ISOLARE I VIOLENTI CONTRO IL TERRORISMO MATTINO DI PADOVA 9 MAGGIO 2016
Il 9 maggio, anniversario dell’uccisione di Aldo Moro, è la giornata dedicata alle vittime del terrorismo e delle stragi per rinnovare una memoria storica in difesa delle istituzioni democratiche. La data ricorda le vittime, i loro familiari e le tante persone che, con coraggio e grandi sacrifici personali, hanno combattuto e sconfitto il terrorismo. La giornata è anche l’occasione per raccontare ai giovani un periodo tragico della recente storia nazionale e per riflettere sui danni e sui lutti causati dalla diffusione di ideologie e pratiche violente. Negli ultimi anni l’attenzione sull’argomento è cresciuta ma resta ancora molto da fare. Padova svolse un ruolo centrale nella nascita e nello sviluppo del terrorismo nero e rosso. Qui si formò il gruppo neo fascista che organizzò i primi attentati e la strage di piazza Fontana nel 1969; e nel 1974 in via Zabarella le Br commisero i primi omicidi di una lunga serie uccidendo Giuseppe Mazzola e Graziano Giralucci e l’anno dopo a Ponte di Brenta l’agente Antonio Niedda. Ancora a Padova nel 1981 i Nar di Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, condannati poi per la strage della stazione di Bologna, assassinarono sul lungargine scaricatore i carabinieri Enea Codotto e Luigi Maronese. La città venne sconvolta per anni da attentati incendiari, notti dei fuochi, aggressioni e pestaggi realizzati dai gruppi di Autonomia: solo tra il 1977 e il 1979 furono denunciati 708 atti di violenza eversiva. Nella nostra città partì anche la reazione dello Stato. Le indagini del procuratore Calogero, scoprendo i collegamenti e le relazioni tra diverse formazioni, determinarono una svolta nella lotta contro l’eversione e portarono a numerose sentenze di condanna che smantellarono il partito armato. E sempre a Padova, in via Pindemonte, nel gennaio del 1982 la polizia ottenne la prima vittoria militare contro le Br liberando il generale Dozier. Di quella stagione rimangono le vittime con i loro familiari e l’insegnamento di come le istituzioni e la società riuscirono a isolare e sconfiggere la violenza. La ricorrenza del 9 maggio non si limita solo al ricordo perché dalla conoscenza del passato possono arrivare elementi importanti per affrontare le minacce attuali. Infatti oggi è necessario utilizzare l’esperienza accumulata in quel periodo per fronteggiare in modo efficace la minaccia del terrorismo fondamentalista. Dopo gli attentati e gli arresti degli ultimi mesi in molte città europee e anche in Italia risulta evidente la presenza di una rete pronta a colpire. Le reazioni basate sull’allarmismo e sulla paura sono sbagliate. Come accadde contro l’eversione interna, bisogna innanzitutto studiare e analizzare strategie e tattiche dei gruppi armati. I terroristi sono nati e cresciuti in famiglie residenti in Europa da anni, sono apparentemente integrati, si sono radicalizzati per convinzioni ideologiche e inseguono un'utopia totalizzante e rivoluzionaria. Le biografie dei terroristi indicano che il disagio sociale non è la causa dell’adesione al terrore ma può favorire la propaganda fondamentalista. Anche la rete di protezione che ha consentito ad alcuni attentatori di evitare la cattura per mesi restando in clandestinità presenta analogie con gli anni di piombo. Allora diventa attuale la lezione del passato sull’importanza della prevenzione e della collaborazione dei cittadini per isolare e scovare i terroristi e i loro complici. Il fanatismo religioso si contrasta con la tolleranza, diffondendo la cultura della libertà, la condivisione dei princìpi costituzionali e la democrazia nelle comunità islamiche. Il terrorismo fondamentalista può essere sconfitto, come negli anni ’70, senza cedere alle paure e difendendo la libertà e i valori democratici che costituiscono il punto di forza delle istituzioni europee e occidentali.
