PADOVA: CRISI DI MAGGIORANZA
«LA CESSIONE DELLE AREE È UN MESSAGGIO TRASVERSALE AI SUOI SPONSOR?» MATTINO DI PADOVA 18 NOVEMBRE 2016
È stato il primo a denunciare «confilitti di interesse e irregolarità» sulle aree di Padova Est per l’ ospedale. E per primo ha sollecitato il Pd a preoccuparsi del futuro della sanità veneta dopo il naufragio del progetto del nuovo polo. Ora il deputato dem Alessandro Naccarato analizza le ultime ore di Bitonci. «La scelta di Padova est è lo strumento che ha consentito un’enorme operazione speculativa per favorire i proprietari delle aree, gli istituti di credito che hanno sostenuto investimenti fallimentari, i professionisti che hanno seguito le pratiche – afferma – Appare significativo che il sindaco abbia dedicato il suo ultimo atto pubblico al nuovo ospedale. Sabato, dopo essere decaduto, ha annunciato di aver inviato in Regione la sottoscrizione dell’accordo di programma. L’annuncio è un disperato tentativo di ingannare ancora qualche sostenitore. Infatti quell’accordo non esiste. È più probabile che il sindaco abbia mandato dei messaggi dal tono minaccioso e ricattatorio. Ha voluto rassicurare i privati che hanno beneficiato della scelta di Padova Est in vista della prossima campagna elettorale? Ha voluto ricordare il suo impegno per scegliere Padova Est e quindi per favorire alcuni interessi?». Sotto accusa da parte dei “democratici” c’è anche il metodo di governo di Bitonci, basato «su fedeltà politica e personale». «Bitonci ha portato in soli due anni da Cittadella a Padova dirigenti di settori strategici, oltre che il direttore generale – afferma Naccarato – Questa modalità di trasportare l’assetto amministrativo dal paese d’origine, Cittadella, in quello appena conquistato, Padova, è uguale alle scelte di Luca Claudio nel suo trasloco da Montegrotto ad Abano. Sono atteggiamenti propri della lottizzazione della peggiore partitocrazia che indeboliscono l’autonomia e l’indipendenza della struttura amministrativa e la rendono poco efficiente favorendo comportamenti irregolari e poco trasparenti». Da qui nasce anche il caso Paolocci: «Gli effetti negativi si sono visti in particolare nella polizia locale. La sicurezza promessa in campagna elettorale è rimasta lettera morta. Il comandante ha promosso e in parte realizzato una gestione basata su procedure che hanno assegnato ingenti risorse comunali senza gare, in modo discrezionale».
L’APPELLO DEL DEPUTATO PD NACCARATO DOPO I CASI “TANGENTOPOLI” ALLE TERME E ANAS «IN CITTÀ TRE BUCHI NERI: CENTRO CONGRESSI, SOTTOPASSO DELLA STAZIONE E AREA PP1» «COMMISSARIARE LE AZIENDE ACCUSATE DI CORRUZIONE» MATTINO DI PADOVA 23 NOVEMBRE 2016
Commissariare la Vittadello, la Guerrato e la Pistorello, aziende che hanno vinto gli appalti del Centro congressi in Fiera e del sottopasso della stazione in via Avanzo, come «misura preventiva della corruzione». È la richiesta del parlamentare padovano del Pd Alessandro Naccarato, che punta il dito su tre “buchi neri” in città. Oltre alle due opere già citate c’è anche l’area Pp1, tra via Valeri e via Trieste, dove AcegasAps ha speso 12 milioni di euro per la bonifica e che Palazzo Moroni «deve chiedere indietro con un’ingiunzione di pagamento». Il deputato dem, componente della commissione antimafia, si rivolge direttamente al prefetto Patrizia Impresa chiedendo di utilizzare gli strumenti previsti dal decreto legge 90 del 2014 sull’anticorruzione. «Se un imprenditore è accusato di questo reato la prefettura può sostituire gli amministratori della società, di fatto commissariandola, oppure confiscare l’appalto sotto indagine. Sono tutte misure che non danneggiano i lavoratori ma già si applicano nella lotta alla corruzione in tutta Italia», spiega Naccarato. Quale è la motivazione del commissariamento? «Se un imprenditore dovesse