SULLA VICENDA ETRA ERA TUTTO PREVISTO
AFFIDAMENTI SENZA GARA DUE IMPRESE DI BORON NEL MIRINO DELLA FINANZA CORRIERE VENETO 13 NOVEMBRE 2016
«Sono sereno, con le mie aziende ho sempre lavorato in modo trasparente e non ho nulla da nascondere, se qualche magistrato vuole delle spiegazioni sono ben felice di rendermi disponibile». Il padovano Fabrizio Boron, ex assessore comunale al Verde pubblico, incarico poi abbandonato per ricoprire il ruolo di consigliere regionale, leghista fedelissimo del sindaco Massimo Bitonci, appare molto tranquillo quando si parla degli accertamenti che la Finanza starebbe facendo su Etra e in particolare su una serie di lavori affidati, tra il 2012 e il 2014, senza gare e cioè in affidamento diretto. Nulla che la legge non preveda quando l’importo dei lavori si aggira sui 40 mila euro. Cambia il discorso quando il lavoro vale centinaia di migliaia di euro e viene frazionato via via con disposizioni sempre più piccole per favorire un’azienda piuttosto che un’altra. LEGGI TUTTO
ETRA, INCHIESTA SUGLI APPALTI MATTINO DI PADOVA 16 NOVEMBRE 2016
Etra, articolata multiutility interamente in mano pubblica dove, tra servizi dati in appalto da una parte e gestione del personale dall’altra, il giro di soldi è vorticoso. E il potere si misura a colpi di alleanze e accordi fra i partiti che siedono in cabina di regia: il Nuovo centrodestra-Area Popolare legato all’ex vicepresidente della giunta veneta Marino Zorzato, i forzisti schierati con Leonardo Padrin e i Democratici nella delicata funzione di equilibrio con la presidenza affidata all’avvocato Andrea Levorato. Senza dimenticare il peso della Lega. Da oltre un anno conti e amministrazione di Etra sono al centro di un’inchiesta della procura di Padova condotta dalla Squadra mobile che ha provveduto, in più occasioni, ad acquisire atti e documenti negli uffici della società a Cittadella, ma anche nella sede di aziende e cooperative coinvolte nella fitta rete di forniture e appalti. A monte una serie di esposti documentati e puntuali, presentati da persone direttamente informate sui fatti: gli ultimi risalgono all’agosto scorso. E delineano almeno tre filoni d’inchiesta: oltre alle gare, il pagamento degli straordinari e la gestione dell’ex responsabile delle Risorse umane, il dottor Marco Gusella. Straordinari sotto accusa. All’esame investigativo, straordinari pagati e mai autorizzati. Anzi, approvati ex post e non prima del loro svolgimento nonostante una specifica comunicazione interna (protocollo 40154) datata 14 maggio 2015 firmata dal direttore generale, l’ingegnere Marco Bacchin. LEGGI TUTTO
LA SITUAZIONE DI ETRA ERA STATA DESCRITTA NEL RICORSO ALL'ANAC DEL 2015 E POI RIBADITA NEL 2016

ETRA, ESPOSTO A CANTONE SUGLI APPALTI MATTINO DI PADOVA 29 MAGGIO 2015
Non sempre, negli appalti pubblici, uno più uno fa due. Soprattutto quando si tratta di scegliere se procedere con affidamenti diretti o slalomeggiare intorno ai paletti delle soglie che determinano l’obbligo, o meno, di effettuare una gara pubblica. Le società pubbliche padovane non sembrano fare eccezione, visto che da una carrellata biennale (2013-2014) sugli affidamenti in economia (ovvero diretti) di Etra esce un quadro che è diventato oggetto di un esposto all’Autorità Nazionale Anticorruzione. Appalti sotto la lente. Toccherà all’Authority presieduta da Raffaele Cantone stabilire se sussistano o meno i presupposti per una segnalazione all’autorità giudiziaria, resta il fatto che dall’esame degli affidamenti diretti della utility controllata da 75 Comuni, la maggior parte del Padovano (Cittadella, Vigonza, Piazzola sul Brenta, Selvazzano e altri), emerge un quadro a dir poco articolato. LEGGI TUTTO
