CASO ECOFFICINA: NACCARATO PRESENTA UN’INTERROGAZIONE MATTINO DI PADOVA 6 APRILE 2016
Il prefetto Patrizia Impresa ha preferito non rilasciare dichiarazioni sulla vicenda, ma dagli uffici hanno lasciato intendere che il bando e l’apertura delle buste di domani per l’assegnazione della gestione profughi procederà regolarmente. Gli avvisi di garanzia recapitati nei giorni scorsi ai vertici di Ecofficina, infatti, non sarebbero una discriminante tale da invalidare la partecipazione al concorso. Della vicenda ha parlato invece il sindaco Massimo Bitonci: «Il dato è inquietante. Mi pare che questa cooperativa coinvolta abbia lavorato in diversi ambiti, ed evidentemente deve aver scoperto proprio in questo campo una possibilità di business». Il caso però arriverà in parlamento. I deputati del Pd padovano, con in testa Alessandro Naccarato, hanno presentato infatti una interrogazione al ministro dell’Interno Angelino Alfano per chiedere chiarimenti sul caso e il potenziamento delle «attività di controllo della gestione dei richiedenti asilo», assieme all’intensificazione delle «iniziative di verifica delle condizioni delle strutture di accoglienza». Secondo i parlamentari dem l’indagine «indica che in diversi periodi e in più occasioni sono stati svolti accertamenti e controlli sull’attività di gestione dei centri di accoglienza e questa giusta attività ha consentito di far emergere i limiti e le violazioni sin dalla prima gestione del centro». «Esprimiamo forti preoccupazioni rispetto al pericolo che attorno alla gestione dei richiedenti asilo si sviluppino fenomeni di speculazione economica a danno degli stessi ospiti e dei lavoratori impiegati nelle cooperative».
Leggi l'interrogazione al Ministro dell'Interno (clicca qui)
CASO ECOFFICINA: «SERVONO PIÙ CONTROLLI. EMERGENZA NON È BUSINESS» MATTINO DI PADOVA 5 APRILE 2016
Controlli e ancora controlli. Per evitare che quello dell’accoglienza diventi un business, e che ci sia chi metta in piedi spietate operazioni di lucro su una grave emergenza umanitaria. Il mondo della politica reagisce con sdegno e preoccupazione all’indagine per “maltrattamenti” sulla cooperativa Ecofficina, la principale realtà che opera nel Padovano nella gestione dell’accoglienza. «Questa indagine è la dimostrazione che il sistema dei controlli funziona. Ben vengano: più accertamenti si fanno meglio è», chiarisce come premessa il deputato del Pd Alessandro Naccarato, che della Ecofficina si è occupato in occasione dello scandalo di Padova Tre e del buco da 30 milioni di euro nella gestione dei rifiuti nella Bassa: «Era noto a tutti che questa cooperativa svolgeva un ruolo assolutamente dominante nella gestione dei profughi – spiega – Un ruolo che potrebbe aver conquistato anche grazie agli intrecci tra questa cooperativa e altre società che si occupano della gestione dei rifiuti. Una situazione su cui da tempo è aperta una forte critica e una riflessione». (...)
ECOFFICINA SEQUESTRATI PC, TELEFONI E CONTRATTI. L’IPOTESI: LUCRAVANO SUI MIGRANTI CORRIERE VENETO 6 APRILE 2016
Contratti, mail, conti correnti e documentazione sanitaria degli stranieri. Tra il mese di ottobre 2014 e gennaio 2015 la cooperativa Ecofficina Educational viene puntualmente pagata dalla Prefettura, che le corrisponde oltre 470mila euro a fronte del bando vinto per l’accoglienza. Dentro a quella cifra ci sono anche i pagamenti versati a Sergio Enzini, titolare dell’hotel Maxim’s di Montagnana giudicato inadeguato, ma tuttavia mantenuto, dalla coop che gli subentra, a gestire l’accoglienza nell’albergo per tre mesi dopo lo stop del prefetto. La «partita» si è giocata a tre: la Prefettura pagava Ecofficina che a sua volta pagava Enzini il quale avrebbe ricevuto, come lui stesso afferma «22 euro a profugo». leggi tutto...
