ROGO SOSPETTO ALLA NEK C’È L’INCUBO GOMORRA MATTINO DI PADOVA 6 OTTOBRE 2016
Brucia il capannone della Nek in via Umbria a Monselice. E l’ombra della criminalità organizzata si allunga sul ciclo dei rifiuti. È il rogo numero 43 negli ultimi due anni in Veneto: cifre che fanno scattare l’allarme. Immediato l’approdo del caso sul tavolo del ministro dell’Interno Angelino Alfano: «È evidente il tentativo di condizionare il settore rifiuti, dietro potrebbe esserci l’azione della criminalità organizzata», denuncia il parlamentare padovano del Pd Alessandro Naccarato, componente della commissione anti-mafia. Fiamme nella notte. L’incendio è scoppiato nel cuore della notte, le lingue di fuoco erano visibili anche a chilometri di distanza. Non è stato un incidente e neppure l’azione di uno sprovveduto: secondo i primi rilievi il rogo sarebbe doloso, appiccato da professionisti. I vigili del fuoco hanno impiegato 25 agenti e tre autobotti per spegnere le fiamme e mettere in sicurezza il capannone grande quasi 4 mila metri quadri. Il pubblico ministero padovano Francesco Tonon ha aperto un’inchiesta ipotizzando il reato di incendio doloso e nelle prossime ore l’area sarà sequestrata. Ma è necessario che, prima, sia domato ogni focolaio e il capannone messo in sicurezza. Poi, con il sequestro, sarà “cristallizzato” come in una fotografia il sito e anche i consulenti tecnici della procura (che di sicuro saranno nominati a breve) potranno eseguire tutti i rilievi necessari con i carabinieri e i vigili del fuoco per individuare le esatte cause del focolaio. Ma ci sono già precisi elementi in mano agli investigatori destinati ad avvalorare il dolo: i vigili del fuoco hanno scoperto che una saracinesca del capannone era aperta grazie a un pezzo di legno. Gli accertamenti saranno comunque a 360 gradi: il pm ha già provveduto a far acquisire anche tutta la documentazione assicurativa sul capannone. La vertenza con le operaie. Tutti a Monselice conoscono la Nek (110 mila euro di capitale sociale), gestita dalla cooperativa Libera di Rovigo, che si occupa di raccolta, trasporto, trattamento e riciclaggio dei rifiuti. In particolar modo plastica: le cataste andate a fuoco hanno prodotto un fumo nero che ha preoccupato molti cittadini, ma l’Arpav non ha rilevato rischi per la salute della popolazione. Lo scorso dicembre l’azienda era stata coinvolta in una dura vertenza sindacale, con 24 lavoratrici, molte di nazionalità marocchina, che per alcuni giorni hanno occupato proprio quel capannone. La vicenda si è conclusa con il licenziamento delle donne (liquidate con un tfr di 17 mila euro ciascuna) e la denuncia per violenza in concorso e danneggiamento dei macchinari. Il caso in Parlamento. Quarantatré incendi di aziende che si occupano di rifiuti negli ultimi due anni in Veneto. Gli ultimi casi sono quelli della Eco 2000 srl di Fossò lo scorso 17 luglio, la Veritas di Mogliano veneto il 17 settembre e otto giorni dopo la Fe.Mar di Caorle. «Bisogna assolutamente individuare i responsabili e avviare indagini precise e puntuali – sottolinea Alessandro Naccarato – Qui non si parla più di rischio di infiltrazioni. Siamo in presenza di atti che hanno l’obiettivo di condizionare il mercato della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti. Il quadro è estremamente preoccupante». Un quadro che è stato tratteggiato poche settimane fa dalla relazione della Commissione parlamentare d’inchiesta sul traffico di rifiuti, che ha puntato la lente d’ingrandimento sul Veneto. In particolare il dossier ha denunciato il fenomeno della «miscelazione» utilizzato per eliminare o ridurre i costi dello smaltimento di rifiuti speciali. Oltre al fenomeno dell’interramento abusivo e del “giro bolla”. Ma è il ripetersi di incendi dolosi a alzare il livello di attenzione su un settore ritenuto tra quelli più appetibili per la criminalità organizzata. Soprattutto perché le cifre sono importanti e in aumento: nel 2014 nel Padovano sono stati prodotti 424.359 tonnellate di rifiuti solidi urbani, in pratica 453 chili ad abitante in un anno. La quota di raccolta differenziata è del 62%. Ma, esattamente come accadeva alla Nek, anche il riciclo va gestito: ha dei costi e produce dei guadagni.
