ATTENTATI DI BRUXELLES
NO ALLA PAURA. IL TERRORISMO SI PUÒ SCONFIGGERE MATTINO DI PADOVA 26 MARZO 2016
Gli attentati di martedì 22 marzo a Bruxelles erano annunciati da tempo e vanno inquadrati nel conflitto in corso da anni in diverse zone del mondo tra la parte estremista del radicalismo islamico e alcuni paesi occidentali. Questo conflitto si intreccia con lo scontro antico tra sciiti e sunniti che svolge un ruolo decisivo nella collocazione internazionale di molti stati arabi. Finora l’opinione pubblica ha sottovalutato il fenomeno salvo l’accanita spettacolarizzazione che si verifica puntualmente in occasione di eventi sanguinosi: per qualche giorno televisioni e giornali propongono cronache e ricostruzioni spesso superficiali; poi, finite le emozioni, torna il silenzio. Per prevenire e contrastare la radicalizzazione e il terrorismo islamico non servono slogan demagogici; è necessario studiare i gruppi fondamentalisti e attrezzarsi per svolgere un lavoro lungo nella società. Innanzitutto bisogna abbandonare le semplificazioni e i tentativi di strumentalizzare le violenze per calcoli elettorali a breve termine. I gruppi terroristi attivi in Europa sono collegati con lo Stato Islamico: le azioni più recenti servono per alleviare la pressione che l’intervento militare di alcuni paesi occidentali sta esercitando in Siria, Irak, Yemen, Mali e Libia. Lo Stato Islamico ha subìto in quei territori sconfitte importanti e porta il terrorismo in Europa per indebolire gli sforzi dei governi impegnati direttamente. Gli attentati si inseriscono nella strategia della guerra asimmetrica per colpire l’Occidente, dimostrare che nonostante i controlli e gli arresti le cellule terroriste sono ancora attive, creare un clima di terrore per scatenare reazioni repressive verso le comunità islamiche e favorire così un clima di odio e scontro permanenti. Molti terroristi sono cittadini europei, nati e cresciuti qui in famiglie integrate; si sono radicalizzati per convinzioni ideologiche e inseguono un'utopia totalizzante, una visione antagonista e rivoluzionaria rispetto ai valori dominanti. Le prime ricostruzioni biografiche dei terroristi indicano che il disagio sociale non è la causa dell’adesione ai gruppi violenti ma può diventare un elemento che favorisce e giustifica la propaganda fondamentalista. Deve far riflettere la rete di protezione e complicità che ha consentito a uno degli attentatori di Parigi di evitare la cattura per quattro mesi restando in clandestinità a casa sua a Bruxelles. Per questo, insieme al rafforzamento degli interventi militari contro lo Stato Islamico e all'intensificazione dei controlli di sicurezza, serve un lavoro preventivo per isolare il radicalismo fermando il proselitismo e il consenso verso l’estremismo. E’ necessario un lavoro culturale per diffondere la condivisione dei princìpi costituzionali e la democrazia nelle comunità islamiche. Inoltre è decisiva una maggiore collaborazione giudiziaria e militare tra i Paesi europei per costruire sistemi di integrazione operativa e di scambio di dati. L’Italia ha fatto molto per prevenire e contrastare il terrorismo. L’anno scorso il Parlamento ha approvato la legge n.43/2015 che ha introdotto nuovi reati e ha potenziato risorse e strumenti per forze dell’ordine e magistratura attraverso la costituzione di procure distrettuali specifiche. Tali decisioni nell’ultimo anno hanno prodotto importanti risultati: 110 mila sospetti controllati, più di 2 mila perquisizioni, 396 arresti, 74 espulsioni, 653 denunce. Ciò indica che siamo sulla strada giusta e che il terrorismo può essere sconfitto senza cedere alle paure e difendendo i valori di libertà e tolleranza che costituiscono il punto di forza delle istituzioni europee e occidentali.
