REFERENDUM COSTITUZIONALE: SÌ PER CAMBIARE APPELLO PER SOSTENERE LE RAGIONI DEL SÌ
Il 4 dicembre si svolgerà il referendum confermativo sulla riforma costituzionale. La proposta, approvata dopo due anni di discussione e sei passaggi parlamentari, costituisce una risposta alla crisi della democrazia e rafforza i principi costituzionali, che non vengono modificati, rendendo più efficiente e più semplice il funzionamento delle istituzioni. I principali argomenti di merito per votare a favore della riforma sono:
La rappresentanza si qualifica. Il Parlamento sarà composto da una Camera legislativa, eletta a suffragio universale, unica titolare del rapporto di fiducia con il Governo, e da un Senato delle autonomie locali, eletto dai consigli regionali e formato da sindaci e rappresentanti delle regioni indicati dai cittadini. Il superamento del bicameralismo paritario rende più efficaci e più rapide le decisioni. Le leggi ordinarie saranno di competenza della Camera e il Senato avrà titolo di proposta; quelle costituzionali, elettorali, sugli enti locali e sui trattati europei saranno votate dalle due Camere. Il ricorso ai decreti legge sarà limitato. Le garanzie costituzionali aumentano. Le leggi elettorali, compresa quella che sarà in vigore dalle prossime elezioni politiche, saranno sottoposte al vaglio preventivo della Corte costituzionale. Il quorum per eleggere il Presidente della Repubblica aumenterà e richiederà la maggioranza dei tre quinti dei votanti. In questo modo la forza vincitrice delle elezioni non potrà scegliere da sola il Presidente. La partecipazione e la democrazia diretta si rafforzano. Per i referendum abrogativi sarà ridotto il quorum. All’attuale 50% degli aventi diritto previsto oggi si aggiungerà un quorum ridotto se le firme saranno 800 mila: il 50% dei votanti alle ultime elezioni politiche. In pratica con 500 mila firme serviranno 25 milioni di votanti, come accade ora; con 800 mila firme serviranno, in base alle ultime consultazioni, 18 milioni di votanti. Inoltre saranno introdotti i referendum propositivi e di indirizzo e sarà garantito l’esame parlamentare delle leggi di iniziativa popolare. I costi della politica e delle istituzioni sono ridotti. Diminuiranno i senatori, da 315 a 100, e i costi per il funzionamento del Senato. I conti delle Regioni saranno sottoposti al controllo della Corte dei conti e saranno eliminati i costi dei gruppi politici regionali. Il Cnel sarà soppresso. Con l’eliminazione delle Province si completerà la riforma degli enti di area vasta. L’assetto della Repubblica viene riorganizzato. Le questioni strategiche, come l’energia, le infrastrutture, il turismo, la ricerca, diventeranno di competenza esclusiva statale, superando i limiti e le confusioni introdotte con le modifiche del titolo V del 2001. Le Regioni avranno un ruolo più chiaro e, se avranno il bilancio in ordine, potranno svolgere in autonomia maggiori funzioni. Si afferma così il principio di responsabilità delle autonomie locali che finora è stato assente in molte Regioni.
La riforma contiene molte delle proposte avanzate in passato dalla sinistra e dall’Ulivo e consente di realizzare finalmente i cambiamenti necessari per rafforzare la democrazia parlamentare e per consentire alle istituzioni statali e locali di funzionare meglio.
Per queste ragioni sosteniamo le ragioni della riforma e invitiamo tutti i cittadini all’impegno per favorire la partecipazione al voto e la vittoria del sì al referendum di domenica 4 dicembre.
