LA CAMERA APPROVA IL DECRETO LAVORO
La Camera dei Deputati ha approvato il Decreto Lavoro: il provvedimento è molto importante e contiene disposizioni in materia di lavoro a termine, apprendistato, servizi per il lavoro, verifica della regolarità contributiva e contratti di solidarietà. Il testo é stato modificato nel corso dell’esame in sede referente e si compone di sette articoli. Ora è previsto il passaggio in Senato per l'approvazione definitiva. L’articolo 1 contiene disposizioni in materia di contratti a tempo determinato e somministrazione di lavoro a tempo determinato, con l’obiettivo di facilitare il ricorso a tali tipologie contrattuali. L’articolo 2 contiene disposizioni in materia di apprendistato, con l’obiettivo di semplificarne la disciplina. L’articolo 3 è diretto a garantire la parità di trattamento delle persone in cerca di occupazione in uno degli Stati membri dell’UE. L’articolo 4 introduce disposizioni volte alla “smaterializzazione” del Documento unico di regolarità contributiva (DURC). L’articolo 5 demanda ad uno specifico decreto interministeriale i criteri per l’individuazione dei datori di lavoro beneficiari delle agevolazioni.
Per saperne di più leggi i seguenti documenti Dossier di approfondimento Modifiche apportate in XI Commissione Articolo 24 Aprile 2014 - Il Sole 24 Ore
DECRETO FINANZA LOCALE
Il Decreto sulla cosiddetta "Finanza Locale" si occupa di apportare alcune correzioni alla legge di stabilità 2014 e al Testo Unico degli Enti Locali con lo scopo di facilitare e promuovere il processo di risanamento della finanza locale e di garantire l’equilibrio di bilancio, a partire dal tema della tassazione sugli immobili. Il provvedimento interviene sulla riduzione della spesa corrente ma, contestualmente, si mantiene e si rilancia la spesa in conto capitale. La rimodulazione dei tempi e delle procedure per i bilanci comunali, così come per gli appalti nell’edilizia scolastica e per i pagamenti delle cartelle esattoriali, rappresentano l’impegno, fortemente sostenuto dal Gruppo PD, a stabilire una nuova alleanza tra governo centrale e governi locali, istituzioni scolastiche, contribuenti, fondata su una trasparente e reciproca assunzione di responsabilità.
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Dossier di approfondimento del Gruppo PD
RELAZIONE DELLA COMMISSIONE ANTIMAFIA
E' stata depositata la prima relazione della Commissione bicamenrale d'inchiesta sul fenomeno delle mafie e delle altre organizzazioni criminali italiane e straniere: si tratta di un documento fondamentale sia per l'analisi della situazione italiana sia per i provvedimenti conseguenti che il Ministero dell'interno ha deciso di adottare per rafforzare il contrasto alla criminalità organizzata. In particolare il testo si occupa anche di un aspetto molto rilevante circa i beni confiscati alla mafia e rappresenta un significativo passo avanti su questo fronte.
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Testo della Relazione
Approfondimenti dalla stampa
Il sole 24 Ore L'Unità
MAFIA AL NORD: IL CASO VERONA IL PD INTERROGA IL MINISTRO DELL'INTERNO
Al Ministro dell'Interno. Per sapere - premesso che: Negli ultimi mesi alcuni amministratori del comune di Verona e delle sue società partecipate sono stati coinvolti a vario titolo in inchieste della magistratura per reati contro la pubblica amministrazione; Il 23 ottobre 2013 la procura della Repubblica di Verona ha disposto, per i reati di peculato, corruzione, abuso d’ufficio, gli arresti del direttore generale, due dirigenti e cinque funzionari della società Azienda Gestione Edifici Comunali (Agec) del Comune di Verona e di un imprenditore; Il 17 febbraio 2014 la procura della Repubblica di Verona ha disposto l’arresto di Vito Giacino e, nell’ambito della stessa inchiesta, gli arresti domiciliari di Alessandra Lodi, avvocato e moglie di Giacino. A Giacino, vicesindaco e assessore all’urbanistica del comune di Verona, viene contestato il reato di concussione continuata dal 2008 al 2013; Il 4 marzo 2014 la procura della Repubblica di Verona ha chiesto il rinvio a giudizio per i vertici di nove aziende partecipate del Comune di Verona e per due componenti del Consiglio d’amministrazione di AMT (Azienda Mobilità Trasporti). Le persone coinvolte sono: Ennio Cozzolotto (Transeco e Amia - Azienda Multiservizi di Igiene Ambientale), Maurizio Alfeo (Amia e Ser.I.T.), Alfonsino Ercole (Amia), Carlo Alberto Voi e Germano Zanella (Amt), Francesco Barini (Amt), Carla Sarzi (Amia e Amt), Stefano Zaninelli (Atv - Azienda Trasporti Verona), Giampietro Cigolini (Agsm - Azienda Generale Servizi Municipali, Amia), Giuseppe Canestrari e Riccardo Delfanti (Amt); Il