aver vinto un appalto corrompendo un pubblico amministratore avrebbe condizionto il mercato ricavandone un vantaggio e questo gli consentirebbe di vincere altre gare, anche regolarmente, proprio per quel vantaggio – spiega il dem – Questo vale anche se siamo in attesa dei processi, è un atto preventivo». I tre cantieri sotto accusa procedono tra ritardi e continui blocchi. Il contratto per il Centro congressi in Fiera è stato firmato nell’agosto 2014 e il tempo di realizzazione previsto è di 670 giorni: «È già trascorso più di un anno e finora hanno solo abbattuto il Palazzo delle Nazioni. Tra poco scattano le penali – sottolinea Naccarato – Le ditte vincitrici sono la Vittadello, implicata nel procedimento delle tangenti Anas, e la Guerrato, coinvolta nell’inchiesta della tangentopoli alle Terme». Sottopasso stazione: lavori iniziati il 30 luglio 2014 con 231 giorni di lavoro previsti. «La Pistorello ha vinto come unica partecipante alla gara bandita da Rfi, con un ribasso del 7% – prosegue il deputato padovano – E l’azienda è sotto inchiesta per le vicende di Abano Terme». Capitolo diverso per l’area Pp1: «Autodromo Italia si aggiudica per 24 milioni l’area messa all’asta dopo il fallimento dei precedenti proprietari. Ma il Comune avanza 12 milioni di bonifica – sottolinea Naccarato – Palazzo Moroni chiedere ai proprietari di mettere in sicurezza l’area e fare un’ingiunzione di pagamento per recuperare i soldi che avanza».
NACCARATO ATTACCA: «TRE GRANDI OPERE A RISCHIO PARALISI» GAZZETTINO 23 NOVEMBRE 2016
Sottopasso di via Avanzo, Pp1, Centro congressi. Secondo il parlamentare del Partito democratico Alessandro Naccarato, sono questi i tre buchi neri lasciati in eredità dall'amministrazione Bitonci alla città. Per quel che riguarda il Pp1, si tratta di una grande area abbandonata a sé stessa e in preda al degrado spiega l'esponente Dem Un'area sulla quale il Comune, attraverso Acegas ha speso la bellezza di 12milioni per la bonifica. Mi chiedo come mai l'amministrazione leghista non abbia chiesto il pagamento di questa bonifica agli attuali proprietari. Come se non bastasse continua- , all'inizio di quest'anno, la giunta Bitonci ha emesso un'ordinanza con cui si ordina alla proprietà di mettere in sicurezza tutta l'area. Ad oggi però, nulla è successo e il Pp1 è diventato sinonimo di degrado, un'area dove si spaccia a cielo aperto e dove regna l'illegalità. Naccarato accende anche i riflettori sul sottopasso che Comune e Rete ferroviaria italiana stanno realizzando dietro la stazione, proprio sotto a via Avanzo. I lavori sono iniziati il 30 luglio 2014, dovevano durare 231 giorni ma, ad oggi, anche con la scusa di ritrovamenti archeologici, non sono ancora terminati - continua è interessante poi scoprire che a realizzarli è la Pistorello spa, coinvolta nell'inchiesta sulle tangenti alle terme. Che dire poi del centro congressi? La consegna dei lavori è stata fatta nel luglio del 2015 e i cantieri avrebbero dovuto rimanere aperti 670 giorni. Ad oggi siamo arrivati solo alle demolizioni. E' del tutto evidente che i tempi non potranno essere rispettati. Come se non bastasse, la Vittadello, l'impresa che si è aggiudicata l'appalto, è stata coinvolta nell'inchiesta sulle tangenti all'Anas dice ancora Naccarato . Per uscire da questo impasse, secondo il parlamentare del Pd si potrebbe fare ricorso ad una legge del 2011 che consente di revocare alle aziende indagate, gli appalti ottenuti. Appalti che poi potrebbero essere assegnati alle imprese che sono arrivate seconde nel bando di gara per l'assegnazione dei lavori. La legge prevede che i dipendenti delle aziende inquisite possano realizzare le opere alle dipendenze dei nuovi assegnatari conclude in questo modo, anche da punto di vista occupazionale, non ci sarebbero particolari problemi.