Emilio Pegoraro, Alessandro Naccarato, Vanessa Camani, Alessandro Zan, Umberto Zampieri, Paola Lincetto, Andrea Busato, Maurizio Antonini, Guerrino Gastaldi, Dino Beghin, Bruno Belluco, Rodolfo Bettiol, Renato Pescara, Guerrino Bonfio, Oreste Parisato, Matteo Rettore, Devis Rizzo, Cristiano Amedei, Lino Baldin, Walter Basso, Attilio Beghin, Daniela Bellinato, Carlo Bettio, Enrico Brocca, Pierpaolo Bugarella, Maffeo Businari, Giulia Camporese, Sandra Dante, Roberto Demo, Renato Fabbro, Enzo Ferragosti, Gianluca Gaudenzio, Renzo Genovese, Denis Giacomini, Mauro Giacomini, Davide Grisafi, Elisabetta Leban, Gianluca Maregotto, Salvatore Metrangolo, Luca Micalizzi, Roberto Michieli, Ivano Migliolaro, Filippo Mormando, Enrico Nania, Alessandro Paiusco, Giacomo Pasini, Francesco Pavan, Barbara Peron, Gerolamo Quartana, Fabio Rocco, Alessandro Sanco, Antonio Sandonà, Boris Sartori, Fernanda Scantamburlo, Sandro Storelli, Angela Temporin, Flavio Varotto, Helene Zago, Chiara Zampieri, Renato Zorzi.
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LA CAMERA APPROVA LA LEGGE SULL'EDITORIA
La Camera ha approvato il provvedimento che prevede una ridefinizione della platea che può accedere ai contributi del sostegno pubblico all'editoria secondo due linee di fondo: - maggiore trasparenza; - migliore definizione della piccola editoria. Il testo intende privilegiare in particolare il tema del no profit e delle cooperative di giornalisti, mentre si escludono, in maniera molto chiara, sia i fogli di partito sia le società quotate in Borsa.
Perché questa legge? - Assicurare diritti, libertà, indipendenza e pluralismo dell’informazione a livello locale e nazionale; - Incentivare l’innovazione nell’informazione e nella rete di distribuzione e vendita; - Incentivare le imprese del settore a investire e acquisire posizioni di mercato sostenibili nel tempo; - Sviluppo di nuove imprese editrici anche nel campo dell’informazione digitale L'obiettivo è, dunque, garantire che al contributo pubblico corrispondano capacità economica e imprenditoriale, una reale esistenza sulla base delle copie vendute, e la capacità di raccogliere fondi diretti.
A chi sono destinati i fondi? - Imprese editrici di quotidiani e periodici il cui capitale sia detenuto in misura maggioritaria da cooperative, fondazioni o enti non aventi fini di lucro; - Editrici di quotidiani e periodici espressione delle minoranze linguistiche; - Enti senza fini di lucro; - Cooperative giornalistiche; - Associazioni dei consumatori a condizione che risultino iscritte nell’elenco istituito dall’articolo 137 del codice del consumo; - Quotidiani e periodici in lingua italiana editi e diffusi all’estero o editi in Italia e diffusi prevalentemente all’estero; - Imprese ed enti che editano periodici per non vedenti e per ipovedenti.
Chi NON riceverà i fondi? - Organi di informazione di partiti, movimenti politici e sindacali; - Tutte le imprese editrici di quotidiani e periodici facenti capo a gruppi editoriali quotati o partecipati da società quotate in borsa; - Periodici specialistici di carattere tecnico, aziendale, professionale o scientifico. Altro punto importante del provvedimento è la revisione dell'ordine dei giornalisti, del suo consiglio nazionale secondo un principio di razionalizzazione delle competenze.
Si interviene anche sul tema dei prepensionamenti di questo settore con un criterio di razionalità, che dice che laddove c’è bisogno di un intervento pubblico e, quindi, di contributi, ci deve essere rigore, un accompagnamento verso una condizione simile a quella di tutti i lavoratori.
