AREE NUOVO OSPEDALE, OPERAZIONE SPECULATIVA MATTINO DI PADOVA 5 DICEMBRE 2017
Con il passare del tempo risulta evidente che il nuovo ospedale è l'occasione per un'operazione speculativa che favorisce i proprietari delle aree di Padova est e di quelle limitrofe. In questa zona tutte le iniziative economiche previste, in prevalenza di natura commerciale, sono ferme e molte società promotrici sono fallite. I progetti non si sono concretizzati perché erano sovradimensionati e sostenuti da concessioni finanziarie sproporzionate. Il nuovo ospedale a San Lazzaro è diventato allora lo strumento per aumentare i valori e rendere più appetibili le zone circostanti.
Per difendere Padova est la regione ha bocciato la proposta alternativa avanzata dal comune di costruire il nuovo ospedale nel sito attuale che comporta costi minori e tempi più rapidi. Non solo. La Regione pretende che il Comune conceda gratuitamente le proprie aree, provocando un danno erariale, e arriva a minacciare l'esproprio: un bell'esempio di rispetto delle comunità locali.Inoltre la scelta di Padova est rischia di determinare la chiusura dell'ospedale Sant'Antonio, del Policlinico e dello Iov, che è già stato depotenziato dalla decisione della Regione di trasferirne circa la metà a Castelfranco. Prima di rottamare gli attuali ospedali bisogna riflettere sul fatto che oggi tali strutture erogano servizi di cura, assistenza e ricerca di altissima qualità e attraggono pazienti da tutta Italia.
La chiusura totale o parziale degli ospedali esistenti farebbe perdere gli investimenti realizzati in passato e ancora in corso e innescherebbe un'ulteriore speculazione edilizia e finanziaria sulle aree occupate e sulle zone circostanti che verrebbero stravolte. Da anni la riduzione del consumo di suolo, la rigenerazione e il recupero degli immobili sono diventati modelli per rilanciare in modo sostenibile le città. Collocare ad est, con enormi costi infrastrutturali e ambientali, il polo sanitario e abbandonare gli ospedali in funzione provocherebbe un danno rilevante alla città.
Non a caso i rappresentanti dell'Associazione dei costruttori hanno evidenziato che il nuovo ospedale sposterà enormemente il baricentro della città e hanno lanciato un allarme preciso sulle pressioni lobbistiche per la scelta dell'area.Per queste ragioni sono gravi la pervicacia e l'arroganza minacciosa con le quali la regione, sostenuta da una numerosa e costosa pletora di professionisti esterni, boccia la soluzione conveniente e veloce del "nuovo su vecchio" per imporre l'area di Padova est. Le attuali strutture ospedaliere costituiscono un'eccellenza a livello nazionale e devono essere tutelate e potenziate in fretta realizzando gli interventi necessari al Sant'Antonio e al Policlinico e riportando tutto lo Iov a Padova.
IL MINISTRO ANDREA ORLANDO AD ABANO TERME


ORLANDO: «IL PD RIPARTA DAI SUOI VALORI» MATTINO DI PADOVA 2 DICEMBRE 2017
«Noi dobbiamo fare quello che vorremmo facesse il Pd. Dobbiamo ricostruire la rete con la società». Andrea Orlando, ministro della Giustizia, presenta a Villa Bassi Rathgeb di Abano la sua associazione Dems (Democrazia Europa Società) e non usa giri di parole.«Dems», spiega, di fronte a una platea attenta, «non è una corrente del Pd. È un'operazione di ricostruzione del centrosinistra, che si rivolge anche alle persone che non vanno più a votare. Dobbiamo ripartire dai fondamentali: oggi c'è una politica incapace di riconoscere le ragioni dell'altro, una politica che non sa dare risposte, una politica che ha cancellato dall'agenda il tema dell'organizzazione». Al tavolo siedono gli onorevoli Alessandro Naccarato e Vanessa Camani. In sala ci sono il deputato veneziano Andrea Martella e il consigliere regionale polesano Graziano Azzalin. Debutta il nuovo segretario provinciale del Pd Vittorio Ivis; portano la loro testimonianza il sindaco di Abano, Federico Barbierato, e la prima cittadina di Polverara, Alice Bulgarello. «Un ministro della Giustizia che viene ad Abano», sottolinea Barbierato, «è un grande segnale di attenzione, è la dimostrazione della vicinanza delle istituzioni. Questa città si era piegata a una logica mafiosa, in cui i diritti erano diventati privilegi. Siamo riusciti ad affermare la cultura della legalità».Orlando si mette a disposizione, vuole rilanciare il centrosinistra, sa che non sarà facile. «La mafia non è più forte di un tempo, sono più deboli i soggetti chiamati a contrastarla. Soprattutto c'è l'indebolirsi di una cultura istituzionale. Le fake news diventano credibili perché si è diffuso un pregiudizio verso gli stranieri. Se qualcuno dice che in un posto arrivano 400 profughi, c'è chi ci crede perché è bombardato da un certo tipo di messaggi. Eppure, a guardare le cifre ufficiali, questo è il primo anno in cui gli emigrati superano gli immigrati. Ma noi crediamo di essere invasi, di essere di fronte a una dannazione biblica». Anche il Pd deve ripartire dai fondamentali, ovvero dai suoi valori. «Se qualcuno dice che l'antifascismo è una cosa pallosa e polverosa, poi come può pretendere che la gente si mobiliti di fronte a fatti come quelli di Como?» Intanto Orlando rivendica la bontà del disegno di legge sui reati agroalimentari. Ma le norme contro chi avvelena le acque non sono nate dopo i Pfas dispersi da Miteni: «Purtroppo in Italia l'ispirazione per leggi come questa non manca». Quanto alle banche, «non si possono cancellare le responsabilità di chi le ha amministrate. Sembra che l'unico responsabile di quello che è successo sia Visco. E invece, attenzione, chi amministrava era Zonin. Sul ritorno di Riina in Veneto dovrà pronunciarsi la magistratura».
