
PADOVA CAPITALE DELLA DROGA. «QUI UN TERZO DEI SEQUESTRI» MATTINO DI PADOVA 4 AGOSTO 2017
Padova si conferma la "capitale della droga" in Veneto. Ma anche il principale centro in cui si combatte lo spaccio: nel 2016 nella provincia euganea sono state effettuate un terzo delle operazioni antidroga della regione, con una diminuzione però dei sequestri. Quello degli stupefacenti è un mercato che a Padova è quasi completamente in mano agli stranieri, per la distribuzione e la vendita. Ma c'è sempre la copertura della 'ndrangheta calabrese (che gestisce il traffico della cocaina dalla Colombia) e si nota l'emergere della Sacra Corona Unita, la mafia pugliese che controlla l'importazione dalle marijuana dall'Albania. Sono i dati della Direzione centrale servizi antidroga resi noti ieri dal deputato dem Alessandro Naccarato, che si occupa di questi temi in quanto componente della commissione antimafia: «Lo spaccio di droga è uno degli "indicatori" della presenza della criminalità organizzata», spiega. Presenza confermata dalla relazione della Dia che ha definitivamente "sancito" nel 2016 le infiltrazioni mafiose in Veneto e nel Padovano. Cosa dicono i nuovi dati aggiornati a tutto lo scorso anno? «Che assieme a un grosso mercato c'è una forte richiesta di stupefacenti da parte di italiani, a Padova rafforzata dalla presenza universitaria - spiega Naccarato - Nella provincia euganea però, al contrario di quanto avviene al Sud dove lo spaccio è ancora gestito da italiani, c'è una forte presenza di stranieri, soprattutto nordafricani, nigeriani e albanesi. Tra le persone segnalate per possesso di droga nel 2016 solo 177 sono italiani e 403 stranieri. Un trend che si conferma negli anni». C'è poi da dire che tra le 580 persone segnalate per traffico illecito ci sono anche 16 minorenni e 27 donne.Il deputato del Pd sottolinea però anche la grande attività delle forze dell'ordine nel contrastare il traffico di stupefacenti: «In tutto il Veneto nel 2016 ci sono state 1.178 operazioni antidroga, cioè circa tre al giorno. E anche Padova ne ha più di una al giorno e quasi due persone segnalate ogni giorni - chiarisce - Di fronte a un consumo rilevante c'è anche un contrasto capillare che ha portato ad alcune importanti successi dello Stato». Padova in particolare è stata protagonista dell'operazione «Money laudering» che è riuscita («È una delle prime volte», osserva Naccarato) a andare oltre il semplice traffico di droga e arrivare a punire anche il riciclaggio dei proventi: «Così adesso sappiamo che il guadagno dello spaccio viene reinvestito nell'economia reale - spiega ancora il deputato - Ci sono commercialisti, avvocati, operatori di banca che, più o meno consapevolmente, si occupano di gestire la seconda parte del mercato della droga». Anche se sono diminuiti i sequestri l'attività delle forze dell'ordine si è concentrata soprattutto sulla marijuana e sulle piante di cannabis: della prima è stato recuperato oltre un quintale nel 2016 in tutto il Veneto, mentre per le seconde sono state quasi 8 mila le piantine sequestrate. Il quantitativo più rilevante trovato dalle forze dell'ordine è stato di 331 chili di marijuana scoperti nel novembre 2016 dalla Finanza in un camion che era appena sbarcato dalla Grecia nel porto di Venezia. Lo scorso anno inoltre ha fatto registrare ben 4 decessi legati alla droga in provincia di Padova, ma è andata peggio nel Veneziano dove ce ne sono stati 9.
SPACCIO DI DROGA PADOVA CAPITALE CON 580 SEGNALATI IL GAZZETTINO 4 AGOSTO 2017
Il maggior numero di segnalati (580, di cui 403 stranieri e 177 italiani) per traffico di stupefacenti di tutto il Veneto (il 35,9% cioè oltre uno su tre). Il maggior numero di operazioni di contrasto (416) da parte delle forze dell'ordine di tutta la regione (il 35,19%, siamo sempre a più di una su tre). Una riduzione generale delle quantità di droga sequestrata (180,65 chili, l'11% del totale veneto, ma ben al di sotto dei 628 di Verona e dei 612 di Venezia). Sono alcuni numeri ricavati dalla relazione annuale della Direzione centrale per i servizi antidroga dal deputato Pd Alessandro Naccarato, membro della commissione bicamerale Antimafia, per il Forum veneto sulla sicurezza. A pochi giorni dall'invio a Camera e Senato di un altro rapporto, quello della Dia, la direzione nazionale antimafia, in cui - per la prima volta - si registra la presenza della ndrangheta a Padova (oltre che nell'ovest veronese e nel basso vicentino).Il calo dei sequestri in città e provincia riguarda tutte le sostanze: la cocaina (5,82 kg rispetto ai 6,6 del 2015); l'eroina (24,61 kg rispetto ai 71,9 dell'anno precedente); l'hashish (da 499,8 a 40 kg), la marijuana (da 121,7 a 88,2) kg) e le droghe sintetiche (da 39 a 1 kg). Con un crollo degli stupefacenti rinvenuti che, in dodici mesi, passa da 701,6 a 180,6 kg.Ma cosa significa, che sta diminuendo il consumo di droga? «Non credo, tutti gli altri indicatori dicono che la domanda continua a tirare, resta intenso il flusso di consumo quotidiano di sostanze, in città anche per la presenza di tanti studenti - sostiene Naccarato - Il dato si spiega con un'attività di contrasto efficiente». Il deputato si sofferma sull'alta percentuale di stranieri segnalati: «Il Veneto è una delle regioni dove il traffico illecito è gestito in prevalenza da stranieri con il 62% di denunciati contro una media nazionale del 38,2%. Mafia, n'drangheta, sacra corona unita si servono di manodopera tunisina, marocchina, nigeriana e albanese per lo spaccio al dettaglio, Padova non fa eccezione. Ma dietro i piccoli pusher ci sono segnali sempre più evidenti di infiltrazioni di queste criminalità nell'economia legale dove si riciclano i guadagni illeciti».
VERSO IL CONGRESSO PROVINCIALE: UN CONTRIBUTO PER IL DIBATTITO TRA GLI ISCRITTI AL PD DI PADOVA
Nel corso degli ultimi mesi abbiamo raccolto idee, critiche e suggerimenti da parte degli iscritti PD nei Circoli della provincia di Padova. In queste ultime settimane abbiamo deciso di stilare un documento che contenesse i punti principali delle questioni sollevate per offrire un contributo costruttivo al dibattito congressuale, centrando l'attenzione sui temi che hanno segnato la vita del nostro Partito negli ultimi anni. Si tratta di un documento aperto alla sottoscrizione degli iscritti che ne condividono il contenuto e le proposte, ma anche di una base da cui iniziare ad approfondire l'analisi della situazione e le idee per il futuro del PD che può essere sviluppata con ulteriori contributi da parte di tutti. Abbiamo di fronte due mesi prima del congresso che definirà obiettivi e modalità per migliorare il nostro Partito e ci sembra utile sviluppare subito questo dibattito nei nostri Circoli attorno alle questioni che in questi anni molti di voi ci hanno segnalato.
Per saperne di più leggi il documento:
Documento aperto "Verso il Congresso provinciale PD Padova"
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