«IN ETRA APPALTI FRAZIONATI E ASSENZA DI GARE» MATTINO DI PADOVA 5 SETTEMBRE 2016
Sotto osservazione ci sono Etra e PadovaTre: le due società di gestione dei rifiuti vengono citate nella relazione della commissione parlamentare sul traffico illecito dei rifiuti che verrà discussa il prossimo 12 settembre. Appalti frazionati, assenza di gare e rapporti con società del Sud: sono alcune delle “incongruità” sollevate dal deputato padovano del Pd Alessandro Naccarato, componente della commissione anti-mafia. Ma se la situazione di PadovaTre, società con un buco di 30 milioni di euro, è emersa pubblicamente nei mesi scorsi, l’attenzione dell’esponente dem si concentra su Etra, la multiutility a totale proprietà pubblica che opera nell’Alta Padovana e in una parte del vicentino. «L’appalto per il servizio di raccolta e trasporto rifiuti è scaduto a fine 2015 – sottolinea Naccarato – E nonostante l’importanza di un appalto che dura 4 anni e ha un valore di 6 milioni di euro annui, non è stata ancora bandita la nuova gara». Ma non basta: «Lo scorso 29 luglio il nuovo bando, che era stato già pubblicato con colpevole ritardo, è stato revocato. E ciò consente agli attuali gestori di continuare a gestire in proroga il servizio, probabilmente per tutto il 2016. È una forte limitazione della concorrenza». Ma chi c’è tra i gestori del servizio? Naccarato mette nel mirino la società la De Vizia Transfer spa, con sede legale a Torino, che gestisce lo stesso servizio anche nella Bassa con Padova Tre. Secondo la relazione della commissione parlamentare la società «risulta coinvolta nelle indagini svolte dalla Finanza di Formia per un servizio di smaltimento di rifiuti nell’isola di Ponza, dove sono state rilevate diverse irregolarità». E ancora che «il nucleo operativo ecologico di Treviso ha riferito del fermo a Villafranca di Verona di alcuni camion di rifiuti pericolosi contenenti amianto, che dalla bonifica di Bagnoli (Napoli) avrebbero dovuto raggiungere in treno la Germania». Per quest’ultimo episodio è stato denunciato l’amministratore delegato della De Vizia, «l quale aveva curato, oltre alla bonifica, la spedizione transfrontaliera». Tra quanto rilevato dal parlamentare padovano c’è anche il fatto che «sia Padova Tre che Etra ricorrono spesso ad affidamenti diretti per servizi minori, mediante la tecnica del frazionamento di appalto per aggirare le norme sulla concorrenza». Secondo l’esponente dem il business dei rifiuti è uno dei rami con cui la criminalità organizzata è riuscita a inserirsi nel tessuto economico legale del Veneto. Un esempio, riferito anche dalla commissione, è la vicenda del gruppo di Sandro Rossato, che ha partecipato come socio di minoranza (49%) alla costituzione di Sesa, controllata al 51% dal Comune di Este. «Ma è un personaggio equivoco – sottolinea Naccarato – Quando la ndrangheta vuole entrare nel business dei rifiuti in Veneto gli serve una società certificata. E la trovano in Rossato. Questo è ormai certificato dalle sentenze».
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CORRIERE VENETO 13 NOVEMBRE 2016
MATTINO DI PADOVA 15 NOVEMBRE 2016
MATTINO DI PADOVA 16 NOVEMBRE 2016
APPROVATO ALLA CAMERA IL DECRETO FISCALE
Approvato in prima lettura dalla Camera il decreto fiscale, disegno di legge di conversione del Decreto Fiscale (D.L. n. 193/2016) collegato alla Legge di Bilancio 2017. Numerose le misure rilevanti, tra cui l’abolizione di Equitalia e la possibilità di “rottamare” le cartelle esattoriali, nonché consistenti interventi di semplificazione fiscale e la tanto attesa abolizione degli Studi di Settore.
