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Alessandro Naccarato
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Newsletter 5 Giugno 2014
In primo piano
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LA LEGA ALIMENTA LA PAURA PER PRENDERE VOTI MATTINO DI PADOVA 3 GIUGNO 2014
A Padova la Lega Nord e il suo candidato sindaco stanno alimentando la paura dei cittadini per provare a guadagnare voti e accusano l’attuale amministrazione comunale per ogni reato. In realtà la situazione è molto diversa ed è bene riflettere sulle responsabilità e sulle possibili soluzioni. Innanzitutto la competenza della prevenzione e del contrasto della criminalità è dello Stato, e in particolare del ministro dell’Interno, e non dei sindaci. E infatti quando avviene un reato a Cittadella, a Verona, o in qualsiasi altro comune del Veneto amministrato dalla Lega, nessuno accusa il sindaco. Perché se lo stesso reato avviene a Padova la colpa è del sindaco? Il ministro dell’Interno è Angelino Alfano, il leader del Nuovo Centro Destra, che è lo stesso partito del senatore Maurizio Saia, alleato con il candidato sindaco della Lega Nord. Se la sicurezza a Padova è davvero disastrosa perché il ministro, che è dello stesso schieramento di Bitonci, non ha aumentato gli organici di polizia e carabinieri in città? La criminalità è un problema serio che si combatte con i fatti e non con le chiacchiere. Un tipico esempio delle false promesse leghiste è stata la legge Bossi-Fini sull’immigrazione: quella norma ha peggiorato la situazione aumentando il numero dei clandestini e causando molta immigrazione irregolare che ha favorito la manodopera criminale straniera. È facile dare le colpe ai sindaci di centrosinistra ma l’immigrazione è una questione internazionale che deve essere affrontata a livello europeo. Il leghista Roberto Maroni è stato ministro dell’Interno per tre anni e mezzo promettendo le ronde contro la criminalità e misure contro l’immigrazione. I suoi proclami non hanno prodotto le ronde, che sono rimaste nella sua fantasia e, soprattutto, hanno aumentato il numero dei clandestini. L’esperienza ci insegna che la Lega Nord, quando ha governato, ha contribuito ad approvare provvedimenti che hanno favorito i delinquenti. Per esempio ha votato a favore della legge che ha ridotto i tempi di prescrizione dei reati aiutando molti criminali a farla franca. Ha approvato la legge che ha abolito il reato di falso in bilancio favorendo la criminalità organizzata. Non è casuale che Francesco Belsito, tesoriere nazionale della Lega Nord, sia stato scoperto mentre investiva soldi in società estere e in diamanti in Tanzania e a Cipro, coinvolgendo anche persone legate alla mafia e imprenditori veneti. Questi fatti lasciano pensare che la Lega Nord abbia deciso di approvare norme contro la sicurezza dei cittadini per poi alimentare le paure e prendere qualche voto in più. A Padova l’amministrazione di centrosinistra si è impegnata seriamente per aumentare la sicurezza dei cittadini e ha fatto tutto ciò che compete a un Comune: potenziare l’illuminazione, collocare telecamere, combattere il degrado con apposite ordinanze, riqualificare le aree abbandonate, collaborare con le forze dell’ordine, impiegare la polizia locale nelle situazioni di rischio, prevenire il disagio sociale con interventi mirati. Basta ricordare il caso di via Anelli. Per anni la destra e la Lega Nord hanno promesso di risolvere il problema, poi, quando sono andati al governo del Comune non hanno fatto nulla. È stata l’amministrazione di centro sinistra, con l’aiuto dei comitati, a intervenire svuotando le palazzine, allontanando le presenze criminali e creando le condizioni per la prossima riqualificazione. Il “muro” di via Anelli, la robusta recinzione costruita per contrastare lo spaccio di droga, si vede ancora; il sindaco Flavio Zanonato venne addirittura criticato per quell’azione giudicata troppo severa. Per aumentare la sicurezza non servono le promesse della Lega Nord, servono i fatti concreti e l’impegno serio del centrosinistra.
