LA SICUREZZA DEI CITTADINI AL CENTRO DELLA CAMPAGNA ELETTORALE SPIEGARE I RISULTATI IMPORTANTI REALIZZATI DAL PD E DAL GOVERNO DI CENTROSINISTRA
In questi anni il Pd ha lavorato molto per aumentare la sicurezza dei cittadini; il governo di centrosinistra, soprattutto grazie all’impegno dei ministri Orlando e Minniti, ha approvato provvedimenti importanti e ottenuto risultati significativi.
Il Pd ha affrontato le principali questioni che mettono in pericolo la sicurezza: la criminalità organizzata, il terrorismo internazionale, gli omicidi, in particolare quelli contro le donne. Qui si trova un approfondimento sui crimini in generale e sull’immigrazione. La prossima volta saranno trattati i temi del terrorismo internazionale della criminalità organizzata.
Molti mezzi di “informazione”, in particolare giornali e televisioni locali, descrivono situazioni invivibili di città e paesi in preda ai crimini peggiori. Si arriva spesso ad inventare episodi per alimentare i timori e le insicurezze dei cittadini. Così imprenditori della paura senza scrupoli cercano di aumentare gli ascolti, di raccogliere più pubblicità e, nel caso delle forze politiche, qualche voto.
In realtà le statistiche indicano una diminuzione di reati e tassi di criminalità migliori di quelli degli altri paesi d’Europa. Gli omicidi sono in calo costante (400 nel 2016 contro i 506 del 2013 e i 614 del 2008). Sono in diminuzione anche i reati violenti: 2.487.389 rispetto ai 2.892155 del 2013. E’ utile sapere che dei 400 omicidi ben 152 avvengono in ambito familiare e 149 colpiscono donne. Per prevenire e contrastare il drammatico fenomeno delle violenze contro le donne è stata approvata nel 2013, all’inizio della legislatura, la legge 119 che ha introdotto il reato di stalking e misure repressive più rigorose: arresto obbligatorio e azione penale anche in assenza di querela per i casi gravi, aumento delle pene, strutture di sostegno e protezione per le vittime di minacce. Iniziano a vedersi i primi risultati della nuova legge. Nell’ultimo anno sono stati scoperti e condannati gli autori di 3928 atti di violenza contro le donne su 4046 episodi denunciati. Sono in calo furti (-7,99%) e rapine (-6,13%); mentre sono in pesante aumento i reati legati al traffico di stupefacenti (+10,79%). Questo dato rende necessaria una riflessione sull’aumento del consumo di droghe che deve essere combattuto, insieme alle misure penali, con provvedimenti culturali e sociali. Il traffico è controllato dalle mafie italiane e senza una riduzione della domanda diventa molto difficile agire sull’offerta.
Più risorse e uomini per la sicurezza In questi anni abbiamo iniziato ad investire risorse per la sicurezza. Le risorse destinate al comparto sicurezza tra il 2013 e il 2018 sono aumentate di 7 miliardi; mentre con il centrodestra al governo, tra il 2009 e il 2011, ci sono stati tagli per 3,3 miliardi. Le risorse aggiuntive sono state spese per sbloccare le assunzioni e i tetti stipendiali, per iniziare il riordino delle carriere atteso da tempo, per potenziare mezzi e strumenti, per migliorare la formazione e la professionalità, per rinnovare il contratto. In questo modo abbiamo deciso di valorizzare e qualificare il lavoro prezioso delle donne e degli uomini che lavorano nel comparto sicurezza investendo in qualità e professionalità.
Più risorse per riqualificare le periferie Inoltre il governo ha stanziato 2 miliardi per la riqualificazione delle zone più disagiate e ha promosso un piano di interventi per le periferie urbane. Siamo intervenuti per migliorare la qualità della vita delle zone più periferiche delle grandi città e per governare l’immigrazione. Infatti siamo consapevoli che tre fattori spaventano le persone e alimentano le paure: 1. Il disagio sociale cresciuto con la crisi, che è accompagnato dalle preoccupazioni per il futuro, per i figli, dal timore di restare indietro e di perdere il lavoro. 2. L’immigrazione. 3. L’ossessiva campagna dei mezzi di informazione che descrivono l’Italia come una zona franca in preda all’immigrazione clandestina e al crimine.
