ELEZIONI DEL COMUNE DI PADOVA: IL SINDACO E' SERGIO GIORDANI MATTINO DI PADOVA 26 GIUGNO 2017
«È come nei film, alla fine i buoni vincono sempre». Sergio Giordani ci ha sempre creduto, come ogni buon sportivo. Solo una volta ha distolto lo sguardo dal traguardo. Quella notte del 4 maggio in cui un ictus lo colpì mentre era impegnato in una iniziativa elettorale a Voltabarozzo. Un ricordo tragico che è ben lontano nella notte di San Vigilio, sette mesi dopo quell'altra notte, a San Martino in cui Massimo Bitonci ha perso la guida della città, interrompendo il suo mandato da sindaco per la sfiducia di 17 consiglieri. Oggi è solo il coro "Sergio, Sergio, Sergio". E ancora "Padova libera", fino ad un "Bella ciao" cantato all'1 di notte nel cortile di Palazzo Moroni. A valere sono quei 3. 400 voti di vantaggio con cui ha vinto il ballottaggio, raccogliendo in totale 47. 888 preferenze, circa tre mila voti in meno rispetto alla somma potenziale dei voti al primo turno di Giordani e Lorenzoni«Sono più felice oggi che quando il Padova fu promosso in serie A - racconta il primo cittadino nelle sue prime dichiarazioni - Qui era in ballo il futuro della città». Dopo pochi minuti dalla certezza della vittoria il deputato dem Alessandro Zan gli passa al telefono il segretario del Pd Matteo Renzi: «Sergio, sei un modello da clonare per il centrosinistra nazionale. Una vittoria da incorniciare». E in effetti da Padova nasce un nuovo centrosinistra, con un forte innesto civico: l'unico che riesce a vincere nel Paese. «Non pensavo a questo entusiasmo. È stata una bella battaglia, non facile, con qualche incredibile. Dedico questa vittoria alla mia famiglia e al mio staff - sono le prime parole di Giordani - Nelle notti scorse, quando mi svegliavo presto, attorno alle 4. 30 sognavo già di essere sindaco e mi chiedevo cosa dovevo fare. Ora sono felice, anche perché l'affluenza è stata molto alta. Vuol dire che i padovani avevano veramente voglia di cambiare. E io sarò veramente il "sindaco di tutti" e lo sarò con i fatti e non con le parole». Sergio Giordani e Arturo Lorenzoni hanno aspettato i risultati in due posti diversi. Il primo al punto elettorale in piazza dei Frutti, mentre il professore "arancione" (vicesindaco in pectore) era nella sua sede di Corso del Popolo, da cui è partito un corteo improvvisato verso il centro città. L'incontro in via Oberdan, sotto Palazzo Moroni. «Gran parte del merito è anche di Arturo», ha subito ammesso Giordani. «La nostra proposta costruttiva ha vinto. È un segno di speranza: questa città può tornare a costruire, dialogare e andare avanti - le prime parole di Lorenzoni - Basta propaganda sulla paura dei cittadini. Questa città ha delle risorse grandi che dobbiamo tirare fuori. Dobbiamo tirare tutto il bello che c'è in questa città e questa festa è solo l'inizio». Poco dopo arriva anche il presidente della Camera di commercio Fernando Zilio, tra i primi a complimentarsi con Giordani, che entrato a Palazzo Moroni ha subito salutati gli agenti della polizia locale che lo attendevano in guardiola e subito dopo ha incontrato il commissario Paolo De Biagi. Un primo dialogo in attesa del passaggio di consegne ufficiale nei prossimi giorni. Le priorità del suo mandato appena iniziato? Per Giordani sono tutte: «Priorità è la sicurezza, priorità è il sociale, priorità è l'ambiente. E tutto quello che può migliorare Padova. Ragionerò presto sulla squadra che mi accompagnerà in questa avventura, che per il momento ha un solo pilone: Arturo Lorenzoni è il mio vicesindaco. A Coalizione civica spetterà una quota di assessori in base