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MATTINO DI PADOVA - 16 SETTEMBRE 2012
DOSSIER ANTIMAFIA: DATI ALLARMANTI IN VENETO E NEL PADOVANO
Il deputato Naccarato: Le indagini degli investigatori confermano rapporti continuativi con imprese locali e professionisti del territorio. Il consigliere Ruzzante: Va approvata subito la legge regionale contro la criminalità organizzata. Non si deve stare a guardare come Galan e Zaia.
Altri due nomi legati alla N’drangheta e al clan dei Casalesi spuntano dalle inchieste sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nel Padovano, quelli del consulente aziendale foggiano Roberto Di Bisceglie, 49 anni, e del messinese Salvatore Orecchio, 63. Ma una serie ben più nutrita di personaggi legati agli stessi ambienti malavitosi risultano operare in tutto il Veneto, in particolare nella gestione di attività economiche e nel riciclaggio, il reinvestimento di danaro sporco “ripulito” grazie alle prestazioni di professionisti locali. Con un preoccupante risultato per la nostra provincia: nel primo semetre del 2012 le operazioni economiche sospette sono quasi raddoppiate rispetto all’anno precedente. Non basta. Rileva il deputato del Pd Alessandro Naccarato: «Se le banche, ormai obbligate dalla normativa (decreto legge 231, tra gli ultimi atti del governo Prodi) dimostrano di collaborare con l’Uif (Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia) nel segnalare le operazioni sospette quasi raddoppiate solo nel primo semestre 2012, gli intermediari non finanziari non lo fanno».
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CORRIERE del VENETO - 16 SETTEMBRE 2012
Naccarato: «Segnale di presenza mafiosa» - A metà 2012 si è raggiunto già il numero complessivo di denunce per «operazioni sospette di riciclaggio» registrato in tutto il 2011. È il dato che più salta all'occhio per quanto riguarda Padova nel report firmato dal parlamentare del Partito Democratico, Alessandro Naccarato, sulla criminalità organizzata in Veneto. Nella sola Padova nei primi sei mesi del 2012 sono state fatte 431 segnalazioni di operazioni sospette di riciclaggio alla Banca d'Italia da parte di intermediari finanziari. Gli stessi soggetti che in tutto il 2011 ne avevano mandate a Roma 535. Il dato è lampante. Per toccare la soglia raggiunta nel 2011 (già anno record se paragonato al 2009 e al 2010) bastano altre 104 segnalazioni. E visto che alla fine del 2012 mancano tre mesi e mezzo - e che il calcolo si ferma a fine giugno - il dato delle denunce non può che aumentare, trend simile anche in Veneto dove nel 2011 sono state fatte 2907 segnalazioni e sono 2472 nel primo semestre di quest'anno. Discorso uguale se si considera le segnalazioni di sospetti riciclaggi fatte da professionisti privati: zero nel 2011 e 3 nel primo semestre 2012. Un incremento, anche se la disparità dei dati la dice lunga.
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Il provvedimento ha lo scopo di intervenire con tempestività e urgenza al fine di fronteggiare le gravi situazioni di criticità ambientale e sanitaria venutesi a verificare di recente in relazione al sito di bonifica di interesse nazionale di Taranto, individuato altresì come sito di preminente interesse pubblico per la riconversione industriale, e di dare attuazione agli interventi previsti dal Protocollo d’intesa del 26 luglio 2012. A tale fine il Governo ritiene prioritaria, anche per fronteggiare le connesse ricadute sociali e occupazionali, la realizzazione degli interventi presi in considerazione dal Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE) nella riunione del 3 agosto 2012, per la cui immediata attuazione si prevede: a) la nomina di un Commissario straordinario a cui affidarne l’attuazione urgente, con i poteri straordinari previsti dall’articolo 13 del decreto-legge 25 marzo 1997, n. 67, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 maggio 1997, n. 135, anche al fine di accelerare il risanamento ambientale del citato sito di Taranto e, nel contempo, di sviluppare interventi di riqualificazione produttiva e infrastrutturali, anche complementari alla bonifica, nonché di individuare misure volte al mantenimento e al potenziamento dei livelli occupazionali, garantendo in tale modo lo sviluppo sostenibile dell’area; b) la ricognizione delle risorse disponibili per l’attuazione in via d’urgenza di una parte degli interventi di cui al citato Protocollo d’intesa, con l’assegnazione al medesimo Commissario, in via d’urgenza, di una somma di 20 milioni di euro posta a carico delle risorse disponibili nello stato di previsione del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare.
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"ORA EMILIA"
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