RIINA A PORTA A PORTA: DECISIONE GRAVE E INOPPORTUNA DELLA RAI
La decisione della Rai di invitare il figlio di Totò Riina alla trasmissione Porta a Porta è grave e inopportuna. Giuseppe Salvatore Riina è un pregiudicato condannato con sentenza definitiva per associazione di stampo mafioso, che viene invitato dalla prima rete televisiva italiana con il rischio di consentire una inaccettabile propaganda della mafia. Si tratta di un'offesa alla memoria di chi ha lottato contro la criminalità organizzata e di chi ha sacrificato la vita in nome della legalità. La presenza di Riina in Rai inoltre indebolisce gli sforzi di chi quotidianamente, come le forze dell'ordine e la magistratura, combatte contro le mafie. Il Partito Democratico si è già attivato a tutti i livelli istituzionali per chiedere le ragioni di questa decisione e per individuare i responsabili di questa scelta che, di fatto, indica il grado di sottovalutazione e di ignoranza rispetto al fenomeno mafioso nel nostro Paese da parte di quella che dovrebbe essere la prima azienda di informazione italiana.
LIBRO DI RIINA JUNIOR FELTRINELLI NEGA LA SALA E SALTA LA PRESENTAZIONE CORRIERE VENETO 7 APRILE 2016
«Ospitare il figlio di Totò Riina non rientra nelle nostre politiche». Feltrinelli dice no alla presentazione del libro di Giuseppe Salvatore Riina, terzogenito del capo dei capi di Cosa Nostra e autore della biografia già diventata caso politico «Riina Family Life» (Edizioni Anordest), in uscita oggi in libreria. Salvuccio, 39 anni, fratello di Giovanni e figlio di Totò Riina, entrambi al 41 bis, vive a Padova da 4 anni in libertà vigilata dopo aver scontato 8 anni e 4 mesi per associazione mafiosa. Ed è proprio nella città del Santo, alla Feltrinelli, vista l’impossibilità di spostamenti (l’alternativa sarebbe Vicenza dove si trova lo studio legale del suo avvocato), che Mario Tricarico, editore villorbese a capo della Edizioni Anordest, ha chiesto nei giorni scorsi di presentare, ovviamente assieme all’autore, il controverso libro sulla storia privata della famiglia mafiosa più famosa d’Italia. «Ho presentato decine di libri alla Feltrinelli di Padova – dice Tricarico – e i loro buyer hanno già ordinato centinaia di copie della biografia di Riina, più di tutti gli altri. Ora dicono di no? È ipocrisia da mercanti. Mi sembrava naturale portarlo da loro ma a questo punto mi rivolgerò ad altre librerie. Però non capisco di cosa si vergognino: io ho pubblicato il libro ma non vuol certo dire che sono favorevole alla mafia. Ospitare il figlio del boss? Beh, è lui che l’ha scritto». Tricarico è un convinto sostenitore della libertà di stampa, a tutti i livelli. Fu lui che nel 2013 pubblicò «I fiori del giardino di Allah», un libro sul profeta Maometto scritto sotto pseudonimo da un dissidente iraniano e che fu per questo oggetto di due fatwa per nulla prese alla leggera dalla polizia che da allora lo fa vivere sotto protezione. «Avremo in assortimento il libro – specificano da Feltrinelli – ma una cosa è vendere il libro altra è ospitare una persona condannata per mafia. È una questione di coerenza con i nostri valori e quelli dei nostri clienti». Tricarico però non molla ed è sicuro che a breve riuscirà a trovare una libreria di Padova disposta a presentare il libro di «Salvuccio» Riina. E poi di fare il bis a Vicenza. L’interesse attorno al figlio del «capo dei capi» e alla sua biografia, in cui non apparirebbero scuse o riflessioni che mostrino pentimento sulle sorti dei giudici Falcone e Borsellino e di tutte le vittime delle stragi ordinate dal padre Totò, descritto nel suo lato privato, come un «padre di famiglia», è però fortissimo. Non a caso l’intervista esclusiva realizzata in segreto a Padova lunedì pomeriggio da Bruno Vespa, mandata in onda ieri sera da Porta a Porta su Rai 1, ha sollevato un mare di polemiche. Il presidente della commissione antimafia Rosy Bindi ha chiesto di convocare in Commissione la presidente e il direttore generale della Rai e ha parlato, riferendosi a Porta a Porta, di «salotto del negazionismo della mafia». Anche l’Usigrai e la Federazione nazionale della Stampa si sono detti contrari alla messa in onda dell’intervista ricordando il caso-Casamonica e sostenendo che «il servizio pubblico non può diventare il salotto di famiglie criminali». «La decisione della Rai di invitare il figlio di Totò Riina alla trasmissione Porta a Porta è grave e inopportuna – commenta il deputato AlessandroNaccarato, componente della commissione Antimafia - Salvo Riina è un pregiudicato condannato con sentenza definitiva per associazione di stampo mafioso che viene invitato dalla prima rete televisiva italiana con il rischio di consentire una inaccettabile propaganda della mafia. Si tratta di un’offesa alla memoria di chi ha lottato contro la criminalità organizzata e di chi ha sacrificato la vita in nome della legalità».
