LA VERITÀ SULLA STRAGE DI PIAZZA DELLA LOGGIA MATTINO DI PADOVA 25 LUGLIO 2015
La sentenza della Corte d’assise d’appello di Milano, che ha condannato all’ergastolo Carlo Maggi, come mandante, e Maurizio Tramonte, come collaboratore e depistatore, per la strage di piazza della Loggia a Brescia del 28 maggio 1974, conferma le responsabilità penali e storiche della destra neo fascista per le stragi che hanno insanguinato l’Italia dal 1969 fino a metà degli anni ’80. La sentenza accerta anche che una parte deviata degli apparati di sicurezza, tradendo il proprio compito, aiutò e coprì i terroristi e depistò le indagini della magistratura per favorire la strategia della tensione. La decisione dei giudici di Milano conferma inoltre la centralità di Padova nella strategia eversiva dell’estrema destra. Infatti Maggi era il capo di Ordine Nuovo prima e di Ordine Nero poi nel Triveneto e Tramonte era un militante dello stesso gruppo, informatore dei servizi segreti, con il nome in codice Tritone, che operava nel nord est. L’importanza logistica del territorio padovano è dimostrata dal fatto che la riunione decisiva in preparazione della strage di Brescia si tenne ad Abano Terme. Uno degli elementi fondamentali che ha consentito l’ultimo processo e la relativa sentenza di condanna è costituito dal ritrovamento negli anni ’90 in un archivio dei servizi segreti a Padova e a Roma delle relazioni che Tramonte forniva agli agenti. E del resto proprio a Padova era nato e aveva operato il gruppo neofascista diretto da Franco Freda che teorizzò e avviò la strategia della tensione con numerosi attentati. E’ utile ricordare infatti che, nonostante gli insabbiamenti e i depistaggi, la sentenza della Corte di Cassazione del 3 maggio 2005, confermando le originali intuizioni investigative dei giudici Stiz, Calogero e D’Ambrosio, ha riconosciuto le responsabilità di Franco Freda e Giovanni Ventura nella strage di Piazza Fontana del 12 dicembre 1969, “sia pure in chiave meramente storica e di valutazione incidentale” perché i due erano già stati assolti per lo stesso reato in precedenti processi condizionati dai depistaggi e dai silenzi di molti uomini dei servizi segreti. I due dirigenti della cellula veneta di Ordine nuovo erano peraltro stati condannati in via definitiva nel 1982 per altri attentati commessi nel 1969 e per associazione sovversiva. Sempre a Padova porta la vicenda della strage della stazione di Bologna del 2 agosto 1980. Infatti nella nostra città, dove godeva di coperture e appoggi, venne arrestato Giusva Fioravanti dopo avere ucciso i carabinieri Enea Codotto e Luigi Maronese il 5 febbraio 1981 sul lungargine scaricatore. Fiorvanti, insieme a Francesca Mambro e a Luigi Ciavardini è stato condannato con sentenze diventate definitive nel 1995 e nel 2007 come esecutore materiale della strage di Bologna. La sentenza di Milano assume un’importanza rilevante perché aggiunge un ulteriore elemento di certezza alle precedenti sentenze definitive su altre stragi e consente di individuare le precise responsabilità penali e storiche della destra eversiva nella strategia della tensione. La decisione consente infine, anche se con un ritardo eccessivo, di affermare il principio di legalità e di rendere giustizia alle vittime e ai loro parenti che hanno tenacemente atteso anni per anni l’accertamento della verità.
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Corriere della Sera 23 luglio 2015
Corriere della Sera 23 luglio 2015
PARLAMENTARI PD. INTERROGAZIONE AD ALFANO: QUALI AZIONI CONTRO QUESTO RISCHIO MATTINO DI PADOVA 25 LUGLIO 2015
Una interrogazione al ministro dell’Interno Angelino Alfano sul caso di Meriem Rehaily: è stata presentata ieri dai parlamentari padovani del Pd, Alessandro Naccarato, Margherita Miotto, Giulia Narduolo e Vanessa Camani. «Dopo la scomparsa della giovane le indagini si sono concentrate sulle conversazioni telematiche in internet che avrebbero dato prova di un percorso di indottrinamento jihaidista attraverso alcuni forum e con il contatto diretto con i terroristi. Nei prossimi giorni» scrivono i parlamentari, «saranno sentiti parenti, amici, compagni di scuola di Meriem, ai quali pare non avesse mai manifestato alcun interesse per lo Stato Islamico. Questa vicenda ha generato preoccupazione e allarme nella comunità, soprattutto per le modalità di penetrazione del messaggio terrorista. Chiediamo» concludono gli esponenti del Pd, «quali azioni saranno adottate per verificare il coinvolgimento di Meriem e il rischio di indottrinamento di altri cittadini da parte delle truppe jihaidiste».
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Testo dell'interrogazione
LA BUONA SCUOLA
Dopo l'approvazione definitiva della riforma del sistema scolastico pubblichiamo un interessante approfondimento de l'Unità.
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L'Unità 30 luglio 2015
INTERVENTI SU FALLIMENTO, PROCEDURE ESECUTIVE E FUNZIONAMENTO DELL'AMMINISTRAZIONE GIUDIZIARIA
La Camera ha approvato il disegno di legge di conversione del decreto-legge 83/2015, relativo a misure urgenti in materia di procedure concorsuali (titolo I), procedure esecutive (titolo II), misure fiscali (titolo III), efficienza della giustizia e processo telematico (titolo IV). Il provvedimento passa ora all'esame del Senato.
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Dossier di approfondimento Gruppo PD
Sole 24 Ore 24 luglio 2015
LA CAMERA APPROVA IL PROVVEDIMENTO SUL RITO ABBREVIATO
Nella seduta del 29 luglio 2015, l'Assemblea della Camera dei deputati ha approvato la proposta di legge che modifica l'art. 438 del codice di procedura penale per escludere l'applicabilità del rito abbreviato per alcuni gravi delitti. Il giudizio abbreviato (artt. 438-443 c.p.p.) è un procedimento penale speciale nel quale non si procede al dibattimento: su richiesta dell'imputato, infatti, il procedimento può essere definito nella fase dell'udienza preliminare e, in caso di condanna, la pena è diminuita di un terzo, mentre la pena dell'ergastolo è sostituita da quella della reclusione a 30 anni. Attualmente, non vi sono reati per i quali sia precluso l'accesso al rito abbreviato. La proposta passa ora al Senato.
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Testo del provvedimento
Sole 24 Ore 30 luglio 2015
LA CAMERA AFFRONTA IL DECRETO SULLA MISSIONE EUNAVFOR MED
L'Assemblea della Camera ha approvato il disegno di conversione in legge del decreto 8 luglio 2015, n. 99, che contiene disposizioni urgenti per la partecipazione di personale militare all'operazione militare dell'Unione europea nel Mediterraneo centromeridionale denominata EUNAVFOR MED già approvato dal Senato.
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