CONFLITTI DI GRANDI INTERESSI NELL’AFFARE DEI RIFIUTI MATTINO DI PADOVA 15 SETTEMBRE 2016
Le irregolarità commesse nella gestione dei rifiuti di Roma e le relative indagini portano in Veneto e aiutano a comprendere il ruolo dei conflitti di interessi nei problemi ambientali. Innanzitutto bisogna partire da un dato poco conosciuto che caratterizza in negativo la nostra regione: c'è un enorme e ingiustificato numero di impianti di compostaggio, 86, che hanno una potenzialità doppia rispetto al fabbisogno regionale di trattamento dell'organico proveniente da raccolta differenziata. Questo elemento comporta l'importazione, soprattutto tramite Tir e mezzi pesanti, di tonnellate di rifiuti da altre regioni con un impatto molto negativo sull'inquinamento e sui costi di trasporto. L'eccesso di impianti di compostaggio è stato causato da due ragioni fondamentali: l'iniziativa di imprese sostenute da enti pubblici e da investimenti finanziari delle banche; il sistema illegale di controlli e collaudi organizzato dal dirigente regionale Fabio Fior e smascherato dall'autorità giudiziaria di recente. In questo modo i privati che hanno realizzato gli impianti hanno condizionato prezzi e modalità di raccolta e si sono assicurati un monopolio. Società riconducibili a Fior hanno svolto incarichi di controllo in ben 35 impianti in tutte le province del Veneto. In provincia di Padova Fior ha ottenuto incarichi di collaudo da Sesa di Este, dove ha svolto tre distinti collaudi tecnico-funzionali della discarica e del completamento dell'impianto di compostaggio, da Etra di Camposampiero, dal gestore della discarica di Sant’Urbano. Non è possibile a distanza di anni ricostruire se le relazioni di collaudo siano regolari; è certo che alcune sono viziate da conflitti di interessi e altre sono false in base agli accertamenti dell'autorità giudiziaria. La Corte dei conti ha già condannato Fior per molti incarichi di collaudo, tra cui quelli per Sesa e per Etra. Il conflitto di interessi riguarda anche i rifiuti che arrivano da Roma in Veneto. Infatti Ama, l'azienda di igiene urbana di Roma, affida da anni quote consistenti di frazione organica a impianti di società private venete gestite dal gruppo Mandato, socio privato al 49% di Sesa, dopo aver rilevato le quote dell'impresa Rossato con il quale ha intrapreso diverse operazioni societarie. A questo proposito si deve ricordare che il gruppo Rossato è al centro di indagini della Dda di Reggio Calabria per essersi associato con cosche della 'ndrangheta per gestire il ciclo dei rifiuti in Calabria. Nel 2013 Bioman spa, Ing Am srl, entrambe con sede a Mirano in via stazione 80, e Sesa spa di Este, tutte partecipate dal gruppo Mandato, si sono aggiudicate in Ati un appalto da 21 milioni per trasporto e recupero di rifiuti organici di Roma; nel 2016 Bioman è stata l'unica impresa a presentare offerte e quindi ad aggiudicarsi un analogo appalto per 18 milioni. L'attuale assessore all'ambiente di Roma, Paola Muraro, è stata consulente di Ama dal 2004 al 2016 e di Bioman dal 2010 al 2012. Mi sembra un evidente caso di conflitto di interessi che dovrebbe fare riflettere perché, aldilà delle eventuali responsabilità penali, delle polemiche politiche e delle clamorose contraddizioni presenti nel Movimento 5 stelle, consente di capire l'origine di molti comportamenti irregolari che alimentano il ciclo illecito dei rifiuti, come dimostrano le vicende di Ama e dell'inchiesta mafia capitale sulle cooperative che gestivano la raccolta. Per queste ragioni è urgente che la regione Veneto attivi dei controlli seri e indipendenti sugli impianti per il trattamento dei rifiuti e applichi con rigore le nuove norme sui conflitti di interessi.
ROGO ALLA VERITAS: INTERROGAZIONE PARLAMENTARE DI NACCARATO E CASELLATO TREVISO TODAY 22 SETTEMBRE 2016
Nella notte del 17 settembre scorso alcuni camion della ditta Veritas, società veneziana che si occupa di raccolta di rifiuti, sono stati incendiati nel piazzale dell'unità operativa di Mogliano Veneto in provincia di Treviso. In merito i parlamentari veneti Floriana Casellato e Alessandro Naccarato hanno depositato un’interrogazione al Ministro dell’Interno Alfano, portando i fatti all’attenzione del ministero. “In Veneto questo episodio è soltanto l'ultimo di una lunghissima serie, sulla quale negli ultimi mesi abbiamo già depositato altre interrogazioni (interrogazione n. 3-02138 seduta n. 597 e interrogazione n. 4-13854 seduta n. 658) chiedendo al Ministro di avviare tutte le azioni necessarie a chiarire cause, responsabilità ed eventuale coinvolgimento di gruppi criminali – dichiarano gli On. Casellato e Naccarato - La relazione territoriale sul Veneto della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad essi correlati (Doc. XXIII N. 17) – proseguono i deputati - discussa e approvata dalla Camera in data 14 settembre 2016, ha evidenziato la presenza di gruppi criminali nel ciclo illecito dei rifiuti e, in particolare per le province di Venezia e Treviso, ha sottolineato il fenomeno degli incendi di natura dolosa contro aziende operanti nel ciclo dei rifiuti.” “E’ noto che il settore della raccolta e smaltimento dei rifiuti è, ormai da molto tempo, oggetto di forti interessi da parte della criminalità organizzata e questi eventi devono sollecitare l'attenzione delle autorità per le modalità tipiche degli atti intimidatori propri dei sodalizi criminali. Per questo – concludono Casellato e Naccarato - abbiamo chiesto al Ministro Alfano se sia al corrente dei fatti sopra esposti e quali iniziative di competenza, anche per il tramite degli uffici territoriali del Governo, intenda adottare per accertare le cause e la matrice dell'incendio di Mogliano Veneto.”
