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SubjectNewsletter A. Naccarato - 16 Febbraio 2012

ALESSANDRO NACCARATO 
NEWSLETTER 16 FEBBRAIO 2012


In primo piano

 

Lo Statuto della Regione Veneto
Le bugie sul ricorso del Governo contro la Carta
di Alessandro Naccarato, deputato Pd
Il Mattino di Padova, 10 febbraio 2012

Una polemica “montata” "Il governo ci ripensa". "Monti revoca lo stop". "Sì di Monti allo Statuto". Mercoledì scorso sono caduti nella "trappola" di Zaia davvero in molti. Da parecchi consiglieri regionali, ai giornalisti, tutti si sono prestati all'operazione propagandistica predisposta dal presidente della Regione, che prima ha fatto credere che il governo avesse bocciato lo Statuto veneto, quindi è assurto a ruolo di salvatore con tanto di massima per cui "tutto è bene quel che finisce bene". A questo punto è utile interrogarsi almeno su due elementi del ricorso "inventato" del governo alla Corte costituzionale. Primo: come è possibile che per una settimana si sia accettata una tale mistificazione della realtà. Secondo: lo Statuto regionale presenta davvero profili di criticità o punti di debolezza?
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Caso Ruby/1
La Corte costituzionale respinge il conflitto di attribuzione: I deputati del Pd avevano ragione
Ruby, il processo va avanti. La Consulta respinge il ricorso della Camera dei Deputati
Respinto anche il ricorso del Senato per un analogo conflitto sollevato in relazione alle vicende giudiziarie dell’ex ministro Mastella] Respinto anche il ricorso del Senato per un analogo conflitto sollevato in relazione alle vicende giudiziarie dell'ex ministro Mastella
Il Corriere della Sera, 15 febbraio 2012

MILANO - Andrà avanti. Il processo Ruby, nel quale l'ex premier Silvio Berlusconi è sotto processo a Milano per prostituzione minorile e concussione, proseguirà. Lo ha stabilito la Corte costituzionale, che ha respinto (presidente Alfonso Quaranta, giudice relatore Giuseppe Tesauro) il ricorso della Camera dei deputati contro Procura e Tribunale di Milano, a cui si era associato il Senato, per conflitto di attribuzione fra poteri dello Stato.
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Caso Ruby/2
La Consulta respinge il ricorso della Camera,
via libera al processo sul caso Ruby
Il Sole 24 Ore, 15 febbraio 2012

 

Il processo Ruby, nel quale l'ex premier Silvio Berlusconi è sotto processo a Milano per prostituzione minorile e concussione, andrà avanti. Lo ha stabilito la Corte costituzionale, che ha respinto (presidente Alfonso Quaranta, giudice relatore Giuseppe Tesauro) il ricorso della Camera dei deputati contro Procura e Tribunale di Milano, ricorso cui si era associato il Senato, per conflitto di attribuzione fra poteri dello Stato.
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Caso Ruby/3
I limiti ai privilegi per i reati ministeriali
di Ugo De Siervo
La Stampa, 16 febbraio 2012


Sembra opportuno spiegare l’importanza oggettiva delle sentenze con cui la Corte Costituzionale l’altro ieri ha respinto i conflitti di attribuzione sollevati dalle Camere contro gli organi della magistratura che avevano iniziato azioni penali a carico di due notissimi ex componenti di governi precedentemente in carica (Berlusconi e Mastella).
Come è noto, la nostra Costituzione non ha mai previsto uno speciale trattamento per le eventuali responsabilità penali dei ministri o del presidente del Consiglio, salvo il solo settore dei cosiddetti reati ministeriali: essi quindi rispondono degli eventuali reati commessi esattamente come tutti i cittadini, salvo che per i reati che possano essere stati da loro commessi nella qualità di componenti di un governo ed avvalendosi degli speciali poteri di cui dispongono i presidenti del Consiglio o i ministri nello svolgimento delle loro funzioni.
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A vent'anni da Tangentopoli
Ecco un'interessante analisi dello storico Guido Crainz
Le macerie di Tangentopoli
di Guido Crainz
La Repubblica, 16 febbraio 2012

 

A vent'anni di distanza dal loro inizio, Tangentopoli e la crisi della "prima Repubblica" evocano oggi l'inevitabile crollo di un edificio corroso e al tempo stesso una ricostruzione radicalmente mancata. Non suggeriscono celebrazioni ma riflessioni amare sulla difficoltà, se non l'incapacità, del Paese a cambiare rotta.
Impongono con urgenza ancora maggiore quel profondo esame di coscienza che allora non facemmo, preferendo rimuovere le radici del disastro. Lasciammo così largamente inalterati, dietro una "rivoluzione" di superficie, i guasti che erano stati alla base di quel crollo e costruimmo inevitabilmente sulla sabbia, se non sulle sabbie mobili. Per questa via le macerie della "seconda Repubblica" si sono inevitabilmente aggiunte a quelle della "prima": di entrambe dobbiamo oggi sgomberare il campo, e solo considerandole nel loro insieme possiamo individuare gli elementi necessari per una inversione di tendenza ancora possibile.
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In Parlamento

