INFILTRAZIONI CRIMINALI ALLE TERME «ECCO TRE SOCIETÀ SOSPETTE» MATTINO DI PADOVA 26 OTTOBRE 2014
Alessandro Naccarato, deputato del Pd, lancia l'allarme legato alle infiltrazioni criminali che avrebbero coinvolto alcune realtà nel bacino termale. E porta pure alcuni esempi, che per lui sono qualcosa in più di semplici sospetti che nascono dall’esame dei trascorsi delle società. «Gli esempi sono l'Hotel Caesar di Montegrotto e le società edilizie Fornace e Acquamarina», ha detto ieri il deputato del Pd al convegno organizzato dai Democratici di Abano sul tema “La crisi del sistema termale”, «Si sono registrate in queste realtà dei frequenti cambi di proprietà che fanno emergere tanti dubbi sulla regolarità delle vicende. A tale proposito, il dato delle Terme è tra i più alti del Veneto. Ci sono società non meglio individuate che nascondono attività irregolari dal punto di vista fiscale». Il primo esempio portato da Naccarato è l'Hotel Caesar di Montegrotto. «All'inizio era in gestione a una famiglia di Montegrotto, che poi ha passato la mano a un intreccio di società lussemburghesi che si sono alternate alla guida dell'albergo», spiega il deputato «Erano società anonime, in cui erano coinvolti imprenditori con soldi di dubbia provenienza, che poi sono arrivate al fallimento. Il capitale sociale della società che tirava le fila era di 10.400 euro con debiti che sono arrivati a superare i 5 milioni di euro e perdite di 2 milioni. Nella fase finale del fallimento si sono infiltrati poi dei soggetti collegati a fallimenti avvenuti in altre realtà italiane, in particolare nel Mantovano e in Puglia». LEGGI L'ARTICOLO
LE MAFIE NON RISPARMIANO LE TERME IL GAZZETTINO 26 OTTOBRE 2014
«Nel 1994, esattamente vent'anni fa, la commissione parlamentare antimafia denunciò, nel silenzio generale, che si stavano manifestando ad Abano Terme vorticosi cambi di proprietà negli alberghi, con enorme circolazione di denaro contante. Speriamo che non ne passino altri venti o ci troveremo di fronte a una situazione ingestibile». Non ha usato mezzi termini, ieri al Kursaal, Alessandro Naccarato parlamentare del Partito Democratico, quando ha preso la parola nel corso del convegno "La crisi del sistema termale: tra opportunità di rilancio e rischi di infiltrazioni criminali", organizzato dal Pd provinciale. Le Terme Euganee, nell'analisi del parlamentare, rappresentano un fertile terreno per infiltrazioni della criminalità organizzata soprattutto a causa dello stretto intreccio, non rilevato in altre aree ad analoga vocazione turistica, fra attività alberghiere e comparto edilizio. Naccarato ha anche citato due recenti vicende che rappresenterebbero il segnale d'allarme di interessi illeciti. «Il primo caso è quello dell'hotel Caesar di Montegrotto, ora fallito - ha spiegato il componente della Commissione antimafia - nelle vicende che portano alla sua messa in liquidazione compaiono società anonime di diritto lussemburghese in cui sono coinvolti imprenditori con precedenti per reati contro il patrimonio. Un altro esempio è quello delle imprese edilizie Fornace e Acquamarina di Abano, coinvolte in una serie di fallimenti quantomeno sospetti. Non si tratta - ha puntualizzato il deputato dem- di reati specificatamente mafiosi. Ma di quelli che vengono definiti "comportamenti spia", indicatori di possibili infiltrazioni». Una dimostrazione, secondo Vanessa Camani, deputato pd di Abano «Di come questa città abbia urgente bisogno di un rilancio che passi soprattutto per una riqualificazione urbana». Leggi chiare, quindi, e procedure ben definite sono da considerarsi il più efficace scudo contro il rischio che sulle Terme Euganee si scatenino gli appetiti delle organizzazioni criminali sempre alla caccia di nuovi sistemi per riciclare il denaro sporco.
ECCO COSA PENSA GRILLO SULLA MAFIA
Il 25 ottobre a Palermo Beppe Grillo ha fatto dichiarazioni choc sulla mafia che hanno raccolto l'indignazione di molti cittadini e di tutta la stamapa nazionale. Riportiamo per esteso le aberranti dichiarazioni del leader del Movimento 5 Stelle che dimostrano cosa pensa lo stesso Grillo di un tema così delicato come la mafia:
1) la mafia "aveva una sua morale", ma "è stata corrotta dalla finanza". 2) Grillo ha consigliato di "quotare la mafia in Borsa" perche' così ci si guadagnerebbe". 3) Grillo ha "difeso" Riina e Bagarella: "Hanno impedito" loro di andare al Colle...". 4) "La mafia è stata corrotta dalla finanza, prima aveva una sua condotta morale e non scioglieva i bambini nell'acido. Non c'è differenza tra un uomo d'affari e un mafioso, fanno entrambi affari: ma il mafioso si condanna e un uomo d'affari no". 5) "In Sicilia siete sempre stati un bacino di voti da Andreotti a Lima, fino ai 61 seggi a 0 in favore di Berlusconi. Ma vi capisco maledetti: io lo metterei all'asta il voto anche per 92 euro da scaricare sulle tasse. Prima eravate interessanti perchè c'era lo scambio del voto con il lavoro ma ormai il lavoro non c'è più..."