INCENDIO ALLA VERITAS. I PARLAMENTARI VENETI CASELLATO E NACCARATO HANNO DEPOSITATO UN’INTERROGAZIONE AL MINISTRO DELL’INTERNO SUL ROGO DI MOGLIANO TREVISO OGGI 22 SETTEMBRE 2016
Sotto osservazione ci sono Etra e PadovaTre: le due società di gestione dei rifiuti vengono citate nella relazione della commissione parlamentare sul traffico illecito dei rifiuti che verrà discussa il prossimo 12 settembre. Appalti frazionati, assenza di gare e rapporti con società del Sud: sono alcune delle “incongruità” sollevate dal deputato padovano del Pd Alessandro Naccarato, componente della commissione anti-mafia. Ma se la situazione di PadovaTre, società con un buco di 30 milioni di euro, è emersa pubblicamente nei mesi scorsi, l’attenzione dell’esponente dem si concentra su Etra, la multiutility a totale proprietà pubblica che opera nell’Alta Padovana e in una parte del vicentino. «L’appalto per il servizio di raccolta e trasporto rifiuti è scaduto a fine 2015 – sottolinea Naccarato – E nonostante l’importanza di un appalto che dura 4 anni e ha un valore di 6 milioni di euro annui, non è stata ancora bandita la nuova gara». Ma non basta: «Lo scorso 29 luglio il nuovo bando, che era stato già pubblicato con colpevole ritardo, è stato revocato. E ciò consente agli attuali gestori di continuare a gestire in proroga il servizio, probabilmente per tutto il 2016. È una forte limitazione della concorrenza». Ma chi c’è tra i gestori del servizio? Naccarato mette nel mirino la società la De Vizia Transfer spa, con sede legale a Torino, che gestisce lo stesso servizio anche nella Bassa con Padova Tre. Secondo la relazione della commissione parlamentare la società «risulta coinvolta nelle indagini svolte dalla Finanza di Formia per un servizio di smaltimento di rifiuti nell’isola di Ponza, dove sono state rilevate diverse irregolarità». E ancora che «il nucleo operativo ecologico di Treviso ha riferito del fermo a Villafranca di Verona di alcuni camion di rifiuti pericolosi contenenti amianto, che dalla bonifica di Bagnoli (Napoli) avrebbero dovuto raggiungere in treno la Germania». Per quest’ultimo episodio è stato denunciato l’amministratore delegato della De Vizia, «l quale aveva curato, oltre alla bonifica, la spedizione transfrontaliera». Tra quanto rilevato dal parlamentare padovano c’è anche il fatto che «sia Padova Tre che Etra ricorrono spesso ad affidamenti diretti per servizi minori, mediante la tecnica del frazionamento di appalto per aggirare le norme sulla concorrenza». Secondo l’esponente dem il business dei rifiuti è uno dei rami con cui la criminalità organizzata è riuscita a inserirsi nel tessuto economico legale del Veneto. Un esempio, riferito anche dalla commissione, è la vicenda del gruppo di Sandro Rossato, che ha partecipato come socio di minoranza (49%) alla costituzione di Sesa, controllata al 51% dal Comune di Este. «Ma è un personaggio equivoco – sottolinea Naccarato – Quando la ndrangheta vuole entrare nel business dei rifiuti in Veneto gli serve una società certificata. E la trovano in Rossato. Questo è ormai certificato dalle sentenze».
