NUOVE NORME ANTICORRUZIONE
L'Assemblea della Camera ha approvato in via definitiva la nuova disciplina anticorruzione già licenziata dal Senato. Il testo incrementa le sanzioni per i tutti reati contro la pubblica amministrazione come la corruzione, la concussione, il peculato e per l'associazione di strampo mafioso, prevede il recupero delle somme indebitamente percepite dal pubblico ufficiale e reintroduce il reato di falso in bilancio.
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Testo del provvedimento
Dossier del Gruppo PD
SI DELLA CAMERA ALLE DISPOSIZIONI SUI MILITARI ITALIANI AI QUALI E' STATA IRROGATA LA PENA CAPITALE DURANTE LA PRIMA GUERRA MONDIALE
L'Assemblea della Camera dei Deputati ha approvato la proposta di legge che contiene disposizioni concernenti i militari italiani ai quali è stata irrogata la pena capitale durante la prima Guerra mondiale. Il provvedimento passa ora all'esame del Senato.
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Testo del provvedimento
Dossier Servizio Studi Camera dei Deputati
ETRA, ESPOSTO A CANTONE SUGLI APPALTI
MATTINO DI PADOVA 29 MAGGIO 2015
Non sempre, negli appalti pubblici, uno più uno fa due. Soprattutto quando si tratta di scegliere se procedere con affidamenti diretti o slalomeggiare intorno ai paletti delle soglie che determinano l’obbligo, o meno, di effettuare una gara pubblica. Le società pubbliche padovane non sembrano fare eccezione, visto che da una carrellata biennale (2013-2014) sugli affidamenti in economia (ovvero diretti) di Etra esce un quadro che è diventato oggetto di un esposto all’Autorità Nazionale Anticorruzione. Appalti sotto la lente. Toccherà all’Authority presieduta da Raffaele Cantone stabilire se sussistano o meno i presupposti per una segnalazione all’autorità giudiziaria, resta il fatto che dall’esame degli affidamenti diretti della utility controllata da 75 Comuni, la maggior parte del Padovano (Cittadella, Vigonza, Piazzola sul Brenta, Selvazzano e altri), emerge un quadro a dir poco articolato. E un quadro articolato di “fenomeni distorsivi” è quello che, in generale, sono stati attenzionati da Cantone con una recente indagine specifica che ha portato alla luce affidamenti diretti di servizi per importi che richiederebbero una gara; frazionamento degli stessi in modo artificioso in modo da non superare le soglie di importo che consentono di non mettere a confronto più offerte; atti aggiuntivi che, sulla base di una prima assegnazione diretta, integrano l’importo di aggiudicazione rimanendo nel campo degli affidamenti in economia, dove l’ente appaltante di fatto sceglie a chi affidare il servizio. Esposto e regole. «Nell’esposto chiediamo all’Autorità Nazionale Anticorruzione di guardare bene agli appalti Etra visto che emergono appalti sicuramente suddivisi dove c’è il rischio che ci sia frazionamento» sottolinea Alessandro Naccarato, deputato del Pd, autore dell’esposto insieme al consigliere regionale Piero Ruzzante. Nel campo degli affidamenti di beni, servizi e lavori le soglie previste dalla legge permettano l’assegnazione diretta sotto i 40mila euro, da 40mila a 200mila euro è previsto l’affidamento attraverso un’altra fattispecie contrattuale chiamata cottimo fiduciario mentre sopra i 200mila euro di appalto è prescritta la gara pubblica. L’iniziativa del Cda. «Il primo atto del nuovo consiglio di gestione è stato quello di avviare una ricognizione sugli affidamenti passati» sottolinea Andrea Levorato, presidente di Etra. «Da questa attività sono emerse delle anomalie e gli organi societari stanno valutando le azioni conseguenti. All’atto del nostro insediamento (marzo scorso) la nuova governance societaria ha avviato un’operazione all’insegna della massima trasparenza rendendo pubblico tutto ciò che è pubblicabile compresi gli affidamenti in economia. I cittadini devono sapere dove finiscono i loro soldi e come vengono utilizzati. Per questo, qualora emergessero pratiche non corrette negli