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REPUBBLICA 7 APRILE 2016
L'UNITA' 7 APRILE 2016
APPALTI DAI RIBASSI SOSPETTI: IL MIUR SOSPENDE I FONDI. IL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE SPEDISCE IL COMUNE DAVANTI ALL’AUTORITÀ ANTICORRUZIONE. RITENUTA FONDATA LA SEGNALAZIONE DI IRREGOLARITÀ PRESENTATA DA ESPONENTI DEL PD MATTINO DI PADOVA 1 APRILE 2016
Il ministero dell’Istruzione sospende i contributi e spedisce il Comune di fronte all'Autorità anticorruzione per via degli appalti nelle scuole chiusi con un ribasso d'asta troppo esiguo rispetto al trend. I dubbi sollevati a gennaio nell'interrogazione parlamentare dei deputati PD Alessandro Naccarato e Giulia Narduolo sono stati colti in pieno dal ministero all'Istruzione, che a riguardo ha risposto di aver verificato la documentazione prodotta dal comune ancora in novembre riscontrando delle irregolarità: «Per entrambe le gare effettuate dal Comune è stato invitato un numero di operatori inferiore a quello previsto dalla normativa vigente in materia di contratti pubblici». I lavori in questione sono quelli eseguiti alle scuole del capoluogo, la primaria Alighieri e la secondaria Giovanni XXIII, per le quali sono stati stanziati dallo Stato, con il Decreto Sblocca Italia, rispettivamente 441 e 525 mila euro. Il Comune avrebbe invitato solo 4 ditte per ciascuna gara: Per la primaria ha vinto l'impresa Argo Costruzioni srl di Quinto di Treviso con un ribasso del 4,050%, mentre per la secondaria l'appalto è andato alla Andreola Costruzioni Generali spa di Loria, sempre trevigiana, con un ribasso del 5,616%. Ribassi peraltro molto lontani da quelli medi che si aggirano attorno al 20%. «Il Miur ha segnalato il caso all'Autorità nazionale anticorruzione», riferiscono i parlamentari, «e ha sospeso la liquidazione dei finanziamenti in attesa del relativo parere. Di certo, sono state seguite procedure scorrette ed è stata aggirata la normativa sulla concorrenza. È necessario verificare se la violazione è stata causata da incapacità o dalla volontà di favorire determinati imprese e professionisti. Di fatto, in questo modo, il Comune rischia di perdere i finanziamenti e, quindi, di danneggiare i cittadini».
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INTERROGAZIONE AL MINISTERO
RISPOSTA ALL'INTERROGAZIONE
VERSO LA RIFORMA DELLA COSTITUZIONE
Pubblichiamo un interessante approfondimento sull'impegno delle donne per l'approvazione della Riforma Costituzionale.
L'Unita' 6 Aprile 2016
LO SCANDALO DEI FONDI A PANAMA
Pubblichiamo alcuni interessanti approfondimenti sulla vicenda "Panama Papers" e il Trattato di assistenza giudiziaria in materia penale tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica del Panama.
Sole 24 Ore 6 Aprile 2016
Sole 24 Ore 7 Aprile 2016
Il Trattato Italia Panama
SCONTRI A NAPOLI DURANTE LA VISITA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
Dopo gli scontri di ieri a Napoli pubblichiamo due interessanti approfondimenti per sollecitare la riflessione sulla vicenda
Corriere della Sera 7 Aprile 2016
La Stampa 7 Aprile 2016
AGENDA
LUNEDI' 11 APRILE 0RE 20.45 SALA PALADIN MUNICIPIO DI PADOVA IL LAVORO AUTONOMO: LA TUTELA CHE NON C'ERA

VENERDI' 8 APRILE 0RE 17.30 VIA ZANELLA 1/A - TRENTO LA DEMOCRAZIA DI FRONTE ALLA SFIDA DEL TERRORISMO

DOMENICA 10 APRILE ORE 17.30 PALAZZO CAMERATA - via Fanti 9 - ANCONA INCONTRO CON ASSOCIAZIONE LIBERA E SCOUT ANCONA
LUNEDI' 11 APRILE 0RE 10.30 SCUOLA POLIZIA - VIALE MALTA - PIACENZA

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