Sono state approvate leggi importanti contro la criminalità organizzata per potenziare gli strumenti a disposizione di magistrati e forze dell’ordine.
“Scambio elettorale politico-mafioso” La legge 62/2014, nota anche come 416 ter, integra e completa l’articolo 416 bis del codice penale e punisce: chi accetta la promessa di procurare voti, con modalità mafiose, in cambio dell’erogazione o della promessa di erogazione di denaro o di altra utilità; chi promette di procurare voti con modalità mafiose. Il reato è punito con la reclusione da 6 a 12 anni.
Il reato di autoriciclaggio La legge 186/2014 introduce nel codice penale il reato di autoriciclaggio (articolo 648-ter 1) e punisce chi, avendo commesso o concorso a commettere, un delitto non colposo, sostituisce, trasferisce, impiega in attività economiche, imprenditoriali, finanziare denaro, beni o altre utilità provenienti dalla commissione del delitto presupposto. Il reato è punito con la reclusione da 2 a 8 anni e produce un effetto immediato sui reati tributari che diventano delitto presupposto per l’autoriciclaggio.
I reati contro l’ambiente La legge 68/2015 contro i reati ambientali aggiunge al Codice penale il titolo VI bis “Dei delitti contro l’ambiente” e introduce alcuni importanti reati: inquinamento ambientale, disastro ambientale, alterazione irreversibile dell’equilibrio dell’ecosistema. La norma inoltre prevede la confisca obbligatoria del profitto del reato, l’inasprimento delle pene, l’allungamento dei termini di prescrizione e stabilisce che per accedere ai benefici di legge il colpevole deve bonificare i siti inquinati o danneggiati.
Anticorruzione e falso in bilancio La legge 69/2015, nota anche come anticorruzione, reca “disposizioni in materia di delitti contro la pubblica amministrazione, di associazioni di tipo mafioso e di falso in bilancio”. La norma prevede l’aumento delle pene per alcuni reati contro la pubblica amministrazione: concussione, corruzione per l’esercizio della funzione, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, corruzione in atti giudiziari, induzione indebita a dare o promettere utilità. La legge introduce il principio della restituzione dei proventi del reato per accedere ai riti alternativi, e reintroduce il reato di falso in bilancio.
Sono aumentate le pene per il reato di associazione mafiosa: la partecipazione, prima sanzionata con la reclusione da 7 a 12 anni, è punita con la reclusione da 10 a 15 anni; promozione, direzione e organizzazione, prima sanzionate con la reclusione da 9 a 14 anni, sono punite con la reclusione da 12 a 18 anni. Se l’associazione è armata: la promozione, prima sanzionata con la reclusione da 9 a 15 anni, è punita con la reclusione da 12 a 20 anni; promozione, direzione e organizzazione, prima sanzionate con la reclusione da 12 a 24 anni, sono punite con la reclusione da 15 a 26 anni.
Il caporalato La legge 199/2016 contro il caporalato modifica l’articolo 603 bis del codice penale introducendo la reclusione da 1 a 6 anni per chi recluta manodopera per impiegarla in condizioni di sfruttamento approfittando dello stato di bisogno del lavoratore. Il nuovo reato si applica al caporale che recluta il lavoratore e al datore di lavoro che lo utilizza. Se il reato viene commesso con violenze o minacce la pena è aumentata e prevede la reclusione da 5 a 8 anni. Le nuove previsioni di legge sono rafforzate dalla confisca dei mezzi utilizzati per commettere il reato e dei relativi prodotti e dalle attenuanti per chi aiuta l’autorità giudiziaria a scoprire gli autori di condotte illecite. La legge contro il caporalato colpisce direttamente la criminalità organizzata, infatti è uno strumento efficace per prevenire e reprimere reati tipici delle mafie come traffico di esseri umani, riduzione in schiavitù, sfruttamento di manodopera, violazione delle norme sulla concorrenza e il mercato.
“La giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie” La legge 20/2017 ha istituito il 21 marzo, primo giorno di primavera, la giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie. Gli istituti scolastici di ogni ordine e gradi promuovono, nell’ambito della propria autonomia e delle rispettive competenze, iniziative volte alla sensibilizzazione sul valore storico, istituzionale e sociale della lotta alla mafia e delle vittime della criminalità organizzata.
