LA CRIMINALITA' ORGANIZZATA IN VENETO
NACCARATO: «CROLLO DELLE BANCHE MOLTIPLICATI SCAMBI DI CONTANTE» CORRIERE DEL VENETO 25 OTTOBRE 2016
Nulla si crea e nulla si distrugge. La legge di Lavoisier non vale solo per la chimica ma anche per la Finanza, e probabilmente sarà proprio la Guardia di Finanza a leggere, a suon di indagini, il fenomeno che vede due province venete particolarmente attive nella gestione di denaro contante e di bonifici da e per l’estero. Si tratta di Vicenza e Treviso, le città delle banche crollate sotto il peso delle inchieste per le acrobazie finanziare commesse dai manager. Il primo effetto del crollo di Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca sarebbe stato, secondo il parlamentare Alessandro Naccarato che ha curato la raccolta dati per il Forum sicurezza del Pd, una «improvvisa» circolazione denaro contante, prevalentemente nel Trevigiano, un aumento della segnalazione di operazioni sospette segnalate alla Banca d’Italia e un netto incremento di bonifici diretti nei paesi a «fiscalità privilegiata» soprattutto nei primi sei mesi del 2016. Tutto ciò porta a una considerazione: visto che nessuno si è improvvisamente arricchito negli ultimi mesi, e che i soldi sono sempre gli stessi, «evidentemente prima in queste banche era consentito fare alcune operazioni che adesso altre banche vietano o segnalano all’Unità di Informazione della Banca d’Italia» dice Naccarato. Qualche numero è utile per fare una fotografia della situazione: nel primo semestre del 2015 il pagamento in contanti rispetto al totale dei pagamenti oscillava tra lo 0,3-1,2 % sia a Treviso che a Vicenza, nel primo semestre 2016 nelle due province le percentuali sono tra l’ 1,3 e l’1,8 %. La stessa cosa vale per i bonifici nei paradisi fiscali che sono raddoppiati nel Trevigiano. Nel resto della regione invece nessuna variazione.
PARADISI FISCALI, IN CALO I SOLDI INVIATI DA PADOVA IL GAZZETTINO 25 OTTOBRE 2016
Il Veneto è la seconda regione italiana per riciclaggio di denaro e segnalazioni di operazioni sospette, Padova nel primo semestre di quest'anno vede un aumento del 17,1% delle segnalazioni. E' quanto risulta dal rapporto sulla criminalità organizzata nella Regione, illustrato dall'onorevole Alessandro Naccarato componente della commissione parlamentare sulle mafie: «Il riciclaggio non si fa al sud ma nel ricco nord e il Veneto è al centro della fascia più ricca della nazione. Il riciclaggio è legato al narcotraffico ancora gestito da cosa nostra, camorra, ndrangheta e sacra corona unita. Una situazione dovuta presumibilmente ai minori controlli degli istituti bancari che fanno rete con gli imprenditori». Secondo l'onorevole il Veneto è una regione tranquilla, dove la pressione delle forze dell'ordine è minore, e per questo numerosi latitanti vengono rintracciati nelle città venete. «Nel 2015 su 117 arresti e 46 fermi operati in Italia dalla Dia, 8 arrestati erano residenti nella regione e tutti svolgevano attività economiche continua segno che esiste una rete di appoggio formata da insospettabili». Altri parametri che utilizza la Banca d'Italia, come precisa il deputato, sono la quota di bonifici da paesi a fiscalità privilegiata sul totale di quelli che arrivano dall'estero, in città sono attestati tra il 7,6 ed 9,5% quindi sostanzialmente invariati rispetto agli anni precedenti. Sono invece in diminuzione quelli che partono da Padova verso i cosiddetti paradisi fiscali, nel primo semestre di quest'anno vano dal 7,5 al 9%. Il Veneto rimane comunque secondo, dopo la Lombardia, sia per bonifici in arrivo che in partenza tra le regioni. Legato al fenomeno del riciclaggio è inoltre il comparto rifiuti. «Gli incendi dolosi sono in costante aumento nelle aziende, soprattutto quelle che trattano rifiuti chiude Naccarato un incremento che secondo noi, è opera di associazioni malavitose anche non mafiose che utilizzano gli incendi come forma di pressione sulle aziende per poter accedere ad appalti o ad altre forme di profitto».
