ANCORA MAFIA IN VENETO
LA MANO DELLA ‘NDRANGHETA SU VENEZIA: 9 ARRESTI E MAXI SEQUESTRI
CORRIERE DEL VENETO 5 DICEMBRE 2015
La droga partiva dalla Colombia, arrivava al porto di Livorno nascosta in un carico di frutta ed era sdoganata a Venezia. Qui veniva divisa: il 30% era destinato al Veneziano e alla Marca mentre la restante parte viaggiava fino a Milano. Da un minimo di 50 chili (questa la prima batteria sequestrata a luglio in un magazzino a Marghera) si arrivava fino a 240 di cocaina purissima che, tagliata dieci volte, veniva rivenduta a 100 euro al grammo. Era la ‘ndrangheta a dominare in provincia di Venezia con il più vasto giro di spaccio di coca, almeno fino a pochi giorni fa, quando il Gico del nucleo di polizia tributaria di Venezia ha stroncato un business milionario, arrestando nove persone dopo un’indagine durata oltre due anni. L’operazione, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura di Venezia, ha permesso di fermare una rete criminale messa in piedi da uomini affiliati ai Morabito di Africo (Reggio Calabria), ben radicati nel Veneziano. «Siamo partiti quando abbiamo avuto il sentore della presenza di un complesso di persone legate alla criminalità organizzata che spacciavano», spiega il procuratore capo di Venezia, Luigi Delpino. Un’indagine complessa, perché gli inquirenti hanno scelto di non accontentarsi delle briciole. «L’ultimo anello di una lunga serie di successi», l’ha definita il governatore Luca Zaia. «Questa è una banda di grande rilevanza internazionale», conferma il procuratore aggiunto Adelchi d’Ippolito. Oltre 200 militari della Guardia di Finanza hanno contribuito a fermare quella che il comandante provinciale, il generale Alberto Reda, ha definito una «cellula molto pericolosa», che ha fatto arrivare dal sud America, a Venezia e a Milano, almeno 400 chili di cocaina pura al 99%. Uomini che come copertura gestivano ristoranti, tra cui a vario titolo, in passato, una trattoria a San Biagio di Callalta, un locale a Quarto d’Altino, uno a Marcon e uno a Venezia. Ai vertici dell’organizzazione c’erano Attilio Vittorio Violi, calabrese di 52 anni affiliato ai Morabito, un «santista», di grado cioè molto elevato nella gerarchia della ‘ndrangheta, al Nord da vent’anni e di Marcon, che aveva messo in piedi un’azienda di import-export di frutta per far arrivare la cocaina e lavorava con il socio Santo Morabito, che si muoveva a Milano. A dare una mano Pasquale Virgara, 40 anni di Marcon, e Costantin e Mariana Dascalu, padre e figlia romeni di 70 e 32 anni, amici di Violi, che vivevano in un appartamento a Marcon, dove è stata trovata altra droga divisa in panetti. Panetti che, a seconda della purezza della sostanza, venivano identificati con codici a barre e nascosti, durante il trasporto, tra banane e ananas. Ma non solo. L’ultimo carico, 98 chili, era arrivato in un magazzino di Meolo all’interno di falsi tuberi di manioca in plastica. Proprio qui la Finanza ha deciso di intervenire, dando il colpo di grazia. In manette è finito anche Giovanni Rivera, detto «Cipì», 50enne colombiano che già a luglio era arrivato a Venezia per monitorare il carico. Venti le perquisizioni, tra cui quelle a carico di due fratelli albanesi: Tahiray Gazmend, che gestiva il ristorante «La Lanterna» di Venezia, all’interno del quale sono stati trovati un chilo di coca e uno di marijuana, e Tahra Azem, che a casa aveva 100 grammi di polvere bianca. Un arresto è stato eseguito anche a Milano, dove il 20 novembre erano stati sequestrati altri 32 chili di cocaina. In manette è finito Antonio Catalano, 52 anni. «Gli arresti e i sequestri confermano gli allarmi più volte lanciati dal Pd circa la presenza della criminalità organizzata in Veneto - è il commento dell’onorevole Alessandro Naccarato - in particolare risulta confermato che la ‘ndrangheta controlla, almeno in parte, il traffico di stupefacenti anche attraverso importanti contatti internazionali».
L’ACCUSA DEL DEPUTATO PD NACCARATO: «ATTENZIONE AI RIALZI». «NON SI PARTE PER I COSTI»
MATTINO DI PADOVA 6 DICEMBRE 2015
«Non vorrei che il ritardo della partenza dei lavori sia dovuto proprio al fatto che i costi non stanno in piedi». Un’ipotesi che il deputato del Pd Alessandro Naccarato prende molto sul serio. «Anche perché il centro congressi è un’opera che serve alla città e che si deve fare il prima possibile». Non ha problemi ad ammettere che «quella gara è stata fatta male, costruita male e gestita male». Il problema però adesso è gestire i lavori nel rispetto delle leggi. «Abbiamo già assistito al tentativo di caricare ulteriori costi all’opera con l’inserimento dell’auditorium. Aumentare i costi è uno dei classici modi per aggirare la normativa sugli appalti. Speriamo non sia così – sottolinea il parlamentare – Bisognerà fare molta attenzione che i costi non aumentino attraverso varianti al progetto». E il “caso auditorium” è tra quelli finiti nel mirino del capogruppo del Pd Umberto Zampieri: «Per quattro volte ho interrogato il sindaco in consiglio comunale, ottenendo solo insulti e risposte vaghe – racconta – L’idea di provare a inserire una sala della musica ad appalto fatto tecnicamente non regge. Ma è anche un atteggiamento che rischia di aggiungere ulteriore confusione attorno a un’opera che va realizzata. E il prima possibile».
Per saperne di più leggi l'articolo de Il Mattino di Padova
MATTINO DI PADOVA 6 DICEMBRE 2015
LA CRISI DEL SISTEMA BANCARIO
La crisi del sistema bancario in Italia è nota da tempo e la responsabilità di questa situazione è dei gestori e dei soci degli istituti coinvolti dalle vicende degli ultimi mesi. Occorre chiarire che queste vicende non possono in alcun modo essere addebitate al Governo nazionale o all'Europa. Per comprendere il fenomeno è bene evitare posizioni demagogiche e approfondire la conoscenza delle dinamiche e delle scelte all'origine delle numerose vicende che hanno coinvolto gli istituti bancari. In Veneto la situazione è critica da molto tempo e per questo motivo insieme ad alcuni deputati PD veneti abbiamo depositato un'interrogazione al Governo per chiedere un intervento a tutela dei risparmiatori.
Per saperne di più leggi i seguenti approfondimenti
TESTO DELL'INTERROGAZIONE SULLE BANCHE VENETE
CORRIERE DELLA SERA 10 DICEMBRE 2015
CORRIERE DELLA SERA 10 DICEMBRE 2015
CORRIERE DELLA SERA 10 DICEMBRE 2015
10 DICEMBRE ORE 18.30 CENTRO CIVICO MARIO RIGONI STERN PONTE SAN NICOLO' PRESENTAZIONE DEL LIBRO DIFENDERE LA DEMOCRAZIA

VENERDI' 11 DICEMBRE ORE 20.30 SALA CIVICA PIAZZA DELLA LIBERTA' CASTENUOVO DEL GARDA (VR)

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