ai voti che hanno preso, cioè praticamente pari. Sono stati bravi, ci siamo aiutati in maniera reciproca». E anche nella notte della vittoria fanno male le "etichette" arrivate durante le ultime settimane di campagna elettorale, quelle più avvelenate: «Continuano a dire che siamo di sinistra - commenta - Siamo due civici che hanno voluto rappresentare la voglia di cambiamento di questa città». La parola d'ordine del suo mandato sarà «fare squadra», una frase che ha usato fin dalla sua prima conferenza stampa per la "discesa in campo": «Da sportivo mi circonderò di persone che ne sanno più di me. Qui deve vincere Padova, non io - sottolinea ancora mentre il suo "popolo" lo acclama in piazza - Bisogna lavorare con serenità e tranquillità. Io non ho mai litigato con nessuno e non ho nessuna intenzione di farlo nei prossimi cinque anni». Che ci fosse aria di festa al Punto Giordani era chiaro fin dalle prime ore della serata. L'affluenza così alta faceva ben sperare. Poi i primi dati dai seggi con il rischio di un testa a testa. Nella "war room" che raccoglie i risultati direttamente dai seggi si chiudono i due segretari del Pd Massimo Bettin e Antonio Bressa, assieme al deputato dem Alessandro Naccarato e alla sottosegretario Barbara Degani. Raccolgono i dati provenienti dalle sezioni direttamente dai rappresentanti di lista e elaborano una proiezione. Il clima è teso e si scioglie solo qualche minuto prima della mezzanotte: il vantaggio è risicato, qualche migliaio di voti, ma sembra "tenere" praticamente in tutta la città. Fuori, nel punto elettorale gremito di sostenitori, la tensione è palpabile. Si seguono i primi exit poll di Mentana e poi ci si risintonizza sulla pagina dei risultati di Padovanet. E scatta un applauso ad ogni aggiornamento. Sergio Giordani intanto attende i risultati per strada: «Ho camminato con il mio dottore Stefano Bellon per le strade del centro - racconta subito dopo - E questa città è davvero bellissima. La amo».
ELETTORI DI COALIZIONE FEDELI ALL'ACCORDO. IL M5S PREMIA BITONCI MATTINO DI PADOVA 27 GIUGNO 2017
L'elettorato di Lorenzoni si è quasi interamente riversato su Giordani». Insomma, l'alleanza ha retto. È la lettura dei flussi elettorali fatta dall'istituto Cattaneo sul risultato elettorale del ballottaggio. Mentre per quanto riguarda i "grillini" si sono divisi a metà, con una leggera prevalenza verso l'ex primo cittadino leghista. L'analisi del voto. L'istituto Cattaneo, guidato da Pier Giorgio Ardeni, giudica «molto interessante» il risultato del ballottaggio nella città del Santo. «Perché tra i due turni si è verificato un ribaltamento: da un vantaggio di Bitonci alla vittoria di Giordani». La spiegazione per i ricercatori è abbastanza chiara: «L'elettorato di Lorenzoni si è quasi interamente riversato su Giordani - sottolinea lo studio realizzato dall'istituto bolognese - Oltre a questo c'è poco da dire. Per quanto riguarda i candidati principali, si può solo osservare che Giordani perde qualcosa verso Bitonci e Bitonci perde qualcosa verso l'astensione». Paura della sinistra. In pratica una parte dei voti di Giordani al primo turno, pari all'1,7% del totale degli elettori (quindi circa 1.500 voti), si sono spostati dal candidato del centrosinistra verso il leghista. Segno che ha funzionato l'intensa campagna, soprattutto sui social network e con volantini anonimi, sul "pericolo" dell'ingresso in consiglio comunale di esponenti dei Rifondazione comunista o vicini ai centri sociali. Il problema è che la stessa campagna potrebbe però anche aver motivato ancor più l'elettorato di sinistra a tornare