NUOVO OSPEDALE C'E' UN FASCICOLO IN PROCURA MATTINO DI PADOVA 3 GIUGNO 2016
Aperto un fascicolo in Procura sul nuovo ospedale, progetto milionario che unisce (e divide, a seconda dei casi) politica e affari. O meglio, sull’area individuata per il polo sanitario: è finito sul tavolo del capo dei pubblici ministeri padovani, Matteo Stuccilli. Zero indagati (almeno per ora), accertamenti in corso e silenzio massimo: è l’ultimo capitolo in ordine di tempo. Ospedale a Padova Ovest, ospedale a Padova est: mesi e mesi di discussioni intorno ai due siti poi, a febbraio, vertice veneziano a Palazzo Balbi con voto palese davanti al governatore Zaia (unico ad astenersi il presidente della Provincia Enoch Soranzo). Vince Padova Est, zona San Lazzaro. Ma la corsa per arrivare a quel traguardo è stata scandita da dietro front e cambi di rotta sorprendenti. La bocciatura. Padova Ovest, sì. Padova Ovest, no. Sbandierato come sito ideale non solo per scelte politiche ma anche tecnico-idrogeologiche, d’improvviso diventa un potenziale “catino” («un acquitrino» la definizione del sindaco leghista Bitonci). Bocciatura secca, parola del primo cittadino che ufficializza il cambio dell’area per il nuovo polo sanitario il 10 novembre 2014: si va a Est, prima in via Corrado, una settimana più tardi a San Lazzaro (200 mila metri quadrati del Comune, altrettanti di privati). La Regione conferma tanto che con la delibera 381 del 7 aprile 2016 revoca «la deliberazione di giunta regionale n.1131/12 nella parte in cui approva la localizzazione in un'area sita a Padova Ovest del nuovo polo della salute di Padova». Il Comune spingeva da tempo. Non a caso, nel dicembre 2015, l’allora direttore generale dell’Azienda ospedaliera Claudio Dario si è già allineato prendendo atto del verbale della Commissione di studio relativa alla valutazione delle aree e recependone le conclusioni «per quanto riguarda gli aspetti idraulici di Padova Ovest». Si va a Est. Padova Ovest addio. Nel marzo 2016 è definita con problematiche idrauliche importanti in quanto «area esondabile e con una difficile allocazione dei bacini dilaminazione» nello studio firmato dal nuovo direttore generale dell’Azienda ospedaliera, Luciano Flor. Che fa riferimento agli alti costi per metterla in sicurezza, 60 milioni di euro secondo una stima della Sezione difesa del suolo, il cui responsabile dal 2014 è l'ingegner Tiziano Pinato, ex responsabile del Genio civile. Via libera al polo ospedaliero dalla parte opposta, a Est, per il Comune a guida Bitonci, la Regione e l’Azienda ospedaliera con l’ok del magnifico rettore Rosario Rizzuto per l’università: intesa perfetta. Ma senza l’accordo del presidente della Provincia, Enoch Soranzo, che indica le criticità ovvero spazi limitati, area tagliata da importanti infrastrutture, industrie ad alto rischio troppo vicine e rischio idraulico. Non è l’unico “no”. Voci dissenzienti. A smentire le fondamenta di quel feeling che va dalla Regione al Comune, ci sono le mappe sul dissesto idrogeologico elaborate dall’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ente vigilato dal Ministero dell’Ambiente). Mappe elaborate su dati 2015 forniti dall’autorità di bacino della Regione: nessun rischio idrogeologico per Padova Ovest, una pericolosità media idraulica per Padova Est (area fra il casello autostradale, la zona dell’Ikea e gran parte della porzione industriale nord) con un tempo di ritorno per le alluvioni (e gli allagamenti) tra i 100 e i 200 anni. Affari o speculazione?. Ma c’è chi ha fiutato il tempo più opportuno per comprare i terreni a Padova Est, destinati a ospitare il nuovo polo ospedaliero. Domanda: nessuno davvero sapeva che il nuovo ospedale sarebbe finito là? Nessuno, tranne qualcuno che, con oltre tre mesi d’anticipo rispetto all’annuncio ufficiale del sindaco, aveva saputo tutto. O, almeno, era stato bravo a indovinarlo. Ecco che Bdp Property Development srl (in liquidazione, legata al finanziere italo-australiano