DOMENICA 8 GIUGNO 2014 DALLE ORE 7 ALLE 23 TURNO DI BALLOTTAGGIO PER ELEGGERE IL SINDACO DI PADOVA
L'8 GIUGNO PADOVA NON SI FERMA MEGLIO IVO ROSSI

VENERDI' 6 MAGGIO 2014 ORE 18.00 PIAZZA DELLE ERBE - PADOVA DEBORA SERRACCHIANI E IVO ROSSI

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MATTINO DI PADOVA 3 GIUGNO 2014
A Padova la Lega Nord e il suo candidato sindaco stanno alimentando la paura dei cittadini per provare a guadagnare voti e accusano l’attuale amministrazione comunale per ogni reato. In realtà la situazione è molto diversa ed è bene riflettere sulle responsabilità e sulle possibili soluzioni. Innanzitutto la competenza della prevenzione e del contrasto della criminalità è dello Stato, e in particolare del ministro dell’Interno, e non dei sindaci. E infatti quando avviene un reato a Cittadella, a Verona, o in qualsiasi altro comune del Veneto amministrato dalla Lega, nessuno accusa il sindaco. Perché se lo stesso reato avviene a Padova la colpa è del sindaco? Il ministro dell’Interno è Angelino Alfano, il leader del Nuovo Centro Destra, che è lo stesso partito del senatore Maurizio Saia, alleato con il candidato sindaco della Lega Nord. Se la sicurezza a Padova è davvero disastrosa perché il ministro, che è dello stesso schieramento di Bitonci, non ha aumentato gli organici di polizia e carabinieri in città?
La criminalità è un problema serio che si combatte con i fatti e non con le chiacchiere. Un tipico esempio delle false promesse leghiste è stata la legge Bossi-Fini sull’immigrazione: quella norma ha peggiorato la situazione aumentando il numero dei clandestini e causando molta immigrazione irregolare che ha favorito la manodopera criminale straniera. È facile dare le colpe ai sindaci di centrosinistra ma l’immigrazione è una questione internazionale che deve essere affrontata a livello europeo. Il leghista Roberto Maroni è stato ministro dell’Interno per tre anni e mezzo promettendo le ronde contro la criminalità e misure contro l’immigrazione. I suoi proclami non hanno prodotto le ronde, che sono rimaste nella sua fantasia e, soprattutto, hanno aumentato il numero dei clandestini. L’esperienza ci insegna che la Lega Nord, quando ha governato, ha contribuito ad approvare provvedimenti che hanno favorito i delinquenti. Per esempio ha votato a favore della legge che ha ridotto i tempi di prescrizione dei reati aiutando molti criminali a farla franca. Ha approvato la legge che ha abolito il reato di falso in bilancio favorendo la criminalità organizzata. Non è casuale che Francesco Belsito, tesoriere nazionale della Lega Nord, sia stato scoperto mentre investiva soldi in società estere e in diamanti in Tanzania e a Cipro, coinvolgendo anche persone legate alla mafia e imprenditori veneti. Questi fatti lasciano pensare che la Lega Nord abbia deciso di approvare norme contro la sicurezza dei cittadini per poi alimentare le paure e prendere qualche voto in più. A Padova l’amministrazione di centrosinistra si è impegnata seriamente per aumentare la sicurezza dei cittadini e ha fatto tutto ciò che compete a un Comune: potenziare l’illuminazione, collocare telecamere, combattere il degrado con apposite ordinanze, riqualificare le aree abbandonate, collaborare con le forze dell’ordine, impiegare la polizia locale nelle situazioni di rischio, prevenire il disagio sociale con interventi mirati. Basta ricordare il caso di via Anelli. Per anni la destra e la Lega Nord hanno promesso di risolvere il problema, poi, quando sono andati al governo del Comune non hanno fatto nulla. È stata l’amministrazione di centro sinistra, con l’aiuto dei comitati, a intervenire svuotando le palazzine, allontanando le presenze criminali e creando le condizioni per la prossima riqualificazione. Il “muro” di via Anelli, la robusta recinzione costruita per contrastare lo spaccio di droga, si vede ancora; il sindaco Flavio Zanonato venne addirittura criticato per quell’azione giudicata troppo severa. Per aumentare la sicurezza non servono le promesse della Lega Nord, servono i fatti concreti e l’impegno serio del centrosinistra. |