affidamenti, non sarò certo io a coprirle». Gli affidamenti. L’elenco delle operazioni attenzionate è lungo e, va precisato, fin qui non è emerso alcun profilo di carattere penale. I riflettori si sono accesi su affidamenti diretti sopra i 40mila euro (coop Alba serena, progetto lavoro a San Martino di Lupari nel 2014; manutenzione del verde a Campodarsego da 59mila euro di febbraio 2013 a Cooperativa sociale persona); atti aggiuntivi sul medesimo servizio per le stesse annualità che singolarmente sono sotto soglia ma insieme la superano (sgombero neve a Montegrotto per il 2012-2013 a Terme recuperi Srl, da 39.500 euro e poi per altri 27.681 euro); una procedura negoziata (che non è una gara) da 384mila euro a Linea verde coop per la lettura dei contatori; l’affidamento del recupero di materiale legnoso alla Ecolando Srl (già nota alle cronache giudiziarie) con aggiudicazione per 67mila euro e liquidazione da oltre 108mila euro. Nell’elenco anche Sesa Spa (due procedure negoziate a gennaio e febbraio 2013 per 121mila euro e oltre 187mila euro), Ing.am. Srl di Angelo Mandato e le due società controllate dall’assessore comunale al Verde Fabrizio Boron, ovvero Ambiente veneto Srl e Ecosoluzioni Srl che tra il 2012 e il 2014 risultano aver ottenuto lavori per 2,6 milioni. «Qui si pone un altro problema, che è di opportunità» aggiunge Ruzzante. «È opportuno, ripeto, che un assessore del Comune abbia, attraverso la sua attività imprenditoriale, punti di contatto con una azienda come Etra che ha tra le sue partecipate Telerete che a sue volta ha Aps Holding (ovvero il Comune) come socio di maggioranza?». «Sono felicissimo che si faccia chiarezza in un settore particolare» la replica di Boron. «I lavori affidati alle mie società sono tutti passati attraverso una gara».
SVEGLIADO A TELERETE, IL PD: "SU ROSSI AVEVAMO RAGIONE GAZZETTINO 29 MAGGIO 2015
La nomina di Stefano Svegliado a presidente di Telerete fa salire sulle barricate il Partito democratico. «Avevamo ragione noi, la legge anti-corruzione parla chiaro: con il doppio incarico a Paolo Rossi, fino ad un settimana fa alla guida di Aps e di Telerete, è stato commesso un errore gravissimo. Bitonci colto con le mani nel sacco è stato quindi costretto a sostituirlo» va all'attacco il parlamentare democratico Alessandro Naccarato. «Ma invece che far chiarezza si continuano a fare pasticci: anzitutto Bitonci si ostina a conservare il posto a Rossi che esce dalla porta, ma rientrare dalla finestra e mantiene comunque un posticino nel nuovo consiglio di amministrazione di Telerete, ma la cosa grave è che abbiamo appreso che il nuovo presidente designato sarà Stefano Svegliado il quale nei prossimi giorni dovrà accettare l'incarico» gli fa da sponda il consigliere del Pd Andrea Micalizzi. «Svegliado è stato presidente di Etra, società pubblica di servizi che possiede il 10% di Telerete e consigliere di amministrazione di Telerete. Per questa ragione l'incarico non può essergli conferito: infatti l'articolo 4 del Decreto Legislativo 39 del 2013 stabilisce l'inconferibilità per le situazioni come quelle in cui si trova Svegliado» rincara la dose Naccarato. «Una situazione di stallo pazzesca che dimostra come siamo di fronte ad un circolo ristretto e chiuso di persone appartenenti al sistema di potere di Bitonci che si gira e scambia di continuo posti e incarichi nei consigli di amministrazioni delle aziende a controllo pubblico - conclude Micalizzi - Dopo le dimissioni di Paolo Rossi comunque, resta da chiarire una questione aperta: quale sarà il destino di tutti gli atti di un amministratore delegato nominato in modo illegittimo? Nelle prossime settimane acquisiremo tutti gli atti, ma è bene che anche le autorità competenti facciano chiarezza. Questi fatti e questa confusione dimostrano una cattiva gestione da parte di Bitonci di aziende pubbliche che mi auguro non produca danni gravi ad un capitale della città, ai lavoratori e alle tasche dei padovani».
