LOGISTICA: INTERROGAZIONE AL GOVERNO MATTINO DI PADOVA 10 APRILE 2014
Un'interrogazione al governo è stata presentata dal parlamentare Pd Alessandro Naccarato con riferimento alla logistica a Padova: "Il settore della logistica presenta diversi problemi: un intenso sfruttamento della manodopera e la presenza di caporalato e di evasione contributiva commessi da operatori spesso organizzati in coop». Prosegue Naccarato: «Numerose indagini dell'autorità giudiziaria e denunce delle organizzazioni sindacali hanno evidenziato le irregolarità e le illegalità presenti nel settore. A Padova esiste una delle più grandi zone industriali italiane nelle quali hanno sede l'Interporto, il Mercato ortofrutticolo e numerose aziende che utilizzano cooperative della logistica venete ed emiliane costituite per eludere il fisco. Negli ultimi anni diversi casi hanno confermato l'allarme rispetto alle irregolarità diffuse nel comparto della logistica dove i vincitori di appalti hanno abusato delle norme e assoldato manodopera in violazione delle disposizioni vigenti, dando spesso luogo a fenomeni di caporalato, di sfruttamento dell'immigrazione e di palese evasione fiscale e contributiva».
LOGISTICA: NACCARATO INTERROGA IL GOVERNO
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che: - il settore della logistica presenta diversi problemi: si caratterizza per un intenso sfruttamento della manodopera, in larga parte di origine straniera, e per la presenza di fenomeni di caporalato e di evasione contributiva, commessi da alcuni operatori, solitamente organizzati in società cooperative; numerose indagini dell'autorità giudiziaria e denunce delle organizzazioni sindacali hanno evidenziato le irregolarità e le illegalità presenti nel settore; - il ricorso alla forma cooperativa viene utilizzata spesso dai maggiori operatori della logistica per abbassare il grado di tutela dei lavoratori che in molti casi svolgono le loro mansioni in un sostanziale rapporto di subordinazione; - a Padova esiste una delle più grandi zone industriali italiane nella quale hanno sede l'interporto, il mercato ortofrutticolo e numerose aziende che utilizzano cooperative della logistica per il movimento e il trasporto di merci; - nel 2010 gli interroganti avevano sollevato di fronte al Ministero del lavoro e delle politiche sociali i casi di cooperative venete ed emiliane costituite per eludere il fisco; - in quella occasione le indagini dei magistrati inquirenti avevano portato alla luce ben 14,5 milioni di euro di omesse contribuzioni Inps, 13,8 milioni di mancate dichiarazioni fiscali e oltre 2,2 milioni di iva non pagata; - negli ultimi anni diversi casi hanno confermato l'allarme rispetto alle irregolarità diffuse nel comparto della logistica, dove i vincitori di appalti, pubblici e privati, hanno abusato delle norme e assoldato manodopera in violazione delle disposizioni vigenti, dando spesso luogo a fenomeni di caporalato, di sfruttamento dell'immigrazione e di palese evasione fiscale e contributiva; - è frequente il caso di grosse società che affidano lavori e servizi di facchinaggio a cooperative in una sorta di subappalto; - in questo passaggio nasce il sistema delle false cooperative (dette «cooperative spurie») che, sotto mentite spoglie, costringono i lavoratori ad accettare condizioni di lavoro estenuanti, con inquadramenti professionali ben lontani dal contratto collettivo nazionale, e retribuzioni inadeguate; - le organizzazioni sindacali hanno diffuso dati secondo cui il 90 per cento delle persone impiegate nelle cooperative è composto da lavoratori immigrati. Tale fattore rende difficile l'emersione di comportamenti illeciti e mantiene una sostanziale opacità nel regolamento dei rapporti di lavoro; - questa situazione favorisce il fenomeno del caporalato con sfruttamento di immigrati anche da parte di altri immigrati e con frequenti episodi di intermediazione illecita di manodopera; - il settore della logistica, per queste ragioni, risulta seriamente esposto al rischio di infiltrazione da parte delle organizzazioni criminali, da tempo presenti sul territorio, costantemente alla ricerca di spazi per utilizzare il tessuto economico per riciclare i proventi delle attività illecite e per ampliare la sfera del loro controllo su capitali e persone –: - se i Ministri siano al corrente dei fatti esposti in premessa; - quali concrete iniziative, nell'ambito delle proprie competenze, anche per il tramite degli uffici territoriali del Governo, intendano porre in essere per fare luce sui fenomeni descritti, per tutelare i lavoratori del comparto, per aumentare i controlli e la vigilanza e per contrastare e prevenire il rischio di infiltrazioni criminali nel settore della logistica. (4-08708)
ANTIMAFIA: «VERONA FRAGILE. QUI LE MAFIE SOTTOVALUTATE»
LA NUOVA DI VENEZIA 31 MARZO 2015
«Dopo questa giornata di audizione posso comunicarvi un’impressione consolante: per il Veneto - rispetto ad altre realtà del Nord, ad esempio la Lombardia dove la presenza mafiosa la rende la quarta regione per l’infiltrazione della criminalità organizzata dopo quelle del Sud - sono emersi dati meno allarmanti. Ancora non possiamo parlare di un vero e proprio insediamento, ma è alto il rischio di infiltrazioni». Con queste parole ha iniziato la conferenza stampa la presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi, che tra l’altro conosce il Veneto perché qui ha cominciato la sua esperienza politica da segretario regionale Dc. leggi tutto