IL MINISTRO ORLANDO AD ABANO: «RIINA ANCORA A PADOVA? DECIDONO I GIUDICI» GAZZETTINO 2 DICEMBRE 2017
«Il ritorno in Veneto di Salvatore Giuseppe Riina dipende dalle valutazioni della magistratura». Lo ha detto il ministro della giustizia, Andrea Orlando, ieri ad Abano per un incontro del Partito Democratico su Equità, legalità e territori. Orlando non ha escluso che in futuro Riina jr possa tornare a Padova, dove viveva in libertà vigilata prima di essere trasferito a Vasto con l'obbligo di frequentare una colonia di lavoro per un anno. «Questa è una valutazione che compete alla magistratura» ha risposto il ministro alla domanda sul possibile ritorno di Riina junior in Veneto. Sull'assoluzione dei genitori di Eleonora Bottaro, la ragazza morta di leucemia a 18 anni dopo aver rifiutato di sottoporsi a chemioterapia, Orlando non ha voluto esprimersi «non commento mai - ha detto - le sentenze della magistratura». L'Italia è reduce da «anni di incuria e disattenzione» nella tutela della filiera agroalimentare ha aggiunto il ministro della giustizia, Andrea Orlando, commentando il nuovo ddl sui reati agroalimentari. Le nuove norme colpiscono anche chi avvelena, contamina o corrompe acque e sostanze alimentari, com'è accaduto con i Pfas dispersi da Miteni in Veneto: «Purtroppo in Italia l'ispirazione per leggi come questa viene da troppe storie - ha detto ancora Orlando -. Abbiamo alle spalle anni di incuria e disattenzione rispetto alle risorse non rinnovabili, quindi non mancano gli elementi di ispirazione che, tra l'altro, avevano portato già all'approvazione della nuova legge sugli ecoreati».
DISPOSIZIONI IN MATERIA DI PRODUZIONE E VENDITA DEL PANE
La proposta di legge approvata dalla Camera dei deputati il 6 dicembre 2017 fornisce una risposta normativa ad alcune problematiche particolarmente sentite nel settore della produzione e della commercializzazione del pane relative in particolare ad una regolamentazione chiara di cosa debba intendersi per pane fresco rispetto al pane conservato, introducendo più nel dettaglio disposizioni in materia di produzione e di vendita del pane al fine di garantire il diritto all’informazione dei consumatori e di valorizzare il pane fresco. Il pane fresco italiano, quale frutto del lavoro e dell’insieme delle competenze, delle conoscenze, delle pratiche e delle tradizioni, costituisce un patrimonio culturale nazionale da tutelare e valorizzare negli aspetti di sostenibilità sociale, economica, produttiva, ambientale e culturale. Questo provvedimento si occupa di rilanciare il settore del pane fresco artigianale, restituendo competitività ad un comparto di estrema importanza per l’economia del Paese, quello della panificazione artigianale italiana, tutelando la tipicità e la specificità del pane artigianale italiano, un patrimonio inestimabile che conta circa 200 specialità, di cui 95 già iscritte nell’elenco del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. Si tratta di un settore del valore di 7 miliardi di euro, con 400.000 addetti, operanti in 25.000 imprese, in gran parte di dimensioni familiari, che sfornano in media 100 chilogrammi di pane al giorno, ciascuna.
