IL PD AVEVA DENUNCIATO DA TEMPO LE IRREGOLARITÀ E LE OMBRE DELL'AMMINISTRAZIONE DI ABANO
ABANO, SINDACO IN CELLA PER GLI APPALTI TRUCCATI MATTINO DI PADOVA 24 GIUGNO 2016
Era “il re delle Terme”, è diventato “mister 15%” e sotto il peso di questo nomignolo affibbiato dagli investigatori è crollato l’impero del sindaco Luca Claudio. Per 15 anni ha amministrato Montegrotto e Abano, i principali Comuni del bacino termale. Qui, in quest’area ricca e votata al turismo, aveva imposto le sue regole. Se volevi lavorare nell’ambito degli appalti pubblici, dovevi pagare. Era indagato ormai da più di un anno ma la gente ancora credeva in lui e al ballottaggio di domenica scorsa ha sbaragliato la concorrente Monica Lazzaretto con il 52,3% delle preferenze. Ieri mattina all’alba l’euforia per la riconferma è stata interrotta dal blitz dei militari della Guardia di finanza e dalle successive perquisizioni in casa e nel suo ufficio in municipio. Cinque arrestati Il sindaco dei record Luca Claudio, 45 anni, rieletto per quattro volte (due a Montegrotto e due ad Abano) è accusato di corruzione e concussione e per questo si sono spalancate le porte del carcere. Le stesse accuse vengono mosse anche all’ex sindaco di Montegrotto Massimo Bordin, 56 anni, fermato ieri mattina dopo aver trascorso la notte nella sua barca ormeggiata a Monfalcone e ora ai domiciliari. Arresti domiciliari anche per Massimo Trevisan, 45 anni, residente a Mestrino in via dei Mille 11, amministratore della società fittizia (Rls Srl) in cui Luca Claudio faceva confluire le tangenti più sostanziose: per lui l’accusa è di riciclaggio. Nella rete della Guardia di finanza sono finiti anche due imprenditori divenuti parte integrante del “sistema Luca Claudio”. Sono Saverio Guerrato, 53 anni, residente a Rovigo e amministratore della Guerrato Spa (è indagato anche il padre Luciano) e Luciano Pistorello, 52 anni, residente ad Abano in via Barsanti 16, legale rappresentante della Pistorello Spa. Oltre a loro ci sono anche altri 18 indagati, tra funzionari pubblici e imprenditori della zona. Non è finita qua, ci saranno presto altri sviluppi. Gli appalti contestati Il “sistema Claudio” nasce a Montegrotto e viene riprodotto in maniera fedele anche ad Abano. I finanzieri del colonnello Gavino Putzu individuano le prime tre tangenti nell’ambito dell’affidamento degli appalti nel Verde pubblico. È l’assessore Ivano Marcolongo che incassa i soldi e li distribuisce a Luca Claudio (sindaco di Abano) e Massimo Bordin (sindaco di Montegrotto). In tutto vengono contestati appalti per 1 milione e 200 mila euro. Nulla in confronto ai 17 milioni di appalti distribuiti nel settore dell’edilizia. Nel corso dell’indagine i militari hanno individuato sette casi emblematici. Velocizzare le pratiche per avviare un cantiere poteva costare 7 mila euro o anche 25 mila euro (come nel caso di un permesso concesso per la realizzazione di un residence ad Abano). Appalto da 250 mila euro per l’ampliamento della scuola media Vivaldi di Montegrotto: tangente da 5 mila euro a metà tra Claudio e Bordin. Appalto da 270 mila euro per il sistema informatico turistico di Abano: 40 mila euro incassati tramite una fattura fasulla intestata alla Rls Srl. Appalto da 15 milioni e 300 mila euro alla Guerrato Spa per la riqualificazione energetica: mazzetta da 174 mila euro versata tramite fatture alla Rls Srl. Appalto per la manutenzione di strade e piazze di Abano nel biennio 2013-2014: tangente da 50 mila euro sempre tramite l’azienda che faceva riferimento a Luca Claudio. Un imprenditore di Abano, per ottenere il permesso di costruire una palazzina, è stato costretto a vendere un appartamento del valore di 115 mila euro a 65 mila euro: preliminare firmato con la società Soleluna Srl, rogito con la Rls Srl. L’indagine patrimoniale Il sindaco di Abano ha un reddito di 40 mila euro l’anno ma i finanzieri del Gruppo, coordinati dal tenente colonnello Luca Lettere, hanno scoperchiato tutto il suo patrimonio. Hanno scoperto, per esempio, che ci sono tre società che fanno riferimento a lui e che tutte hanno sede a Ponte San Nicolò in via Guido Rossa 6: sono la Soleluna, la Rls Srl e la Soluzioni assicurative Srl. Tutti gli immobili, villette e appartamenti, sono intestati a queste tre società. Il patrimonio immobiliare riconducibile a Luca Claudio è stato stimato in circa 3 milioni di euro. Quattrocento mila euro sono invece i soldi delle tangenti individuate e provate all’interno dell’ordinanza. Ma c’è ancora molto lavoro da fare. Ci sono sette imprenditori che hanno fatto crollare il muro di omertà e ce ne sono altri che potrebbero decidersi a parlare. Ci sono proprietà all’estero. Non è escluso che prossimamente vengano emesse nuove misure anche a carico di funzionari pubblici in servizio in municipio. Lo stesso municipio in cui Luca Claudio è entrato, ieri mattina, scortato dai finanzieri poco dopo l’arresto. Dopo avergli ribaltato casa dovevano perquisire anche il suo ufficio e la sala consiliare. Gli hanno chiesto se voleva essere presente e lui ha risposto sicuro: «Sì, voglio essere presente». Ieri sera il prefetto di Padova Parizia Impresa ha firmato la sospensione dalla carica a sindaco, prevista dalla Legge Severino.