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Interrogazione al Ministro dell'Interno
APPROVATA ALLA CAMERA LA LEGGE PER LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO AL BULLISMO E AL CYBERBULLISMO
Questa legge introduce finalmente elementari regole di civiltà e trasparenza, pone in atto strumenti a tutela e protezione di chi è vittima della gogna mediatica, ma soprattutto mette al primo posto il ruolo determinante della prevenzione attraverso l’educazione a un uso consapevole e responsabile della rete, richiamando alle proprie responsabilità anche gli operatori che forniscono servizi di social networking. Il provvedimento prevede l'ammonimento del questore, sia per gli atti di bullismo che per il cyberbullismo puniti a querela. La disciplina è mutuata da quella, ormai già collaudata, dello stalking (art. 612- bis c.p.) e risulta finalizzata sia ad evitare il ricorso alla sanzione penale che a rendere l'autore consapevole del disvalore del proprio atto. Se l'ammonito è minorenne, il questore convoca con l'interessato almeno un genitore (o altro esercente la potestà genitoriale): la specifica finalità di questa misura è quella di far percepire ai nostri ragazzi, soprattutto ai minori, un concetto concreto e reale: l’obbligo del rispetto della legalità, la responsabilità verso la propria vita e verso quella degli altri, in un’ottica, dunque, prettamente preventiva. Nella stessa ottica è prevista la confisca obbligatoria dei beni e degli strumenti informatici e telematici utilizzati per la commissione del reato. Relativamente agli atti persecutori commessi mediate strumenti informatici o telematici si prevede una pena individuata in via autonoma da un anno a sei anni e delle condotte specifiche come la sostituzione della propria all'altrui persona e l'invio di messaggi o la divulgazione di testi o immagini, ovvero mediante la diffusione di dati sensibili, immagini o informazioni private, carpiti attraverso artifici, raggiri o minacce o comunque detenuti, o ancora mediante la realizzazione o divulgazione di documenti contenenti la registrazione di fatti di violenza o di minaccia. Attualmente lo stalking commesso per via informatica o telematica è sanzionato infatti con un aumento della pena massima di cinque anni. La discussione in Aula della proposta di legge è stata caratterizzata da riflessioni che hanno tenuto conto di posizioni e sensibilità diverse, anche alla luce degli episodi di cronaca più recenti. Va infatti preso atto dello spostarsi della dinamica tipica del bullismo dal piano delle relazioni reali alla dimensione virtuale: il cyberbullismo è un'evoluzione relativamente recente del bullismo, favorita dalla crescita esponenziale dell'utilizzo di dispositivi che consentono in ogni momento un facile accesso alla rete internet e ai social network. Il percorso della legge è stato condiviso fin dal suo inizio, con un tavolo tecnico composto dalle associazioni che si occupano di tutela dei minori e delle vittime vulnerabili e dai rappresentanti delle maggiori piattaforme di social network e che oggi permette di arrivare ad un testo completo, che rappresenta il primo tentativo compiuto dal legislatore per dare uno strumento di tutela a chi è vittima di comportamenti vessatori e di emarginazione compiuti anche attraverso un suo distorto e violento della rete, che invece deve poter continuare a rimanere uno spazio di libertà, rispetto e conoscenza. E' stato mantenuto l'impianto relativo alla attività di prevenzione ma è stata rafforzata l'efficacia di alcune norme. Di fronte a giovani adulti che perseguitati da atti di bullismo via internet arrivano a togliersi la vita, parlare solo di prevenzione, che pure rimane centrale nel testo, è apparso insufficiente. Le norme riguarderanno, infatti tutte le condotte di bullismo e di cyberbullismo, e non saranno solo i minorenni bensì tutte le vittime di cyberbullismo a poter ottenere l’oscuramento o la rimozione dei contenuti online che le feriscono. Il provvedimento torna ora al Senato.
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TESTO DEL PROVVEDIMENTO
DOSSIER DI APPROFONDIMENTO GRUPPO PD
ANTIRICICLAGGIO: SEQUESTRI PER 3 MILIARDI
Nel corso dell'ultimo anno da gennaio 2015 a gennaio 2016 la Dia ha trattato 145mila segnalazioni di operazioni sospette eseguendo sequestri per 3 miliardi di euro. Leggi l'approfondimento:
SOLE 24 ORE 21 SETTEMBRE 2016
TERRORISMO INTERNAZIONALE
Di seguito riportiamo due interessanti approfondimenti sulla lotta al terrorismo internazionale.
CORRIERE DELLA SERA 20 SETTEMBRE 2016
CORRIERE DELLA SERA 20 SETTEMBRE 2016
AGENDA
STASERA 22 SETTEMBRE ORE 21.00 PARCO EUROPA - VIA VENEZIA - PADOVA FESTA DE L'UNITA DI PADOVA 2016
ANDREA ORLANDO MINISTRO DELLA GIUSTIZIA REFERENDUM COSTITUZIONALE: LE RAGIONI DEL SI'

23-24-25 SETTEMBRE FESTA DE L'UNITA DELL'ALTA PADOVANA CURTAROLO - VIA KENNEDY

VENERDI' 23 SETTEMBRE ORE 20.45 SALA GRANZIOL - VIA PALLADIO - PREGANZIOL (TV) BASTA UN SI' - RIFORMA COSTITUZIONALE

SABATO 24 SETTEMBRE ORE 10.00 CENTRO SOCIALE - VIA XXIV MAGGIO - MOGLIANO VENETO C'E' UN ITALIA CHE DICE SI'
LUNEDI' 26 SETTEMBRE ORE 16.00 TREVIGLIO (BERGAMO) SICUREZZA E POLIZIA LOCALE
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