COMPETITIVITA' E GIUSTIZIA SOCIALE: IL DECRETO 66 E' LEGGE
La Camera dei Deputati ha convertito in legge il Decreto 66 che contiene misure di carattere fiscale per il rilancio dell'economia, interventi per accelerare il pagamento dei debiti arretrati delle pubbliche amministrazioni e risparmi di spesa e norme in materia di revisione ed efficienza della spesa pubblica. Inoltre sono previste alcune misure attraverso le quali si ottengono la rivalutazione delle quote di Bankitalia, l'incremento della tassazione delle rendite finanziarie e la copertura del provvedimento. Nel corso dell'esame al Senato è stata introdotta la proroga per il pagamento della Tasi. Si tratta di un provvedimento molto importante che traduce in legge molti dei principi sostenuti in questi anni dal Partito Democratico e, per questo, è opportuno procedere ad analizzarne il contenuto.
Le misure fiscali.
Famiglie. E' previsto un bonus fiscale pari a 640 euro per i lavoratori dipendenti con redditi non superiori a 26.000. Il credito è riconosciuto automaticamente a partire dal primo periodo successivo al 24 aprile 2014 (articolo 1). Con la legge di stabilità 2015 sarà prevista la stabilizzazione della misura, con l’impegno di prevedere misure fiscali che privilegino il carico di famiglia, in particolare, per le famiglie monoreddito con almeno due o più figli a carico.
Imprese. Si riducono le aliquote dell’imposta regionale sulle attività produttive (IRAP) applicabili ai diversi soggetti passivi del tributo. Rimangono esclusi amministrazioni ed enti pubblici. (articolo 2)
Altre misure fiscali. Sono previste inoltre la proroga del pagamento della Tasi, la proroga dell’incremento del prelievo fiscale sui prodotti da fumo, l’aumento dei diritti per il riconoscimento della cittadinanza italiana e per il rilascio dei passaporti. Si consente ai contribuenti che sono decaduti dal beneficio della rateizzazione dei debiti fiscali di richiedere, entro e non oltre il 31 luglio 2014, la concessione di un nuovo piano di rateazione; è previsto l’obbligo di fatturazione elettronica per i pagamenti dovuti da tutte le pubbliche amministrazioni, inclusi gli enti locali.
Imprese agricole. Con riferimento al settore agricolo, si segnalano gli interventi rivolti alla riduzione delle aliquote ordinarie IRAP, alla rideterminazione delle modalità di tassazione delle agroenergie e alla ridefinizione delle esenzioni dall'IMU dei terreni montani e di collina.
L'aumento della tassazione delle rendite finanziarie
L’aliquota della tassazione per le rendite finanziarie passa dal 20 al 26 per cento a decorrere dal 1° luglio 2014 (articolo 3); contestualmente si introduce, in via compensativa, un credito di imposta in favore delle Casse di previdenza private e un elevamento all’11,5 %, per l'anno 2014, dell'aliquota sui fondi pensione (articolo 4).
La rivalutazione delle quote di Bankitalia
Il versamento dell’imposta sostitutiva sulla rivalutazione delle quote di partecipazione al capitale di Banca d’Italia sarà effettuato in un’unica soluzione nella misura del 26 % del valore nominale delle quote al netto del valore fiscalmente riconosciuto al 31 dicembre 2013. Si dispone inoltre la riduzione dei compensi riconosciuti alle banche per il servizio di pagamento di imposte e contributi versati con il modello F24 (articolo 11).
La lotta all'evasione fiscale
Il provvedimento dispone (articolo 6) che il Governo dovrà attuare un programma per la definizione di ulteriori misure al fine di conseguire nell’anno 2015 un incremento di almeno 2 miliardi di euro di entrate dalla lotta all’evasione fiscale rispetto a quelle ottenute nell’anno 2013. Le somme recuperate verranno destinate alla copertura del decreto-legge (articolo 7).
La revisione della spesa nella pubblica amministrazione
Il provvedimento si concentra (articoli dall’8 al 26) su una serie di interventi volti a realizzare una revisione ed un razionalizzazione della spesa pubblica, che in parte garanticono la copertura della stessa legge.