provvedimento, che ipotizza il reato di abuso d’ufficio, è stato assunto al termine delle indagini sulle assunzioni di parenti e conoscenti degli amministratori all’interno di aziende partecipate dal comune; Il 1° aprile 2014, in seguito a polemiche su presunti illeciti amministrativi e rapporti con esponenti di famiglie vicine alla criminalità organizzata, si è dimesso Marco Giorlo, assessore del comune di Verona con deleghe a sport, casa, turismo; Ai fatti sopra riportati in estrema sintesi si deve aggiungere che la trasmissione televisiva “Report”, andata in onda lunedì 7 aprile, ha documentato i rapporti tra il sindaco di Verona Franco Tosi e la consigliera comunale Katia Forte e il presidente della provincia di Crotone Stanislao Zurlo e l’imprenditore Raffaele Vrenna. Le quattro persone sono state immortalate mentre partecipano a una cena a Crotone per raccogliere fondi per la fondazione del sindaco Tosi “Ricostruiamo il Paese”. Per Zurlo è stato chiesto il rinvio a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa; Vrenna, condannato in primo grado e poi assolto, è stato definito dal capo della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro un “imprenditore border line”; Nel corso della stessa trasmissione, come riportato dal quotidiano “L’Arena” in data 9 aprile 2014, sono emerse ulteriori notizie inquietanti. Un collaboratore di giustizia, Luigi Bonaventura, definito “reggente del clan Vrenna-Bonaventura”, nel corso della citata trasmissione, ha raccontato di un incontro nel 2006 tra esponenti della criminalità organizzata e “imprenditori del nord venuti appositamente da Verona”, al quale avrebbe partecipato “un componente della famiglia Giardino”. Il citato articolo de “L’Arena” ha descritto una situazione dove esponenti politici dell’amministrazione comunale di Verona e alcuni imprenditori, “i Giardino, i Paglia, i Marziano”, si sarebbero scambiati appoggi e favori in cambio di appalti e assunzioni nelle società partecipate dal comune; Agli interroganti appaiono strane e incomprensibili le ragioni per cui il sindaco di Verona, esponente di un movimento politico che, almeno in apparenza, sostiene che le regioni del nord Italia debbano avere maggiori risorse rispetto a quelle del sud, e che, in alcuni periodi, ha sostenuto la secessione delle regioni settentrionali dal resto del Paese, abbia deciso di organizzare una cena per raccogliere fondi a Crotone, in Calabria, zona ad alta densità mafiosa e abbia accettato la partecipazione di persone in contatto con la criminalità organizzata; In data 20 novembre 2013 gli interroganti avevano chiesto con interrogazione n. 4-02606 al Ministro dell’interno chiarimenti sulle relazioni tra la criminalità organizzata e l’impresa veronese Soveco spa; Si ricorda che tale ditta, con sede a Verona in via Cà di Cozzi 41, è una società di costruzioni di proprietà di Sabina Colturato e di Francesco Urtoler. Soveco è una delle principali imprese operanti negli appalti pubblici del territorio di Verona e partecipa alla realizzazione del traforo delle Torricelle, del filobus, di tre impianti di biogas, di parcheggi e centri commerciali e della ristrutturazione dell’ospedale di Peschiera. Antonio Papalia, ex marito della Colturato, secondo notizie pubblicate dai quotidiani veronesi, si occuperebbe degli affari immobiliari della Soveco in Romania. Papalia è stato coinvolto nel 1989 in un’indagine per traffico di esplosivi dal sud al nord Italia, ha precedenti penali e sembrerebbe essere il socio occulto della Soveco. Gli interroganti in particolare hanno chiesto se corrispondeva al vero il fatto che l’informativa del nucleo di polizia tributaria di Verona numero 6164 del 16 luglio 2009 individuava legami tra Antonio Papalia e la Soveco spa. Gli interroganti non hanno ancora ricevuto risposta; La situazione dell’amministrazione comunale di Verona appare condizionata dall’azione dei diversi soggetti sopra indicati e ora oggetto delle indagini dell’autorità giudiziaria. Inoltre la preoccupazione nell’opinione pubblica veronese per i fatti citati è aumentata dai rischi di una presenza di gruppi criminali in città e più in generale dalla cattiva amministrazione del comune;
Se il Ministro sia a conoscenza dei fatti sopra esposti; Se intenda rispondere all’interrogazione n. 4-02606 e in caso contrario per quali ragioni; Se la Soveco Spa sia in possesso della certificazione antimafia prevista dalla normativa; Se non ritenga il Ministro di sollecitare un intervento del Prefetto di Verona ai fini di verificare in maniera approfondita e scrupolosa, con gli strumenti previsti dalla legge, la presenza di rilevanti infiltrazioni criminali in grado di condizionare l’attività amministrativa.