“Tutela degli amministratori minacciati” La legge 105/2017 ha introdotto nuove norme per contrastare il fenomeno degli atti intimidatori contro gli amministratori locali attraverso un inasprimento sanzionatorio e un potenziamento delle attività repressive e investigative (misure cautelari, intercettazioni).
La legge, 161/2017, nota anche come codice antimafia, estende i sequestri patrimoniali alle persone indiziate di associazione a delinquere per commettere gravi reati contro la pubblica amministrazione: concussione, corruzione, peculato, induzione indebita a dare o promettere utilità, malversazione. Sono introdotte norme per rendere più rapidi i procedimenti di prevenzione con la creazione di sezioni o collegi specializzati in ogni distretto giudiziario, la trattazione prioritaria delle misure e il potenziamento degli organici. Viene ampliato l’ambito di applicazione del sequestro e della confisca per equivalente: diventa obbligatoria per gli ecoreati e per l’autoriciclaggio, si applica anche in caso di amnistia e di prescrizione. Per rendere più efficaci i procedimenti di sequestro e di confisca viene riformata l’Agenzia nazionale e vengono aumentate le risorse per sostenere i lavoratori delle aziende sequestrate e per assicurare le tutele dei creditori. Oltre al sequestro, è istituito il controllo giudiziario delle aziende quando c’è il rischio concreto di condizionamenti mafiosi. L’amministrazione giudiziaria delle imprese è prevista anche quando l’attività economica favorisce soggetti sottoposti a misure di prevenzione o con procedimenti penali per reati di mafia o gravi reati contro la pubblica amministrazione. Per evitare la cattiva gestione del patrimonio sequestrato gli amministratori dovranno essere scelti da un apposito albo con regole di trasparenza, con la rotazione degli incarichi e con una rigida incompatibilità tra magistrati, amministratori giudiziari e curatori fallimentari. Infine vengono precisati ed estesi i controlli per l’acquisizione della documentazione antimafia per i lavori pubblici, introducendo la novità che per le società di capitali, anche consortili, la documentazione deve essere riferita a ogni consorziato. In questo modo si impedisce l’uso sempre più diffuso di inserire nelle associazioni di imprese aziende prive di certificazione antimafia che riescono a lavorare grazie alla documentazione della società mandataria.
Il terrorismo internazionale è stato oggetto di interventi mirati per individuare e reprimere i promotori e gli organizzatori dei gruppi eversivi, i foreign fighters e i terroristi che si autoaddestrano. Inoltre è stato siglato un patto con le principali comunità islamiche presenti per coinvolgerle nel lavoro di prevenzione e isolamento di posizioni estremiste e violente e per avviare un rapporto positivo di dialogo e integrazione con le istituzioni. A ciò si aggiungono il potenziamento del controllo del territorio e la collaborazione con le polizie degli altri paesi interessati.
Un lavoro importante ha riguardato il miglioramento della certezza della pena. E’ stato allungato il termine della prescrizione dei reati per contrastare il fenomeno, sempre più diffuso, dell’estinzione dei processi per intervenuta prescrizione. Negli ultimi 10 anni, da quando nel 2005 venne approvata la legge 251/2005, nota anche come ex Cirielli, che ridusse notevolmente i tempi per arrivare a sentenza, sono stati dichiarati estinti 1 milione e mezzo di processi penali per intervenuta prescrizione. Da allora la difesa nel processo è stata sostituita spesso dalla difesa dal processo. Infatti molti imputati hanno cercato di allungare i tempi dei processi per raggiungere la prescrizione. Con la riforma i termini si fermano per 18 mesi dopo la sentenza di primo grado e dopo la sentenza di appello. Sono introdotti termini maggiori per reati specifici. Per i reati di violenza contro i minori la prescrizione decorre dal momento in cui la vittima compie i 18 anni. Per i reati di corruzione, induzione indebita e truffa aggravata per conseguire erogazioni pubbliche i tempi della prescrizione crescono in modo significativo: il termine diventa pari alla pena edittale, aumentato della metà, anziché di un quarto come per altri reati. La riforma della prescrizione è stata apprezzata dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo (Ocse) che per anni ha sottoposto l’Italia alla procedura di sorveglianza per l’eccessiva brevità dei termini.” Sono aumentati i minimi di pena per i reati predatori, in particolare a danno di anziani e minori.