Abolizione di Equitalia: le competenze e il personale di Equitalia passeranno all’Agenzia delle Entrate-Riscossione, ente di natura pubblica controllato dal ministero dell’Economia e delle Finanze. Il nuovo Ente agirà nel rispetto dello Statuto del contribuente e del principio di leale collaborazione tra fisco e cittadini. Rottamazione delle cartelle: definiti nel dettaglio tempi e modi per la rottamazione delle cartelle esattoriali: Allargata la platea: la possibilità di rottamazione viene estesa anche alle cartelle notificate nel 2016 (quindi il periodo ammesso è 2000-2016); Diluiti i pagamenti: i pagamenti legati alla definizione agevolata possono essere pagati in 5 rate anziché 4, fermo restando che dovranno essere pagati per il 70% nell'anno 2017 e per il restante 30% nel 2018; Più tempo per presentare la domanda: si allungano poi i tempi entro i quali sarà possibile presentare la dichiarazione all'agente della riscossione, che slitta dal 23 gennaio 2017 al 31 marzo 2017; Clausola di salvaguardia: viene prevista per i contribuenti che hanno già richiesto la definizione agevolata secondo le vigenti (meno favorevoli) condizioni. Pacchetto semplificazioni fiscali: molte le novità del decreto che riguardano le semplificazioni di natura fiscale, tra cui: Moratoria estiva: stop ai versamenti fiscali derivanti da accertamenti automatici tra il 1° agosto e il 4 settembre; F24 cartaceo: consentito l’utilizzo dell’F24 cartaceo per operazioni fino a 1.000 euro e per i contribuenti non titolari di partiva IVA; Tax day: spostate le scadenze dal 16 al 30 giugno di ogni anno di IRES, IRPEF e IRAP (versamenti IMU e TASI restano al 16 giugno); Certificazione Unica: spostato dal 28 febbraio al 30 marzo il termine per l’invio della CU (il vecchio “CUD”) da parte dei datori di lavoro; Rimodulate scadenze 730: spostata al 23 luglio la scadenza per la presentazione della dichiarazione dei redditi tramite 730 precompliato; CAF: anche i CAF potranno inviare i modelli 730 ordinari fino al 23 luglio a patto che abbiano processato almeno l’80% delle dichiarazioni entro il 7 luglio; Taglio agli adempimenti: eliminati diversi adempimenti informativi, dalla cedolare secca agli immobili detenuti all'estero alla scelta dei regimi contabili opzionali; Partite IVA: chiuse d’ufficio, da parte dell’Agenzia delle Entrate, se inattive per tre anni; PEC: esteso il ricorso alla PEC per notifiche e atti catastali; Prelievi bancari delle imprese: non innescano accertamenti i prelievi disposti dalle imprese fino a 1.000 euro al giorno e 5.000 al mese; Trasferte professionisti: diventano deducibili le spese sostenute in trasferta dai professionisti. Abolizione degli studi di settore: dal 2017 al loro posto arrivano gli “indici sintetici di affidabilità fiscale” che premiano i contribuenti più seri e affidabili. A tali indici del contribuente saranno collegati anche meccanismi premiali per le imprese più affidabili (come l’esclusione o la riduzione dei termini per gli accertamenti), oltre a vantaggi come rimborsi più veloci.