RIFIUTI, 22 INCENDI DOLOSI DAL 2015 MATTINO DI PADOVA 25 OTTOBRE 2016
L’ultimo incendio doloso ha distrutto cinque camion in un’area di servizio lungo la tangenziale sud di Verona, in zona Alpo, nella notte tra domenica e lunedì. È il 22esimo caso in Veneto negli ultimi due anni occorso ad aziende locali che operano ne settore dei rifiuti o del trasporto di materiali da smaltire. Un fenomeno in crescita su cui ha lanciato l’allarme l’onorevole Alessandro Naccarato (Pd) nella sua relazione sulla criminalità organizzata in Veneto. Il documento, preparato per il Forum sicurezza del Partito Democratico, si basa su dati aggiornati al primo semestre 2016 e sottolinea la gravità delle infiltrazioni mafiose in tutta la regione, tra segnalazioni di operazioni di riciclaggio in netto aumento, il boom degli incendi di natura dolosa nel settore dei rifiuti, i numerosi arresti di latitanti in zona e una lunga lista di indagini su fatti criminosi, con arresti e ingenti sequestri di beni, riconducibili a persone collegate a Cosa nostra, ’ndrangheta e camorra. Dal 2015 in Veneto ci sono stati almeno 21 incendi di natura dolosa a impianti che operano nel settore dei rifiuti, cui ora si aggiunge quello dei 5 camion. Il fenomeno, già in crescita nei due anni precedenti - tra cui i due attentati incendiari a distanza di pochi giorni nel febbraio 2014 a San Biagio di Callalta contro la Bigaran servizi ambientali - indica un’attività criminale, dotata di notevoli capacità operative e organizzative, finalizzata a condizionare il mercato della raccolta e smaltimento rifiuti. Si va dall’incendio allo stabilimento industriale della Sogetec di Bussolengo nel febbraio 2015 fino a quello che ha distrutto il capannone della Nek di Monselice nella notte tra il 4 e il 5 ottobre scorso. Tra le aziende colpite negli ultimi due anni, sparse in ogni provincia, ci sono la Intercommercio di Piove di Sacco (riciclo rifiuti), la ecologica Tredi di San Pietro di Legnago (rifiuti speciali), la Sesa di Este (raccolta, trattamento e smaltimento), la Alf di Bovolone (stoccaggio materiale scarto di acciaierie), la Transeco di Zevio (trattamento rifiuti), la Fertitalia di Zevio (compostaggio rifiuti), la Ceccato Recycling di Castelfranco Veneto (recupero e riciclaggio), la Nuova ecologica 2000 di Fossò (trasporto rifiuti), la Zeggio di San Bellino (recupero materiali ferrosi), lo stabilimento Centro risorse di Motta di Livenza (trattamento rifiuti industriali), la Fer.mar ambiente di Caorle e altre ditte di trasporti o aziende agricole di minore importanza. «Se non è direttamente espressione delle realtà mafiose si tratta comunque di criminalità ben organizzata», ha dichiarato Naccarato, «va data una lettura d’insieme a tutti questi episodi, che se trattati singolarmente si disperdono. Penso servano indagini più accurate in questo settore, perché spesso quelle dell’Arpav sono da rifare. Qui in Veneto i reati ambientali si fa fatica a riconoscerli, tant’è che l’indagine più grande, avviata in provincia di Verona, è partita dalla Direzione distrettuale antimafia di Bologna».