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Dati relativi al fenomeno del flusso migratorio (31/01/2018)
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BITCOIN: DALLA SETTA ALLA BOLLA
Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad una massiccia diffusione di fenomeni pericolosi per la trasparenza e la legalità in ambito economico e finanziario. In particolare appare sempre più evidente la necessità di fare chiarezza su quello che viene chiamato Bitcoin. Nell'articolo che riportiamo di seguito sono approfonditi alcuni aspetti che meritoano una riflessione.
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LA REPUBBLICA 31 GENNAIO 2018
PER COMBATTERE LE MAFIE SERVE COLLABORAZIONE DELLE IMPRESE
MATTINO DI PADOVA 27 GENNAIO 2018
La recente operazione della Dia di Padova, unita alle inchieste della Dda di Catanzaro, conferma in modo inequivocabile la presenza della'ndrangheta nel nostro territorio e contiene quattro aspetti da analizzare. 1. Le indagini hanno portato alla luce gravi reati, commessi da persone che hanno rapporti con organizzazioni criminali di stampo mafioso. Per alcuni di loro sono in corso altri procedimenti penali per reati analoghi. Tra gli arrestati spiccano le figure di Bartucca, Spadafora, Giglio, e Giardino, al centro di inchieste per traffico di droga e per i legami con la'ndrangheta. Alcuni membri della famiglia Giardino, legata alla cosca Grande Aracri, sono indagati a Verona per estorsione e usura e, come evidenziato da precedenti indagini, hanno sostenuto alle elezioni la vecchia amministrazione del sindaco Tosi. In Veneto le mafie hanno utilizzato la strategia già realizzata in Lombardia, Piemonte, Liguria ed Emilia Romagna e si sono radicate in due settori: riciclaggio di denaro e traffico di droga. Le mafie fin dai primi anni'90 hanno scelto il Veneto come zona dove investire risorse e dove nascondere latitanti e quindi evitano il controllo militare del territorio e cercano di non ricorrere alla violenza. Questa strategia ha consentito alle organizzazioni criminali di mimetizzarsi, di crescere e di costruire rapporti con diverse realtà economiche locali, in particolare nei piccoli centri, come Vigonza, Montecchio e i comuni della bassa veronese. 2. L'operazione conferma le modalità operative delle mafie in Veneto e i legami con il mondo economico e finanziario. L'associazione criminale gestiva il traffico di stupefacenti e riciclava e autoriciclava i proventi dei reati con false fatturazioni attraverso il ruolo decisivo di imprenditori e funzionari di banca. Dall'indagine emerge come l'assenza di controlli in molti istituti di credito, nell'occasione nella Banca Popolare di Vicenza, abbia favorito le attività delle mafie. Proprio la fragilità del sistema imprenditoriale e finanziario del Veneto ha consentito alle organizzazioni criminali di entrare nel tessuto economico locale. L'azione dei gruppi criminali si avvale di rapporti continuativi con imprenditori locali, professionisti e operatori finanziari. Questi rapporti, basati su una convergenza di interessi, sono funzionali a commettere reati economici, come l'evasione fiscale, la bancarotta fraudolenta, le truffe. Così la criminalità organizzata è riuscita ad entrare e a condizionare l'economia in modo silenzioso. 3. L'operazione di Padova riconosce l'importanza e l'utilità dell'introduzione nel codice penale del reato di autoriciclaggio, inserito dopo una lunga battaglia nel 2014. Infatti questo nuovo reato consente alla magistratura di avere maggiori strumenti di prevenzione e di contrasto contro le attività economiche delle mafie al nord. 4. Gli arresti sono il risultato di un metodo investigativo efficace e del lavoro delle forze di polizia e dell'autorità giudiziaria. Si seguono i movimenti dei soldi, partendo dalla ricognizione delle attività di pregiudicati e di persone a loro associate per commettere reati in ambito economico e finanziario; poi si cercano i collegamenti con le organizzazioni criminali. L'indagine chiude ogni spazio residuo alle sottovalutazioni e agli atteggiamenti negazionisti e impone una collaborazione attiva del mondo dell'impresa e del credito con le autorità giudiziarie per combattere con rigore e determinazione l'azione delle organizzazioni criminali nell'economia veneta.
AGENDA
GIOVEDI' 1 FEBBRAIO ORE 20.45 PIAZZOLA SUL BRENTA

SABATO 3 FEBBRAIO ORE 14.30
EX FORNACE CAROTTA - PADOVA
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