APS HOLDING, I DUBBI DEL PD SULLA PRESIDENZA DI ROSSI MATTINO 11 MAGGIO 2016
Il consigliere comunale Andrea Micalizzi e l’onorevole Alessandro Naccarato del Pd entrano di petto nella querelle nata intorno alla vendita del 51 per cento delle quote di Aps Holding in Telerete. Nel mirino le dichiarazioni del presidente Aps Paolo Rossi che ha rilevato come la struttura della società sia particolarmente costosa e criticando la passata gestione. «Rossi ha ricoperto il ruolo di amministratore delegato di Telerete dall’ottobre 2014 all’aprile 2015 in modo irregolare» fanno notare i due Dem, «infatti l’Autorità Nazionale Anti Corruzione lo ha rimosso dall’incarico affidatogli dal sindaco Massimo Bitonci stabilendo che la sua nomina era incompatibile e violava le norme anticorruzione. Prima di spiegare le sue idee sul futuro di Telerete e le sue fantasiose ricostruzioni sul passato» chiedono Micalizzi e Naccarato passando al contrattacco, «Rossi ha restituito gli stipendi che ha incassato illegittimamente da Telerete? Ha spiegato alla città che fine hanno fatto i provvedimenti, gli incarichi, le assunzioni e i pagamenti, che ha disposto mentre ricopriva in modo illegittimo un ruolo così importante?». Micalizzi e Naccarato avanzano dubbi sull’opportunità dell’incarico rivestito dal commercialista: «Dopo il pronunciamento dell’Anac la posizione di Paolo Rossi come presidente di Aps Holding è ancora legittima? Chiediamo che il sindaco deve fare chiarezza immediatamente».
RIFORME: VERSO IL REFERENDUM
In previsione del referendum confermativo di questo autunno sulla Riforma Costituzionale appare utile offrire alcuni approfondimenti sul tema per conoscere contenuti e punti di vista sulla riforma.
Per saperne di più leggi i seguenti approfondimenti
L'UNITA' 11 MAGGIO 2016
L'UNITA' 11 MAGGIO 2016
L'UNITA' 12 MAGGIO 2016
L'UNITA' 12 MAGGIO 2016
LE UNIONI CIVILI SONO LEGGE DELLO STATO
Ieri sera, con 372 voti favorevoli la Camera dei Deputati ha approvato in via definitiva il testo della legge sulle Unioni Civili. Si tratta di un risultato storico, atteso da anni, frutto dell'impegno del Partito Democratico e del Governo che con tenacia hanno perseguito l'approvazione della legge prima al Senato e poi alla Camera, superando l'ostruzionismo ostinato di tutte le opposizioni.
La legge introduce diritti e doveri per le persone conviventi e risponde alla sentenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo che lo scorso 21 luglio 2015 aveva condannato l'Italia per violazione dell''articolo 8 della Convenzione Europea dei Diritti Umani.
DIRITTI E DOVERI PER COPPIE GAY ED ETERO: COSA PREVEDE LA NUOVA LEGGE L'UNITA' 12 MAGGIO 2016
Dalla casa alla malattia, dalla separazione al mantenimento, ecco i principali punti della legge sulle unioni civili e le convivenze di fatto. Una volta entrata in vigore, la legge istituisce sia l’unione civile tra persone dello stesso sesso e disciplina le convivenze di fatto tra le persone eterosessuali. Dopo l’approvazione in Senato, la proposta di legge, Disciplina delle coppie di fatto e delle unioni civili, è passata anche alla Camera e, non avendo subito ulteriori modifiche, diventerà legge senza dover ripassare per Palazzo Madama. In Senato il testo, dopo il dietrofront del Movimento 5 Stelle e il successivo accordo tra Pd e Ncd, è stato sostituito da un maxiemendamento presentato dal governo che riproponeva gli stessi articoli del ddl Cirinnà, ma con lo stralcio dell’articolo 5, quello riguardante la stepchild adoption. Per l’adozione del figlio del partner, “resta fermo quanto previsto e consentito in materia di adozione dalle norme vigenti”, ovvero il pronunciamento dei giudici. Inoltre, sono stati eliminati i riferimenti agli articoli 29-30-31 della Costituzione, quelli relativi al matrimonio. Per evitare parallelismi con l’istituto, i centristi hanno chiesto e ottenuto anche l’eliminazione dell’obbligo di fedeltà.
Ecco nello specifico cosa cambierà con la nuova legge.
Unioni civili per le coppie omosessuali
La registrazione – Un’unione civile tra due persone dello stesso sesso sarà valida attraverso la registrazione in Comune, sottoscrivendo un contratto che definisce gli obblighi e i doveri della coppia. Entrambe le persone dovranno essere maggiorenni. Si può anche aggiungere il cognome di uno dei due al proprio o scegliere un solo cognome per la coppia.