INTEROGAZIONE AL MINISTRO DELL'INTERNO SUL ROGO ALLA NEK DI MONSELICE
Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che: alla mezzanotte del 4 ottobre 2016 un incendio è divampato nella sede di Monselice in provincia di Padova della ditta Nek.srl, che si occupa di raccolta, trasporto, trattamento e riciclaggio dei rifiuti; il rogo ha coinvolto l'intero capannone di circa 4000 metri quadri, bruciando i macchinari di lavorazione e il materiale in trattamento; sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco da Padova, Abano, Este, Rovigo e Treviso con 25 operatori e 10 automezzi tra cui 3 autobotti che sono stati impegnati fino all'intera mattinata seguente per domare le fiamme; sul posto sono arrivati anche i tecnici dell'Arpav per verificare la qualità dell'aria dopo le esalazioni; le cause del rogo sono al vaglio dei tecnici dei vigili del fuoco e dei carabinieri; fino ad ora non vi sono pronunce da parte delle autorità inquirenti, ma appare probabile che il rogo abbia origini dolose; nel dicembre 2015 l'azienda era stata al centro di una dura vertenza sindacale riguardante la sorte delle 24 lavoratrici nella cooperativa Libera di Rovigo impiegate nella ditta; la vicenda si era conclusa con il licenziamento delle lavoratrici e i titolari della Nek avevano sporto denuncia per violenza in concorso e per danneggiamento dei macchinari della società; l'incendio della Nek ha generato forte preoccupazione nelle comunità locali per la natura e per le dimensioni dell'incendio e per il rischio di inquinamento ambientale; in Veneto negli ultimi due anni una lunghissima sequenza di incendi ha colpito diverse società attive nel settore della raccolta, dello smaltimento e del trattamento dei rifiuti; soltanto negli ultimi mesi gli interroganti hanno presentato interrogazioni al Ministro per i casi riguardanti la ditta Eco 2000 srl di Fossò (VE) incendiata il 17 luglio 2016, la ditta Veritas di Mogliano Veneto (TV) incendiata il 17 settembre 2016 e la Fe.Mar di Caorle (VE) incendiata il 25 settembre 2016; secondo gli interroganti su questi fatti è necessario avviare tutte le azioni necessarie per individuare i responsabili degli incendi e l'eventuale coinvolgimento di gruppi criminali organizzati; inoltre, tra il 27 luglio e il 15 agosto la ditta di trasporto di rifiuti di proprietà dei fratelli Zeggio a San Bellino in provincia di Rovigo è stata teatro di due incendi dolosi che hanno distrutto diversi automezzi con danni per centinaia di migliaia di euro; la relazione territoriale sul Veneto della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad essi correlati (Doc. XXIII N. 17), discussa e approvata dalla Camera in data 14 settembre 2016, ha evidenziato la presenza di gruppi criminali nel ciclo illecito dei rifiuti e, in particolare per le province di Venezia e Treviso, ha sottolineato il fenomeno degli incendi di natura dolosa contro aziende operanti nel settore dei rifiuti; è noto che il settore della raccolta e smaltimento dei rifiuti è oggetto di forti interessi da parte della criminalità organizzata che ha stabilito una presenza significativa anche in Veneto –: se il Ministro sia al corrente dei fatti sopra esposti; quali iniziative di competenza intenda adottare per accertare le cause e la matrice dell'incendio di Monselice; quali iniziative di competenza intenda adottare per potenziare la presenza delle forze dell'ordine da impiegare in azioni di prevenzione e controllo del territorio. (4-14410)
È UN CASO POLITICO L’AGGRESSIONE DI ARRE AL LIBRARIO GHANESE MATTINO DI PADOVA 9 OTTOBRE 2016