NUOVO POLICLINICO A SAN LAZZARO. «C’È RISCHIO MA I TECNICI DICONO IL CONTRARIO» MATTINO DI PADOVA 27 MARZO 2016
«Il 37,2% del territorio della provincia di Padova non presenta rischi idraulici, il 33,4% ha una bassa pericolosità, il 17,9% media e l’11,5% alta. Perché collocare il nuovo ospedale in una delle poche zone che presentano pericoli?». È la domanda del parlamentare del Pd Alessandro Naccarato, dopo la pubblicazione delle mappe Ispra (l’istituto ministeriale per la protezione dell’ambiente) sul rischio idraulico. «Dai documenti emerge che l’area di Padova ovest presenta meno rischi di quella individuata a San Lazzaro – prosegue il deputato dem – Sulla base di quali valutazioni tecniche l’amministrazione ha quindi cambiato idea tante volte sulla localizzazione dell’ospedale? Alcuni dirigenti hanno sottoscritto valutazioni differenti e in contraddizione tra loro a distanza di pochi mesi, sostenendo la bontà di ipotesi diverse e restando sempre in sintonia con le amministrazioni di turno. Perché?». La conclusione è che a guidare la bussola della scelta siano stati altri interessi: «Alla luce del documento dell’Ispra si rafforza l’allarme che il Partito Democratico ha lanciato nei mesi scorsi: la scelta di San Lazzaro favorisce gli interessi dei privati proprietari delle aree interessate e si basa su valutazioni tecniche in contrasto con la programmazione urbanistica e con precedenti analisi».
LA DENUNCIA DI NACCARATO: «TROPPE OMBRE SULL’AREA DEL PP1» GAZZETTINO 29 MARZO 2016
«Rischio speculazione sull’area del Pp1». È l’onorevole del Pd Alessandro Naccarato a puntare l’attenzione sull’area d’oro compresa fra via Trieste e i palazzi dell’Antonveneta. «L'amministrazione Destro nel 2004 vendette l'area ad una cordata di imprenditori padovani, la Pp1 Spa, per 30 milioni di euro. I lavori non sono mai partiti e numerose società coinvolte sono fallite. Il tribunale ha disposto la vendita della superficie con base d’asta di 24 milioni e mezzo di euro e, nell'autunno 2015, la società Autodromo Italia si è aggiudicata l'area. Nonostante l'importanza dell'operazione e l'entità delle risorse in campo tutto è rimasto fermo. Il ritardo indica difficoltà che potrebbero nascondere problemi di natura finanziaria. Intanto, un'altra impresa di costruzioni, che nel frattempo ha modificato gli assetti societari, sta tentando di avere un ruolo nella realizzazione del progetto». «Per questo è necessario il controllo attento sulle procedure fallimentari da parte dell'autorità giudiziaria; inoltre è fondamentale che il Comune attivi la massima attenzione per tutelare un'area delicatissima e per farsi restituire le risorse anticipate per le bonifiche ambientali».
LA CAMERA APPROVA LA LEGGE SULLA TRACCIABILITA' DEI PRODOTTI
La Camera dei Deputati ha approvato in prima lettura un provvedimento sulla tracciabilità dei prodotti, con l'obbiettivo di promuovere il diritto dell’informazione del consumatore e tutelarne gli interessi e allo stesso tempo incentivare i produttori a dotarsi volontariamente delle tecnologie necessarie.
Il sistema di tracciabilità presenta tre peculiarità:
- consente a tutti i cittadini un'informazione puntuale, trasparente e dettagliata sui prodotti - evita contraffazioni e frodi - consente alle imprese di garantire la qualità dei prodotti e dei materiali attraverso un sistema in grado potenzialmente di promuoverne la diffusione sui mercati globali
Tutelando i consumatori al tempo stesso il provvedimento combatte il fenomeno della contraffazione che turba il mercato e la concorrenza e che causa una costante perdita di posti di lavoro e di reddito.
Per saperne di più leggi i seguenti approfondimenti:
Testo del provvedimento
Dossier di approfondimento Gruppo PD
SERVE UNA GUIDA POLITICA AL NUOVO INDIVIDUALISMO
Pubblichiamo un interessante riflessione di Aldo Schiavone
Per saperne di più leggi i seguenti approfondimenti
CORRIERE DELLA SERA 30 MARZO 2016
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