- l'articolo 8 prevede gli obblighi di pubblicazione dei dati relativi alla spesa delle pubbliche amministrazioni e alla tempestività dei pagamenti. Si dispone inoltre, nel medesimo articolo, una riduzione della spesa per acquisto di beni e servizi per complessivi 2,1 miliardi a decorrere dal 2014, di cui 700 milioni da parte delle regioni e province autonome, 340 milioni a carico delle province e città metropolitane, 360 milioni da parte dei comuni e 700 milioni a valere sulle amministrazioni statali. - l’ampliamento del ricorso a Consip o agli altri soggetti aggregatori per lo svolgimento delle procedure di acquisto di beni e servizi e il rafforzamento dei compiti dell’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici, che deve elaborare i prezzi di riferimento alle condizioni di maggiore efficienza di beni e di servizi e pubblicare i prezzi unitari corrisposti dalle pubbliche amministrazioni per gli acquisti (articoli 9 e 10); - l’abbassamento a 240.000 euro del limite al trattamento economico annuo onnicomprensivo di chiunque riceva, a carico delle finanze pubbliche, emolumenti o retribuzioni nell’ambito di rapporti di lavoro dipendente o autonomo (inclusi i componenti degli organi di amministrazione, direzione e controllo) con pubbliche amministrazioni statali e con società dalle stesse partecipate (articolo 13); - l’introduzione di nuovi limiti di spesa per gli incarichi di consulenza, studio e ricerca e per i contratti di collaborazione coordinata e continuativa (articolo 14), nonché per le autovetture di servizio (articolo 15); - un risparmio di spesa per i Ministeri e la Presidenza del Consiglio dei ministri per il 2014 pari a 240 milioni, - l'integrale definanziamento delle disponibilità di bilancio 2014 del Fondo per la tutela dell’ambiente e la promozione dello sviluppo del territorio; la riduzione del 20 per cento per il periodo maggio-dicembre 2014, della indennità di diretta collaborazione del personale in servizio presso gli uffici di diretta collaborazione dei ministri; l’affidamento al sistema di pagamenti centralizzato presso il Ministero dell’economia (denominato NoiPA) di talune categorie di prestazioni erogate dalle amministrazioni pubbliche quali le ritenute periodiche sugli stipendi dei dipendenti, copie ed estratti di documenti di archivio ed altri (articolo 16); - il contenimento della spesa degli organi costituzionali e di rilievo costituzionale per un importo di 50 milioni di euro per l'anno 2014 nonché della Corte dei Conti, del Consiglio di Stato, dei TAR, del Consiglio superiore della magistratura, del Consiglio di giustizia amministrativa della Sicilia e del CNEL (articolo 17); - la soppressione dei regimi tariffari postali agevolati previsti per i candidati alle elezioni (articolo 18); - alcune modifiche alla recente legge n.56/2014 in materia di città metropolitane, province e comuni (articolo 19); - la riduzione dei costi operativi delle società partecipate o controllate dallo Stato (articolo 20); - il riassetto industriale della RAI, con la riduzione di 150 milioni di euro per il 2014 del finanziamento (articolo 21); - un programma di razionalizzazione delle aziende speciali, delle istituzioni e delle società direttamente o indirettamente controllate dalle amministrazioni locali (articolo 23); - il contenimento della spesa per le locazioni passive e per la manutenzione degli immobili, nonché la razionalizzazione degli spazi in uso alle amministrazioni pubbliche (articolo 24); - la soppressione dell’obbligo di pubblicazione sui quotidiani per estratto del bando o dell’avviso per l’affidamento dei contratti pubblici nei settori ordinari, e la previsione dell’obbligo di pubblicazione, esclusivamente, in via telematica, di informazioni ulteriori, complementari o aggiuntive rispetto a quelle previste dal Codice (articolo 26).
Per gli enti locali le riduzioni di spesa, comprensive di quelle già indicate dall’articolo 8, sono precisate all’articolo 47, nel quale si dispone che le province e le città metropolitane assicurino un contributo alla finanza pubblica pari a 444,5 milioni per il 2014, a 576,7 milioni per il 2015 e a 585,7 milioni per ciascuno degli anni 2016 e 2017. I commi da 8 a 13 recano analoghe disposizioni relativamente ai comuni, i quali dovranno assicurare un contributo alla finanza pubblica pari a 375,6 milioni per il 2014 e a 563,4 milioni per ciascuno degli anni dal 2015 al 2017.
Una apposita disposizione (articolo 49) prevede l'avvio di un programma straordinario di riaccertamento della effettiva consistenza dei residui passivi iscritti nel bilancio dello Stato, al fine di consentire l’iscrizione di nuovi stanziamenti in bilancio a fronte di cancellazione di partite residue ormai non più esigibili da terzi.
Il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione
Un altro consistente intervento (articoli 27- 42) concerne l’accelerazione del processo in corso, avviato dal decreto-legge n.35 del 2013, di smaltimento dei debiti dello Stato, degli enti locali e delle regioni nei confronti delle imprese: a tal fine si estende e velocizza il rilascio dello strumento della certificazione del credito, favorendone la cessione nei confronti delle banche e degli intermediari finanziari; si estende inoltre la garanzia dello Stato sulle cessioni e si amplia il ruolo della Cassa Depositi e Prestiti.
Tra le misure introdotte si segnalano l’aumento di 2 miliardi della dotazione per il pagamento dei debiti maturati alla data del 31 dicembre 2013 da parte delle società e degli enti partecipati dagli enti locali e di 6 miliardi per i pagamenti da parte delle regioni e degli enti locali. Misure specifiche riguardano le regioni sottoposte a piani di rientro sanitario e i comuni dissestati (articoli 27-35).
Inoltre si introducono strumenti volti a favorire la cessione dei crediti con la garanzia dello Stato, sono ampliate le fattispecie di compensabilità dei crediti (articoli 39-40), e si introduce l'obbligo per le pubbliche amministrazioni di allegare alle relazioni ai bilanci consuntivi o di esercizio un prospetto attestante l’importo dei pagamenti relativi a transazioni commerciali effettuati dopo la scadenza dei termini vigenti e il c.d. indicatore annuale di tempestività dei pagamenti. Le amministrazioni dovranno altresì adottare a decorrere dal 1 luglio 2014 il registro unico delle fatture.
Edilizia scolastica
L’articolo 48 prevede, nel limite massimo di 122 milioni di euro per ciascun anno, l’esclusione per gli anni 2014 e 2015 dal patto di stabilità interno delle spese sostenute dai comuni per interventi di edilizia scolastica, e l’assegnazione da parte del CIPE di risorse fino ad un importo massimo di 300 milioni di euro per la prosecuzione del programma di interventi di riqualificazione e messa in sicurezza delle istituzioni scolastiche statali già avviato con il D.L. n. 69/2013.
Per saperne di più leggi i seguenti documenti
Sintesi del contenuto a cura della Camera dei Deputati
Dossier di approfondimento a cura della Camera dei Deputati
RELAZIONE DELLA COMMISSIONE ANTIMAFIA
scarica il testo completo della Relazione
RELAZIONE DELLA COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SUL FENOMENO DELLE MAFIE E SULLE ALTRE ASSOCIAZIONI CRIMINALI
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