PERCHÉ NON MI CANDIDO
Ho deciso di non candidarmi alle prossime elezioni politiche. Sono stato eletto la prima volta alla Camera nel 2006 e sono stato rieletto nel 2008 e nel 2013: 12 anni sono sufficienti per cercare di esercitare bene l’azione legislativa e di rappresentanza territoriale.
Riprendo il lavoro che ho scelto e per il quale ho studiato e continuo a studiare: insegnare, e fare attività di ricerca con l’obiettivo di contribuire alla crescita e alla formazione culturale e sociale delle generazioni più giovani.
Ho sempre considerato i ruoli istituzionali come un servizio temporaneo per la comunità e non come un’occupazione permanente. Credo che gli incarichi pubblici debbano essere ricoperti per periodi limitati di tempo; poi bisogna tornare a fare il proprio lavoro. Per questo ritengo necessario avere una professione certa e stabile e possedere competenze e conoscenze adeguate per svolgere seriamente le attività istituzionali. Altrimenti la funzione di servizio viene stravolta in interesse personale del singolo.
Il Partito Comunista Italiano aveva la regola del limite dei due mandati, per la durata di 10 anni, per i propri rappresentanti nelle istituzioni. Tale norma, che non era sempre facile da applicare e ogni tanto provocava aspri scontri, presentava elementi utili e funzionali al ricambio, all’allargamento del consenso, alla ricerca di competenze importanti, a una selezione delle candidature basata sul merito e sulle effettive capacità. Penso che il pd, anziché distruggere le proprie radici culturali, farebbe bene a recuperare gli aspetti migliori della tradizione del Pci, compreso il limite dei mandati e il rigore nella scelta dei candidati.
In troppi casi persone prive di lavoro e di titoli di studio hanno trasformato le cariche politiche in uffici di collocamento con la conseguenza di delegittimare e screditare le istituzioni. Accade a tutti i livelli: sindaci che al termine dei due mandati provano a fare i parlamentari o i consiglieri regionali e magari, nel frattempo, diventano vicesindaci o assessori; parlamentari che diventano consiglieri regionali e viceversa; amministratori locali che si fanno nominare in società ed enti pubblici. Il tutto per per evitare di fare una professione normale perché non si è in grado o perché si vuole avere un reddito maggiore. In troppi casi persone prive di lavoro e di titoli di studio hanno trasformato le cariche politiche in uffici di collocamento con la conseguenza di delegittimare e screditare le istituzioni.
L’antipolitica e la rottamazione, che hanno prodotto effetti devastanti e indebolito la democrazia, sono alimentate anche dall’assenza di ricambio. Perciò serve un rinnovamento costante nella scelta dei candidati per le cariche pubbliche: così si favorisce l’apertura alla società e il coinvolgimento di figure preparate e rappresentative.
Dal 2006 a oggi sono cambiati in profondità gli schieramenti politici. Il progetto originale del partito democratico è stato indebolito da eccessi di leaderismo e demagogia e a sinistra si è consumata una divisione dettata da litigi e rancori personali. C’è il rischio che la destra vinca sulla spinta di paure irrazionali e dei peggiori istinti razzisti. Il Pd resta l’unica forza europeista e progressista in grado di fare le riforme necessarie per cambiare l’Italia. Pertanto nelle prossime settimane sosterrò il pd e i nostri candidati con l’obiettivo di spiegare e valorizzare l’azione positiva dei governi di centrosinistra in particolare nel risanamento dei conti pubblici, nell’affrontare con serietà la criminalità organizzata, nell’affermazione dei diritti civili e nell’impostazione di una politica di accoglienza e di rigore nella gestione dell’immigrazione.
In questi anni ho avuto la possibilità di occuparmi a livello legislativo di materie appassionanti e difficili, come la lotta contro il terrorismo e contro la criminalità organizzata, i reati ambientali, economici e finanziari, la sicurezza, le autonomie locali. Inoltre ho contribuito a contrastare gravi irregolarità e scandali nel nostro territorio, in particolare nel settore dell’amministrazione e dei servizi pubblici. Mi auguro che i risultati ottenuti con sacrifici e impegno possano essere rafforzati e consolidati in futuro e possano aiutare a superare definitivamente situazioni molto pesanti.
In queste attività ho ricevuto la collaborazione di molte persone che ringrazio con la convinzione che il lavoro sarà continuato dai nuovi rappresentanti del Partito Democratico.
Alessandro Naccarato
IL GAZZETTINO 13 GENNAIO 2017
LA CAMERA HA APPROVATO LA MISSIONE IN NIGER
Mercoledì 17 Gennaio 2018 la Camera dei Deputati ha analizzato le relazioni delle Commissioni Affari Esteri e Difesa sullo stato delle Missioni internazionali in corso e ha approvato l'ulteriore missione nel territorio del Niger. L'impegno dell'Italia sul fronte nordafricano ha già conseguito diversi risultati positivi come si legge nella relazione delle Commissioni e il Parlamento ha deliberato l'intervento a sud della Libia per allargare il campo d'azione ed evitare tensioni nella regione.
Per saperne di più leggi gli approfondimenti:
RISOLUZIONE APPROVATA DALL'ASSEMBLEA DELLA CAMERA
RELAZIONE COMMISSIONI AFFARI ESTERI E DIFESA SULLE MISSIONI
AGENDA
GIOVEDI' 18 GENNAIO ORE 20.45 SALA CIVICA - CENTRO COMM. "IL BORGO"

SABATO 20 GENNAIO ORE 9.00
HOTEL CROWNE PLAZA - VIA PO 197 - PADOVA


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