SCIOGLIERE IL CONSIGLIO COMUNALE DI ABANO TERME
Leggi l'interrogazione al Ministro dell'Interno dei Deputati PD (scarica il PDF)
GLI INTERROGATIVI NELL’INTERROGAZIONE DEI PARLAMENTARI PD NACCARATO E CAMANI. MATTINO DI PADOVA 8 LUGLIO 2016
«Connivenze, complicità e omissioni» che nei Comuni di Abano e Montegrotto hannno contribuito a creare una «sorta di impunità» per Luca Claudio e il suo gruppo. Con «ottime relazioni» ad alti livelli. Svela uno scenario inquietante che coinvolge diversi pezzi delle istituzioni l’interrogazione depositata ieri alla Camera dei deputati dai parlamentari del Pd Alessandro Naccarato e Vanessa Camani. Con un’unica conclusione possibile: la richiesta di attivare la commissione di accertamento che dovrà portare allo scioglimento del consiglio comunale. Intimidazioni mafiose. Ad Abano, sottolineano i due deputati, si respirava un clima tipico dei peggiori contesti criminali del nostro Paese. «Il sistema criminale è stato favorito da un clima di omertà e intimidazione – si legge nell’atto parlamentare – Rafforzato dalla presenza minacciosa di personaggi di origine meridionale noti per la loro pericolosità». I due deputati citano l’esempio delle pressioni ricevute da alcuni imprenditori per subappaltare alcuni lavori ai fratelli Franzone, titolari di una ditta con sede a Palermo. La caserma dell’Arma. Questo clima intimidatorio «è stato favorito da una sorta di impunità che ha consentito a Claudio e agli altri associati di agire indisturbati intrattenendo ottime relazioni con molte istituzioni locali, al punto di presentare un progetto per la realizzazione di una nuova caserma dell’Arma dei Carabinieri in via Calle della Pace a Abano» è la denuncia contenuta nell’interrogazione. E secondo i due dem: «Il progetto di realizzazione della nuova caserma era basato sul presupposto immotivato e poco chiaro di un accordo tra il Comune e l’imprenditore Aldo Borile». Quest’ultimo, proprietario di molti alberghi e già protagonista del programma ex Zeus, avrebbe sostenuto le spese per la nuova caserma «in cambio dell’impegno del Comune a eliminare il vincolo architettonico sull’ex Hotel Centrale di via Jappelli, immobile di proprietà di Borile», denunciano Naccarato e Camani, aggiungendo due considerazioni. «Sul piano amministrativo è immotivata la ragione per cui un privato, proprietario di un immobile estraneo alla realizzazione della caserma, dovrebbe ricevere il sostegno del Comune in cambio di risorse per costruire l’opera – osservano – E appare incomprensibile anche la ragione per la quale i Carabinieri di Abano non siano mai intervenuti per esprimere un’opinione sulle modalità di realizzazione della nuova caserma». Interpellata sulla vicenda la famiglia Borile ha fatto sapere di «non avere nulla da dichiarare» Infine ancora una segnalazione pesante da parte dei due parlamentari: «Un’ulteriore conferma del clima di omertà e impunità è data dal fatto che dalle indagini emergono rapporti tra Ivano Marcolongo (ex assessore di Montegrotto, arrestato, ndr) e il vice comandante della stazione dei Carabinieri di Montegrotto». Le regole violate. Un clima che, nell’atto depositato alla Camera, si dice possa aver «condizionato la campagna elettorale, consentendo a Claudio e ai suoi sostenitori di violare norme sulla campagna elettorale senza subire sanzioni». Con la segnalazione che «diversi cittadini stranieri di origine albanese avrebbero sostenuto le liste di Claudio in cambio di utilità varie tra cui ricariche telefoniche». L’incontro in piazza. Sulla situazione del comune termale e la richiesta di scioglimento del consiglio comunale il Pd con Vanessa Camani, Alessandro Naccarato e il capogruppo Francesco Pozza ha organizzato un’iniziativa stasera alle 21 in piazza del Sole e della Pace: «Un incontro con la cittadinanza per capire la situazione della nostra città», è la spiegazione che accompagna l’annuncio dell’iniziativa.