«SISTEMA DEL MALAFFARE COME AL SUD». LE ACCUSE DEI DEPUTATI PD NACCARATO E CAMANI: «TROPPE CONNIVENZE E OMERTÀ» MATTINO DI PADOVA 24 GIUGNO 2016
Un «sistema del malaffare» fatto di «connivenze e complicità» che ha caratteristiche non ordinarie per la nostra regione. È l’opinione dei deputati del Pd Alessandro Naccarato e Vanessa Camani, che sul “sistema Claudio” allargano il raggio delle accuse anche oltre i contorni definiti ieri dalla Finanza. «Soltanto l’azione della magistratura ha consentito di rompere il muro di omertà che ha protetto a lungo gli autori di gravi reati – sottolineano i due parlamentari – Purtroppo è doloroso constatare che il sistema del malaffare delle Terme ha trovato alleati fondamentali nell’indifferenza e nella complicità di numerosi imprenditori e affaristi, soprattutto nel settore alberghiero e dell’edilizia, di una parte della struttura amministrativa dei comuni di Abano e Montegrotto, e di alcune istituzioni che avrebbero dovuto controllare e prevenire i reati». Accusa gravi che coinvolgono anche la recente tornata elettorale in cui la candidata del centrosinistra, Monica Lazzaretto, è risultata sconfitta di 467 voti al ballottaggio di domenica scorsa. «È evidente che la vittoria di Claudio alle elezioni è anche il risultato di queste connivenze e complicità che hanno consentito al sindaco e ai suoi sostenitori di svolgere una campagna elettorale nel segno dell’arroganza, dell’intimidazione e dell’impunità – affermano Naccarato e Camani – Basta ricordare le ripetute violazioni delle norme sulla propaganda, la distribuzione gratuita di cibi e bevande ai cittadini, modalità tipica delle zone più arretrate e più fragili, la presenza invadente nei seggi». Un parallelo evocato con le aree meno sviluppate del Paese: «Quanto accaduto è la conferma che anche i nostri territori sono esposti alle presenze criminali – proseguono i due dem – Per anni nella zona termale si sono affermate all’improvviso imprese con capitali di provenienza ignota che hanno potuto beneficiare di appoggi e favori istituzionali senza alcun controllo. Adesso il prefetto deve intervenire subito e affidare il comune a un commissario con il compito di riportare la legalità e di bonificare la pubblica amministrazione da pratiche irregolari e clientelari».
IL PD AVEVA DENUNCIATO DA TEMPO LE IRREGOLARITÀ E LE OMBRE DELL'AMMINISTRAZIONE DI ABANO
Per saperne di più leggi i seguenti documenti:
Interrogazione parlamentare 17 dicembre 2014
Interrogazione parlamentare 18 dicembre 2014
Interrogazione parlamentare 223 gennaio 2015
Interventi Stampa 2014 - 2015
BREXIT: QUALE ORIZZONTE PER L'EUROPA
Dopo il referendum in Gran Bretagna e la decisione di uscire dall'Unione Europea occorre approfondire le ripercussioni e gli scenari che si profilano per l'Europa.
Per saperne di più leggi i seguenti approfondimenti:
SOLE 24 ORE 22 GIUGNO 2016
IL CORRIERE 22 GIUGNO 2016
L'UNITA' 22 GIUGNO 2016
REPUBBLICA 27 GIUGNO 2016
IL CORRIERE 27 GIUGNO 2016
REPUBBLICA 29 GIUGNO 2016
IL CORRIERE 29 GIUGNO 2016
APPROVATO IL DECRETO SULLE BANCHE
La Camera dei deputati ha approvato il decreto legge sulle banche che ha l’obiettivo fondamentale di creare le condizioni per migliorare il funzionamento il sistema bancario e permettere quindi il consolidamento della ripresa. Il provvedimento punta innanzitutto a rimuovere gli ostacoli e le lungaggini che hanno fin qui impedito al sistema creditizio di svolgere il suo fondamentale ruolo economico a favore di famiglie e imprese. Vengono così accorciati i tempi dei tribunali per recuperare i crediti, eliminando così uno dei principali motivi che scoraggiano i cittadini stranieri a investire i loro capitali in Italia e quelli italiani a fare impresa.
Allo stesso tempo, si creano strumenti che facilitano l’accesso al credito per le piccole e medie imprese; e si evita, attraverso il pegno non possessorio, che la richiesta di un finanziamento possa tradursi nel blocco dell’attività imprenditoriale o avere ripercussioni sui beni personali dell’imprenditore.
Il decreto provvede infine a rimborsare i risparmiatori che avevano acquistato le obbligazioni subordinate dai quattro istituti di credito (Banca popolare dell’Etruria, Banca delle Marche, Cassa di Risparmio di Ferrara, Cassa di Risparmio di Chieti) poi falliti. A quelli truffati toccherà un rimborso automatico dell’80 per cento dell’investimento, mentre chi ha investito i propri soldi consapevole dei rischi, potrà far valere i propri diritti con un arbitrato davanti all’Anac di Cantone.
Per saperne di più leggi i seguenti documenti:
Testo del Provvedimento
Dossier di approfondimento Gruppo PD
Ordine del Giorno PD approvato il 28 Giugno 2016
L'UNITA' 30 GIUGNO 2016
SOLE24ORE 30 GIUGNO 2016
RIFORMA DELLA COSTITUZIONE LE RAGIONI DEL SI'

|