Per saperne di più leggi gli approfondimenti:
TESTO DEL PROVVEDIMENTO
DOSSIER DI APPROFONDIMENTO GRUPPO PD
“MAXIBOLLETTE” A CONGUAGLIO: NORME A TUTELA DEI CONSUMATORI
La proposta di legge approvata all’unanimità in prima lettura dalla Camera il 5 dicembre 2017 reca norme a tutela dei consumatori in tema di fatturazione e conguaglio delle bollette dell’energia elettrica, gas e acqua. In particolare, sul tema delle “maxibollette” - ossia l’emissione di fatture di rilevante importo a conguaglio dei consumi di energia elettrica, gas e acqua - è già intervenuta la legge annuale per la concorrenza (legge n. 124 del 4 agosto 2017), introducendo il diritto dei consumatori alla rateizzazione delle stesse, con il solo diritto per i fornitori agli interessi legali nei confronti del cliente finale, nonché attribuendo all’Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico (AEEGSI) il compito di adottare misure per responsabilizzare i distributori e individuare modalità idonee a favorire l’accessibilità dei contatori da parte dei distributori stessi. Tuttavia, come comunicato dall’Antitrust in audizione alla Camera, il fenomeno, pur essendosi notevolmente ridotto a seguito delle sanzioni comminate nei confronti delle società resta ancora attuale. L’Antitrust continua infatti a ricevere segnalazioni da parte dei consumatori in relazione a fatture di conguaglio pluriennali, ben superiori ai due anni, contenenti anche la richiesta di somme prescritte. Le norme approvate si rivolgono, in particolare, agli utenti domestici, alle microimprese, ai professionisti: d’ora in avanti, nei contratti relativi a tali servizi, il termine di prescrizione per l’emissione delle fatture passa da 5 a 2 anni, incentivando, in tal modo, un efficientamento ed una maggiore trasparenza del sistema di verifica e trasmissione delle letture. È stato sancito il diritto del consumatore ad ottenere il rimborso, nel caso in cui sia dovuto, entro tre mesi; viene incentivata l’autolettura come strumento di consapevolezza e di certezza da parte dei clienti e sono state introdotte norme per l'accesso dei cittadini utenti ai dati relativi ai propri consumi tramite il Sistema informativo integrato. Queste misure costituiscono un ulteriore tassello a tutela del consumatore che va ad aggiungersi alla legislazione vigente.
Per saperne di più leggi gli approfondimenti:
TESTO DEL PROVVEDIMENTO
DOSSIER DI APPROFONDIMENTO GRUPPO PD
ILVA. IL MINISTRO CALENDA: "ITALIA BLOCCATA DAI VETI INCROCIATI"
Di fronte alla difficile situazione dell'Ilva appare utile riportare il punto di vista del Ministro Calenda.
Per saperne di più leggi gli approfondimenti:
CORRIERE DELLA SERA 3 DICEMBRE 2017

REDDITO DI INCLUSIONE AL VIA IL 1° GENNAIO
Grazie all'importante lavoro portato avanti tra Governo, Parlamento e Alleanza contro la Povertà, è stata approvata la legge sul contrasto alla povertà, voluta con forza dal Partito Democratico, che prevede la prima misura nazionale di contrasto alle fragilità economiche e sociali, ovvero il Reddito di Inclusione. Dal 1° dicembre 2017 le famiglie aventi diritto possono farne richiesta e l'operatività partirà il 1° gennaio 2018. La misura consiste nella presa in carico della persona in condizioni di fragilità, attraverso un beneficio economico e una componente di servizi, questi saranno assicurati dalla rete dei Comuni, Ambiti Sociali, Terzo Settore e da tutti gli attori coinvolti, mediante un progetto personalizzato avente per finalità l'attivazione e l'inclusione sociale e lavorativa, garantita uniformemente in tutto il territorio nazionale. È proprio il progetto personalizzato a fare di questa misura uno strumento che supera la visione assistenzialista - radicata troppo spesso, purtroppo, nel nostro Paese - mettendo al centro la persona nel rispetto della sua dignità. Il progetto sarà predisposto da una équipe multidisciplinare, costituita dagli ambiti territoriali, (in collaborazione con gli enti competenti sul territorio in materia di servizi per l'impiego, formazione, politiche abitative, tutela della salute, istruzione e terzo settore), che prende in considerazione: la valutazione del bisogno, la piena partecipazione dei beneficiari alla predisposizione dei progetti, un'attenta definizione degli obiettivi e un monitoraggio degli esiti valutati periodicamente. Nella legge di bilancio 2018, in discussione in Parlamento, è previsto l'ampliamento della platea dei beneficiari e l'aumento del beneficio economico per i nuclei familiari numerosi portandolo a 534 euro. Fino a luglio 2018 infatti gli aventi diritto saranno famiglie con almeno un minore o un figlio adulto disabile, o una persona in stato di gravidanza, oppure con una persona di almeno 55 anni disoccupata, poi da luglio 2018 tutti questi requisiti categoriali vengano meno e il ReI diventerà una misura universale, aperta a tutte le famiglie in grave povertà. Crediamo sia importante far conoscere questa riforma a quante persone possibili.
Per saperne di più leggi gli approfondimenti:
SINTESI INFORMATIVA
SLIDES DI APPROFONDIMENTO
|