a votare scegliendo Giordani pur di battere chi è stato percepito come«diffamatore». L'astensione. Massimo Bitonci, autore di una perfomance eccezionale conclusasi a un passo dalla vittoria, però non sarebbe, secondo l'istituto Catteaneo, riuscito a riportare tutti i propri elettori alle urne. È il candidato che soffre di più l'astensione. Il pratica tra i suoi elettori il 2,8% del totale dei votati non è più tornato ai seggi (circa 2.500 persone). Mentre lo stesso numero per Giordani si ferma allo 0,3% (quindi circa 300 voti). Probabilmente l'apparentamento forte stretto da Giordani e Lorenzoni ha un po' demotivato l'elettorato bitonciano che forse già intuiva una possibile disfatta. La somma dei voti. La somma dei voti in partenza era infatti molto chiara, ma Bitonci ha sfiorato il colpaccio. Il tandem del centrosinistra poteva contare su 50.950 voti potenziali ma si è fermato a 47.888, perdendone quindi 3.062. L'ex sindaco leghista invece passa dai 39.413 voti del primo turno ai 44.488 del ballottaggio, un incremento di ben 5.075 voti. Come testimonia l'analisi del Cattaneo presi un po' dai grillini e un po' dai moderati che avevano votato Giordani.I "grillini". «Per l'elettorato del Movimento Cinque Stelle il flusso maggiore premia Bitonci ma a Giordani finisce un flusso di poco inferiore», dicono i ricercatori. La maggior parte dei 5 mila voti grillini (circa 3 mila) non è pero andato a votare.C'è da dire anche che il tandem Giordani-Lorenzoni è riuscito di più a mobilitare i diversi mondi sociali della città, come quello legato alla Chiesa e alle associazioni cattoliche (più orientate verso il prof del Bo). Questo è testimoniato anche dall'alto numero di preferenze ottenuto al primo turno dalle liste che facevano riferimento al ticket G&L.
Per comprendere meglio il dato elettorale proponiamo di seguito la lettura dei flussi dell'Istituto Cattaneo sull'andamento del voto in diverse città tra cui anche Padova
ISTITUTO CATTANEO: Amministrative 2017: svolta a destra
ISTITUTO CATTANEO: flussi di voto tra primo e secondo turno in 7 città
ISTITUTO CATTANEO: gli elettori del Movimento 5 stelle ai ballottaggi
CORRIERE DELLA SERA 28 GIUGNO 2017
REPUBBLICA 28 GIUGNO 2017
LA CAMERA HA APPROVATO NUOVE MISURE SULLA CONCORRENZA
Approvate alla Camera le misure sulla concorrenza, fattore essenziale per la crescita: mercati aperti e concorrenziali accrescono l’efficienza del sistema economico, aumentano la competitività delle imprese attraverso la riduzione del prezzo dei servizi e dei costi di produzione e al tempo stesso offrono ai consumatori una scelta più ampia di prodotti e servizi di migliore qualità e a prezzi più competitivi. Il testo passa ora all'esame del Senato. Oltre a sostenere la crescita, le misure messe a punto hanno il merito di andare nella direzione dell’equità e della giustizia sociale, perché ridurre le rendite derivanti da posizioni di monopolio significa offrire nuove opportunità a chi prima era escluso o penalizzato – permettendo ad un maggior numero di operatori economici di competere, valorizzando le proprie risorse e competenze – e significa anche garantire la libertà di scelta dei consumatori, con la possibilità di tutelare i più deboli.
Gli obiettivi della legge sono: · rimuovere gli ostacoli all’apertura dei mercati; · promuovere lo sviluppo della concorrenza, anche con riferimento alle funzioni pubbliche e ai costi regolatori condizionanti l’esercizio delle attività economiche private; · garantire la tutela dei consumatori, sulla base delle specifiche indicazioni dell’Autorità garante per la concorrenza ed il mercato.