ABANO, IL PREFETTO SCIOGLIE IL COMUNE LA CITTÀ RESTERÀ PARALIZZATA PER UN ANNO CORRIERE VENETO 14 LUGLIO 2016
La parola fine su una storia durata quindici anni, l’ha messa alle 18.35 il prefetto Patrizia Impresa. Dalla primavera del 2001, quando Luca Claudio vinceva per la prima volta le elezioni a Montegrotto fino al 19 giugno scorso quando il re delle Terme ha fatto il bis ad Abano (infilando un poker unico nella storia dopo la doppietta a Montegrotto e la prima elezione ad Abano nel 2011), la parabola del sindaco-pirata si è schiantata sul provvedimento del prefetto di Padova che, sospendendo il Consiglio comunale, ha di fatto segnato il destino di quello che più di qualcuno pensava essere un impero. A onor di cronaca, e rigore di protocollo, sarà un decreto presidenziale in arrivo, a ore o al massimo a giorni, da Roma a sfilare la fascia di sindaco a Claudio, in carcere dal 23 giugno scorso con le accuse di concussione, corruzione e induzione indebita a dare o promettere utilità per sette anni (2008-2015) in cui ha gestito appalti pubblici, e concessioni edilizie, a suon di tangenti. La strada però è stata segnata da quell’atto che ad Abano tutti attendevano da oltre una settimana, da quando le dimissioni di due consiglieri di maggioranza, seguiti il giorno dopo dagli altri otto esponenti delle liste a sostegno dell’ormai ex sindaco, hanno aperto delle brecce nella falange della gens Claudia , che fino a quel momento marciava compatta a difesa del proprio comandante. Pieni poteri ora al commissario Pasquale Aversa, che traghetterà il Comune fino alle elezioni di primavera rivestendo gli incarichi di sindaco, giunta e consiglio comunale. Sulla carta il provvedimento del prefetto Impresa soddisfa tutti. Da una parte la minoranza guidata dalla ballottante dem Monica Lazzaretto, che giusto ieri aveva mandato al commissario Aversa una richiesta di convocazione del consiglio comunale per procedere formalmente alla nomina del presidente e poi avviare le procedure di legge delle complete dimissioni di tutti. Con quella mossa si eliminava la possibilità delle cosiddette surroghe (la sostituzione dei consiglieri dimissionari) che avrebbero consentito ad altri non eletti di entrare in Consiglio e contro la quale il sindaco Claudio, pure dal carcere, poteva ricorrere). La decisione del prefetto però accontenta anche gli (ormai ex) sostenitori di Luca Claudio travolti dall’imbarazzo di trovarsi in una maggioranza che ormai, appare chiaro, non vuole più nessuno. «Quella del Prefetto è una decisione che condividiamo appieno – spiega Alessandro Naccarato, che con la collega parlamentare Vanessa Camani aveva depositato una interrogazione proprio per chiedere lo scioglimento del comune termale – le indagini della Guardia di Finanza e l’arresto del sindaco e dei suoi presunti complici hanno evidenziato che ad Abano serviva una presa di posizione forte e lo scioglimento del Consiglio è l’unico atto che consente di fare completa pulizia». E ora cosa succederà? Blindata, come detto, la permanenza ad Abano di Aversa, che ora vestirà pure i panni di giunta e Consiglio comunale, non si deciderà nulla di sostanziale. I commissari prefettizi infatti hanno in mano la sola gestione ordinaria e nessun appalto importante o nessuna decisione politica che possa influire sulla vita reale degli aponensi potrà essere presa. Quello che aspetta il Comune termale dunque è un congelamento di fatto che dovrebbe durare quasi dodici mesi che, per il settore turistico, sono un’eternità, soprattutto perché Abano, su cui si concentrano anche le attenzioni del terziario regionale, attendeva un grande rilancio in questo settore, e su questo tema molte promesse erano state fatte in campagna elettorale dai candidati sindaci. Nei prossimi giorni sono previste iniziative della associazioni di categoria che vogliono urgentemente incontrare il prefetto.