MAFIE IN VENETO CATENA DI ROGHI PER CONDIZIONARE IL BUSINESS DEI RIFIUTI MATTINO DI PADOVA 24 OTTOBRE 2016
Ecco di seguito la relazione del parlamentare Alessandro Naccarato sulla criminalità organizzata (PDF) in Veneto per il Forum sicurezza del Partito Democratico, datata ottobre 2016. In Veneto le organizzazioni mafiose sono radicate e attive con particolare intensità in due settori: riciclaggio di denaro e traffico di droga. Numerosi reati economici sono commessi da soggetti legati da vincoli familiari o da relazioni professionali con esponenti della criminalità organizzata. Le mafie fin dai primi anni ’90 hanno scelto il Veneto come zona dove investire risorse e dove nascondere latitanti e quindi evitano il controllo militare del territorio e cercano di non ricorrere alla violenza. Questa strategia ha consentito alle organizzazioni criminali di mimetizzarsi, di crescere e di costruire rapporti con diverse realtà economiche locali. LEGGI TUTTO...
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RELAZIONE SULLA PRESENZA DELLA CRIMINALIITA' ORGANIZZATA IN VENETO
REPUBBLICA 26 OTTOBRE 2016
INTERROGAZIONE AL MINISTRO DELL'INTERNO SULL'INCENDIO DI VERONA
Al Ministro dell’interno, al Ministro della giustizia — Per sapere – premesso che: nella notte tra il 23 e il 24 ottobre 2016 cinque motrici della ditta Alfa Trasporti Srl, azienda veronese, sono stati incendiati e distrutti a seguito di un attacco doloso da parte di due individui, come evidenziato dalle immagini di una telecamera di vigilanza del distributore Esso, al chilometro quinto della tangenziale sud, poco prima dell’uscita di Borgo Roma presso il quale erano parcheggiate; nella stessa provincia di Verona si ricordano gli incendi che hanno colpito e distrutto cinque autocarri all’interno di un piazzale privato in Via Bassona, sette autoarticolati presso l’azienda commerciale Brendolan con sede in Belfiore, il deposito di Caldiero della medesima azienda Brendolan, tre camion frigo e due capannoni dell’azienda veronese Osa, per due volte la stessa azienda di Ronco all’Adige, « l’Adige Agricoltura » specializzata nello stoccaggio di plastica frammentata ed i cinque autoarticolati della ditta Veronesi mangimi, incendio che, sebbene avvenuto nella provincia di Padova, ha interessato una nota azienda veronese; gli incendiari sono arrivati sul posto attraverso un campo che costeggia il distributore dopo aver tagliato la rete di recinzione che sta sopra un piccolo terrapieno. Ciò dimostra la pianificazione dell’attentato e la conoscenza minuziosa del territorio da parte dei responsabili, anche in ragione del fatto che i camion della società erano da poco parcheggiati in quel luogo; a parere degli interroganti l’azione presenta le caratteristiche tipiche dell’intimidazione della criminalità organizzata; considerati anche gli incendi esso le ditte che trattano rifiuti, sia nella provincia di Verona sia in Veneto, vi sono, ad avviso degli interroganti, elementi per ritenere che sia in atto un’azione di espansione della criminalità organizzata sul territorio che si inserisce nell’economia legale attraverso l’intimidazione e la destrutturazione di aziende concorrenti; l’atto in questione è ormai più che un campanello di allarme, ovvero l’ennesima conferma della strategia criminale per operare illecitamente sul territorio che la criminalità dimostra di conoscere molto bene –: se e in che modo il Governo intenda attivarsi per potenziare, per quanto di competenza, gli strumenti necessari a rafforzare le attività investigative di prevenzione e repressione della criminalità organizzata in Veneto e, in particolare, in provincia di Verona. (4-14642)
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CORRIERE VENETO 23 OTTOBRE 2016
L'ARENA 26 OTTOBRE 2016
NUOVE NORME PER I MINORI NON ACCOMPAGNATI
La Camera dei deputati ha approvato la legge che modifica il Testo Unico sull’immigrazione con misure che agevolano la protezione dei minori stranieri non accompagnati. Il provvedimento è il frutto di un costante confronto, durante l’iter parlamentare, con Anci e associazioni attive nel settore. Gli obiettivi di questa legge sono: aumentare i controlli sui minori non accompagnati, evitare che questi finiscano nelle mani delle mafie e del racket, favorire gli affidi, tutelare – con un percorso separato dagli adulti – i diritti dei minori.