RAI Introdotto il limite massimo retributivo di €240.000 annui per dipendenti, collaboratori e consulenti del soggetto affidatario della concessione. L’esigenza di inserire tale norma sembrerebbe perfettamente il linea con le indicazioni fornite successivamente alla consultazione pubblica “CambieRai”, avviata lo scorso 17 maggio dal Ministero dello sviluppo economico, e dalla richiesta di rafforzare l’esigenza di un ulteriore sforzo di trasparenza e rigore nella gestione delle risorse da parte della concessionaria. Inoltre, la durata della concessione per l’emittente pubblico è fissata ora in 10 anni (contro i 20 precedentemente previsti)
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TESTO DEL PROVVEDIMENTO
DOSSIER DEL GRUPPO PD
APPROVATE NUOVE NORME PER L'EFFICIENZA DEGLI UFFICI GIUDIZIARI
Nella seduta odierna la Camera ha approvato il disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 31 agosto 2016, n. 168, recante misure urgenti per la definizione del contenzioso presso la Corte di cassazione, per l'efficienza degli uffici giudiziari, nonché per la giustizia amministrativa. Il provvedimento passa ora all'esame del Senato.
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TESTO DEL PROVVEDIMENTO
DOSSIER DI APPROFONDIMENTO CAMERA DEI DEPUTATI
NACCARATO E TULLO (PD): "NO A INTRALOT SPONSOR DELLE NAZIONALI DI CALCIO, LA FIGC FACCIA UN PASSO INDIETRO"
La Federazione italiana gioco calcio ha diffuso oggi la notizia che Intralot, il network multinazionale di scommesse e giochi online, sarà Premium Sponsor delle nostre Nazionali di calcio. Intralot è una multinazionale di scommesse non solo calcistiche e giochi d'azzardo online e ha come obiettivo quello di accrescere il numero dei giocatori e il giro di tutti i giochi che fornisce. Inoltre l'azienda si è da poco fusa con Gamenet, una società che di fatto gestisce in quota maggioritaria il gioco d'azzardo legale in Italia, ma che è anche stata oggetto di inchieste in materia di gioco illegale e antiriciclaggio. Si tratta di una decisione sbagliata e per questo chiediamo alla FIGC di ripensare questa scelta e di annullare l'accordo con lo Sponsor. Il direttore generale della FIGC Michele Uva ha spiegato che insieme a Intralot intende creare un percorso socio-educativo per combattere la ludopatia. Dal nostro punto di vista non è possibile costruire campagne efficaci contro le ludopatie insieme a chi promuove i giochi d'azzardo. L'associazione di questi marchi con le nostre Nazionali, se non è compatibile con la battaglia contro il gioco d'azzardo illegale, il contenimento del gioco d'azzardo legale, il contrasto delle dipendenze che lo Stato persegue. Inoltre, la nostra Nazionale di calcio ha una penetrazione mediatica eccezionale e, quindi, questa scelta risulta in evidente contrasto con la proibizione della pubblicità sui giochi in Tv. Le nostre Nazionali di calcio rappresentano valori di tutt'altro tenore e per questo FIGC deve fare un passo indietro.
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INTERVISTA AD ALESSANDRO ALTOBELLI - REPUBBLICA 6 OTTOBRE 2016
AVVENIRE 6 OTTOBRE 2016
AVVENIRE 6 OTTOBRE 2016
TOLTO IL VITALIZIO A NEGRI E PREVITI
Nella giornata di ieri l'Ufficio di Presidenza della Camera ha revocato altri sei vitalizi (24 in totale) agli ex parlamentari che hanno subito condanne definitive per reati che prevedono pene superiori a due anni di reclusione. Un atto di giustizia atteso da tempo che finalmente trova esecuzione.
CORRIERE DELLA SERA 5 OTTOBRE 2016
RIFORMA COSTITUZIONALE
Di seguito riportiamo una interessante intervista di approfondimento sulla Riforma costituzionale rilasciata da Niall Ferguson.
CORRIERE DELLA SERA 5 OTTOBRE 2016
AGENDA
LUNEDI' 10 OTTOBRE ORE 20.45 SALA CIVICA PIAZZA MONS. ROSSO - PADOVA OSPEDALE DI PADOVA COSA SUCCEDE? QUALI PROPOSTE?

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