IL PREFETTO SOSPENDE IL CONSIGLIO COMUNALE DI ABANO TERME MATTINO DI PADOVA 14 LUGLIO 2016
Il consiglio comunale di Abano non c'è più. Il Prefetto Patrizia Impresa lo ha sospeso. Lo ha fatto con un provvedimento emanato ieri: il consiglio comunale di Abano è sospeso fino all'adozione del decreto presidenziale di scioglimento. Contestualmente ha confermato la nomina di Pasquale Aversa nel ruolo di commissario prefettizio con le funzioni di sindaco, giunta e consiglio. Dopo le dimissioni disgiunte dei dieci consiglieri di maggioranza, i sei di minoranza avevano chiesto delucidazioni al commissario e al Prefetto, dando la piena disponibilità a dimettersi per consentire lo scioglimento dell’Aassemblea. Dimissioni a questo punto che non sono più necessarie, dato che il Prefetto Patrizia Impresa, su indicazione del Ministero dell'Interno, ha provveduto a togliere Abano dalla situazione di stand-by. «Finalmente si è messa la parola fine a questa situazione di stasi», osserva Monica Lazzaretto, consigliera del centrosinistra. «Aspettavamo una presa di posizione del Prefetto. La lettera di chiarimenti che abbiamo protocollato ieri mattina come consiglieri di minoranza deve essere certamente servita. Eravamo pronti a dimetterci se fosse stato necessario per chiudere definitivamente la pagina che ha legato Abano a Luca Claudio e alle spiacevoli vicende giudiziarie che lo stanno coinvolgendo». «Esprimiamo piena soddisfazione per la decisione del Prefetto di sospendere il consiglio comunale e di chiedere al Governo lo scioglimento dello stesso», aggiungono i deputati del Pd Vanessa Camani e Alessandro Naccarato. «Abbiamo chiesto al Governo, da subito, lo scioglimento del consiglio comunale per due ragioni: le gravi e reiterate violazioni di legge; l'impossibilità di funzionamento dell'organo consiliare per le dimissioni dei consiglieri di maggioranza, determinate proprio da quanto emerso dalle indagini in corso. La decisione della Prefettura consente di avviare le procedure per ripristinare la legalità nel Comune di Abano». (...)
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MATTINO DI PADOVA 24 GIUGNO 2016
L'APPELLO DEL PD: «SERVONO PIÙ GIUDICI PER IL TRIBUNALE» MATTINO DI PADOVA 14 LUGLIO 2016
Un’interrogazione per potenziare gli organici dei magistrati al tribunale di Padova è stata presentata dai deputati del Pd, con in testa Alessandro Naccarato. Arriva quindi all’attenzione del ministro della Giustizia Orlando la necessità di un potenziamento della pianta organica dei giudici veneti. «In particolare a Padova il rapporto giudice-popolazione è di un magistrato ogni 15 mila abitanti, mentre, per comprendere la sproporzione, in Molise è di un magistrato ogni 5 mila abitanti», sottolinea Naccarato. «ll territorio padovano conta 900 mila residenti, 68 mila attività economiche e, ciò che risulta più grave, un numero crescente di reati legati al mondo delle imprese e della finanza – è l’appello dei deputati Pd – Soltanto nel 2015 sono stati aperti 15 mila procedimenti penali, circa 41 al giorno. Bisogna potenziare l’organico»
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INTERROGAZIONE AL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA SUGLI ORGANICI DEI MAGISTRATI
FALLIMENTO BELVEDERE: EMERGONO ULTERIORI IRREGOLARITA' CHE CONFERMANO GLI ALLARMI LANCIATI DAL PARTITO DEMOCRATICO
ARMI, KATANE E TESSERINI DEL MOSSAD LO STRANO FALLIMENTO DELLA BELVEDERE CORRIERE VENETO 12 LUGLIO 2016
Accade che dietro al fallimento di un’impresa ci sia una storia degna di un film. È il caso della Belvedere Spa di Loreggia, l’azienda che aveva in mano il destino dell’area Pp1 e che, dopo l’estromissione dall’appalto, si trova con i vertici indagati dal Nucleo Tributario della Finanza di Padova per bancarotta fraudolenta. Ma in questo caso la spy story non è direttamente collegata ai libri contabili: la vicenda ruota attorno alla figura del cinquantunenne italo americano Flavio Robert Paltrinieri (ora dimissionato dall’azienda) e alla moglie, la calabrese Filomena Cavallo. I due, residenti a Curtarolo, entrano nella Belvedere nel dicembre del 2014 quando l’azienda diventa per il per il 95% dalla Co.build.go Ltd, società inglese che costituisce il ramo immobiliare della holding americana Ghost Technology Inc., nella quale Paltrinieri riveste il ruolo di consigliere. Da quel momento, secondo le denunce raccolte dagli investigatori che si sono occupati delle attività dell’italo americano in tutta Italia, emergono la detenzione di armi, collegamenti con i servizi segreti americani e israeliani, relazioni con scientology e avvicinamenti (presunti) da parte della mafia siciliana e della ‘ndrangheta calabrese. Tra le notizie più interessanti c’è quella di un’ispezione interforze in un locale di Paltrinieri nel Ravennate. Là vengono trovate pistole giocattolo senza tappo rosso, fucili