Cognome – Sarà possibile scegliere un cognome comune scegliendolo tra i cognomi dei due partner. La singola persona può anteporre o posporre al cognome comune il proprio cognome, se diverso, facendone dichiarazione all’ufficiale di stato civile.
Obblighi e doveri – La coppia gay ha il dovere dell’assistenza morale e e materiale e alla coabitazione, che sarà obbligatoria, e entrambe le persone dovranno, secondo le possibilità di ognuno, a contribuire ai bisogni comuni.
Diritti – È prevista la reversibilità della pensione del partner, i congedi parentali, la graduatoria all’asilo nido e in materia di successione ed eredità, avranno gli stessi diritti delle coppie unite in matrimonio.
Divorzio – La legge introduce una semplificazione dello scioglimento dell’unione: sarà sufficiente comunicare all’ufficiale di Stato civile la volontà di separarsi. In caso di divorzio, la legge prevede l’assegno di mantenimento, l’affido dei figli, diritti di visita e l’assegnazione della casa.
Impedimenti o scioglimento dell’unione civile – L’unione non è possibile nel caso in cui una delle due persone abbia già un vincolo matrimoniale o un’unione civile. Si esclude anche in casi di interdizione per infermità mentale, rapporti di parentela, rinvio a giudizio o condanna di un contraente per omicidio o tentato omicidio nei confronti del partner o se sia stato disposto soltanto il rinvio a giudizio ovvero sentenza di condanna di primo o secondo grado ovvero una misura cautelare.
Convivenze di fatto per le coppie eterosessuali
Il contratto di convivenza – Deve essere redatto in forma scritta con atto pubblico o scrittura privata con sottoscrizione autenticata da un notaio o da un avvocato. Il contratto può contenere: l’indicazione della residenza; le modalità di contribuzione alle necessità della vita in comune, in relazione alle sostanze di ciascuno e alla capacità di lavoro professionale o casalingo; il regime patrimoniale della comunione dei beni come da codice civile. Il regime patrimoniale scelto nel contratto di convivenza può comunque essere modificato in qualunque momento.
Separazione – Lo scioglimento del contratto di convivenza può essere deciso per accordo delle parti; recesso unilaterale; matrimonio o unione civile tra i conviventi o tra un convivente e altra persona. Il contratto di convivenza termina anche in caso di morte di uno dei contraenti. La risoluzione del contratto determina lo scioglimento della comunione dei beni. Resta in ogni caso ferma la competenza del notaio per gli atti di trasferimento di diritti reali immobiliari comunque discendenti dal contratto di convivenza.
Assegno di mantenimento – In caso di cessazione della convivenza di fatto, il giudice stabilisce il diritto del convivente di ricevere dall’altro convivente gli alimenti qualora versi in stato di bisogno e non sia in grado di provvedere al proprio mantenimento. Gli alimenti sono assegnati per un periodo proporzionale alla durata della convivenza. Ai fini della determinazione dell’ordine degli obbligati, l’obbligo alimentare del convivente è adempiuto con precedenza sui fratelli e sorelle.
Casa – In caso di morte, all’interno della coppia di chi ha stipulato un contratto di affitto, il partner avrà diritto a restare nella stessa casa per non oltre cinque anni. Il convivente di fatto ha comunque facoltà di succedere al partner nel contratto. Inoltre, le coppie unite in un patto di convivenza potranno far richiesta per le case popolari.
Attività di impresa – Al convivente di fatto che presti stabilmente la propria opera all’interno dell’impresa dell’altro convivente spetta una partecipazione agli utili dell’impresa familiare e ai beni acquistati con essi nonché agli incrementi dell’azienda, anche in ordine all’avviamento, commisurata al lavoro prestato. Il diritto di partecipazione non spetta qualora tra i conviventi esista un rapporto di società o di lavoro subordinato.
Malattia o disabilità – In caso di malattia grave o disabilità, uno dei due componenti della coppia potrà essere nominato tutore dell’altro.
Per saperne di più leggi i segenti approfondimenti:
Dossier di approfondimento Gruppo PD
Testo del Provvedimento
AGENDA
VENERDI' 13 MAGGIO ORE 17.30 SALA NASSIRYA - PIAZZA DEI SIGNORI - PADOVA LA RIFORMA DEI SERVIZI PUBBLICI LOCALI

LUNEDI' 16 MAGGIO ORE 20.45 CENTRO RIGONI STERN - PONTE SAN NICOLO' FUSIONE TRA COMUNI SCENARI E OPPORTUNITA'

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