METODO STAMINA: CHIUSA L'INCHIESTA. 20 INDAGATI
La discussa vicenda che ha riguardato il Metodo Stamina ha fatto un passo avanti. La procura di Torino, dopo tre mesi di controlli, ha dichiarato concluse le indagini preliminari sul controverso metodo di cura con cellule staminali, iscrivendo 20 persone nel registro degli indagati.
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Cattaneo - LA STAMPA 24 Aprile 2014
Longo - LA STAMPA 24 Aprile 2014
ZANONATO: "SOGNO GLI STATI UNITI D'EUROPA"
MATTINO DI PADOVA 24 APRILE 2014
Ex sindaco, ex ministro dello Sviluppo, oggi candidato democratico alle elezioni Europee, Flavio Zanonato, per la città di Padova, resta il sindaco votato e confermato, amato e contestato per più di un decennio. Ieri era ospite della nostra videochat (su www.mattinopadova.it). Per Zanonato l’esperienza a Roma è stata «un viaggio di dieci mesi verso terre sconosciute» esplorando il mondo dell’industria, dell’energia, del commercio estero. «C’era tanto da fare», assicura, ma è lontano dalla descrizione del ministero che dà Maria Elena Boschi, 33 anni, ministro per le Riforme e i rapporti con il Parlamento, secondo la quale fare il ministro è «durissima». «La Boschi», scherza Zanonato, «ha il problema d’essere single, anche se molti si offrirebbero perché è molto bella e intelligente. Io non ho mai avvertito fatica». L’esperienza romana. «Non è che da ministro si gira per la città, al massimo vedevo Trastevere dove vivevo» sottolinea Zanonato. L’esperienza da ministro ha significato seguire i capitoli della crisi. «Gli italiani non sono pienamente consapevoli della situazione. Non c’è sufficiente consapevolezza, né di quello che non va, né di quello che va bene. In Italia ci sono realtà incredibili, aziende che competono a livello mondiale». La musica. L’ex sindaco non si nega delle digressioni, a cominciare da quelle musicali: da Beethoven a Santana passando dai cantautori nostrani, De Andrè, Dalla, Fossati. «Non mi sono appassionato alla musica da ragazzo», confida, «dopo l’impegno politico ritenevo fossero cose minori: mi atteggiavo a intellettuale, la passione per la musica l’ho scoperta intorno ai 30 anni e allora mi sono detto: ma cosa ti sei perso? Ed ho recuperato». L’Europa. Con lo stesso entusiasmo di quel ragazzo, oggi va alla “conquista” del Parlamento europeo, sognando gli Stati Uniti d’Europa: «pensiamo solo a quanto si potrebbe risparmiare», spiega, «potremmo avere un unico esercito, un’unica aviazione, insomma un’unica difesa che ci permetterebbe di spendere un terzo di quello che oggi spende ogni paese e saremmo più efficaci». Ma da candidato pensa anche al suo territorio: «ci sono progetti e risorse europee», annuncia, «e mi darò da fare per la mia città. Dal 2014 al 2020 sono previsti contributi per 70 miliardi da destinare ad innovazione, informatica, miglioramenti della qualità della vita. Certo, sono da dividere per tutti i paesi europei, ma per noi può voler dire 8-10 miliardi, ovvero un miliardo all’anno». Bruxelles, inoltre, deve assumere il ruolo di arbitro nel grande tema dell’immigrazione: «l’Europa deve riconoscere che è un fenomeno europeo e non solo italiano e deve negoziare misure che fermino o rallentino il flusso. Padova attrae più immigrati perché è più ricca. Tuttavia manca l’impegno della Regione che non si è mai mossa con una sola iniziativa concreta». Le comunali. Naturalmente segue le amministrative e ha un’opinione sulla campagna elettorale: «la sicurezza è uno dei temi che contano», sintetizza Zanonato, «perché al padovano piace una città dove non ci siano comportamenti scorretti. Io ho chiuso via Anelli, Bitonci non ha fatto nulla di tutto questo». Sull’idrovia: «uno scolmatore per un’importante funzione di salvaguardia idrica»; l’ospedale: «la sanità padovana ha ottimi medici ma ha bisogno di correre con una Ferrari»; tram: «uno straordinario mezzo di spostamento che non inquina e sposta ogni giorno 15 mila persone». L’auditorium, una sconfitta? «Con Rossi una nuova operazione che ha maggiore consenso, ovvero una grande macchina per la musica che recupera un edificio». Tra Renzi e Grillo. E poi i temi nazionali. «Il governo non ha una maggioranza omogenea e deve trovare continuamente l’intesa». I grillini? «Penso che alle europee faranno un buon risultato, quello della protesta, ma penso anche abbiano messo i voti in frigorifero senza concludere nulla».
PADOVA PROTAGONISTA IN EUROPA
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ZANONATO

QUESTA SERA 24 APRILE 2014 ORE 20 PRESSO VIA FORTIN - PADOVA TERRANEGRA IN FESTA INCONTRO CON IVO ROSSI
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