Parlarne ancora, parlarne sempre, perché il silenzio è il primo passo verso la resa. Della brutta avventura di Frank Afrifa, insultato e aggredito perché nero e perché scambiato per un profugo - come se fosse una colpa - si parlerà a Padova in consiglio comunale, a Venezia in consiglio regionale e anche a Roma, in parlamento. Due settimane dopo l’episodio, l’indignazione è diventata protesta organizzata e alcune forze politiche, Pd in testa, hanno deciso di tenere le luci accese. «Perché qui siamo di fronte a un reato molto preciso, aggravato dalla volontà razzista», dice il parlamentare del Pd Alessandro Naccarato, che insieme ai colleghi Vanessa Camani, Giulia Narduolo e Alessandro Zan, ha presentato un’interrogaszione al ministro dell’Interno Alfano. «Dagli stranieri si pretende sempre legalità, ma bisogna anche saper garantire loro la stessa legalità, soprattutto quando hanno il coraggio di denunciare le aggressioni». Di aggressione si tratta, infatti. È successo il 22 settembre. Frank Afrifa - ghanese di 36 anni che gestisce una libreria in via Beato Pellegrino a Padova - come ogni sera torna ad Arre dove vive con la famiglia. Scende dalla corriera, prende la sua bici e pedala verso casa. Passando davanti al bar sente una donna che lo insulta: «Sciò, vai via profugo, siamo stufi di mantenervi». Afrifa si ferma, chiede spiegazioni, ma dal bar escono due clienti che lo spingono contro una macchina e lo colpiscono. Poi scappano. Afrifa presenta denuncia, un testimone ha la targa dell’auto. «Questa vicenda ricorda la tragedia di Fermo e indica il clima di violenza che si sta diffondendo a causa della propaganda razzista contro profughi, richiedenti asilo e cittadini stranieri», si legge nell’interrogazione del Pd. «Bisogna trovare i responsabili di questa aggressione. Le autorità competenti devono impegnarsi a fondo per prevenire e contrastare la violenza razzista», si legge ancora. «Io sono preoccupato per il clima che c’è in città, in provincia. Quando si arriva a questi livelli di aggressività, è perché dietro c’è un’intolleranza crescente». Ieri mattina in municipio l’interrogazione ha avuto la benedizione ampia di diverse forze politiche (oltre al Pd e ai Giovani democratici anche Padova 2020 e il Movimento 5 Stelle), di associazioni (Padova Accoglie, Padovani del Mondo) e di studenti universitari (Rete Studenti Medi Veneto e Unione degli Universitari). «In regione sarà Piero Ruzzante a presentare un’interrogazione», annuncia Margherita Colonnello del Pd. «E in consiglio, comunale, tutti insieme, faremo una mozione, augurandoci che sia appoggiata anche dalla maggioranza. Il clima che si respira in città alimenta questa violenza. Chiederemo al sindaco di darcene conto». «Questo episodio dimostra come un fenomeno montato ad arte possa avere conseguenze gravissime», sostiene Stefano Ferro di Padova Accoglie. «Non c’è un’invasione: dal nostro paese sono emigrati 107 mila italiani e sono arrivati 70 mila richiedenti asilo. In Germania ne hanno accolto un milione e 200 mila. Ma qui si sta cavalcano politicamente il malcontento della gente per gli effetti della crisi. La verità è che manca un progetto, che si ragiona sull’emergenza, che non si fa formazione e alla fine ne fa le spese uno che vive vendendo libri». «Serve una condanna forte e Padova deve fare questo gesto», aggiunge l’ex assessore al Sociale Alessandra Brunetti. «Lasciar cadere la questione vuol dire far passare il concetto che chiunque può avere certi atteggiamenti», aggiunge Roberto Tuninetti, coordinatore delle Politiche di accoglienza del Pd. Anche Antonio Alaio degli Studenti Medi e Alla Malyavkas della comunità ucraina denunciano un clima pesante in città. «È una conseguenza di quello che si è fatto e soprattutto di quello che non si è fatto in questi anni», conclude Egy Cenolli, ex presidente della commissione stranieri. «C’è un 17% della città che come Frank chiede legalità, rispetto e diritto».
