«TROPPI ERRORI NEL REPORT DELL’AZIENDA» MATTINO DI PADOVA 10 GIUGNO 2016
«Ci sono dei gravi errori nella relazione dell’Azienda ospedaliera che nella riunione del 2 febbraio scorso ha portato alla scelta di Padova Est». Stavolta nel mirino del parlamentare padovano del Pd Alessandro Naccarato finisce il direttore generale Luciano Flor. O meglio: la comparazione tra diverse aree che proprio lui ha presentato al tavolo tecnico sul nuovo ospedale. Bisogna dire però che potrebbe trattarsi di una relazione “ereditata”: Flor infatti era al suo secondo giorno di lavoro in Azienda. Fatto sta che l’«analisi comparativa delle aree» che ha portato alla preferenza per Padova Est è, secondo il deputato dem, piena zeppa di imprecisioni. Alla voce «tempi di messa a disposizione dell’area» per San Lazzaro era indicato: «Disponibile da giugno 2016». «È chiaro che non è così e martedì scorso il termine è stato differito a fine agosto», spiega Naccarato. E ancora c’è l’indicazione che l’area viene messa a disposizione «a titolo gratuito». «Macché – obietta il parlamentare Pd – Abbiamo visto che i privati ottengono la totale libertà da vincoli urbanistici, cosa che ha un costo per i contribuenti. Senza considerare tutti gli interessi sulle aree attorno». In più è indicata la presenza del tram Sir3 che non si farà più. Ma la “svista” più clamorosa sembrerebbe essere quella sulle «problematiche idrauliche». Nella relazione di Flor si legge che «Padova Est beneficia di opere già eseguite (Fossetta) o comunque già programmate (Hera per fognature)». Peccato che lo scolmatore Limenella-Fossetta, appena completato dal Consorzio di bonifica con un costo di 18 milioni di euro, sia necessario proprio per risolvere i problemi idrogeologici di Padova Ovest e dell’area tra Montà, Sacro Cuore, Altichiero e l’Arcella. Non c’è dunque solo la relazione dell’ingegner Tiziano Pinato a “minare” la scelta di Padova Est. Il dirigente regionale proprio nel giorno della riunione del tavolo tecnico aveva scritto a Zaia per chiedere che la sua relazione venisse «confutata» da uno studio dell’Università. Era la relazione che indicava in 65 milioni i costi per la bonifica di Padova Ovest. «Se questo è il livello professionale dei dirigenti della Regione, sono molto preoccupato», osserva Naccarato. Ma il parlamentare dem punta il dito anche contro il sindaco Massimo Bitonci, “reo” di aver presentato una lettera a Zaia chiedendo di «superare le procedure ordinarie» per velocizzare le varianti urbanistiche necessarie a realizzare il nuovo ospedale a Padova Est. «Con le normative straordinarie si aggirano le normali procedure di legge. In questo modo si vuole escludere la Provincia e i comuni della cintura che pure hanno firmato il Pati», sottolinea Naccarato evidenziando una critica politica alle scelte del primo cittadino e del governatore, entrambi leghisti. «Lo abbiamo visto con le piscine dei mondiali di nuoto a Roma o con gli stadi di Italia90: in queste procedure rischia di annidarsi il malaffare – spiega il deputato Pd – Sono procedure meno trasparenti e meno democratiche. E, a pensar male, sembra quasi che si faccia apposta a produrre ritardi in modo da attivare poi le procedure straordinarie».
INTERDITTIVE, IL PD: «DIMOSTRAZIONE DI COME LA MAFIA È RADICATA ANCHE QUI» CORRIERE DEL VENETO 16 GIUGNO 2016
«Le interdittive dimostrano ancora una volta che la presenza delle organizzazioni criminali nella nostra regione e a Verona è radicata e diffusa, ma anche che esistono oggi strumenti efficaci per prevenire l’azione dei gruppi criminali...». Un’unica reazione. Quella dei deputati Pd Alessandro Naccarato e Vincenzo D’Arienzo, rispettivamente membro della commissione antimafia e della commissione Difesa. Unico sussurro, il loro, in una città che ormai sembra avere fatto il callo a quell’atto prefettizio che, appena qualche anno fa, faceva stracciare le vesti a molti. Ha dimostrato il legame di altre due aziende «veronesi» con quella famiglia Franco di cui uno dei capostipite, Giuseppe, è stato arrestato a Nogarole Rocca proprio per le «aderenze» con i clan ‘ndranghetisti