Gli ambiti di maggiore interesse contenuti nel provvedimento riguardano le assicurazioni, i fondi pensione, le comunicazioni, i pagamenti digitali, i servizi postali, l’energia, la distribuzione dei carburanti, l’ambiente, i servizi bancari, le professioni, la sanità, il turismo, i trasporti. In un settore complesso e delicato come quello assicurativo, l’obiettivo è stato quello di trovare un giusto equilibrio tra le esigenze di razionalizzare i costi gravanti sul sistema e sui consumatori (in particolare in alcune aree territoriali), di consentire la più ampia libertà di scelta ai cittadini, di assicurare il diritto delle vittime dei sinistri a vedersi riconosciuto il pieno risarcimento del danno subito e di garantire il corretto funzionamento del mercato.
In merito alle polemiche legate al tacito rinnovo delle assicurazioni, precisiamo che: il divieto di tacito rinnovo per le assicurazioni obbligatorie non solo viene mantenuto, ma nel caso delle polizze RC auto obbligatorie viene esteso anche ai rischi accessori. L’abolizione del divieto, inserito dal Senato, di tacito rinnovo riguarda invece le assicurazioni non obbligatorie. Mantenere tale divieto, infatti, avrebbe danneggiato i consumatori poiché questo tipo di assicurazioni sono costruite sulle specifiche esigenze dell’assicurato che intende, volontariamente, tutelare beni di particolare interesse come gli immobili, le attività, la salute, ecc.; con il divieto si sarebbe imposta la rinegoziazione annuale delle previsioni dei contratti e la sostanziale impossibilità di rinnovo alle medesime condizioni dell’anno precedente, a causa dell’eventuale peggioramento del profilo di rischio (es. una malattia nelle polizze sanitarie).
Per quanto riguarda il settore dell’energia, nel corso dell’esame parlamentare – con l’impegno innanzitutto del Pd – sono state introdotte disposizioni volte a garantire i consumatori, in particolare attraverso la comparabilità delle offerte, la verifica delle condizioni della piena liberalizzazione, una serie di comunicazioni obbligatorie da attuare prima della fase del passaggio definitivo alla piena liberalizzazione stessa.
Sono state confermate le disposizioni riguardanti la razionalizzazione della rete di distribuzione dei carburanti e rafforzate le norme in materia ambientale, in particolare per quanto riguarda l'accesso, da parte dei produttori, al mercato di gestione autonoma degli imballaggi, per le norme minime di qualità per il trattamento dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), e per le semplificazioni procedurali in tema di rifiuti di metalli ferrosi e non ferrosi.
In tema di servizi bancari, sono state innovate le disposizioni sulla trasparenza nella vendita di polizze assicurative accessorie a contratti di finanziamento e a mutui, e sono state introdotte nuove disposizioni in tema di tutela della concorrenza e della trasparenza nel settore della locazione finanziaria.
Modifiche sono state introdotte sia per quanto riguarda i servizi professionali, ed in particolare per quanto riguarda i notai, le professioni regolamentate e l'attività odontoiatrica, sia per quanto riguarda i servizi sanitari, in particolare sulla titolarità della farmacia.
In tema di trasporti sono state introdotte deleghe al Governo per la revisione della disciplina degli autoservizi pubblici non di linea e per favorire la mobilità sostenibile e lo sviluppo delle smart city e misure per favorire lo sviluppo del sistema logistico nazionale.
Per quanto riguarda il turismo, è stata disposta la nullità di ogni patto con il quale l'impresa turistico-ricettiva si obbliga a non praticare alla clientela finale, con qualsiasi modalità e qualsiasi strumento, prezzi, termini e ogni altra condizione che siano migliorativi rispetto a quelli praticati dalla stessa impresa per il tramite di soggetti terzi, indipendentemente dalla legge regolatrice del contratto.