LA CAMERA APPROVA IL DECRETO SBLOCCA ITALIA
Oggi la Camera dei Deputati ha approvato il testo del Decreto Sblocca Italia con il quale il Governo ha varato una serie di norme volte a rimettere in moto il settore produttivo del Paese, a sostenere la filiera imprenditoriale, a rilanciare la competitività e a sostenere la crescita. In questo quadro il “made in Italy” rimane, in linea con quanto già operato in precedenti interventi, il punto nodale delle azioni del Governo per favorire le esportazioni ed attrarre investimenti nel nostro Paese, creando prodotto interno e occupazione. Il provvedimento, infatti, reca una serie di disposizioni riguardanti le infrastrutture, l'edilizia, l'ambiente, l'energia, nonché misure destinate alle imprese e agli enti territoriali. Si tratta di norme finalizzate innanzitutto – anche attraverso l’introduzione di misure di semplificazione burocratica – al rilancio dell’economia, per uscire dalla crisi attraverso interventi di stimolo accompagnati da riforme strutturali.
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Dossier di approfondimento del Gruppo PD alla Camera dei Deputati
INTERROGAZIONE AL MINISTRO DELL'INTERNO SULLA POLIZIA DI STATO IN VENETO
Al Ministro dell'Interno. Per sapere - premesso che: - Nelle scorse settimane il Sindacato italiano dei lavoratori di Polizia (Silp – Cgil) del Veneto ha condotto un'importante ricerca sullo stato delle dotazioni e dell'organico della Polizia di Stato nella nostra Regione producendo un dossier di sicuro interesse per comprendere lo stato della sicurezza e della tutela dell'ordine pubblico; - Negli ultimi dieci anni la popolazione del Veneto è cresciuta di mezzo milione di unità attestandosi a poco meno di 5 milioni di individui, distribuiti in 579 comuni di cui 7 capoluoghi di provincia e 18 centri con popolazione superiore ai 25.000 abitanti; - Dal 2006 al 2013, su scala nazionale, il personale della Polizia di Stato è passato da 103.000 unità a 95.000 con una contrazione dell'8% causata dal blocco del turn-over che riduce progressivamente gli organici di tutte le sedi territoriali e che lascerebbe intravedere la necessità di concentrare i presidi nei centri maggiori lasciando scoperte le periferie; - Nella Regione Veneto lavorano circa 5300 dipendenti della Polizia di Stato suddivisi, in base alle differenti peculiarità provinciali; LEGGI L'INTERROGAZIONE
CORTE COSTITUZIONALE: DI FRONTE AI VETI INCROCIATI VIOLANTE RITIRA LA SUA DISPONIBILITA'
Nelle ultime settimane, come già accennato nelle precedenti newsletter, abbiamo assistito all'incredibile vicenda delle votazioni del Parlamento per l'elezione dei due membri della Consulta: per ben 20 volte il Parlamento ha votato i nominativi proposti dalle forze politiche senza arrivare ad alcun risultato a causa dei veti incrociati di alcuni partiti che con totale spregio delle istituzioni hanno fatto venire meno i voti necessari a concretizzare le maggioranze previste dalla Costituzione per perfezionare l'elezione. Si è trattato di uno spettacolo indecoroso, giustamente stigmatizzato anche dal Presidente della Repubblica, che ha ricordato come tale atteggiamento irresponsabile delle forze politiche delegittima le istituzioni e le allontana dai cittadini. Ieri dopo l'ennesima votazione andata a vuoto Luciano Violante, che aveva raccolto in più votazioni oltre 500 voti andando vicinissimo all'elezione, ha ritirato la sua disponibilità inviando una lettera (che riportiamo nel link) per motivare questa scelta di fronte alla pericolosa deriva che si è manifestata in questa vicenda a danno delle istituzioni democratiche. Violante ha dimostrato ancora una volta, smentendo tutti gli attacchi, di essere al servizio delle istituzioni .
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Lettera di Violante - Corriere della Sera 29 Ottobre 2014
TRATTATIVA STATO MAFIA: COLOSSALE MONTATURA PER SCREDITARE IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Negli ultimi mesi il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è stato oggetto di un vile tentativo da parte di alcune forze politiche di coinvolgerlo in inesistenti rapporti con le organizzazioni criminali risalenti agli anni 90, sinteticamente rissunti dall'espressione "trattativa Stato-mafia". La volontà di screditare il Presidente Napolitano ha trovato una risposta ferma e precisa nella deposizione che lo stesso Presidente ha reso di fronte alla Corte d'Assise di Palermo chiarendo punto per punto ogni particolare e confermando, come più volte affermato da Napolitano stesso, il ruolo importantissimo svolto in quegli anni prima come Presidente della Camera e poi come Ministro dell'Interno nel contrasto alla mafia e a tutte le organizzazioni criminali.
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Corriere della Sera 29 Ottobre 2014
La Stampa 29 Ottobre 2014
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