RICICLAGGIO DI DENARO, ARRIVA L'ANTIMAFIA
LA NUOVA DI VENEZIA 30 MARZO 2015
In Prefettura, inizia oggi - lunedì 30 marzo - la due giorni della Commissione antimafia in Veneto. Audizioni di Prefetti, appartenenti a forze di polizia, magistrati e rappresentanti del mondo economico, per capire quanto le organizzazioni criminali di stampo mafioso hanno penetrato il tessuto economico e la pubblica amministrazione a Nordest. Questo anche in relazione alle inchieste che hanno fatto emergere presenze radicate e tentativi di infiltrarsi da parte delle mafie. Inizieranno alle 10.45 in Prefettura, con le audizioni del Prefetto di Venezia e dei Prefetti di Treviso e Padova, ci saranno i Comandanti provinciali dei carabinieri e i questori delle tre città oltre al capo centro della Dia. Nel pomeriggio, a partire dalle 14.30, saranno sentiti i magistrati della Dda di Venezia, e successivamente i Procuratori della Repubblica di Padova e Treviso, rappresentanti dei sindacati, degli imprenditori e dei commercianti. Alle 18.30, al termine dei lavori, si svolgerà una conferenza stampa con la presidente della Commissione Rosy Bindi. leggi tutto
CONTRASTO ALLA POVERTA' E ALL'ESCLUSIONE SOCIALE
Ad oltre 150 anni dall’unità nazionale, la piaga della povertà continua a colpire il nostro paese. La Grande Recessione del 2009 ha contribuito in maniera formidabile ad incrementare il fenomeno, determinando una forte compressione dei redditi medi e bassi, alimentando, fra l’altro, il fuoco di nuove e inedite forme di indigenza. L’Istat mette in evidenza che circa un individuo su quattro «sperimenta il rischio» di cadere nell’indigenza o nell’esclusione sociale. Il fenomeno riguarda il 24,7 per cento degli italiani, 15 milioni di persone; 9,5 milioni di individui in povertà relativa, il 16 per cento della popolazione, e circa 5 milioni in povertà assoluta: 8 italiani su cento, rispetto ai 5 del 2011. Sono 3 milioni le famiglie italiane che vivono in assoluta deprivazione e i cui redditi non soddisfano i bisogni essenziali per un tenore di vita dignitoso. In dieci anni l’incremento è stato superiore al 10 per cento.
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Dossier di approfondimento del Gruppo PD

E’ morto ieri a Padova Franco Busetto, deputato del PCI nella III, IV, V e VI legislatura.
Franco Busetto nacque a Napoli il 6 gennaio 1921, nel 1937 conseguì il diploma di maturità classica al liceo Tito Livio di Padova e si iscrisse alla facoltà di Ingegneria. Richiamato alle armi, partecipò alla II guerra mondiale come sottotenente degli alpini nella divisione Julia in Francia e in Jugoslavia. Dopo l’8 settembre 1943 aderì alla Resistenza e si iscrisse al PCI. In quel periodo lavorò nella lotta di liberazione con Eugenio Curiel e Concetto Marchesi. Partigiano nelle Brigate Garibaldi fu arrestato dalla polizia fascista nel luglio 1944 e venne deportato nel campo di concentramento di Mauthausen. Sopravvissuto a quella terribile esperienza, rientrò in Italia e si laureò nel 1947.
Insegnante di elettrotecnica negli istituti tecnici industriali, riprese l’attività politica, venne eletto nel consiglio comunale di Padova e segretario provinciale del PCI dal 1952 al 1958. In quell’anno venne eletto alla Camera dove venne confermato fino al 1976. Stimato per il rigore e la competenza nell’attività parlamentare, attento ai diritti dei più deboli, si impegnò per lo sviluppo economico e la ricostruzione post bellica del Veneto promuovendo la trasformazione di una società contadina arretrata in una moderna e ricca realtà industriale e del terziario avanzato.
Svolse con autorevolezza un ruolo significativo come segretario della commissione speciale per l’istituzione dell’Enel , come vicepresidente della commissione lavori pubblici e come questore della Camera nella VI legislatura. Fu protagonista dell’approvazione di leggi importanti per l’istituzione delle zone industriali di Padova e Venezia, per la riforma dei contratti di mezzadria, a favore dell’edilizia economico-popolare, per aiutare il Polesine e le zone di montagna del bellunese. Intuì tra i primi la necessità di intervenire in difesa dell’assetto idrogeologico del territorio. Grazie al suo lavoro fu varata la commissione d’inchiesta sulla catastrofe del Vajont e furono approvate le leggi di riordino dopo le alluvioni del 1966 e 1967, di tutela dei Colli euganei, per la salvaguardia della laguna di Venezia, e per istituire il servizio nazionale di protezione civile.
Finita l’esperienza parlamentare, tornò con energia e determinazione instancabili all’impegno politico organizzando numerose iniziative culturali per realizzare e trasmettere i valori della democrazia e della Resistenza.
Franco Busetto ha lottato con sacrifici enormi per liberare l’Italia dalla dittatura fascista e ha servito con impegno e onestà assoluti le istituzioni repubblicane.
I funerali si svolgeranno in forma civile sabato 18 aprile alle ore 10.30 a Padova.
Ai figli Sergio e Antonella, ai nipoti e a tutta la famiglia vanno le commosse condoglianze del gruppo del Partito Democratico, per la scomparsa di una figura che rappresenta un esempio da seguire per le giovani generazioni.
Alessandro Naccarato, Camera dei Deputati, 16 Aprile 2015
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