IL SENATO APPROVA IL DISEGNO DI LEGGE SVUOTA PROVINCE
Dopo tre mesi, finalmente, il Senato ha approvato il disegno di legge che riforma le Province, approvato alla Camera in prima lettura il 21 dicembre 2013. Con questo importante provvedimento viene esclusa l'elezione della componente politica per le prossime elezioni amministrative, le competenze delle Province vengono ridimensionate e vengono istituite le città Metropolitane. Ora il provvedimento passa alla Camera dei Deputati per l'approvazione definitiva.
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Dossier di approfondimento del servizio studi del Senato
LA CAMERA APPROVA LA MOZIONE PER I TERRITORI ALLUVIONATI
Questa settimana l'Assemblea della Camera dei Deputati ha approvato la mozione presentata dai Deputati del Partito Democratico per tutelare le aree alluvionate e le relative popolazioni colpite dagli straordinari eventi atmosferici degli scorsi mesi di gennaio e febbraio. Dopo l'approvazione del Decreto che sospende i termini per le scadenze fiscali in favore dei quei territori l'approvazione della mozione rappresenta un atto dovuto che fa chiarezza sulle priorità di intervento e sui ritardi nell'esecuzione delle opere che avrebbero potuto limitare i pesanti danni subiti dai Veneti.
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Testo della Mozione
APPROVATO UN IMPORTANTE PROVVEDIMENTO SUL LAVORO: STOP ALLE DIMISSIONI IN BIANCO
È stata approvata in prima lettura alla Camera la proposta di legge "Disposizioni in materia di modalità per la risoluzione del contratto di lavoro per dimissioni volontarie del lavoratore e del prestatore d'opera”. Il testo, che ora passa all’esame del Senato, disciplina le modalità di sottoscrizione della lettera di dimissioni volontarie e della lettera di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro. Questo importante provvedimento intende contrastare il fenomeno delle cosiddette "dimissioni in bianco", definizione con la quale ci si riferisce alla pratica per cui al lavoratore, contestualmente alla sottoscrizione del contratto di lavoro – ovvero nel momento per lui di massima debolezza – si fa obbligo di firmare una lettera di dimissioni priva di data.
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Dossier di approfondimento
LE RAGIONI DELLA FUSIONE TRA APS E BUSITALIA
La scelta dell’Amministrazione comunale di unificare la gestione del servizio del trasporto pubblico cittadino con quelli extra urbani provinciali di Padova e di Rovigo presenta numerosi aspetti positivi e costituisce un’opportunità da realizzare il prima possibile. Infatti l’accordo per la fusione tra i due attuali gestori – APS e Busitalia nord – determinerà alcuni vantaggi immediati per i cittadini utenti: l’unificazione di linee e fermate tra città e provincia con biglietto e abbonamento unico, l’acquisto di 100 autobus nuovi, la nuova linea del tram elettrico, il potenziamento del servizio. Per fare un esempio concreto di un semplice miglioramento si pensi al fatto che i principali capolinea extraurbani saranno collocati alla partenza dei capolinea della tramvia migliorando l’accesso alla città e riducendo il traffico e l’inquinamento causato dai numerosi mezzi in ingresso. Inoltre l’appartenenza di Busitalia nord al gruppo Ferrovie dello Stato italiane promuoverà altre aggregazioni e favorirà su scala regionale la più volte auspicata integrazione tra trasporto su gomma e trasporto su rotaia che miglioreranno la qualità del servizio e le condizioni per una mobilità sostenibile. In una fase di grande difficoltà per le aziende del trasporto pubblico locale che presentano pesanti deficit e risentono della crisi della finanza pubblica la fusione assicurerà fondamentali garanzie anche ai lavoratori attraverso il mantenimento dei livelli occupazionali e il consolidamento delle attuali retribuzioni. Con la fusione il patrimonio pubblico del Comune di Padova sarà salvaguardato e la nuova società potrà continuare a gestire il servizio. Nonostante i notevoli vantaggi appena illustrati le forze politiche di minoranza e alcuni consiglieri di maggioranza si oppongono alla fusione e rischiano di produrre un serio danno alla città e al servizio di trasporto pubblico. Stando al dibattito pubblico e alle posizioni note i consiglieri delle forze di maggioranza che non voterebbero la fusione sarebbero 5 e sarebbero decisivi per bocciare la decisione: Pisani, subentrato con 201 preferenze, Dalla Barba con 179, Autizi con 176, Scapin con 109 e Ostanel con 51. Il loro eventuale voto contrario sarebbe in contrasto con l’orientamento delle liste che li hanno candidati e andrebbe sviluppata una riflessione sul funzionamento del sistema elettorale amministrativo e sulla dialettica interna ai gruppi. Questi consiglieri sono tutti accomunati da una caratteristica: non sono stati eletti direttamente in consiglio e sono subentrati ad altri consiglieri che hanno raccolto più preferenze e sono andati a fare gli assessori. Per dare un’idea delle proporzioni i 5, insieme, hanno raccolto 716 voti, vale a dire molti meno di quanti ne hanno presi, da soli, i primi della lista del Partito Democratico. Poiché la legge impone l’incompatibilità tra il ruolo di consigliere e quello di assessore i più votati si sono dimessi e sono stati sostituiti dai meno votati. In questo modo i candidati con più consenso sono entrati in giunta e in consiglio sono entrati anche candidati con pochi voti. Si è così determinata una situazione paradossale: la delibera sulla fusione è stata approvata dalla giunta, composta dalle persone con il maggior consenso, e rischia di non essere approvata dal consiglio per le scelte delle persone subentrate e cioè con il minor consenso. E’ evidente allora che si pone una questione di effettiva rappresentanza nelle decisioni perché c’è il rischio che i consiglieri meno votati contino più di quelli più votati. In attesa che si cambi la legge nazionale sugli enti locali sarebbe opportuno che i consiglieri riflettessero su questo aspetto per evitare di prendere decisioni affrettate e dettate più dai litigi interni ai gruppi che dall’interesse per il futuro della città.
AGENDA
VENERDI' 28 MARZO ORE 20.30 PROIEZIONE GRATUITA DEL FILM QUANDO C'ERA BERLINGUER CINEMA MULTIASTRA - VIA T.ASPETTI - PADOVA scarica il volantino
VENERDI' 4 APRILE ORE 18.00 7 APRILE 1979: L’INIZIO DELLA FINE DELLA LOTTA ARMATA SALA ANZIANI - MUNICICPIO DI PADOVA scarica il volantino
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