COSECON-ATTIVA: LA VICENDA PROSEGUE COGENERATORE, CHIAMATI A DEPORRE 28 EX AMMINISTRATORI MATTINO DI PADOVA 25 MAGGIO 2015
Prosegue l’indagine della Corte dei Conti sulla “voragine” di denaro pubblico che ha preso le sembianze del cogeneratore, l’impianto a olio vegetale costato intorno ai 12 milioni di euro e mai entrato in funzione. Una vicenda nella quale, alla fine del 2013, dopo una serie di esposti inviati a Venezia, sono stati coinvolti 45 fra ex amministratori di Cosecon-Attiva, ex sindaci, revisori dei conti e funzionari. La magistratura contabile, in seguito ad una relazione della Guardia di Finanza, ha ipotizzato un danno erariale di dieci milioni di euro e ne ha chiesto conto a chi, a vario titolo, ha avvallato il progetto. Nei giorni scorsi la Corte dei Conti ha inviato a 28 di questi soggetti l’invito a presentare delle contro deduzioni o a chiedere di essere ascoltati in merito. La vicenda risale al 2006, nel pieno del boom della green economy, con l’idea di un cogeneratore che funzionasse a olio vegetale e producesse energia e calore per le aziende della zona industriale del Conselvano. Il progetto ottenne anche un finanziamento di oltre 2 milioni di euro dalla Regione perché l’impianto avrebbe favorito lo sviluppo di una filiera locale delle energie alternative. Nel maggio del 2009 dopo il collaudo necessario per considerare conclusa l’opera l’impianto non venne più messo in funzione. Con il fallimento di Cosecon-Attiva la situazione si è aggravata e non c’è più mercato per questo genere di centrali. Probabilmente verrà smantellata e venduta a pezzi. Intanto la Corte dei Conti continua l’indagine avviata nel 2013 in seguito ad alcuni esposti che hanno sottolineato l’incongruenza delle cifre rendicontate nei diversi bilanci. Ora la parola torna di nuovo agli ex amministratori che, se lo vorranno, potranno fornire la loro versione su questa storia di sprechi in opere inutili.
ELEZIONI REGIONALI 31 MAGGIO 2015: L’OCCASIONE PER CAMBIARE IL VENETO
Le elezioni regionali del 31 maggio sono un’occasione per girare pagina dopo anni di immobilismo e di decisioni sbagliate. Il Partito Democratico e il centrosinistra hanno scelto la candidata presidente Alessandra Moretti con le primarie e hanno presentato un programma concreto che avanza proposte per dare una prospettiva di sviluppo e crescita alla Regione. Il fallimento della gestione Zaia è dimostrato dalle divisioni nello schieramento di destra che testimoniano l’incapacità e l’inconcludenza dell’attuale amministrazione regionale. In questi mesi il Governo guidato dal Pd e il Parlamento sono riusciti a promuovere e realizzare importanti riforme istituzionali, del lavoro, del fisco, della scuola, della pubblica amministrazione, per contrastare i reati ambientali e la corruzione, per rilanciare la politica industriale. L’Italia sta faticosamente uscendo dalla crisi e l’economia ha ripreso a crescere. Il Veneto può essere protagonista del processo riformatore e può contribuire in modo decisivo al rilancio del Paese se entra in sintonia con l’Europa. Il Veneto può uscire dalla crisi solo se supera la chiusura autoreferenziale e l’immobilismo imposti dalla Lega nord e dalla destra, cogliendo le opportunità offerte dalla ripresa economica in corso. Il Veneto deve mettersi in relazione positiva con l’Europa e con il Governo nazionale per rafforzare il tessuto produttivo e l’occupazione aumentando i rapporti internazionali e le esportazioni. Il Partito democratico propone di investire sulla formazione e sulla conoscenza per dare un futuro alle giovani generazioni, per migliorare la qualità del lavoro e rendere più competitive le imprese. Oltre al presidente sarà rinnovato anche il Consiglio regionale. Il Pd ha presentato liste competitive e nella nostra provincia ci sono 9 candidati autorevoli radicati nel territorio e nella società. Tra questi c’è Piero Ruzzante che è stato consigliere negli ultimi 5 anni, ha lavorato bene, ha promosso leggi regionali importanti e ha svolto il ruolo di opposizione in modo costruttivo. Piero Ruzzante si è impegnato in particolare per la difesa del territorio, il potenziamento del trasporto pubblico, la riforma delle autonomie locali, la promozione delle unioni e delle fusioni dei Comuni, la riduzione delle società partecipate. Si tratta di questioni strategiche che dimostrano un’attività costante per rappresentare il nostro territorio. Andare a votare per il Partito democratico è importante: solo così è possibile decidere il futuro del Veneto e far crescere la nostra Regione.
I voti per Alessandra Moretti, per il Partito democratico e per Piero Ruzzante servono per dare alla Regione un governo trasparente e competente.
IL 31 MAGGIO SI VOTA DALLE ORE 7.00 ALLE 23.00
IL PROGRAMMA DI ALESSANDRA MORETTI
SEMPLIFICAZIONE E TRASPARENZA - LAVORO - AMBIENTE
COMMERCIO - CULTURA - TURISMO - TRASPORTI
SANITA' - SOCIALE

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