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SubjectNewsletter A. Naccarato - 9 novembre 2011
Alessandro Naccarato  

Newsletter 9 novembre 2011

 

Le dimissioni di Berlusconi/1
Dimissioni di Berlusconi: si apre una fase nuova per il Paese
di Alessandro Naccarato, deputato Pd

Il voto sul Rendiconto generale dello Stato, approvato solo grazie alla responsabile astensione dell’opposizione, ha decretato la fine della maggioranza di governo in Parlamento. Ora per il Paese si apre una fase nuova, come richiesto a più riprese dall’Unione europea che attende con urgenza le riforme necessarie a far uscire l’Italia dalla crisi. La dichiarazione delle immediate dimissioni di Berlusconi subito dopo il voto sulla Legge di Stabilità è un fatto positivo, risultato della lunga battaglia parlamentare dell’opposizione, che ha saputo farsi interprete del comune sentire dei cittadini. Ieri il premier ha dovuto prendere atto dell’impossibilità di governare a colpi di fiducia e di rappresentare un grave peso per la credibilità internazionale dell’Italia.
Dimissioni di Berlusconi: si apre una fase nuova per il Paese

Le dimissioni di Berlusconi/2
Naccarato (Pd) «Solo il Quirinale ci può salvare»
Il Mattino di Padova, 9 novembre 2011

Alessandro Naccarato 
non ha dubbi: «Le opposizioni hanno deciso di non partecipare al voto per consentire al governo di approvare il rendiconto del bilancio dello Stato, abbiamo assunto un atteggiamento responsabile quando a tutti era evidente che il nostro voto contrario avrebbe fatto cadere Berlusconi ieri in aula. Noi non vogliamo lo sfascio dell’Italia, ma chiediamo che si apra una fase politica nuova. Il premier continua a comportarsi come se il governo fosse una sua azienda privata e il vertice ad Arcore con i fedelissimi di Fininvest ne è la prova. Credo che la Lega ormai abbia deciso di abbandonare il Cavaliere e le parole di Maroni sono state molto chiare: il ministro degli Interni è consapevole che la maggioranza non esiste più. Ora tocca solo al presidente della Repubblica verificare se esistano le condizioni per una fase politica nuova. Il gruppo guidato dalla Destro e da Pisanu potrebbe raccogliere nuovi parlamentari creando le premesse per una maggioranza alternativa, un incarico a Mario Monti. E’ una strada molto difficile: l’alternativa è il voto anticipato», conclude il deputato del Pd.
 
 

 

 

 

Le dimissioni di Berlusconi/3
La maggioranza non c'è più
Resoconto della giornata. Opposizioni in Aula, ma non votano il Rendiconto dello Stato che passa con solo 308 sì, un astenuto e 321 non votanti. Il premier sale al Colle. Finocchiaro: "Alla Camera è andata in onda la resa dei conti". L'intervento di Bersani alla Camera (VIDEO)
Roma, 8 novembre 2011
da www.partitodemocratico.it

Rassegna stampa - Intercettazioni/2

La posizione del Pd

Ddl intercettazioni. Bersani: "Uno scandalo parlarne mentre il Paese è in crisi"

"E' uno scandalo: mentre delle donne che lavoravano a 4 euro all'ora muoiono sotto un palazzo e Moody's ci declassa, noi siamo qui a parlare di intercettazioni!". Il Governo pensa solo agli affari suoi e il declassamento è un'altra mazzata: non c'è un cambiamento, la sfiducia rischia di tirarci a fondo 
da www.partitodemocratico.it

"E' uno scandalo: mentre delle donne che lavoravano a 4 euro all'ora muoiono sotto un palazzo, e Moody's ci declassa, noi siamo qui a parlare di intercettazioni!". Lo ha affermato il segretario del PD Pier Luigi Bersani riferendosi al ddl intercettazioni il cui esame è iniziato in aula alla Camera.
"Tutta l'Italia e tutto il mondo - ha aggiunto Bersani - vedono che mentre questo governo ha una perdita di presa totale sulla situazione del Paese nello stesso tempo pensa solo agli affari suoi: è scandaloso".

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L'Aula della Camera ha approvato il disegno di legge di Rendiconto generale dello Stato per il 2010. Ma i voti a favore sono stati solo 308, più un astenuto, i non votanti 321. Di fatto Berlusconi ha perso la maggioranza, ben 11 deputati di centrodestra non hanno partecipato al voto.
"Questo voto ha certificato su un atto dirimente per la governabilità del Paese, che il governo non ha la maggioranza in quest'Aula", ha dichiarato nell'Aula della Camera il leader del PD Pier Luigi Bersani, dopo il voto sul rendiconto economico.
"Se ancora si annida in lei un briciolo di responsabilità di fronte all'Italia, rassegni le dimissioni.Si dimetta. Se lei non lo facesse, e io non oso credere che non lo faccia, le opposizioni valuterebbero iniziative ulteriori perchè così non possiamo andare avanti. Io richiamo per quel che posso esprimere del sentimento del Paese, diamoci un colpo di reni, facciamo un gesto, non possiamo andare sull'orlo del precipizio per dei puntigli".
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In nome del popolo italiano
Per la ricostruzione democratica, sociale, 
economica del paese
Intervento di Pier Luigi Bersani 
da Piazza S. Giovanni
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