a pompa, silenziatori, caricatori e cartucce. In una valigetta metallica si trovano pure 25 armi bianche: Paltrinieri dice agli ispettori dice che è tutta roba del suo collaboratore Andrea Baruzzi. Quest’ultimo viene immediatamente perquisito e spuntano fuori munizioni non dichiarate, una katana e dei pugnali. Non solo. Baruzzi avrebbe avuto anche alcuni tesserini plastificati della Presidenza del Consiglio, della Cia e del Mossad. Veri o falsi. Non è ancora chiaro. Come non è chiaro a che cosa servisse questo materiale. Ma le avventure di Paltrinieri non finiscono qui. Per capire meglio bisogna fare un salto a Park Avenue a New York, dove ha sede Ghost Tecnology (madre della Co.Build.go che deve costruire il Pp1). In Usa la Ghost fa, o prova a fare, tante cose tra cui pubblicità, ricerche sui farmaci tumorali, costruzioni finalizzate al risparmio energetico. Morale della favola nel luglio del 2014 la Consob blocca l’offerta di azioni Ghost in Italia che stava per avvenire senza autorizzazioni. Un grana non solo per il consigliere Paltrinieri, ma anche per il capo della Ghost Tecnology, che risulta essere Lord Duncar Mc Nair, membro e sacerdote di Scientology. Le grane di Paltrinieri non si fermano qui. C’è anche il capitolo degli amici da piazzare: qualche anno fa l’italo americano avrebbe inserito nella gestione del ristorante Glamour di Cassola (Vi), di comproprietà della Belvedere, un certo Mattia Fabretti condannato per traffico di cocaina, che ha lasciato poi il posto (grazie alla mediazione di Paltrinieri) a Sebastiano Sciacca, catanese con ristorante a Romano d’Ezzelino, con precedenti per associazione di stampo mafioso. Per quanto riguarda la Belvedere Costruzioni, le cose non si mettono bene. Stando da indiscrezioni che emergono dall’interno dell’azienda Flavio Paltrinieri e Filomena Cavallo, (nonostante Paltrinieri sia di fatto licenziato dalla Belvedere), avrebbero provveduto a eliminare figure chiave all’interno dell’azienda, portando a lavorare personale calabrese, prendendo pieno possesso dei telefoni e usando abitualmente le auto della famiglia Gallo. Sempre da quanto emerge due starebbero operando non per salvare la Belvedere ma anzi adottando tutte le misure per andare dritti al fallimento.
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INTERROGAZIONE PARLAMENTARE SU BELVEDERE SPA
DECRETO ILVA: LA CAMERA APPROVA LA LEGGE PER LA PROCEDURA DI CESSIONE
La Camera ha approvato il decreto sulle norme riguardanti la procedura di cessione dei complessi aziendali del Gruppo ILVA, tuttora in corso. Con questo provvedimento vengono introdotte nuove disposizioni riguardanti la modifica e l'attuazione del Piano ambientale e sanitario e i diritti e gli obblighi degli acquirenti (o affittuari) del complesso aziendale.
Si individua una nuova e più articolata procedura per la cessione, disponendo che - qualora le offerte presentate nel termine del 30 giugno 2016 prevedano modifiche o integrazioni al Piano Ambientale, o ad altro titolo autorizzativo necessario per l'esercizio degli impianti - i relativi progetti di modifica e le proposte di nuovi interventi siano valutati da un nuovo Comitato di esperti nominato dal Ministero dell’Ambiente, che può richiedere a ciascun offerente di integrare la documentazione prodotta in sede di offerta, comprensiva della richiesta motivata di eventuale differimento dell’attuazione del Piano ambientale, non oltre 18 mesi, rispetto alla scadenza del 30 giugno 2017.
Il Comitato conta tre componenti scelti tra soggetti di comprovata esperienza in materia di tutela dell'ambiente e di impianti siderurgici. La norma prevede che il Comitato si avvalga (prescrizione stringente introdotta da un emendamento Pd) della struttura commissariale di ILVA, del Sistema nazionale delle agenzie ambientali e possa avvalersi delle altre amministrazioni interessate.
Le modifiche del Piano ambientale e sanitario, o di altro titolo autorizzativo necessario per l'esercizio dell'impianto, devono in ogni caso assicurare standard di tutela ambientale coerenti e compatibili con le previsioni del Piano ambientale (formulazione introdotta con emendamento Pd) e sono disposte con DPCM che ha valore di autorizzazione integrata ambientale e tiene luogo della valutazione di impatto ambientale e conclude tutti i procedimenti di autorizzazione integrata ambientale in corso presso il Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare.
Il decreto pone inoltre a carico dell'amministrazione straordinaria (e non più dell'acquirente o affittuario aggiudicatario della procedura di cessione) l'onere di rimborso dei 300 milioni di euro ad essa erogati nel 2015 ed estende all'aggiudicatario della procedura di cessione (affittuario o acquirente) l'autorizzazione alla prosecuzione dell'attività produttiva nello stabilimento e alla commercializzazione dei prodotti.