dei Pesce e dei Molè di Rosarno e Gioia Tauro e con l’appartenenza alla ‘ndrina che si richiama ai Tegano, la prefettura. Altre due ditte di trasporti che avevano messo radici a Sommacampagna e a Nogarole Rocca - mica a caso sedi di caselli autostradali sulla A22 e sulla A4 - e di cui l’egida è quella di Giuseppe Franco. Ha firmato le due interdittive, il prefetto Salvatore Mulas. Riprova, su un atto ufficiale, di quello che ormai non è più una semplice «infiltrazione» ma un presidio stanziale, suggellato dagli altri provvedimenti - sequestri compresi ordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria - di altre aziende sempre a Nogarole Rocca riconducibili ai Franco. E ieri a commentare le ultime firme di una serie d’interdittive che non è destinata ad esaurirsi a breve, i due deputati del Pd. Elogiano il lavoro di Mulas, Naccarato e D’Arienzo. «Quella del prefetto è un’azione molto utile per prevenire e contrastare la penetrazione della criminalità organizzata nel tessuto socio-economico del nostro territorio», dicono. Ne ha siglate sette in un anno, di interdittive antimafia, Mulas. E i ricorsi ai Tar d si sono sempre sciolti come neve al sole. A riprova che quanto dimostrato dalle indagini era assolutamente veritiero. «Appare sempre più necessario - dicono i due deputati Pd - che i prefetti dell’Italia settentrionale, attraverso competenze giuridiche e culturali sulla criminalità organizzata, utilizzino le interdittive per prevenire e contrastare gli interessi e le attività delle mafie nel nostro territorio». E poi quella chiusa che non vuole essere una condanna, ma un monito. E, soprattutto, un dato di fatto che viene reso incontrovertibile proprio da quelle interdittive: «Verona pare essere un presidio strategico per i clan».
APPROVATA LA LEGGE SUL "DOPO DI NOI"
La Camera dei deputati, il 14 giugno 2016, ha definitivamente approvato la legge in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive di sostegno familiare, più comunemente conosciuta come legge sul “dopo di noi”. Questa legge introduce misure che tutelano i disabili gravi non solo nel periodo di vita successivo alla scomparsa dei genitori (dopo di noi), ma già durante l'esistenza in vita dei genitori attraverso la progressiva presa in carico della persona interessata. Si tratta in particolare di misure che aumentano le tutele e potenziano i diritti delle persone disabili, muovendosi nel solco dell'articolo 19 della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità che riconosce l’eguale diritto di tutte le persone con disabilità a vivere nella comunità, con la stessa libertà di scelta delle altre persone, e di scegliere dove e con chi vivere. A tal fine, la legge prevede anche un Fondo che finanzierà, tra gli altri, lo sviluppo di programmi di accrescimento della consapevolezza, di abilitazione e di sviluppo delle competenze per la gestione della vita quotidiana e per il raggiungimento del maggior livello di autonomia possibile delle persone disabili. Per la prima volta vengono stanziate risorse strutturali per politiche di aiuto concreto e misure integrate che mettono la persona disabile al centro di un progetto individuale. Non si tratta quindi di uno spot e le risorse messe in campo per il triennio (2016-2018) sono complessivamente 270 milioni, tra il Fondo e le agevolazioni fiscali.
Per saperne di più leggi i seguenti documenti:
Testo del Provvedimento
Dossier di approfondimento Gruppo PD
USA: PER CAPIRE LA VIOLENZA DEL TERRORE
Dopo l'ultimo tragico attacco terroristico negli Stati Uniti appare utile offrire alcuni spunti di riflessione su quanto accaduto e sulla natura del fenomeno.
Per saperne di più leggi i seguenti documenti:
IL CORRIERE 14 GIUGNO 2016
LA STAMPA 14 GIUGNO 2016
AGENDA
GIOVEDI' 16 GIUGNO ORE 21.00 SALA DELLA COSTITUZIONE - SANT'ANGELO DI PIOVE BASTA UN SI' - LA RIFORMA DELLA COSTITUZIONE

VENERDI' 17 GIUGNO ORE 21.00 CENTRO CIVICO DI CASELLE - SELVAZZANO BASTA UN SI' - LA RIFORMA DELLA COSTITUZIONE

LUNEDI' 20 GIUGNO ORE 21.00 PIAZZETTA FORCELLINI LE UNIONI CIVILI

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