INTEROGAZIONE AL MINISTRO DELL'INTERNO SULL'AGGRESSIONE DI ARRE
Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che: il 22 settembre 2016 Frank Afrifa, titolare della Libreria Nexus in via Beato Pellegrino a Padova, è stato aggredito nel comune di Arre; il cittadino ghanese residente in Italia da 20 anni, sposato con una cittadina italiana e padre di due figli, dopo il lavoro nel capoluogo è tornato con una autocorriera ad Arre dove risiede, ha preso la sua bicicletta e, passando davanti al bar del paese, ha sentito una voce femminile dire ad alta voce: «Sciò, sciò, torna a casa tua, siamo stufi di mantenervi»; Afrifa quindi è sceso dalla bicicletta e si è avvicinato per chiedere spiegazioni; un amico della donna che lo aveva insultato si è avvicinato, e due clienti del bar lo hanno spinto con violenza contro un'Alfa Romeo, sono saliti a bordo della stessa auto e si sono dileguati; un testimone ha preso il numero di targa e ha avvisato i carabinieri; il signor Afrifa ha deciso di sporgere regolare denuncia presso le autorità competenti; l'episodio, che ricorda da vicino la tragica vicenda accaduta a Fermo all'inizio dell'estate, indica il clima di violenza che si sta diffondendo a causa della propaganda razzista contro profughi, richiedenti asilo e cittadini stranieri nel territorio nazionale; la vicenda ha sollevato forti preoccupazioni nella comunità locale per il pericolo che simili atti di violenza possano ripetersi; è opinione degli interroganti che vada profuso ogni sforzo per trovare i responsabili di questa aggressione e che le autorità competenti debbano impegnarsi a fondo per prevenire e contrastare la violenza razzista –: se il Ministro sia al corrente dei fatti sopra esposti; quali iniziative di competenza intenda adottare per contribuire a fare luce sull'aggressione al signor Afrifa e per prevenire e contrastare la violenza razzista. (4-14436)
LA CAMERA APPROVA LA RISOLUZIONE IN VISTA DEL CONSIGLIO EUROPEO
Nella prossima seduta del Consiglio Europeo del 20 e 21 ottobre 2016 verranno affrontati i seguenti temi: (1) migrazione, con particolare riferimento alla protezione delle frontiere esterne dell’UE e alle azioni per fronteggiare i flussi nel Mediterraneo centrale ed orientale; (2) politica commerciale dell’UE; (3) altri temi globali ed economici; (4) dibattito sulle relazioni con la Russia e sulla situazione in Siria. La Camera dei Deputati ha approvato la risoluzione che alleghiamo di seguito e che impegna il Governo a proseguire negli sforzi per fronteggiare efficacemente la migrazione in atto, a rafforzare le relazioni commerciali e a consolidare l'azione dell'Europa negli ambiti di competenza.
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TESTO DEL PROVVEDIMENTO
DOSSIER DI APPROFONDIMENTO
EMERGENZA VACCINI
Di fronte al dibattito sull'efficacia dei vaccini e sull'incidenza degli stessi sulla salute della popolazione occorre sgombrare il campo da teorie mistificatorie e infondate usate da alcuni commentatori e appare quantomai utile offrire questo spunto di approfondimento che fa luce sulla necessità di perseverare con convinzione nell'uso di questi farmaci.
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LA STAMPA 13 OTTOBRE 2016
RIFORMA COSTITUZIONALE
Di seguito riportiamo un interessante approfondimento sulla Riforma costituzionale che chiarisce uno dei punti sui quali si concentra il dibattito tra le ragioni del Sì e del No: il rapporto tra la Riforma e la legge elettorale.
L'UNITA' 12 OTTOBRE 2016
AGENDA
VENERDI' 14 OTTOBRE ORE 20.45 SALA PALAZZO MORO - ODERZO RISPONDERE ALLA CRISI DELLA DEMOCRAZIA

SABATO 15 OTTOBRE ORE 10.30 VIA CHIESA 5 - FIESSO D'ARTICO LA NOTTE ROSSA: LA MAFIA IN VENETO

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