Decreto "svuota-carceri"/1
Decreto svuota carceri, via libera definitivo. Severino: "Non è un indulto mascherato" 
Approvato con 385 voti a favore, 105 contrari e 26 astenuti. Valanga di defezioni nel Pdl, 41 non hanno partecipato al voto e 2 erano in missione. Il ministro: "Nessun attentato alla sicurezza"
La Repubblica, 14 febbraio 2012

ROMA - L'Aula della Camera con 385 voti a favore, 105 contrari e 26 astenuti, ha approvato in via definitiva il dl cosiddetto "svuotacarceri". A favore del provvedimento hanno votato Pdl, Pd, Terzo polo e la gran parte dei deputati dei gruppi minori, mentre voto contario da parte di Lega e Idv. Il ministro della Giustizia, Paola Severino, difende il contenuto del decreto contro le polemiche: "Vorrei in primo luogo precisare - scrive il ministro in un intervento pubblicato sul sito del Ministero - che il decreto non è né un indulto mascherato, né una resa dello Stato alla delinquenza". Valanga di defezioni nel Pdl, in 43 non votano. Anche nel Pd lo schieramento non è proprio compatto: su 206 deputati votano in 179, mentre in 25 'disertano'. Astenuti 5 radicali. Così come si astengono 12 deputati di Popolo e Territorio.
"Il sovraffollamento delle carceri doveva essere affrontato con urgenza, le condizioni di vita dei detenuti negli istituti di pena sono una priorità e come tale doveva essere trattata. Diritto, civiltà e sicurezza sono i tre principi che ci hanno guidato nel votare a favore del decreto severino", ha detto nel suo intervento in Aula Emanuele Fiano (Pd), polemizzando con il gruppo della Lega Nord.
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Decreto "svuota-carceri"/2
Bene sì a decreto, è un nuovo inizio
Carroccio mente, non si apriranno porte carceri a criminali pericolosi
da www.deputatipd.it

 

"Il sovraffollamento delle carceri doveva essere affrontato con urgenza, le condizioni di vita dei detenuti negli istituti di pena sono una priorità e come tale doveva essere trattata. Diritto, civiltà e sicurezza sono i tre principi che ci hanno guidato nel votare a favore del decreto Severino. E non è vero, come sostiene la Lega, che con queste norme si apriranno le porte delle carceri ai criminali pericolosi. Questa è una menzogna e non accettiamo lezioni da un partito che ha votato tutte le fiducie e le leggi ad personam di Berlusconi e che ha cancellato i reati di falso in bilancio e dei colletti bianchi. La verità è che questo decreto rappresenta un nuovo inizio e serve alla sicurezza del Paese". Lo ha detto nell'Aula della Camera Emanuele Fiano in dichiarazione di voto sul dl svuota carceri polemizzando con il gruppo della Lega nord prima della votazione finale del provvedimetno che è stato approvato definitivamente dalla Camera con 385 voti.

Per saperne di più leggi anche:
- Il testo del provvedimento recante:
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 22 dicembre 2011, n. 211, recante interventi urgenti per il contrasto della tensione detentiva determinata dal sovraffollamento delle carceri (clicca qui)

- Il testo del dossier di documentazione relativo al provvedimento recante:
Interventi urgenti in materia di sovraffollamento carcerario
D.L. 211/2011 – A.C. 4909
Schede di lettura e documentazione (clicca qui)

 


Adesione della Croazia alla UE
Accordo internazionale di ratifica dell'adesione della Croazia all'UE
Camera dei Deputati, 14 febbraio 2012

 

Atto conclusivo del processo d'integrazione della Croazia nell'Unione europea, avviato nel giugno 2004, il Trattato di adesione è stato sottoscritto a Bruxelles il 9 dicembre 2011 ed è già stato ratificato dalla Croazia con la consultazione referendaria svoltasi il 22 gennaio scorso. Gli strumenti pattizi di adesione all'Unione europea si articolano nel Trattato di adesione propriamente detto, dell'Atto di adesione, con relativi allegati e protocolli, e dell'Atto finale, con le dichiarazioni e lo scambio di lettere tra l'Unione europea e la Repubblica di Croazia. Il disegno di legge di ratifica (A.C. 4935), presentato alla Camera il 7 febbraio 2012, discusso dalla Commissione Affari esteri, in sede referente, nelle sedute dell'8 e del 9 febbraio scorsi, è attualmente all'esame dell'Assemblea.
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Per saperne di più leggi anche:
- Il testo completo del Disegno di legge (clicca qui)

- Adesione della Repubblica di Croazia all'Unione europea - A.C. 4935 - Elementi per l'istruttoria legislativa (08/02/2012) 
clicca qui

 

 

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