Per saperne di più leggi l'interrogazione parlamentare
TESTO DEL PROVVEDIMENTO
DOSSIER DI APPROFONDIMENTO GRUPPO PD
TUTELA DEI CORPI POLITICI, AMMINISTRATIVI O GIUDIZIARI E DEI LORO SINGOLI COMPONENTI
La legge, approvata in via definitiva il 22 giugno 2017 dalla Camera dei deputati, intende rafforzare gli strumenti penali contro le intimidazioni ai danni degli amministratori locali, che negli ultimi anni hanno assunto dimensioni preoccupanti. Una proposta di legge fortemente voluta dalle due associazioni che in Italia più si incaricano di rappresentare le istanze degli amministratori locali, ANCI e l’associazione Avviso pubblico. La proposta di legge ha origine dal lavoro svolto dalla Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle intimidazioni ai danni degli amministratori locali che ha evidenziato come i suddetti illeciti, pur realizzandosi con modalità diverse (aggressioni, minacce via email, via telefono o sui social network, danneggiamenti, recapito o ritrovamento di proiettili o carcasse di animali) abbiano in comune la qualità soggettiva della vittima nel suo ruolo di amministratore locale. Si tratta infatti di atti tutti volti a intimidire l'amministratore prevalentemente in relazione all'integrità della sua persona e dei suoi beni, minacciando, al tempo stesso, il buon andamento della pubblica amministrazione. L’assenza, nel nostro ordinamento, di norme specifiche ha fatto sì che le intimidazioni venissero perseguite in relazione a fattispecie illecite poste a tutela di beni individuali, senza considerare adeguatamente la plurioffensività di tali condotte. La novità più significativa della legge è l’allargamento della tutela ai singoli componenti dei corpi politici, amministrativi e giudiziari, che sono quindi tutelati in quanto tali, anche quando operano al di fuori dell’organo collegiale. Come ha ricordato il relatore Davide Mattiello (PD) è: «una proposta di legge utile e illuminata, che idealmente è dedicata in particolare a quegli amministratori locali che hanno pagato con la vita la propria dedizione alla Repubblica. Fatemene ricordare uno per tutti: il sindaco di Pagani, Marcello Torre, ucciso per ordine di Cutolo l'11 dicembre 1980. E anche a quelli che non sono stati uccisi, ma mortificati quando hanno scelto la legalità anziché l'accomodamento... L'Italia spesso in affanno sul cammino della credibilità istituzionale deve molto a tutti loro»
Per saperne di più leggi l'interrogazione parlamentare
TESTO DEL PROVVEDIMENTO
DOSSIER DI APPROFONDIMENTO GRUPPO PD
DECRETO PER LA TUTELA DEI RISPARMIATORI
In questi giorni è stato emanato il decreto contenente disposizioni urgenti per la tutela dei risparmiatori: Appare utile offrire alcuni approfondimenti sul tema.
PER SAPERNE DI PIU' LEGGI L'APPROFONDIMENTO
CORRIERE DELLA SERA 27 GIUGNO 2017
CORRIERE DELLA SERA 26 GIUGNO 2017
CORRIERE DELLA SERA 26 GIUGNO 2017
LA REPUBBLICA 26 GIUGNO 2017
SCUOLA: CAMBIARE LA DIDATTICA PER AIUTARE L'APPRENDIMENTO
PER SAPERNE DI PIU' LEGGI GLI APPROFONDIMENTI
LA STAMPA 27 GIUGNO 2017
TERRORISMO: COSA SPINGE I NOSTRI RAGAZZI VERSO LA JIHAD
PER SAPERNE DI PIU' LEGGI L'APPROFONDIMENTO
LA STAMPA 26 GIUGNO 2017
LA PRESCRIZIONE SI ALLUNGA PER MINORI E CORRUZIONE
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SOLE 24 ORE 26 GIUGNO 2017
GIOVEDI' 29 GIUGNO ORE 21.00 CASA DELLE ASSOCIAZIONI - POLVERARA

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