Antonio Napoleone e ad alcuni imprenditori veneti) compra da Dh Residencia (società con sede in Lussemburgo) il 70% delle quote di San Lazzaro Properties srl (pure in liquidazione, alle spalle una montagna di debiti e nell’ultimo triennio una scia di perdite). Investimento giustificato con «la realizzazione della stazione ad alta velocità e l’ipotesi della costruzione del nuovo ospedale di Padova». Un buon affare tradotto in un rogito datato 4 agosto 2014 (eppure l’annuncio del sindaco sul trasferimento del polo ospedaliero a Est sarà a novembre) e in un’operazione conveniente (un euro a fronte di un’imposta di registro di 168 euro). La denuncia. Nel frattempo nel corso del processo contro l’ex responsabile della sezione di polizia giudiziaria per i reati contro la Pubblica amministrazione, l’ingegnere del “Genio” Pinato parla di aver subito pressioni per far risultare Padova Ovest un “acquitrino”. Spunta anche un altro professionista, per 30 anni al governo dell’Urbanistica in Comune e in pensione dal 2010, l’architetto Gianfranco Zulian (già in commissione comunale per l’ospedale nel 2014 su chiamata di Palazzo Moroni). È al centro delle polemiche in quanto consulente dei privati (i proprietari delle aree a Padova est) ovvero del Consorzio di urbanizzazione del quadrante Nordest che ha già presentato un progetto di lottizzazione per l’area. Ad aprile arriva la denuncia del parlamentare Pd, Alessandro Naccarato: «Questo nuovo piano è la dimostrazione di quello che andiamo dicendo da mesi: non c’è nessun interesse a fare l’ospedale in quell’area. Si tratta di una speculazione urbanistica che alcuni privati stanno portando avanti esclusivamente per i loro interessi».
APPROVATE LE NORME SUI PARTITI POLITICI
La Camera ha approvato il testo unificato delle proposte di legge per favorire la trasparenza e la partecipazione democratica in materia di partiti politici. Il provvedimento passa ora al Senato.
Per saperne di più leggi i seguenti documenti:
Testo del Provvedimento
Dossier di approfondimento Gruppo PD
LA CAMERA APPROVA LA LEGGE SUL NEGAZIONISMO
L'8 giugno 2016 la Camera dei Deputati ha definitivamente approvato la proposta di legge che punisce il c.d. negazionismo. Il provvedimento, che interviene su un tema importantissimo e sensibile (è, ad esempio, proprio di questi giorni l’approvazione di una risoluzione da parte del Bundestag che riconosce come "genocidio" il massacro degli armeni ad opera dell'Impero Ottomano) non punisce il negazionismo secondo il paradigma dei reati di opinione, la cui dubbia costituzionalità è a tutti nota, bensì interviene sull’istigazione a delinquere e a commettere gravi delitti che si fondi sul negazionismo e non la manifestazione di un proprio pensiero Se manca dunque l’istigazione a delinquere fatta con il concreto pericolo della sua diffusione, la negazione di un determinato genocidio non può essere punita. Non si vogliono colpire le opinioni, ma semplicemente coloro che, in nome anche di teorie negazioniste, istigano alla violenza o commettono e conducono degli atti di violenza. Insomma, si sanziona un comportamento, una condotta, non un'intenzione, un giudizio o un parere, per quanto ignobile e per quanto menzognero o falso esso possa essere.
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Testo del provvedimento
Dossier di approfondimento Gruppo PD
ANALISI DEL VOTO
Dopo il voto del 5 giugno appare utile offrire alcuni spunti di riflessione sulla tornata elettorale delle amministrative. Riportiamo di seguito due interessanti contributi sul voto giovanile e sui partiti.
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L'UNITA' 8 GIUGNO 2016
REPUBBLICA 8 GIUGNO 2016
AGENDA
SABATO 11 GIUGNO ORE 10.00 BANCHETTO RACCOLATA FIRME BASTA UN SI' - ARCELLA
SABATO 11 GIUGNO ORE 11.00 BANCHETTO RACCOLATA FIRME BASTA UN SI' - ALTICHIERO
SABATO 11 GIUGNO ORE 18.00 PIAZZA DELLA FRUTTA
COMMEMORAZIONE DI ENRICO BERLINGUER

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