IL PD ATTACCA BITONCI SU TRE GRANDI PROGETTI CORRIERE DEL VENETO 23 NOVEMBRE 2016
Anzitutto, il PP1. «Non c’è nulla, solo degrado – afferma il deputato del Pd Alessandro Naccarato – e il Comune vanta un credito di 12 milioni di euro per gli oneri di bonifica. Se li vada a riprendere, faccia una ingiunzione di pagamento. E faccia sì che l’area venga messa in sicurezza». In effetti del Pp1, da miracolo urbanistico incarnato con vista su Giotto, non è rimasto un granché. Della riqualificazione della zona tra i giardini dell’Arena, il tribunale e la cittadella finanziaria si parla da una decina d’anni. Nel piano del 2010, un grattacielo di 32 piani con linee arrotondate: una torre di vetro alta 108 metri. Decine di villette ultramoderne ad alto risparmio energetico. Un investimento previsto per 103 milioni di euro. Poi si sa, le cose sono andate male. La crisi ha travolto le sette società immobiliari che formavano la cordata «Progetto Pp1». Dopo il concordato fallimentare, la zona viene acquistata a fine 2015 da «Autodromo Spa» di Stra. Ma, per Naccarato, «la zona è in abbandono». Perché il Comune non è intervenuto, per i soldi e la sicurezza? Secondo l’ex sindaco Massimo Bitonci «il Pp1 è una vicenda di amministrazioni precedenti alla mia. Io no avrei mai autorizzato tutti quei metri cubi in centro storico. Chi ha fatto le varianti al Pat e al Pati? Quanto ai soldi, ci sono delle procedure da seguire». Poi c’è un secondo «buco nero» a Padova, «il sottopasso in via Jacopo Avanzo. Il contratto è del 30 luglio 2014, con Rfi, la Rete ferroviaria italiana. La gara è stata aggiudicata all’unico concorrente, la ditta Pistorello, coinvolta in questioni penali relative ai fatti di Abano Terme, quelle che hanno portato in carcere (preventivo) il sindaco Luca Claudio». E poi c’è il Centro Congressi, in Fiera. «Anche lì, è tutto fermo. Io non vedo nessun cantiere veramente operativo. Eppure, considerato che i permesso di costruire è del luglio 2015, e che i tempi previsti da contratto per le opere sono di 670 giorni, resterebbero sei mesi circa per finire i lavori. Peraltro, tra le ditte che hanno vinto l’appalto, anche la Intercantieri Vittadello di Limena e la Guerrato Spa di Rovigo. C’è di mezzo un’offerta al ribasso per il 24%, anomala ma “congrua” secondo la stazione appaltante. Entrambe le ditte sono peraltro coinvolte in vicende giudiziarie. La Prefettura ha il potere di agire con misure preventive, secondo il decreto legislativo 159/11 e il decreto legge 90/14. In pratica, si può sostituire gli amministratori o confiscare l’appalto».
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LA RIFORMA DELLA COSTITUZIONE LE RAGIONI DEL SI VERSO IL REFERENDUM DEL 4 DICEMBRE

A pochi giorni dal Referendum sulla riforma della Costituzione è utile avere strumenti per comprendere i diversi aspetti del provvedimento per scegliere in modo consapevole.
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GIOVEDI' 24 NOVEMBRE ORE 20.45 CHIOSTRO S.MARIA CONSOLAZIONI VIA FRANCESCONI 2 - ESTE
PER UN'ECONOMIA LIBERA DAL CRIMINE

DOMENICA 27 NOVEMBRE ORE 13.00 FESTA DE L'UNITA' - AREA ARTIGIANALE - STANGHELLA A PRANZO CON PIERO FASSINO

LUNEDI' 28 NOVEMBRE ORE 20.45 SALA ANZIANI - MUNICIPIO DI PADOVA REFERENDUM COSTITUZIONALE LE RAGIONI DEL SI E DEL NO A CONFRONTO
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MARTEDI' 29 NOVEMBRE ORE 20.45 SALA NILDE IOTTI - PIAZZ.TA FORCELLINI - PADOVA LA RIFORMA COSTITUZIONALE

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