Il minore straniero non accompagnato è un minorenne non avente cittadinanza italiana o dell’Unione europea, che si trova per qualsiasi causa nel territorio di giurisdizione italiana, privo di assistenza e di rappresentanza da parte di genitori o adulti per lui legalmente responsabili, in base alle leggi vigenti nell’ordinamento italiano.
Secondo le stime del ministero dell’Interno, nell’ultimo anno sono stati circa 10 mila i minori stranieri che sono fuggiti da guerre e carestie per salvarsi la vita e per aiutare le famiglie rimaste nel paese di origine. Di questi il 20% ha fatto perdere le loro tracce. A causa della loro condizione particolarmente vulnerabile spesso i minori non accompagnati sono arruolati dalla criminalità organizzata che promette loro lavoro o il viaggio per raggiungere i parenti in Europa, ma finiscono vittime di abusi, nel racket della prostituzione e nello spaccio.
La legge approvata ha il duplice obiettivo di rafforzare le garanzie per i minori nel rispetto delle convenzioni internazionali e assicurare maggiore omogeneità nell’applicazione delle disposizioni in tutto il territorio nazionale. Attraverso l’introduzione del passaggio della gestione dei minori stranieri non accompagnati allo SPRAR, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati costituito dalla rete degli enti locali, si fornisce ai Comuni che vi aderiscono maggiore sostegno in termini di supporto finanziario e realizzazione dei progetti di accoglienza, evitando così il rimpallo tra Stato, Comuni e comunità.
Per evitare la dispersione di minori non accompagnati la legge introduce:
- Riduzione dei tempi di attesa dei termini nelle strutture di prima accoglienza dai 60 giorni attuali, a 30. In questo periodo si svolge l’identificazione del minore - nel massimo di 10 giorni – e l’eventuale accertamento di età. - Separazione dei minori dagli adulti per evitare promiscuità e ridurre la possibilità di reclutamento nella criminalità organizzata o di essere vittime di abusi e un problema alla sicurezza. - Presenza di Tutori presso ogni tribunale per i minorenni, nominati da un Albo di tutori volontari disponibili ad assumerne la tutela - Disposizioni per favorire l’affido presso gli istituti della tutela e dell’affidamento temporaneo, con preferenze per le famiglie ove è possibile - Rilascio di soli 2 tipologie di permesso di soggiorno: per minore età, nel caso di straniero non accompagnato, o per motivi famigliari, valido fino alla maggiore età. - Misure specifiche per l’inserimento dei minori non accompagnati nelle istituzioni scolastiche per favorire l’adempimento dell’obbligo scolastico e formativo, anche mediante convenzioni per promuovere programmi specifici di apprendistato.
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TESTO DEL PROVVEDIMENTO
DOSSIER DI APPROFONDIMENTO
AGENDA
VENERDI' 28 OTTOBRE ORE 10.00 PARCO VEGA - MESTRE LEGALITA' PER LA CRESCITA E LO SVILUPPO

VENERDI' 28 OTTOBRE ORE 18.00 SALA NASSIRYA - PIAZZA DEI SIGNORI - PADOVA MEMORIA E NEGAZIONISMO

VENERDI' 28 OTTOBRE ORE 20.30 PONTEVIGODARZERE - PADOVA CENA DELLA SOLIDARIETA'

SABATO 29 OTTOBRE - ROMA
MANIFESTAZIONE NAZIONALE

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