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DOSSIER DEL GRUPPO PD
VENETO IN FUGA DAI VACCINI «INTERVENGA IL MINISTRO» IL CALO DELLA COPERTURA PEDIATRICA DIVENTA INTERROGAZIONE DEI PARLAMENTARI PD «SIAMO SOTTO SOGLIA, COLPA DELLA LEGGE REGIONALE CHE HA TOLTO L’OBBLIGATORIETÀ» MATTINO DI PADOVA 10 NOVEMBRE 2016
Finisce in Parlamento il calo delle vaccinazioni in Veneto, in particolare di quelle pediatriche. Un’interrogazione è stata presentata ieri mattina dai deputati del Pd Alessandro Naccarato, Margherita Miotto, Vanessa Camani e Giulia Narduolo per chiedere un intervento immediato al ministro della Salute Beatrice Lorenzin. E per sollecitare la predisposizione di una lista delle vaccinazioni obbligatorie con passggio delle competenze dalla Regione allo Stato. «Il calo delle vaccinazioni nel nostro Paese è un fenomeno molto preoccupante specialmente in relazione al ritorno di malattie che sembravano debellate», spiegano nell’interrogazione i parlamentari del Pd, «I dati relativi al 2015 della Direzione generale della prevenzione sanitaria del ministero della Salute indicano una situazione di cronico difetto da parte di tutte le regioni del Nord-Est dove l’andamento negativo è ancora più preoccupante che nel resto dell'Italia. La soglia raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per ottenere la cosiddetta immunità di popolazione è rappresentata dal 95% per le vaccinazioni incluse nel vaccino esavalente generalmente impiegato in Italia nei neonati per il ciclo di base. La media italiana delle vaccinazioni contro poliomielite, tetano, difterite, epatite B, pertosse e Hib è in calo dal 2013 e si è attestata solo al 93,4% nel 2015.Purtroppo questo dato scende drammaticamente in Veneto e in Trentino Alto Adige». Il Veneto rispetto alla media nazionale, raccoglie quasi 3 punti percentuali di distacco nell’anti-epatite B: 90,8% contro il 93,2 delle altre regioni e quasi di 2 punti nell’anti-tetanica (91,75% contro 93,56). L’area in cui si registra maggiore resistenza ai vaccini è quella vicentina. I parlamentari del Pd puntano il dito contro la legge regionale che ha sospeso l’obbligo di vaccinazione per l’età evolutiva: «Questi dati in Veneto sono il risultato della legge 7 del 2007», affermano, «I numeri sulle vaccinazioni per il morbillo e la rosolia rischiano di fare fallire il Piano globale dell’Oms per eliminare queste malattie». A lanciare l’allarme sul possibile ritorno di epidemie di malattie che sembravano debellate è stato lo stesso presidente dell’Istituto Superiore della Sanità Walter Ricciardi. E i medici veneti hanno rilanciato la preoccupazione visti i 3 casi di meningite rilevati lo scorso anno e gli otto di morbillo nell’ultima settimana a Vicenza. «Questi dati suscitano preoccupazione e allarme soprattutto dopo le numerose campagne di promozione del ministero della Salute. Tali campagne non sono tuttavia riuscite a vincere la diffidenza di un numero crescente di soggetti probabilmente anche in ragione della diffusione di campagne anti-vaccinazioni che stanno sortendo effetti molto gravi». Di qui la richiesta di un’azione concreta da parte del governo: «Occorre un'azione decisa per uniformare e innalzare i livelli di vaccinazione».
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INTERROGAZIONE AL MINISTRO DELLA SALUTE
MATTINO DI PADOVA 9 NOVEMBRE 2016
CON LA CULTURA SI MANGIA
Di seguito offriamo uno spunto di riflessione sulla cultura in Italia
L'UNITA' 16 NOVEMBRE 2016
LA RIFORMA DELLA COSTITUZIONE VERSO IL REFERENDUM DEL 4 DICEMBRE
Di seguito offriamo uno spunto di riflessione sulla riforma della Costituzione
REPUBBLICA 16 NOVEMBRE 2016
AGENDA
GIOVEDI' 17 NOVEMBRE ORE 21.00 SALA CONVEGNI - VIA ROMA - FOSSO' (VE)
LA RIFORMA DELLA COSTITUZIONE
VENERDI' 18 NOVEMBRE ORE 21.00 SALA CONSILIARE - PIAZZOLA SUL BRENTA LE RAGIONI DEL SI

SABATO 19 NOVEMBRE ORE 10.30 SALA CARITA' - PADOVA LE MODIFICHE ALLA COSTITUZIONE ITALIANA A CONFRONTO CON LE COSTITUZIONI EUROPEE

LUNEDI' 21 NOVEMBRE ORE 20.45 CIRCOLO DEGLI ANZIANI - BADOERE LA RIFORMA COSTITUZIONALE SPIEGATA BENE

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