Si prevede poi la restituzione dei finanziamenti statali, che i commissari del Gruppo ILVA avevano titolo ad acquisire al fine esclusivo dell'attuazione e della realizzazione del Piano ambientale (pari a 600 milioni di euro per l'anno 2016 e 200 milioni di euro per l'anno 2017), che deve avvenire nell'anno 2018 (non più quindi nel medesimo esercizio nel quale era avvenuta l'erogazione), ma subordinatamente al pagamento di tutti i crediti prededucibili di tutti gli altri creditori della procedura di amministrazione straordinaria nonché dei creditori privilegiati.
In relazione all'emergenza nell'area di Taranto e all'attività dello stabilimento ILVA, sono stati adottati dall’agosto 2012 ad oggi 11 decreti legge. Queste le misure più significative fin qui introdotte:
- Lo stabilimento è stato dichiarato di interesse strategico nazionale . - Si commissaria l’ILVA: al Commissario Straordinario, coadiuvato da un sub Commissario, sono attribuiti “tutti i poteri e le funzioni degli organi di amministrazione dell’impresa”. Si prevede, inoltre, la costituzione di un Organo tecnico, il Comitato di Esperti, che predispone e propone al Ministro il piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria (piano ambientale) che prevede le azioni e i tempi necessari per garantire il rispetto delle prescrizioni di legge e dell'A.I.A.”. - L'approvazione del piano dei tre esperti equivale a modifica dell' A.I.A, che consenta il completamento degli adempimenti previsti nell'A.I.A. non oltre trentasei mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del D.L. 61/2013, ovvero non oltre il 3 agosto 2016. - Si autorizza la costruzione e la gestione delle discariche per rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, interne allo stabilimento, che hanno ottenuto parere di compatibilità ambientale. - Viene approvato il piano ambientale. - Viene individuato, dal Commissario straordinario, l'affittuario o l'acquirente, a trattativa privata, tra i soggetti che garantiscono, a seconda dei casi, la continuità nel medio periodo del relativo servizio pubblico essenziale ovvero la continuità produttiva dello stabilimento industriale di interesse strategico nazionale anche con riferimento alla garanzia di adeguati livelli occupazionali. - L'ammissione di ILVA S.p.A. alla amministrazione straordinaria determina la cessazione del commissariamento straordinario, il piano ambientale si intende attuato se, entro il 31 luglio 2015, sia stato realizzato, almeno nella misura dell'80%, il numero di prescrizioni in scadenza a quella data. - Si dispone che, entro il 30 giugno 2016, i commissari del Gruppo ILVA in amministrazione straordinaria espletino le procedure per il trasferimento dei complessi aziendali, assicurando la discontinuità, anche economica, della gestione da parte del o dei soggetti aggiudicatari. Fermo restando il rispetto dei limiti di emissione previsti dalla normativa europea, il termine ultimo per l'attuazione del Piano è fissato al 30 giugno 2017. - Prendendo in considerazione le auto dichiarazioni del Gestore, rese a mezzo delle relazioni trimestrali di aggiornamento, l’ultima delle quali è di Aprile 2016, si rileva che delle 96 prescrizioni AIA 2012 e delle 18 prescrizioni del piano ambientale, il Gestore avrebbe ottemperato a circa l’85% delle stesse ma tale calcolo aritmetico non evidenzia in alcun modo gli interventi maggiormente significativi ed impattanti sul quadro emissivo dello stabilimento..
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Testo del Provvedimento
Dossier di approfondimento Gruppo PD
NUOVE ASSUNZIONI PER IL SISTEMA GIUDIZIARIO
Rispetto al tema del funzionamento della Giustizia che abbiamo affrontato negli ultimi mesi e anche in questa newsletter appare utile offrire un approfondimento del Sole24ore che fa il punto sui numeri e sul funzionamento del sistema giudiziario alla luce dei provvedimenti del Governo.
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SOLE 24 ORE 13 LUGLIO 2016
RIFORMA DELLA COSTITUZIONE LE RAGIONI DEL SI'
In previsione dell'appuntamento referendario di questo autunno proseguiamo nell'intento di offrire strumenti di riflessione sulla Riforma della Costituzione attraverso il punto di vista di autorevoli commentatori. Costruire una opinione fondata sui fatti non è semplice e confrontare le opinioni su questo argomento ci sembra il miglior modo di arrivare preparati a questa importante scadenza. In questo articolo la posizione di Luciano Violante. Nel frattempo continua il nostro impegno sul territorio per diffondere i contenuti del provvedimento.
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L'UNITA' 13 LUGLIO 2016
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