ripartire il dibattito politico sulla città e sul Paese con una serie di incontri con tanti rappresentanti nazionali e locali del PD. Un momento di incontro conviviale grazie alla presenza di tre ristoranti di carne, pesce e specialità emiliane, tanta buona musica e un calendario d'eccezione. Vi aspettiamo numerosi per discutere insieme il futuro del nostro territorio e dell'Italia.

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